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•Caro diario•

Passò un mese da quel fantastico appuntamento e iniziarono le vacanze di Natale. Durante il mese di dicembre continuai le lezioni di Trasfigurazione e di Seduzione con Draco Malfoy, con cui ebbi altri momenti intimi come all'appuntamento segreto. Lui fece passi da gigante con gli incantesimi di Trasfigurazione, e io cominciai a vestirmi in maniera più moderna e sexy, come consigliato da lui. Questo mio piccolo cambiamento fu notato dai miei amici, che lo accolsero con molta felicità. Non dissi loro il vero motivo di questo cambio di stile. Sospirai con le lacrime agli occhi e chiusi il baule che conteneva le mie cose, pronta a partire. Ormai ero perdutamente innamorata del Furetto, e l'idea di non vederlo per due settimane mi rendeva triste.
«Sei pronta Hermione?»
Annuii tentando un finto sorriso. Ginny notò il mio sconforto e mi abbracciò. Sapeva cosa mi turbava. Una cosa che mi ero sentita di dirle durante l'interrogatorio dopo l'appuntamento con Malfoy era il fatto che mi ero irrimediabilmente innamorata di lui. Era l'unica che lo sapeva oltre a Luna.
«Eddai Herm, lo rivedrai tra due settimane!»
Tirai su con il naso, mentre ero scossa dai singhiozzi.
«E se...tra due settimane...dovesse odiarmi di nuovo?»
Lei scosse la testa e mi accarezzò i capelli.
«Non lo farà, stai tranquilla.»
Respirai profondamente, cercando di calmare il mio umore nero, e poi presi il baule.
«Andiamo?»
Annuì e mi precedette, aprendo la porta della stanza. Uscimmo e andammo in sala comune, dove Ron e Harry ci stavano aspettando.
«Alla buon'ora! Hermione, tutto bene?»
Guardai Ginny in cerca di aiuto, perché non sapevo cosa dire ai miei amici. Lei captò al volo il mio help e si mise in mezzo.
«Sta benone, ha solo già un po' di nostalgia della scuola.»
«La solita secchiona. C'era da aspettarselo. Bene, allora andiamo.»
Ringraziai sottovoce la Rossa e seguimmo i ragazzi fuori dal dormitorio e giù per le scale. In atrio si era formata una calca di gente pronta a partire, quindi cercai con gli occhi una chioma biondo cenere. Trovai Draco poco distante da me, che parlava con i suoi amici Serpeverde. Quando mi vide interruppe la conversazione e mi raggiunse.
«Vi rubo un attimo la Granger.»
Ron e Harry ci guardarono in cagnesco, mentre Ginny sorrise maliziosa e annuì. Draco mi prese per mano e mi accompagnò poco distante.
«Volevo solo augurarti delle belle vacanze.»
Ricacciai indietro le lacrime che minacciavano di uscire e feci un accenno di sorriso.
«Grazie. Passale bene anche tu.»
Lui fece una cosa alquanto inaspettata, visto che eravamo di fronte a quasi tutta la scuola, e mi abbracciò, lasciandomi di stucco.
«Non essere triste, Granger. Sono solo due settimane. Sopravviverai senza di me, tranquilla.»
Lo strinsi forte a me e mi beai del suo profumo alla menta.
«Lo so.»
Mi alzò il mento con la mano, in modo da far scontrare i nostri sguardi, e poi mi lasciò un veloce bacio sulle labbra.
«Buone feste.»
Mi accarezzò la guancia e poi scomparve in mezzo agli studenti, impazienti di partire.
«Andiamo Hermione, o perderemo il treno.»
Mi riscossi dal mio stato di trance e corsi fuori dai miei amici, che avevano già caricato sulla carrozza i bauli. Entrai e mi sedetti vicino a Ginny, e restai in silenzio fino a Hogsmeade, dove avremmo preso il treno. Quando uscii dall'abitacolo fui investita dal freddo invernale. Presi il baule con le mie cose e salii velocemente sul treno, che stava per partire. Andai a sistemarmi nella cabina con Ron, Harry, Ginny e Luna, vicino al finestrino, e poi mi concentrai sul paesaggio fuori, ricoperto di neve. Il treno cominciò a prendere velocità, e ci lasciammo Hogwarts alle spalle.
Sia nella cabina che nel treno in generale si respirava aria di festa, ma in quel momento io ero tutto tranne che felice.
«Eddai Hermione! Riprenderai i tuoi stupidi libri tra qualche settimana! È Natale! Vacanze...comprendi?»
Il tentativo di Ron di farmi sorridere faceva schifo, ma cercai di accontentarlo.
«Si, forse hai ragione. Mi ci vuole una vacanza.»
Guardai Ginny che scuoteva la testa, ma poi decisi di ignorarla. Tirai fuori dalla borsa un libro babbano e iniziai a leggerlo, ma ben presto il sonno ebbe il sopravvento. Chiusi gli occhi e mi addormentai.
Mi risvegliai quando il treno cominciava ormai a rallentare.
«Dove siamo?»
Sbadigliai e mi stiracchiai, notando il buio fuori dal finestrino.
«Siamo praticamente arrivati.»
Avevo dormito per tutto il viaggio? E senza pranzare? Il mio povero stomaco affamato me lo confermò, cominciando a brontolare.
Presi una caramella Tuttigusti +1, e la mangiai, scoprendo felice che era alla fragola. Il treno frenò e poco dopo si fermò. Afferrammo i nostri bauli e scendemmo dal treno, nel binario 9 e 3/4. Cercammo nella calca di gente i genitori di Ron, da cui avrei passato le vacanze, visto che una famiglia io non ce l'avevo più. Camminammo tra studenti e famigliari e dopo un po' li trovammo.
«Ragazzi! È un piacere rivedervi! Andiamo, forza!»
Caricammo tutti i bagagli in dei carrelli e uno alla volta passammo la barriera che divideva il mondo magico da quello babbano.
«Allora, felici di essere in vacanza?»
Tutti annuirono al settimo cielo, tranne me.
«A Hermione mancano già i libri!»
Trucidai Ron con lo sguardo e sorrisi ai suoi genitori.
«Non è vero. Sono felicissima di essere in vacanza. Ne ho bisogno.»
Uscimmo dalla stazione e ci trovammo davanti a...un pulmino? Lo guardarono tutti stupiti. Io invece scoppiai a ridere.
«Signor Weasley, ma cosa se ne fa di un pulmino?»
«L'ho comprato qualche mese fa. È utile per trasportare tanta gente. Veramente comodo.»
Caricammo i bagagli nel veicolo e ci sistemammo al suo interno. Mi strinsi nel mio giubbotto caldo e indossai il cappello di lana, perché dentro faceva freddissimo.
«Si parte!»
Partimmo per un lungo viaggio verso la Tana, il buio della notte che rendeva le luci di Londra molto accoglienti.
«Allora ragazzi, novità di quest'anno?»
Ci guardammo in cerca di una qualche risposta intelligente. Cosa voleva sapere il signor Weasley?
«Niente di che. Solite cose...studio, studio, e ancora studio.»
Che risposta mediocre.
«Oh, e nel caso dei ragazzi il Quiddich, anche se hanno perso contro i Serpeverde.»
Mi lanciarono sguardi omicidi, ma feci finta di niente. Loro mi stuzzicano sullo studio e io li stuzzico sul Quiddich.
«Dovevi proprio ricordarcelo?»
«Mi dispiace, ma è la triste ma vera realtà.»
Colpiti e affondati. Vendetta è compiuta. Guardai fuori dal finestrino la città ormai lontana. Eravamo immersi nel buio della notte, e fuori dal pulmino aveva ripreso a nevicare. Quando arrivammo a casa Weasley era molto tardi, e il mio stomaco reclamava urgentemente cibo. Presi il mio baule e seguii gli altri all'interno della strana casa su più piani. Era sempre la stessa, tranne per la mancanza dei due burloni di famiglia: George e Fred. Dopo la morte del fratello, George si era trasferito in città, nel quartiere magico di Diagon Alley, per seguire più facilmente il suo negozio.
«Casa dolce casa!»
Già, casa dolce casa. Avevo trascorso più tempo li che nella mia casa a Londra.
«Bene. Harry sarai in stanza con Ron. E tu, cara Hermione, con Ginevra. Avete fame?»
Il mio stomaco scelse proprio quel momento per brontolare, e tutti scoppiarono a ridere.
«Direi di si. Fortuna che vi ho preparato dei panini.»
Fece comparire sul tavolo della cucina un bel vassoio pieno di paninetti e io non riuscii più a trattenermi. Mi fiondai a capofitto sul cibo e ingoiai tutto come se non ci fosse un domani. Dopo la scorpacciata io e Ginny salutammo tutti, augurammo la buona notte e salimmo fino al quarto piano, dove la Rossa aveva la camera.
Presi dal baule il mio pigiama di pile e lo indossai, per poi buttarmi sotto le coperte calde.
«Sai Hermione. Quando mi hai detto di esserti innamorata perdutamente di Malfoy non ero molto entusiasta dell'idea, perché so che tipo è, e so che potrebbe farti stare male. Ma so anche che non ti abbandonerò mai, e che per qualunque cosa io ci sono e ci sarò sempre per te.»
Guardai il soffitto sopra di me e sorrisi, felice dell'amicizia sincera che Ginny mi dimostrava ogni giorno.
«Grazie, Ginny. Sai, ho paura io stessa di quello che provo per il Furetto, perché ho sempre il timore che lui non provi ciò che provo io, che in realtà sia solo un sogno. Ho paura di svegliarmi e scoprire che in realtà lui mi odia ancora e non ha mai smesso di offendermi e reputarmi una sporca Mezzosangue.»
Sospirai e cercai di non pensare a tutti i miei dubbi.
«Ma non pensiamoci. Domani è la vigilia di Natale, e chissà che non porti a qualcosa di bello e sereno.»
Girai lo sguardo verso il letto di Ginny e notai che si era addormentata. Beata lei, che riusciva a dormire così bene. Io non ero per niente stanca. Mi alzai lentamente dal letto, per non fare tanto rumore, e presi il mio diario. Poi indossai le pantofole pelose, rimboccai le coperte alla mia amica, ed uscii dalla camera. Andai in soggiorno e mi sistemai sul divano, in posizione da scrittura. Aprii il diario e lessi velocemente l'ultima lettera. Avevo sempre scritto sul diario, ogni singolo giorno della mia vita, ma ultimamente non ne avevo avuto nè l'occasione né la voglia. E infatti l'ultima lettera risaliva a un mese e mezzo fa, quindi poco prima che Draco mi proponesse di fargli lezioni di Trasfigurazione in cambio di lezioni di Seduzione.
Presi una penna a sfera, una di quelle babbane, e iniziai a scrivere.
23 dicembre 1998
Caro diario,
È da un po' di tempo che non scrivo sulla tua splendida carta ingiallita, e mi sento tanto in colpa. In questo periodo ne sono successe di cose, e non ho avuto ne il tempo ne la forza di scrivere. Ultimamente sono sempre più sbadata e confusa. Niente di che, sono sempre la solita secchiona rompiscatole. Solo che in me è cambiato qualcosa. Sono passata dall'odiare tantissimo una persona, all'amarla terribilmente. Vuoi sapere chi? Draco Malfoy. Circa un mese e mezzo fa quello stupido Furetto mi ha fatto una richiesta alquanto strana. Mi ha chiesto di fargli ripetizioni di Trasfigurazione. Io ho accettato, chiedendo però qualcosa in cambio, e lui mi ha proposto lezioni di Seduzione. Ho accettato anche questa volta, e devo dire che da allora di regole con lui ne ho infrante tante. Non sai quante volte ho sognato di fare l'amore con lui, quante volte ci siamo rinchiusi nella Sala delle Necessità a fare quei giochetti erotici molto carini, quanto velocemente sono passata dall'odiarlo all'amarlo. È così diverso da prima. Non mi offende più, non mi chiama più Mezzosangue, ed è diventato anche protettivo nei miei confronti. Quando sto insieme a lui io mi sento al sicuro, sento che niente e nessuno potrà farmi del male finché starò vicina a lui. Ciò che mi fa stare veramente bene è vedere quel sorriso sincero che sostituisce il suo abituale ghigno, quel sorriso bellissimo e così raro sulle sue labbra, e che regala solo a me. E i suoi occhi poi, dovresti vederli. Sono di un grigio tempestoso, che però al minimo sguardo ti fanno capire tutto di lui e allo stesso tempo captano ogni cosa di te. Ti leggono nell'anima. E la sua bocca...è qualcosa di indescrivibile. Ogni bacio che ha lasciato sul mio corpo e sulla bocca, ha provocato in me uno stato di pienezza e di leggerezza, tanto che non ne avevo mai abbastanza. Ogni giorno a colazione, a lezione, a pranzo, ovunque, cercavo il suo sguardo. Può sembrare sciocco e prematuro, ma io sono certa di aver scoperto un lato di Malfoy sconosciuto a tutti. Quella parte di Draco premurosa, gentile, dolce, allegra, burlona. Mi fido di lui e so che è quello giusto. Lo amo tantissimo, e non vedo l'ora di rivederlo dopo le vacanze. Ora vado a dormire, perché scrivere di lui mi ha fatto rilassare. A presto!
Tua Hermione.
Chiusi il diario e lo appoggiai sul cuore.
Poi tornai in camera, rimisi il diario nel baule, e mi sistemai sotto le coperte, addormentandomi quasi subito con il sorriso di Draco impresso nella mente.

Spazio autrice: Ciaooooo!!! Nuovo capitolo! Spero non ci siano errori, perché non ho proprio avuto tempo di ricontrollarlo. Comunque…fatemi sapere con voti e commenti se il capitolo vi piace! Cosa ne pensate della lettera di Hermione?
Al prossimo capitolo!!! Ciaooo!!!

Giada

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