Mi chiamo Veronica Cybo, sono nata a Massa di Lunigiana nel 1611, tra le ridenti colline della favolosa regione che oggi chiamate Toscana, figlia prediletta di una delle più potenti casate del tempo. 

Bella , non lo sono mai stata e il mio carattere altezzoso e superbo , di certo non mi aiuto ad essere molto amata e ricercata dalle altre persone ma grazie alle influenze delle mia famiglia, riuscì nell'intento di sposare uno dei più bei rampolli della nobiltà fiorentina: Jacopo Salviati.

I primi tempi furono una vera è propria favola, con il mio bel principe azzurro che mi coccolava facendomi sentire la donna per eccellenza e mai avrai pensato che la mia parentesi di felicità si potesse concludere in poco tempo davanti alla scoperta dei molteplici tradimenti di mio marito. Ripensandoci ora , non posso imputare la colpa solo a Jacopo perché con il mio carattere aspro e la mia propensione a rifiutargli  spesso le mie grazie, lo spinsero verso le braccia di donne più disponibili a donare il loro amore.

Avrei potuto fare come le altre donne del tempo, lasciar correre  e far finta di niente, vendicandomi nel letto di un'altro uomo ma il mio orgoglio, cosi' grande ed intransigente mi porto ad alimentare la mia ira , trasformandola in una sete di vendetta sanguinaria.

Venuta a sapere, da una delle malelingue di Firenze che Jacopo frequentava una certa Caterina, sposa di un vecchio ricco fiorentino,  la raggiunsi all'interno della chiesa di San Pier Maggiore dove non potendo più tollerare l'offesa che mi stava recando, le sussurrai tutto il mio disprezzo per lei, facendola fuggire in lacrime. Ma non bastava , volevo di più, volevo il sangue.

Con la complicità dei figliastri di Caterina che temevano di perdere parte dell'eredità paterna, la notte  di capodanno, due sicari,  da me ricoperti d'oro, entrarono nella casa della giovane, uccidendola insieme alla cameriera e facendo a pezzi i corpi che furono poi gettati nella fogne, tranne la testa che posta in una cesta, fu inviata il giorno dopo a mio marito.

In poco tempo, le guardie risalirono ai mandati e i due figli vennero torturati per ottenere la loro confessione e il nome dei complici, finendo la loro vita in compagnia del boia; io fui gentilmente invitata a ritirarmi a vita privata, presso una villa  di proprietà della nostra famiglia a Figline, nell'entroterra toscano. Proprio qui cominciai a riflettere sulla mia vita  e sulle mie azioni, acquisendo consapevolezza dell'orrore che avevo creato e dei demoni che avevo richiamato con la mia ira e il mio sanguinario carattere, cercando il perdono e la redenzione nella fede cristiana.

Oggi la villa del mio esilio è un ospedale ed il mio spirito vive ancora lì, alla ricerca della pace interiore e per aiutare le persone. Alcune volte , rendo visibile il mio spirito,per dare la notizia ad un padre in lacrime che l'operazione del figlio è riuscita; altre mi manifesto solo per tenere compagnia ad un solitario ricoverato. Ma la cosa più bella è fare degli scherzi come quella volta che ho riempito di impronte una stanza appena tinteggiata e chiusa a chiave. Ancora oggi si chiedono come hanno fatto ad entrare e camminare sul soffitto.

Se un soffio di vento muoverà i tuoi capelli e un profumo di gelsomino affonderà nella tua anima, il mio spirito sara intorno a te , pronto a consolarti, aiutarti o solo tenerti compagnia.