Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Conoscere il tuo nemico

Dalle puntate precedenti:

Mr D: *è uno stronzo*
Percy: Morirebbe se...?
Grover: No. Non può morire
Percy: Non mi piace quando qualcun altro è quello sarcastico.
Grover: No, ma ti piace quando sono sarcastico
Percy: Sono molto orgoglioso di te

***

Percy: *arriva*
Nico: *parla velocemente*
Percy: Lentamente
Nico: Dimmi tutto

***

Chirone: C'è qualcosa che ti preoccupa?
Percy, con una lunga lista: Mettiti comodo, sarà lungo.

***

Percy, lentamente: Ho un sacco di traumi e farò in modo che diventino un problema per tutti.
Clarisse: Aspetta...
Percy: Sarai il prossimo. Aspetta un attimo, sto ancora rimproverando Chirone.

***

Connor: Sei stato riconosciuto!
Percy: E anche quasi ucciso dai miei zii, hanno appena tenuto un consiglio per discutere se dovessi vivere o morire, e Kronos, mio ​​nonno, sta giocando con la mia testa senza sosta.
Semidei: ....

****

Chirone: Agli dei non piacerà.
Percy: Non mi interessa davvero.

***

Percy: *vede Nico dormire*
Percy: *occhi a cuore*
Grover: L'hai adottato?
Percy: È mio figlio.
Grover: Lo ha adottato.


Percy stava sognando.

Sapeva di star sognando. E riconosceva il luogo del suo sogno.

"Il piano sta funzionando come previsto, mio signore."

Adesso, Percy riconosceva la voce di Luke nel suo sogno. E riconosceva la fossa. Lo stesso luogo dove un tempo, durante la sua prima impresa, Kronos aveva monitorato il suo successo passo per passo.

"Bene." La voce di Kronos era fredda e ruvida, un suono stridente per le orecchie di Percy.

Come un gesso strisciato su una lavagna.

"Il vecchio inventore si era nascosto come avevate previsto, mio signore." Luke continuò. "Ed è interessato alla nostra offerta di distruggere Minosse una volta per tutte. Ma vuole più tempo."

"Dagli più tempo, allora." Kronos parlò, la voce che si faceva compiaciuta. "Sarà uno dei tanti che si unirà a me."

"Certo, mio signore." Luke disse. "Per quanto riguarda Thalia...?"

"Non mi aspettavo che si unisse alla Caccia." Kronos ringhiò. Percy si permise di sorridere per lo scontento che il Titano mostrava. "Ha stravolto i miei piani. Ma abbiamo sempre Jackson."

"Non tradirà mai suo padre." Luke avvertì Kronos. "Il suo difetto fatale glielo impedisce."

"Vedremo." Kronos mormorò. "Tutto si può spezzare. Anche la lealtà del più forte di loro."

**

Percy aprì gli occhi, il respiro ansimante.

Il suo sguardo cadde su Nico, ancora addormentato sul letto a fianco a quello di Percy.

Quella vista rassicurò Percy, che si permise di prendere fiato e pensare a quello che aveva appena sognato.

Percy non mentiva quando diceva che non gli era mancata affatto la voce del Titano. Ma non si poteva negare la sua utilità.

Kronos non si faceva chiamare l'Iniquo per niente. Si vantava spesso dei suoi piani e del loro successo.

Piani su piani.

La folgore, l'elmo e l'intera guerra servivano a distrarre gli dei dal suo costante recupero di poteri.

Avvelenare Thalia aveva portato al recupero del Vello d'oro, che avrebbe potuto accelerare il processo di guarigione di Kronos oppure, come era poi stato, fornire un altro pezzo di gioco per Kronos da manipolare dopo che Percy si era rivelato essere troppo resiliente e poco collaborativo.

Rapire Artemide avrebbe permesso di trovare l'Ofiotauro, così come a portare Thalia vicino a Luke e permettere così al ragazzo di cercare di convincerla per portarla dalla sua parte, contro gli Dei.

E adesso, aveva altri piani.

Molti dei quali sembravano riguardare Percy stesso.

Se non fosse stato così inquietante, pensò Percy irriverente, sarebbe stato anche onorato del pensiero e della considerazione.

Scuotendo la testa, Percy prese un diario che gli era stato regalato anni prima da sua madre ed iniziò a prendere appunti sul suo sogno.

Prima avevano discusso di un inventore che aveva sicuramente una vendetta personale contro Minosse.

Percy sbuffò dopo averlo scritto.

"Avrei davvero dovuto leggere un libro sui miti." Mormorò laconicamente.

Dopo quel punto, Percy scrisse: Fare: leggere tutti i miti su Minosse ed eventuali inventori.

Percy passò al punto successivo.

Kronos aveva menzionato che l'inventore sarebbe stato uno dei tanti ad unirsi a lui.

Percy dopo averlo annotato, aggiunse Dei minori: contatta i figli.

Dare il rispetto ai figli sarebbe stato il modo migliore per persuadere i genitori.

Kronos voleva spezzare la lealtà di Percy verso suo padre.

La domanda che Percy si poneva era però: come faceva Luke a sapere del difetto fatale di Percy?

Kronos non sembrava il tipo da condividere le informazioni con i suoi servi.

La condivisione avrebbe aumentato la possibilità di vedere, prevedere e capire i diversi strati dei suoi piani, dopotutto.

Era vero che durante e dopo il Consiglio, mentre si discuteva della possibilità di uccidere o meno Percy, gli dei avevano discusso apertamente del difetto fatale di Percy.

Ancora, Percy dubitava seriamente che uno di quegli dei presenti avesse informato Kronos a riguardo e, anche se lo avesse fatto, di certo non avrebbe informato Luke.

A meno che non fosse stato un dio...

"È stato un semidio." Percy mormorò, impallidendo. "Abbiamo una spia al Campo."

Come avevano fatto a non rendersene conto prima?

Luke aveva ammesso di aver ancora amici che lo tenevano informato di quello che accadeva al Campo.

Come aveva fatto Percy a dimenticarsene? Percy, che aveva definito quegli amici per quello che erano: spie.

Era stata una cattiva gestione dell'informazione.

Percy corrugò la fronte.

Quando Percy aveva condiviso le coordinate su dove trovare il Vello e Grover, erano stati presenti tutti i semidei.

Ma sull'Olimpo non erano ammessi tutti i semidei...

"È uno dei riconosciuti." Percy mormorò.

L'indomani avrebbe parlato con Chirone per ottenere l'elenco dei semidei che lo avevano accompagnato sull'Olimpo.

Avrebbe poi dovuto capire come potessero comunicare con Luke.

Era qualcosa che si poteva imitare?

Oppure, Percy avrebbe sempre potuto rubare il mezzo di comunicazione ed usarlo per dare false informazioni a Luke.

"Perce?"

Il mugugno di Nico distrasse Percy dalle sue riflessioni.

"Nico." Percy sorrise. "Ti eri addormentato quando sono arrivato."

Nico sbadigliò, prima di scendere dal letto che aveva occupato e salire su quello di Percy.

Dopo essersi rannicchiato contro Percy, mormorò. "Ho l'elenco di domande pronto."

"Sentiamo allora." Percy concesse, sorridendo divertito, passando una mano sui capelli di Nico.

"Avete visto qualche dio?" Nico chiese subito.

"Beh, eri lì quando abbiamo incontrato Artemide e Apollo." Percy iniziò. "E al Campo hai avuto occasione di vedere Dioniso. Poi, Apollo ci ha aiutati ad arrivare più velocemente ad Ovest. Abbiamo anche incontrato velocemente Afrodite e Ares e poi siamo riusciti a salvare Artemide. Alla fine, abbiamo assistito all'intero e completo Consiglio degli Dei." Percy fece una smorfia al ricordo. "Era molto potere concentrato in una stanza."

"Wow!" Nico sembrava felicissimo. "È vero che hai battuto Ares a soli dodici anni? Me lo ha detto Lee!"

Percy sorrise. "L'ho fatto. Era un duello singolo ed Ares aveva accettato i termini imposti. Avrebbe dovuto rispettare le leggi non scritte, quindi non ha potuto usare i suoi poteri divini. Usarli avrebbe significato portare disonore a se stesso."

"Wow!" Nico esclamò. "Ed Afrodite? Cosa voleva da te?"

Percy arrossì. "Consigli su come superare la discarica di suo marito. E qualcosa riguardo Annabeth."

"Perché se la dea dell'amore è venuta per aiutarti a riprendere Annabeth e tu l'hai salvata, lei se n'è andata comunque?" Nico chiese, corrugando la fronte.

Percy guardò il bambino. Sospettava che Nico non fosse davvero interessato alle motivazioni che avevano spinto Annabeth ad unirsi alla Caccia.

Quindi, Percy rispose tenendo a mente del dolore della perdita di Nico.

Bianca era ancora viva, certo, ma non era lì.

La perdita era sempre presente.

"Perché certe volte, puoi amare qualcuno anche da lontano." Percy disse. "A volte, è proprio la lontananza che dimostra quell'amore e quell'affetto."

"Ma ha scelto qualcun altro!" Nico disse, strofinando la testa sulla spalla di Percy come un gatto eccessivamente affettuoso. "Se n'è andata!"

"Ma questo non vuol dire che non ci sia affetto." Percy disse. "Lei abbastanza da fidarsi di me per prendere la propria decisione, e io da sapere che, non importa cosa lei ha scelto, sarà sempre la mia migliore amica."

Nico sembrò pensieroso. "Pensi che Bianca la pensasse allo stesso modo? Che io avrei potuto gestire di stare senza di lei qui?"

"Beh, vediamo..." Percy finse di essere pensieroso. "Sbaglio o sei stato tu a dire ad una manticora che poteva infilarsi il suo esercito...?"

Nico arrossì. "Non avrei dovuto dirlo!"

"Stai scherzando?" Percy rise. "E' stato fantastico. Sei molto coraggioso, Nico. Bianca ha fatto una scelta difficile, ma... a volte ti rendi conto che ti aggrappi così tanto a qualcosa e non ti permetti di apprezzare altre cose nella tua vita."

"Ad esempio?" Nico chiese, sbattendo le palpebre. "Io non ho nessuno."

"Ehi, e io cosa sono?" Percy lo pungolò sul fianco. "Pensi che permetta a chiunque di tendermi un agguato con le loro domande impazienti?"

Nico sorrise. "Non lo fai?"

"Assolutamente no." Percy scosse la testa. "Sei solo speciale in quel modo, Nico."

Nico sorrise. Poi inclinò la testa e domandò. "Ma non fa male perderla? Anche se non l'ho davvero persa?"

"Certo che fa male." Percy disse. "Non devi sentirti in colpa per provare dolore, Nico. Sono sicuro che anche Bianca stia male, adesso, per non essere lì per te."

"Lo pensi davvero?"

"Certamente." Percy confermò. "Sei suo fratello, lei ti ama. E' ovvio che tu le manchi. E la lontananza fisica non è lontananza emotiva. Anche se non siete insieme tutto il tempo, non vuol dire che smetterete di essere fratello e sorella, Nico. Non vuol dire che Bianca si dimenticherà completamente di te."

"Ma avrà una nuova famiglia." Nico sottolineò, apparendo insicuro.

"E lo stesso vale per te." Percy rispose. "Anche tu puoi avere una nuova famiglia, Nico. Siamo tutti imparentati, in qualche modo, essendo semidei. Hai già una grande famiglia allargata."

Nico sorrise, gli occhi spalancati e luccicanti.

Percy stava iniziando ad essere debole per quello sguardo e quel sorriso. Non poteva permettere che Nico scoprisse la sua debolezza.

"Adesso, che ne dici di andare a fare colazione?" Percy chiese. "Poi possiamo vedere come organizzare le tue giornate?"

Nico annuì entusiasta. "Posso stare con te?"

Percy sorrise dolcemente. "Certo, Nico. Puoi stare sempre con me. Vediamo di fare le stesse cose, okay?"

Nico annuì felice.

I due uscirono insieme dalla cabina, e Percy alzò un sopracciglio vedendo Chirone in attesa davanti alla porta.

"Non mentirò," Percy disse, "è abbastanza inquietante."

Chirone sorrise leggermente, lanciando uno sguardo incuriosito a Nico. "Pensavo che il signor Di Angelo fosse non riconosciuto."

"Lo è." Percy ammise. "Ma come ho già detto a Nico, siamo tutti una famiglia."

Chirone guardò pensieroso Nico, prima di rivolgersi a Percy e dire. "Spero che tu abbia tempo per una breve conversazione con me, Percy. Riguardo ieri."

Percy annuì, vedendo Lee in lontananza e abbassandosi per parlare con Nico. "Ehy, hai detto di aver parlato con Lee, vero? Puoi raggiungerlo un momento? Magari chiedergli se gli andrebbe di insegnarti il tiro con l'arco. Sono un po' una frana in quel dipartimento."

"Hai appena promesso che posso stare sempre con te." Nico protestò. "Se io imparo il tiro con l'arco, tu devi venire con me."

Percy sospirò, prima di scompigliare i capelli a Nico. "Molto bene, piccolo dittatore, hai vinto. Adesso, vai da Lee e dagli la bella notizia."

Nico sorrise eccitato, prima di correre verso dove Lee era.

"Se si tratta di ieri, Chirone, ho detto tutto quello che desideravo dire." Percy disse.

"Non si tratta di quello, Percy." Chirone sospirò. "Sono troppo abituato agli dei e ai loro comportamenti per vederli dal punto di vista dei loro figli. Penso che il tuo cuore sia nel giusto."

Percy sorrise al centauro, che continuò. "Ti sei reso conto di aver reclamato informalmente il giovane Nico, vero?"

"Come, scusa?" Percy chiese, sbattendo le palpebre.

"Lo hai reclamato come tuo da educare e tuo da prenderti cura." Chirone disse pazientemente. "Cade sotto la tua protezione. Chiunque desideri attaccarlo, dovrebbe passare prima da te."

"Bene." Percy annuì. "Questo dovrebbe proteggerlo. Ma cosa vuol dire? Avrà un po' di controllo sul mare..?"

"Le creature marine lo aiuteranno nel bisogno, così come le creature della corte di tuo padre." Chirone gli disse. "Non ha un controllo attivo, ma le naiadi e le nereidi vedrebbero la protezione che ha per lui il figlio del loro re e lo farebbero respirare sotto le onde, curandolo al bisogno."

Percy sorrise. Poi, facendosi serio, chiese. "Non ho dipinto un bersaglio sulla sua schiena, vero?"

"No." Chirone scosse la testa. "Solo la vicinanza a Nico mostrerebbe la tua reclamazione."

"Bene." Percy sospirò di sollievo. "A proposito, ho fatto un sogno..." Percy rivelò il suo sogno e i suoi pensieri a Chirone che apparve pensieroso.

"Sì, penso che leggere dei miti sia la cosa migliore per te." Il centauro gli disse, sembrando vagamente divertito. "Ma per quanto riguarda l'inventore, posso dirti che si tratta di Dedalo. Ha inventato il Labirinto."

"So cos'è il Labirinto." Percy sbuffò. "Quello dei Minotauro. Okay, e Dedalo ha chiaramente un litigio con Minosse. Per Arianna?"

"Arianna ha aiutato Teseo a viaggiare nel Labirinto e a prendersi gioco di Minosse. Il re non poteva permettere questo affronto."

"E come ha fatto Dedalo a convincere Arianna a tradire il padre?" Una parte di Percy si stava chiedendo se fosse stato fatto apposta. Arianna aveva tradito il padre per Teseo ed era stata punita venendo tradita a sua volta. Sembrava qualcosa del karma, quello.

"Non si sa." Chirone disse. "Forse i tuoi sogni ci diranno di più sull'argomento."

"A proposito." Percy disse, cambiando argomento. "Ho bisogno di sapere chi sono i semidei che hai portato con te al Consiglio, Chirone. La spia è uno di loro."

"Per il tuo difetto fatale?" Chirone chiese. "Molti avrebbero potuto indovinare."

"No." Percy scosse la testa. "Perché gli dei sono i più indicati a vedere le motivazioni. Il mio affrontare gli dei potrebbe essere visto come incoscienza, o orgoglio, o voglia di dimostrarmi il migliore di tutti, o arroganza... Non lealtà."

Chirone annuì. "Bene. Ti farò avere l'elenco."

Percy salutò Chirone, dirigendosi verso Lee e Nico. "Ehy, Lee! Questa piccola pesta ti ha dato troppo fastidio?"

Nico mise un broncio, anche se abbracciò Percy non appena il semidio fu abbastanza vicino per essere abbracciato.

Lee rise. "No. Era troppo eccitato al pensiero di allenarsi al tiro dell'arco con te."

"Non faremo solo il tiro dell'arco insieme!" Nico esclamò. "Percy mi insegnerà tutto quello che sa! E passeremo tutto il tempo insieme!"

Lee lanciò un sorriso divertito a Percy, che sorrise indietro. "Quello che ha detto Nico qui."

"A proposito, io e Malcolm abbiamo lavorato a qualche idea per la nuova cabina." Lee disse, porgendo a Percy dei fogli di carta.

Abbastanza timoroso, Percy iniziò ad osservare i disegni, non capendo per niente i simboli matematici scritti, ma apprezzando l'estetica. I simboli di Hestia ricoprivano tutte le superfici, i letti sembravano confortevoli e Lee aveva spiegato che ci sarebbe stata la possibilità di includere letti aggiuntivi per ogni semidio in arrivo nuovo.

"Sembra fantastico." Percy disse. "A che punto siete?"

"Probabilmente per il nuovo anno saremo pronti ad accogliere i nuovi semidei." Lee ammise. "Certo, se torneranno al Campo..."

"Lo faranno." Percy garantì. "Farò in modo che i figli di Hermes con i loro contatti li avvisino e faremo lo stesso dalla Casa Grande. E' nostro compito garantire la loro sicurezza. Se proprio dobbiamo, possiamo pregare i loro genitori per dire loro che i loro figli hanno un posto qui e che non sono dimenticati."

Lee sorrise. "Sì. Non permetteresti che nessuno di loro venisse dimenticato."

Percy arrossì all'elogio, prima di abbassare lo sguardo su Nico. "Ti ha già detto quando verrai allenato?"

Nico annuì. "Sì, mi ha detto tutto!"

Percy sorrise. "Bene. Allora vediamo di farti fare il giro e decidere come organizzare il tuo allenamento."

Percy avrebbe dovuto stare attento. Aveva già accettato di allenare tutti i semidei, e avrebbe dovuto fare in modo che Nico non si sentisse messo da parte o ignorato.

Sarebbe stato un equilibrio difficile da raggiungere, ma Percy era fiducioso. Specialmente considerando che aveva intenzione di portare Nico a casa con lui e sua madre.

Dopo aver salutato Lee, congratulandosi di nuovo per l'ottimo lavoro che avevano fatto in una notte e una mattina, Percy condusse Nico verso l'arena, volendo mostrargli tutte le armi presenti lì e vedere quali di quelle risuonassero di più con il bambino.

Mentre Nico si divertiva a provare le asce presenti, Percy che lo guardava divertito, sentì qualcuno schiarirsi la voce dietro di lui.

Non perdendo d'occhio il semidio più giovane, Percy si voltò, vedendo Travis e Connor in attesa.

"Ciao ragazzi." Percy sorrise loro. "Avevo intenzione di cercarvi dopo. Riguarda i non riconosciuti..."

"Lee ce lo ha già detto." Connor lo interruppe, parlando velocemente e sembrando quasi imbarazzato. "Ed è un'ottima idea."

"Grazie." Percy sorrise al ragazzo, prima di dire. "Posso aiutarvi in qualche modo?"

"Bene, noi..." Travis disse, parlando velocemente come se temesse di essere interrotto. "Noi volevamo scusarci con te."

"Per che cosa?" Percy chiese, corrugando la fronte, confuso.

"Per la tua prima estate qui." Connor spiegò. "Noi eravamo troppo concentrati su cosa avrebbe significato per noi ed abbiamo ignorato quello che significava per te."

Travis annuì. "Non abbiamo scuse. Specialmente per come abbiamo trattato Thalia, in modo rispettoso e tutto, anche sapendo tutto quello che avevi fatto, per noi e in generale."

Connor e Travis lo stavano guardando in attesa.

Percy sorrise. "Va bene, ragazzi. Come ho già detto, è passato."

"Con Thalia è successo questa estate." Connor specificò. "Luke era lì per te, e lui ci aveva detto che non era colpa tua. Ma... noi lo abbiamo ignorato."

Travis aggiunse. "Potremmo anche dire che lo ha fatto apposta, che voleva isolarti e ci ha chiesto di darti spazio, ma... non è così. Lo abbiamo fatto noi stessi."

"L'unica che è stata avvertita di lasciarti in pace è stata Clarisse, perché Chirone voleva evitare altre liti e altri poteri da parte tua." Connor disse. "Ma noi... tutti gli altri... nessuno ci ha detto di evitarti o di trattare Thalia con rispetto e te con disprezzo... Lo abbiamo fatto da soli."

Percy annuì lentamente. Aveva ipotizzato che Luke avesse chiesto di lasciargli un po' di spazio, ma sentire Travis e Connor ammettere che era stata tutta una loro idea... faceva male.

"Va bene." Percy disse comunque. "Apprezzo anche che mi abbiate detto la verità adesso, invece di approfittare di Luke e del tradimento. Avreste potuto mentirmi, e non lo avete fatto. Ed è passato."

"Ma.." Travis cercò di protestare.

Percy rise. "Volete che vi odi? Che vi combatta in un duello?"

"Uh... non particolarmente." Connor ammise. "Ma non vogliamo nemmeno che tu dica che va bene, quando non va bene."

"Non fatelo più." Percy disse. "Sapete di aver commesso un errore. Adesso non fatelo più, mai più."

I due fratelli annuirono. "Non lo faremo." Promisero.

Connor indicò Nico. "Anche se Nico ha appena preso un fucile."

"Cosa?" Percy si voltò, vedendo effettivamente Nico divertirsi con un fucile. "Da quando abbiamo un fucile qui dentro?"

I due fratelli scrollarono le spalle, prima di salutare Percy con un mezzo abbraccio e lasciarlo solo ad occuparsi del semidio più giovane.

***

La sera, Percy si era seduto vicino al falò, osservando le fiamme ardere pensieroso.

"Ciao, Perseo."

Percy si voltò, vedendo la stessa bambina di otto anni che aveva visto il suo primo giorno al Campo.

Solo che, dopo aver visto gli dei sembrare così umani, riconobbe il potere sotto la superficie della ragazza.

"Lady Hestia," Percy inchinò il capo verso di lei.

Hestia sorrise dolcemente. Come Artemide, sembrava preferire assumere un aspetto più giovane, ma, a differenza della dea della caccia, i suoi occhi non erano freddi o strategici, erano più... accoglienti, caldi, affettuosi.

Percy sentì la tensione abbandonargli le spalle.

"Ti volevo ringraziare." Hestia mormorò dolcemente. "Non molti prestano attenzione alla famiglia."

"Se avessimo prestato attenzione alla famiglia, molte cose sarebbero state diverse." Percy rispose. "E ho sempre pensato che meritassi una cabina qui, Lady Hestia. Tu e mio zio."

Lo sguardo di Hestia si fece più accogliente, e il fuoco più caldo.

"So che non hai avuto una buona esperienza con mio fratello." Hestia gli disse, il viso che si inclinava nella tipica curiosità infantile.

Percy scrollò le spalle. "Portare rancore verso mio zio per la sua rabbia per il furto che aveva subito non sarebbe giusto. Non è stato il solo a giudicarmi colpevole di qualcosa che non avevo fatto. Ha mostrato di mantenere la propria parola dopo essere stato dimostrato nel torto. Mio padre e l'altro zio lo hanno costretto ad un patto che ha rispettato, unico a farlo." Percy deglutì. "Ha combattuto per riavere la sua casa ed è stato bandito senza motivo."

Hestia sorrise dolcemente. "Ti ringrazio per la tua compassione, Perseo. Non ci sono molti semidei che potrebbero perdonare le azioni meschine di mio fratello."

"Non devo perdonarlo per riconoscere le sue motivazioni." Percy rispose. "E non merita di essere discriminato solo perché il suo dominio sono gli Inferi. Non decide lui chi muore, quelle sono le Parche, e non è nemmeno lui che prende le anime, quello è Thanatos. Lui... beh, punisce i cattivi e si assicura che i buoni ricevano una ricompensa?"

Hestia rise divertita. "Non credo di aver mai sentito un semidio descrivere così il dominio di mio fratello. E'... rinfrescante, se devo essere onesta."

"Però mi sento in dovere di chiederti cosa ne pensi." Percy disse. "Di avere una cabina in tuo onore."

"Vista." Hestia rispose. "Mi sento vista."

Percy annuì, ma Hestia non aveva ancora finito.

"Sai che non sono l'unica dea a cui hai pensato di offrire una cabina, anche se essa sarebbe rimasta vuota." Hestia disse, guardando dolcemente Percy. "Forse è il momento di suggerirlo."



Angolo autrice

Spero che vi piaccia il nuovo capitolo!

Alla prossima!

By rowhiteblack!


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro