The Stories Before Maya's Heart: le Fiamme di un'Anima Distrutta
Sedeva ansimante. La battaglia infervorava da almeno tre ore, e nonostante i numerosi lividi, né zio né nipote intendevano abbassare la guardia. Poco importava se sedevano entrambi dietro una colonna polverosa in una polverosa chieda Valdese (o quel che rimaneva di essa); poco importava se uno combatteva per una causa inesistente, servire il Signore Oscuro, e l'altro per un ideale vecchio come il mondo, vendetta; poco importava se erano parenti ed entrambi maghi oscuri. La parola d'ordine era una. Odio
Mamma li chiamava giorno e notte, i suoi fratelli. Era l'unica Corvonero in famiglia, e aveva fatto effetto al fratello Serpeverde sapere che il marito era Babbano. Effetto... Gabriel era piccolo, ma ricordava benissimo la parola urlata dallo zio Klaus, la notte tra i gemelli: 'disonore' aveva urlato, e se n'era andato infuriato. Non che lo conoscesse davvero, il padre. Era morto poco prima della sua nascita.
Poi la fuga in Italia, l'incertezza di arrivare a fine mese, la vita di stenti, prima di incontrare quello strano tipo, che sorrideva in modo strano...
Fu interroto dal botto che fece tremare la colonna dietro di lui, facendolo tremare come una foglia per un riflesso involontario.
Klaus Flames rise, sfacciato e sciocco:- Mai distrarsi!-
Senza guardare, Gabriel fece un solo giro su se stesso, prendendolo di sorpresa e urlando:- Incarceramus!-. Il colpo lo fece volare verso il muro, mentre il giovane premeva i bottoni sotto la giacca e il tetto sotto il quale lo zio si trovava gli crollava addosso. E poco importava se, dopo il polverone, lo zio gli saltava addosso con furia, la bacchetta crepitante di rabbia: non sarebbe uscito vivo.
Il Signor Faltini era un uomo tutto d'un pezzo ed era molto gentile. Forse anche ricco, se mamma aveva accettato. Ma era un vero uomo anche verso Gabriel: gli dava responsabilità e gli faceva guadagnare pane e companatico con sudore. Pulire, verniciare e lucidare erano cose all'ordine del giorno.
Fu di ritorno dalle compere del pane, il 10 agosto, che il suo cuore si accorse di averlo amato. Ed era troppo tardi per dirglielo. E non avrebbe potuto dirlo nemmeno alla madre.
Parò ogni suo colpo e i suoi schiantesimi ferivano sempre il suo parente, seriamente stupito dalla sua abilità.
Spinto dalla rabbia, lo atterrò di peso, imprigionandogli le gambe e sussurrò:- Non capisci, Gabriel? Io e te saremmo invincibili insieme!-
Un'altra esplosione gli fece alzare la testa, ma fu Gabriel a trattenerlo sopra di sé, sussurrando a sua volta:- Qui ci sono solo io, zietto!- un attimo prima che le macerie lo ricoprissero.
Venne l'orfanotrofio. Non poteva che soffrire, con il tempo. Un ragazzo di 12 anni in un istituto così pieno di giovani pieni di tutte le speranze che lui aveva perso... dimenticato...
Ma non perse tempo. Tra le cose lasciatele dalla madre c'erano libri con incantesimi di disillusione sulle pagine che non "poteva" leggere. Le lesse lo stesso. Non poteva, lui doveva. Studiò la magia nera fino a farla sua, a divenire un tutt'uno con essa. Ma non divenne suo. Era un nobile scopo il suo, poi l'avrebbe dimenticato. Tutto. Come diceva quell'esperto italiano? "Il fine giustifica i mezzi", giusto? Le commissioni prima o poi lo avrebbero portato a lui.
Klaus rideva, mentre un dolorante Gabriel gli puntava la bacchetta. Il Mago Oscuro rideva, nonostante avesse la schiena, rotta dai sassi che erano caduti sulla sua spina dorsale.
- Quanti sono... Quanti sono morti perché tu arrivassi a me? Eh? Vedo che li hai segnati sulla bacchetta? Non negare, sei troppo simile a me. Credi che finirà dopo questo? Nooo. Ti inseguirà... Come un segugio. Uccidere per rabbia sarà... Come bere birra. Sgozzare colpevoli e innocenti... Sarà uguale. Sai alla fine una cosa? Oggi... Moriremo entrambi!-
- Avada Kedavra!- Aveva ragione. Gli era venuto automatico. Come un riflesso abituale. L'ultimo o il primo di tanti, lui nemmeno poteva saperlo. Si sentiva... Folle. E solo. Rise. Rise fino al calar del sole.
Ora sedeva. Non ansimava. Respirava normalmente. Ma era agitato. Agitato. Molto agitato. Manuel Scorpionero faceva rimbalzare lo sguardo tra lui, il suo "curriculum" e la sua bacchetta, tanto segnata da sembrare un fascio unico. Perché si era spinto lì? Voleva davvero essere così? Manuel Scorpionero era molto potente. Il più potente mago Italiano degli ultimi 500 anni a detta di alcuni. Ne valeva la pena? Cercava un custode. Voleva cambiare? Nemmeno lui sapeva rispondersi.
Scorpionero sospirò, prima di appoggiare le mani congiunte sul tavolo, i capelli neri in disordine a sconvolgere il quadro serio che rappresentava.
- Mettiamo anche che io metta una pietra sopra il suo passato. Che non tenga conto di 60 maghi e streghe uccise per "lavoro". Che io la accetti a custodire una scuola con studenti di dodici anni.- Si sporse in avanti:- Che garanzie mi dà, signor Flames, che non tornerà a quello che faceva in passato?-
Gabriel rise con leggerezza, nonostante la tensione:- Mi scusi... Ma potrei farle lo stesso ragionamento. Come posso sapere che lei saprà tenermi a bada? Che lei non sia in grado di fermarmi?-
Lo Stregone rise, alzando la sua bacchetta; era bellissima, intagliata da rune bluastre sul legno nero.
- Guardi.- Mise le mani a cerchio sulla bacchetta, che, senza essere toccata, cominciò a ruotare nel cerchio, cambiando ogni giro direzione, sempre più velocemente. Gabriel non aveva mai visto nulla di simile.
Il cerchio cominciava a illuminarsi di fulmini azzurrognoli, finché, non vide una cosa... Che gli tolse ogni pensiero di negatività. Era LUI... Stava abbracciando la madre... ed era felice. Quanto avrebbe voluto ricominciare daccapo per sorridere di nuovo in quel modo!
Come iniziato, l'incanto finì. E Scorpionero aggiunse:- Quando riuscirà a fare questo... Mi preoccuperò di lei seriamente.-
Mentre si allontanava lasciandogli il contratto, gli disse gentilmente:- E voglio vedere sempre quel sorriso, con i miei ragazzi. Prima della scuola, sia custode di sé stesso.-
Non aveva fatto che due passi, che Gabriel esclamò:- Lei pensi ai capelli. Farebbe invidia a una Gorgone!-
Manuel Scorpionero non disse nulla, ma un sorriso euforico gli si disegnò in volto.
Angolo dell'Autore: Ecco a voi il vostro capitolo One Shot su Gabriel Flames, custode di Maya's Heart. Cos'è Maya's Heart? Eh, contattatemi per sapere!
Vostro ShiNear.
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