14
-Sono a casa!-annuncia Christopher chiudendo la porta d'ingresso e dirigendosi nel soggiorno di casa, dove trova sua madre che abbraccia sua moglie sul divano. Quella vista lo fa immediatamente scattare sull'attenti e subito si avvicina alle due donne.-Que passa? Ti senti male, nena?
Jade lo guarda e accenna un no con la testa. Si alza dal divano e sale al piano di sopra senza dire niente. Christopher fa per seguirla ma si ferma pensando che chiedere spiegazioni a sua madre sarebbe più semplice. Quando Jade fa così non parla tanto presto.
-Che cosa é successo?
Yenny Paulina sospira, é inutile stare in silenzio ora e Jade a bisogno di appoggio e quindi é meglio che suo figlio sappia.
-In questi ultimi giorni si é sentita male...
-Cosa?-si allarma subito Christopher
-Aveva la nausea, si sentiva sempre stanca e la fame...Tutti sintomi di gravidanza. Ma...
-Non é così?
-No. Credo che le nausee siano causate da qualche indigestione e forse si sta ammalando...Quando abbiamo visto tutte e due i risultati negativi.
-Devo andare da lei.-fa Christopher già a metà scala.
Controlla per prima la loro camera da letto, ma non la trova lì. Vede con la coda dall'occhio la porta del bagno semi aperta e si dirige subito lì, spalanca di colpo la porta. Il suo cuore si stringe quando trova sua moglie seduta a terra, il viso tra le mani e i suoi singhiozzi soffocati a forza. Le si avvicina piano e si mette seduto al suo fianco.
-Amor...- Jade si butta tra le sue braccia e scoppia liberamente a piangere, lasciandosi cullare dalle forti braccia amorevoli di suo marito.
Ci a creduto. Una volta accortasi di quello che le succedeva subito ha pensato di essere incinta, ed é stata travolta da un'emozione così forte e così bello che già nella sua mente si era formato una lista di nomi femminili e due tre per un maschietto. Ma quelle due linee blu mai apparse...si é sentita crollare tutto addosso.
-Abbiamo tempo, nena. Siamo giovani e non ci manca niente.
-Io...ero...sicura.-dice con fatica tra un singhiozzo e un altro-Il vomito...La fame...Di solito...
-Shh. Va tutto bene.
Yenny Paulina esce piano dalla casa, è un momento in cui solo i due possono dire o fare qualcosa. Le dispiace solo che Jade ci abbia creduto, lei era convinta e le é caduto il mondo addosso e non si riprenderà tanto presto da questa batosta.
Due test negativi, lei ha insistito nel provare anche il terzo, ma Jade non voleva vedere il terzo no.
Due giorni dopo, é Zabdiel che apre il ristorante con Bella dietro abbastanza scocciata. Il rientro non é stato dei migliori, non del tutto. Si é infilata nel loro letto nel modo più silenzioso possibile per dargli un meraviglioso ben ritrovati. A Zabdiel non piace molto ricevere un pompino, ma in quel momento é stato piacevole...poi la mattina é arrivato il rimprovero.
Bella insiste con il dire di non aver fatto niente di male, che non é successo niente di grave e avevano i cellulari per comunicare.
-Peccato che tu non abbia mai chiamato!-ha gridato Zabdiel esasperato
-Ma lo hai fatto tu!
Rosso dalla rabbia le ha ordinato di venire con lei a lavoro e di non allontanarsi manco di cinque centimetri da lui perché le ripercussioni sarebbero stati gravi. Lei é perfettamente consapevole che non le farebbe mai niente di male, é troppo buono per fare del male...Ma non lo ha mai visto così arrabbiato e forse é meglio non tirare troppo la corda.
-No quiero stare aquì.-dice una volta messo piede in sala.
-No me importa. Resti qui affinché mi possa assicurare che tu non faccia altre cazzate.
-Oh Por amor de Dìos!-esclama alzando gli occhi al cielo
-Non lo invocare più e dammi una mano a sistemare qui.- Però Bella non ha intenzione di aiutarlo. Chiude a chiave la porta senza farsi vedere e poi la nasconde sotto una sedia. Si avvicina piano a Zabdiel che le sta di spalle per tirare giù gli sgabelli dal banco. Infila piano le mani sotto la sua maglietta e risale piano la schiena, sorridendo quando lo sente rabbrividire.
-Non ci provare.
-Aún no lo he hecho
-E mai lo faremo.-si sottrae dal suo tocco, mettendo in chiaro che é ancora molto incazzato.
Bella sbuffa, non insiste oltre e inizia a sistemare la sala con il broncio, ma ha capito che non c'è nulla da fare per il momento e quindi é meglio non insistere oltre se no sono cazzi amari. La zona Messico apre cinque minuti dopo e Richard non perde tempo, una volta visto che ci sono entra per fare un bel discorsetto a Joel.
-Ehi, Richard.-saluta allegramente Erick, ma il maggiore non sembra voglia una tranquilla chiacchierata tra amici.
-Ma che vi é saltato in mente?-esclama subito. I due fidanzati si guardano e poi guardano l'amico.
-Che abbiamo fatto?
-Che avete fato? Mancate da una settimana perché eravate in giro con quella pazza! Ma dove siete stati a proposito?
-Ci ha portati in Messico.-risponde Erick con un sorriso che gli copre tutto il viso.
-E come?
-Ha conosciuto dei contrabbandieri che le hanno mostrato un'altra strada per arrivarci e...-inizia con lo spiegare Joel
-Fermo...chi ha conosciuto?-lo fermano Richard e Erick che non sapeva questa parte della storia dato che dormiva in quel momento.
-Nessuno...E' meglio non parlarne.
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