Capitolo 28
Un po' di aria fresca e pulita serviva anche a me.
"Belle quanto volete le feste ma il livello di testosterone là dentro sfiora i limiti della decenza" mi trovo a concordare con Zanzarina stavolta.
Pur essendo ormai lontana da tutto quel rumore sento ancora le orecchie rimbombare.
La porta si spalanca alle mie spalle e vedo Lydia con Travis.
《Non te ne stai andando vero?》mi chiede la mia amica preoccupata.
《No, no tranquilla avevo bisogno di stare un po' qui fuori. Rientra pure》le dico gentilmente e lei fa come le ho detto mentre Travis rimane fuori.
《Facciamo una passeggiata?》 mi propone lui.
《Volentieri, mi farebbe molto piacere》 sorrido e percorro tutta la passerella di legno.
《Vieni andiamo in spiaggia》 fa segno con la testa in direzione del mare porgendomi la mano.
Io mi guardo i piedi e sfilo i tacchi provando un sollievo immediato.
《Ora possiamo andare》 rispondo ridendo.
Lui si avvicina a me e mi da un lieve bacio sulla fronte 《Adesso sei di nuovo la mia piccolina》.
Arrossisco all'istante e ringrazio il cielo di essere al buio.
L'immagine che ci troviamo davanti una volta arrivati sulla spiaggia è incantevole: l'acqua è una tavola piatta e brilla sotto i raggi della luna che splende alta in cielo.
L'aria è piuttosto calda e piacevole anche se è sera, ma essendo in riva al mare, tira una leggera brezza che mi fa rabbrividire.
Ovviamente il fatto di essere mezza scoperta non aiuta, ma pazienza, stare qui ne vale la pena.
《Ti darei la mia giacca ma abbiamo lasciato tutto dentro》 dice Travis quasi scusandosi.
Non sono abituata a tutta questa gentilezza da parte sua e comunque non accetterei, non ne ho bisogno.
Scuoto la testa leggermente 《Tranquillo sto bene così》.
《Appoggia le scarpe qui tanto non c'è nessuno, ti porto in un posto che ho scoperto da non molto, ti piacerà sicuramente》 sorride come un bambino spensierato e sono sempre più contenta di essere qui stasera, invece che sul divano di casa mia a guardare qualche film strappalacrime con una tavoletta di cioccolata.
Mi prende per mano inaspettatamente e intreccia le sue dita alle mie, come se niente fosse.
Cammino accanto a lui seguendolo e guardandolo di sottecchi mentre il suo profilo viene illuminato dalla luce della luna. Saranno le circostanze in cui ci troviamo ma stasera l'atmosfera è molto romantica.
Arriviamo davanti ad una roccia metà immersa nell'acqua e metà sulla spiaggia e lui con un balzo salta su aprendo le mani 《Questo lo chiamo lo scoglio magico》.
《È davvero bello Trav》 sulla bocca mi si apre un sorriso enorme.
Lui mi porge la mano aiutandomi a salire mentre afferma in tono deciso 《Adoro quando mi chiami così》.
《Ah si?》aggrotto le sopracciglia. Non mi pare un soprannome così creativo, è semplicemente l'abbreviazione del suo nome.
《Si, ho sempre chiesto a tutti di usare il nome completo. Odio le scorciatoie per qualsiasi cosa. Però detto da te suona bene》confessa passandosi una mano tra i capelli.
Mi siedo con le gambe a penzoloni verso il mare e lui mi copia mentre guardiamo l'orizzonte.
《A cosa pensi??》 mi chiede interrompendo il silenzio.
《Che sto passando davvero una bella serata dopotutto. Tu?》.
《Non vuoi saperlo》 risponde ridendo 《se te lo dico ti arrabbi, non lo ammetteresti mai》.
《Non è vero, dai dimmelo》 gli do una spallata.
《E va bene... me lo hai chiesto tu però eh!》 mi avverte e continua a parlare senza guardarmi negli occhi improvvisamente serissimo 《Sei gelosa di me, me ne sono accorto stasera》.
《Non sono gelosa》 sbuffo subito io sulla difensiva.
Ridacchia 《Vedi sapevo che non lo avresti ammesso》.
《Ti ho solo portato via da una situazione scomoda per te》 dico convinta 《e comunque... a dirla tutta è una finta bionda, per me è tinta. L'hai vista bene?》.
Lui si morde il labbro inferiore per non ridere di me ma ovviamente me ne accorgo.
《Guarda che ti ho visto, non fa ridere, sono seria io》gli dico piano mettendo il broncio.
Scuote la testa delicatamente e mi sorride, come si sorriderebbe ad una bambina di cinque anni.
《Toglimi una curiosità》gli sussurro continuando a contemplare le onde che si infrangono sullo scoglio 《sei mai rimasto scottato da una ragazza?》.
La risposta arriva immediata e decisa 《No》poi sembra rifletterci qualche secondo 《anzi... si una volta, con una piastra per capelli. Maledetta!》.
Scoppio in una risata liberatoria, molto poco femminile, che mi illumina tutto il volto.
Lui mi guarda con un sorriso scrutando ogni centrimetro del mio viso e soffermandosi sulle labbra per troppo tempo.
《Cosa c'è ti ci metti pure tu ora con il rossetto "dèmodé"??》alzo gli occhi al cielo irritata cercando di smorzare l'aria improvvisamente tesa tra di noi.
《Me ne infischio altamente dei vostri dannati rossetti》dice aspro.
Trasalisco leggermente a sentirlo parlare così.
《Le guardo perchè è da troppo tempo che desidero rifarlo e ormai non penso ad altro》.
Non ho il tempo di elaborare queste poche ma significative parole, che la sua bocca è sulla mia.
Non voglio, non devo, baciarlo ma lui è così preso che riesce a convincere anche me.
Mi lascio totalmente trasportare da tutte quelle emozioni di cui non posso fare a meno.
Mi mette le mani tra i capelli e io lo stringo dal colletto della camicia mentre le nostre labbra si combinano perfettamente l'una all'altra diventando sempre più umide, calde e insistenti.
Quando ci stacchiamo i suoi occhi sono ardenti e io mi sento la bocca più gonfia del solito, sensazione per nulla spiacevole devo ammettere.
Non posso assolutamente cascarci di nuovo 《Tu hai detto che io ero una delle tante...》.
Fa una risata amara 《Dopo questo bacio lo pensi ancora?》.
《Trav... ci stavo credendo anche la prima volta che mi hai baciata. Mi avevi fatta sentire speciale, unica, protetta, ma poi hai detto quelle cose in hotel e ho capito che hai ragione: tu non sei un tipo da relazione, hai voglia di divertirti e io non sono la persona che fa per te》.
《Forse allora dovevo fare l'attore e non il batterista se è stato così facile credere a quello che ti ho detto la scorsa mattina》dice esasperato 《e comunque anche tu mi avevi detto che ero uno qualunque per quello ho reagito male. Odio essere ferito nell'orgoglio》.
《Io...io... non importa. Questo è sbagliato. Noi siamo sbagliati》.
《No, non lo siamo e te lo dimostrerò. Sono stufo di fare finta di niente Candy, mi piaci e voglio poter fare quello che ho appena fatto sempre. Voglio poter accarezzare i tuoi capelli, perdermi tra le tue braccia, mordicchiare quella lingua biforcuta e impertinente che mi fa esasperare ma adoro, voglio baciare ogni centimetro di te. Sono cose che non pensavo nemmeno lontanamente di pretendere da una relazione, mi sono sempre accontentato di una notte, di un'avventura, ma con te é diverso: io voglio imparare a conoscerti, voglio poterti rendere felice e soprattutto voglio vedere quel bellissimo sorriso spuntare sulle tue labbra per merito mio》.
Il cuore manca un battito, per poi iniziare a battere all'impazzata mentre continuo a guardarlo esterrefatta. Vorrei tanto potergli credere, vivere la storia d'amore che tanto sogno da quando sono bambina, ma sono sicura che finirei per bruciarmi.
《Va bene continua a non dire nulla, a fare finta di niente, ma ti farò cambiare idea. É una promessa》.
Si alza e se ne va.
Io assalita dal panico lo chiamo urlando il suo nome 《Trav! Travis!! Aspetta per favore!》.
Ma lui non si volta e io ritorno a prendere le scarpe per poter rientrare nel locale.
Appena entro vedo subito il volto familiare di Lydia e mi si scalda il cuore.
Mi avvicino e mi siedo al bancone per alleviare la lenta tortura dei tacchi alti.
《Ehi che ti succede sembri sconvolta》 si mette a ridere lei.
《Lasciamo perdere. Hai visto per caso Travis? Dovevo parlargli》.
《L'ho visto laggiù con una bionda ossigenata che gli si avvicinava》, capendo già di chi si tratta evito di intervenire e cambio totalmente argomento.
《Diego invece dove lo hai lasciato?》 le chiedo mentre faccio segno al barman di voler prendere qualcosa.
《È andato un secondo in bagno, lo aspetto e poi andiamo a casa》.
《Come di già? Magari vengo con voi》 le dico con gli occhi dolci per convincerla.
《Non se ne parla Candy, Travis ha dato degli ordini ben precisi a Diego, quindi non voglio trovarmi un ragazzo decapitato》 sentenzia lei.
Sospiro esausta 《Vorrà dire che userò un altro metodo allora》 dico indicando il drink che il barman mi ha preparato.
Non ho idea di cosa sia, ha un colore piuttosto sospetto, ma per una volta ho bisogno di non pensare troppo e inizio a bere mentre un liquido dolciastro e infiammante mi brucia in gola.
《Non credo sia una buona idea tesoro, non reggi troppo bene l'alcool lo sai》 mi ammonisce Lydia.
《Ti prego lasciami fare ne ho bisogno stasera》 la imploro, mentre bevo gli ultimi sorsi rimasti nel bicchiere e ne ordino un altro.
La testa inizia già a girarmi e mi sento più euforica del dovuto, ma non voglio darci troppo peso, solo un altro e poi la smetto, prometto a me stessa.
Qualche minuto dopo che Lydia e Diego sono fuggiti dalla festa, un ragazzo si siede vicino a me e sento i suoi occhi addosso, fino ad infastidirmi, ma faccio finta di niente.
Poi un bicchiere mi viene messo davanti al bancone e io mi rivolgo al barista 《Guardi che io non ho ordinato nulla》 dico cortesemente.
L'alcool mi avrà anche dato un po' alla testa ma sono ancora in me.
"Forse..." aggiunge Zanzarina per me.
《Infatti te lo offre lui》 dice indicando il ragazzo seduto accanto a me.
Mi volto verso di lui 《Grazie, ma non posso berlo. Ho fatto troppo per stasera e ho già la testa pesante》.
《Va bene, per lo meno concedimi una canzone》 mi sorride troppo gentilmente porgendomi la sua mano.
Mi accorgo distrattamente che ha un sorriso molto bello e senza rendermene realmente conto sono già in pista.
《Non so ballare, ho male ai piedi e mi gira la testa, davvero meglio che vada》 protesto cercando di allontanarlo mentre la vista inizia ad annebbiarsi sotto le luci stroboscopiche.
Lui sembra non sentirmi e comincia a muoversi tenendomi stretta, troppo stretta, a lui.
Una figura alta e muscolosa si avvicina pericolosamente a noi, ma tutti gli eventi sembrano confusi stasera.
Non devo più bere, aveva ragione Lydia.
《Togli immediatamente le mani dalla mia ragazza》.
Quella voce... anche tra milioni di persone e con la testa pesante come ora, la riconoscerei.
《Subito》sottolinea Travis con aria minacciosa.
Se non fossi brilla troverei questa situazione imbarazzante, ma ora come ora sembra piuttosto divertente.
Aspettate... ha detto "la mia ragazza" o ho sentito male?
Questo si che è molto divertente.
Lo sconosciuto mi lascia di colpo facendomi perdere l'equilibro, ma per fortuna Travis mi afferra prontamente e ne sono felice.
Queste sono le braccia che mi fanno sentire al sicuro, nelle quali voglio stare sempre.
È buffo che me ne renda conto proprio ora che non sono in me?
"Da una come te ci si aspetta di tutto".
Probabilmente domani nemmeno me ne ricorderò quindi ora posso anche lasciarmi cullare da questo dolce pensiero; almeno per stasera, per qualche ora, Travis Mcbride è stato un ragazzo degno di nota.
《Ora ti porto a casa terremoto》mi dice con la voce più dolce rispetto a prima e mi rilasso a tal punto da non ricordare praticamente nulla di quello che sia successo dopo.
E cosí si conclude questa serata ricca, se così vogliamo dire, di eventiii 🎉
Scusate se questo capitolo è piuttosto lungo ma non volevo suddividere ulteriormente la festa.
Beh che dire lasciate tanti commenti, vi mando un bacione 😘
Ps: cosa succederà la mattina dopo? Dove si sveglierà Candice? E soprattutto.... cambieranno le cose con Travis?
Sono aperte le scommesse 😂
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