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Capitolo 11

I tre giorni successivi scorrono in fretta, ogni mattina mi sveglio di buon umore come non accadeva da tantissimo tempo e le telefonate di Travis sono la parte della giornata che preferisco in assoluto.

Abbiamo trovato una sorta di nostro personalissimo equilibrio: ci sentiamo quando io ho la pausa di dieci minuti a ricreazione, dopo scuola e alla sera prima di addormentarci.

Non potrei chiedere di meglio, è un ragazzo fantastico, mi trovo bene a parlare con lui e sto iniziando con mio stupore ad aprirmi, tanto che riesco a formulare diverse frasi senza diventare color peperone.

"Ok quantifico il diverse: circa una o due, ma per me è un grande passo avanti".

Non appena suona la campanella della ricreazione mi precipito fuori dalla classe per chiamarlo mentre Lydia se la ride di gusto.

Mi metto seduta in un angolino ascoltando paziente il telefono che squilla, squilla e squilla ancora.

Provo a chiamarlo per ben tre volte, ma allo scattare della segreteria telefonica per l'ennesima volta butto giù.
Chissà perchè non risponde, magari sta facendo le prove per il concerto e non ha avuto tempo.

Provo a scrivergli un messaggio dicendogli che ci saremmo sentiti dopo la fine delle lezioni e poi ritorno in classe.

Lydia, che è seduta al suo banco e mangia una mela succosa, sembra sorpresa 《Già qui?》.

Faccio un sospiro ma non do a vedere di essere preoccupata.
Sembrerei ridicola giusto?
Alla fine non è nulla, sarà solo stato impegnato.

《Probabilmente staranno facendo le prove e non è riuscito a staccare per rispondere》 spiego.

Le si forma una ruga sulla fronte mentre si incupisce un po'.

《Devi dirmi qualcosa?》le chiedo incitandola a parlare.

《No, nulla di importante davvero》 risponde lei sorridendo, ma io non me la bevo: è la mia migliore amica e la conosco bene.

《Lilì dimmi ti prego》le chiedo con occhi imploranti.

《Niente di importante, magari mi sbaglio io, ma Diego mi aveva detto che oggi non dovevano provare perchè Jacob e Nicholas erano fuori città》.

《Ah...》è l'unica cosa che riesco a dire.

《Tranquilla Candy, davvero non darci troppo peso, vi sentirete più tardi》 e non appena pronuncia queste parole suona nuovamente la campana per indicare la ripresa delle lezioni.

~~~~~~

Sono con il cellulare in mano da circa un'ora indecisa sul da farsi.
Non era mai successo che arrivassero le dieci di sera senza che lui chiamasse o mandasse un messaggio ed io inizio a farmi assalire dal panico sul serio.

Alla fine chiudo gli occhi e faccio partire la chiamata per la ventesima volta nell'arco della giornata.

Dopo il primo squillo parte subito la segreteria: ha buttato giù.

Non ci credo... perchè mai lo avrebbe fatto? Non so cosa pensare, magari si è arrabbiato per qualcosa che ho detto ieri, ma ripensando mentalmente a tutta la conversazione che abbiamo avuto non c'è stato nulla di strano.

"Si è già stancato di te bella, per quanto volevi dargli a bere ancora queste cavolate da diciannovenne fatte di messaggini e chiamate da cinque minuti ciascuna? Lui ha bisogno di altro"

Questo pensiero si insinua nella mia testa e rimane come un chiodo fisso per tutta la notte impedendomi di fare un sonno tranquillo.

Sicuramente non ho intenzione di umiliarmi ancora, se non vuole rispondere pazienza.

Mi viene in mente la frase che usa sempre mia madre quando mi vede giù di corda per un ragazzo: "Ci perde solo lui".

Vorrei fosse cosí, ma non lo è.
Perdo io, ancora una volta, illudendomi che prima o poi troverò la mia metà mancante.

Purtroppo i cartoni come Cenerentola e le altre Miss Perfettine che mi hanno sempre rifilato da piccola non aiutano in momenti come questo.
Mi riprometto mentalmente di non farli vedere a mia figlia.

"Se mai ne avrai una".

Non riuscendo ad addormentarmi provo una tattica infallibile.

Volete sapere qual é?
No, non quella di contare centinaia di pecorelle che saltano.
Quello sarebbe troppo normale e scontato.
E poi diciamocelo seriamente, chi si è mai addormentato così?

In ogni modo... il mio personalissimo metodo è quello di ripetere mentalmente il nome di tutti i sette nani.

Fidatevi, ve lo dice un'esperta, ve ne dimenticherete sempre uno e continuerete a pensarci fino a quando sarete nel mondo dei sogni.

Con me ha funzionato, ma la mattina ovviamente ne pago le conseguenze.

Maledetto Gongolo.

Non mi importa più di tanto di nascondere i segni delle occhiaie: lego i capelli, mi vesto e vado dritta a scuola sperando che almeno Lydia mi sappia dare la giusta energia per affrontare un'intera giornata di scuola.

Non appena mi vede mi corre incontro abbracciandomi, ma quando si accorge della mia faccia mi domanda preoccupata.

《Che succede tesoro? Qualche cosa non va con Travis?》.

《In realtà speravo potessi darmi qualche informazione tu, non mi risponde al cellulare e ieri sera mi ha addirittura buttato giù》.

《Ma come? Ci deve essere per forza una spiegazione... è sempre stato così carino con te! Avete per caso litigato in questi giorni o discusso anche solo per una banalità?》.

Lei è sempre stata così: cerca di trovare una spiegazione, una soluzione a qualsiasi problema, solo non tiene conto che ogni tanto non ce n'è una.

《No assolutamente, ci ho pensato tante volte ma no! Anzi alla fine della conversazione l'altra sera contavamo pure i giorni che mancavano prima di rivederci... non capisco proprio dove ho sbagliato》.

Sento la testa pesante e quando Lydia mi abbraccia gli occhi minacciano di piangere tutte le lacrime che ho trattenuto ieri.

Fortunatamente la professoressa di fisica entra in classe e inizia a fare lezione distraendomi almeno per un'ora dai miei pensieri.

Cosí un altro lungo giorno passa inesorabile mentre il cellulare rimane in un assordante silenzio.

In questo ultimo periodo mangio più del dovuto.
E non guardatemi male, se agli altri le delusioni fanno passare la fame a me fanno l'effetto contrario e non mi sento nemmeno in colpa.

In fondo ho tutto il diritto di rimpinzarmi di dolcetti.

È colpa sua, per causa di quel ragazzo la mia vita sta diventando complicata: prima non dovevo preoccuparmi di nulla, solo di studiare, andare bene a scuola e divertirmi con i miei amici; ma da quando è entrato nella mia quotidianità non riesco a pensare a niente che non sia lui.

Affondo la faccia nel cuscino stringendolo forte e lacrime di frustrazione mi rigano il viso in pochi istanti facendomi cadere nell'oblio del sonno.

Grandi occhioni bellissimi e dolci labbra vagano nella mia mente fino a quando non mi sveglio improvvisamente con il viso imperlato di sudore.

Controllo la sveglia: sono solo le quattro di notte, tra due ore devo alzarmi e non ho riposato come si deve.

Mi dirigo in bagno e lavo la faccia con l'acqua fresca ammirando la ragazza riflessa nello specchio: quella non sono io, quella è una brutta copia di me.

"Candice Moore adesso basta, devi reagire. Dopotutto lo conosci da pochissimo tempo, non ha nessunissimo diritto di farti stare in questo modo."

Per una volta in tutta la mia vita decido che la mia vocina ha più che ragione e le do ascolto.

Da domani sarà come se lui non fosse mai esistito, devo prendere in mano la situazione.

Con questo buono proposito mi rimetto a dormire e mi risveglio solo alle sei quando la sveglia suona puntualissima come sempre.

Oggi mi sento ottimista.

Ok in realtà sto uno straccio, ma con il tempo imparerò ad accettare la questione e sarà solo un brutto ricordo.

Capita di interpretare male, ovviamente mi sono lasciata ingannare da un perfetto Casanova, ma non capiterà più.

Tutto sommato come anche il detto dice:  "Chiodo schiaccia Travis".

O.... qualcosa di simile.

Comunque....

Stamattina io e Lydia abbiamo deciso di fare colazione al bar della scuola e, mentre sto per addentare nuovamente il mio bombolone alla crema, lei mi scruta attentamente.

So che è triste per me, ma non rovinerò di certo il suo buon umore per domani: ha un bellissimo concerto che la aspetta e un weekend da passare con il ragazzo dei suoi sogni.

《Candy...》comincia a dire, ma io la interrompo subito.

《Non ho intenzione di parlare di Travis》ribatto risoluta.

《In realtá volevo solo dirti che sei tutta sporca di zucchero》scoppia a ridere e io mi affretto a pulirmi mentre un ragazzo del quinto anno, piuttosto carino, ci passa vicino ridendo sotto i baffi.

Perfetto diventeró lo zimbello della scuola di questo passo!!

Quando torno a concentrarmi sulla mia zuccherosa colazione la mia amica mi prende una mano e la stringe affettuosamente 《In ogni caso... non dovresti rinunciare a lui così》 .

《Lydia ne abbiamo già parlato, ti prego, è lui che ha rinunciato a me, non il contrario, poi non pensiamoci domani è il grande giorno e dovresti essere elettrizzata!》.

Le faccio un grande sorriso per farle capire quanto io tenga al fatto che lei si diverta ma sembra non importarle.

《Vieni con me dai》mi esorta sbattendo le lunghe ciglia.

《Non ci provare nemmeno, stavolta non funziona. Per qualsiasi cosa avrebbe potuto benissimo mandare un messaggio, mi sono ripromessa che sarà come se non fosse mai esistito》.

《Beh... però non è così, ha fatto parte della tua vita, anche se per breve tempo, non è facile cancellarlo》 aggiunge lei a bassa voce.

Le rifilo il mio sguardo più intimidatorio e finisco la colazione in santa pace.

Arrivo all'ultima ora con un mal di testa terribile: è tutto oggi che Lydia cerca di convincermi ad andare con lei al concerto ma non posso farlo, rivederlo significherebbe mandare all'aria tutti i segni di miglioramento degli ultimi giorni.

"Ma quali miglioramenti?" mi ricorda gentilmente Zanzarina.

Sì, hai capito bene, ti ho chiamata così perché sei fastidiosa proprio come le zanzare!!!

E per la cronaca... per me è stato un grande miglioramento anche alzarmi dal letto per chi se lo stesse chiedendo.

Dovrei anche iniziare a scrivere la riflessione di filosofia per la settimana prossima, ma come posso parlare di un'anima in due corpi diversi se nemmeno so dove sia sparita la mia.

"È scappata non appena si è accorta in che corpo era capitata"

Accantono l'idea e mi riprometto di scriverlo con calma nei prossimi giorni.

L'occhio mi cade sul mio amato diario: il giorno di domani è evidenziato da un cuoricino rosso.

È una sensazione che non so spiegare, un peso sopra al cuore.
So che non vuole neanche più sentirmi, ma cosa è cambiato dall'ultima volta che ci siamo sentiti?

Forse è vero, non sono abbastanza per lui, ma non posso essermi immaginata tutte le belle frasi e gli istanti passati insieme.

Mi prendo la testa tra le mani, imponendo a me stessa di fare respiri profondi per mettere ordine tra i pensieri.

Non curandosi minimamente della lezione che si sta svolgendo, come me, Lydia mi lancia un fogliettino sul banco.

"Se davvero è come se non esistesse più per te, vieni con me domani e dimostramelo".

In fondo non ha tutti i torti: per passare oltre a qualcosa bisogna prima affrontarla, sarà una sfida non da poco per me... ma potrei farcela.

Indovinate quale delle opzioni sceglierò....

........

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"Al diavolo Travis, ti farò vedere con chi hai a che fare!"  Zanzarina ha indossato la sua uniforme da supereroina e mi aiuterà a superare anche questo ostacolo.

Mi alzo di scatto dalla sedia.
《E va bene facciamo a modo tuo!》urlo ad alta voce mentre tutti, compresa la professoressa, mi guardano come se fossi improvvisamente impazzita.

Sono prevedibile vero?

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