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NON FARE NIENTE FA MALE

Gli Dei avevano passato tutto il pomeriggio nella loro stanza, messi in punizione da Junipter.
La sera, poiché richiamati per la cena, si erano ritrovati nell'infermieria, dove Percy osservava degli schemi sul letto, tracciandoli su una mappa, di fianco a lui. Alzò lo sguardo sentendo la porta sbattere. "Ehilà! Venite a mangiare qui?" Gli Dei annuirono, mentre Nico e Jason si misero ai due lati del ragazzo.
Percy osservò le loro mani. "Pollo, patate al forno! Che buono! Perché?" Talia disse. "Sei quasi morto, Percy." "E mi date pollo e patate? Mi sa che mi farò ferire più spesso!" Esclamò il ragazzo, felice come una Pasqua.
Zeus lo osservò sorridente. Poseidone indicò i libri. "Cosa fai?" Percy rispose. "Visto che il rompiscatole, non facciamo nomi, mi ha relegato qui, vero Jason?, ho deciso di fare delle ricerche. Quelli- Percy indicò i libri- sono dei miti su Urano, per vedere cosa aveva fatto, se era mai successa una cosa del genere. Queste -indicò le cartine- sono per individuare le fonti di energia. Greca, quella di cui abbiamo parlato prima. Voi che avete fatto?" Ade disse. "Junipter ci ha relegato nella nostra stanza." "Jun!" "Percy sei quasi morto!" "Perchè io ho deciso di mettermi in mezzo!" "Sì, ma non lo capisci?" "Cosa?" Chiese Percy. Junipter, ignorando le occhiate dei tre cugini di Percy e del proprio fidanzato, disse. "Hai rischiato la vita per delle persone che non conosci! Cosa faresti per Zeus, Ade e Poseidone? Uno di loro è tuo padre! Moriresti  senza pensarci due volte!" "Ne abbiamo già discusso! Non mi tolgo di mezzo! Come hai detto tu, c'è mio padre coinvolto!" "Ma anche loro lo pensano! Jason spera tu perda interesse in questa battaglia! È il motivo per cui ti ha chiuso qui dentro! Ti farai ammazzare! E poi, lascerai noi qui! A piangere un morto! Sei un egoista!" La ninfa corse fuori dalla stanza. Percy guardò Grover. "Io... non..." "Non preoccuparti, amico. È stata dura quei 7 mesi senza avere tue notizie. Difficile, soprattutto per me e Annabeth. Junipter ti vuole bene, sei il mio migliore amico. E poi, ti conosce anche lei. È solo spaventata. Mentre voi discutete, vado a tranquillizzarla."
Grover uscì, dopo aver sorriso al migliore amico.
Percy guardò Jason. "Jas..." "Dobbiamo parlare di come agire adesso." "No. Se avete dei problemi, ditemelo adesso." Disse Percy, guardando uno per uno i suoi cugini.
Talia disse. "Tu eri svenuto." Attirò l'attenzione di tutti. "Percy, sei scomparso per 7 mesi! Ti ho creduto morto! E... adesso... rischi la vita per delle persone che non conosci! Ho solo paura di vederti morire." Percy abbassò la testa. Nico intervenne. "Sei andato molto vicino alla morte, questa volta. È stato come... il Tartaro... avevo paura di non riuscire a salvarti." Jason annuì. "Sì, è vero. Spero che tu smetta di voler combattere. Ho paura ti possa succedere qualcosa di brutto." Percy li guardò. "Lo sapete, vero, che non potrei, neanche volendolo? Mio padre è sparito! Sono terrorizzato anche io! Urano è molto più potente di Crono e Gea. So del pericolo che corro, che corriamo, ma... non posso tirarmi indietro. Così come non potete voi. Lo sappiamo tutti e quattro." "Ma... sei stato ferito... potresti..." Jason venne interrotto dal cugino. "Jas, mi conosci. Continuerei a combattere anche se stessi patendo le pene dell'inferno. O del Tartaro." "Anche se così, Moriresti.  Lo sappiamo. Secondo te perché speriamo che ti tiri indietro?" Percy li osservò. "Vi prometto che farò tutto quello che potrò per non farmi uccidere. Magari ferire gravemente e mutilare,  ma non uccidere. Ve lo prometto." Jason gli sorrise, Talia ridacchiò alla precisazione finale. Nico lo guardò. "Rispettala." Percy lo guardò, con le sopracciglia inarcate. "La promessa. Fallo." Percy annuì. "Lo farò." Poi li guardò.
"Vedete? Stare fermo mi fa male!"
Gli dei risero, imitati dai ragazzi.
Jason, poi, disse. "Allora, Perce, che hai scoperto?" Percy disse. "Allora, avevi ragione, la magia di Urano è troppo debole, probabilmente si disferà da sola, massimo un mese. Ed è passata una settimana dalla loro scomparsa. Non manca tanto. Poi, ho individuato le zone dove si sono registrati i massimi picchi. Vicino Lukas e qui. Quindi, possiamo analizzare le due zone." Talia annuì.  "Chiamo Lukas e lo avviso." Jason indicò la sorella e Nico. "Andate voi due a controllare." Talia annuì, mentre Nico chiese. "E tu?" Jason disse. "Io controllo qui." Percy alzò un sopracciglio. "E io?" Talia nel frattempo, era uscita, andata a chiamare Lukas.
Jason guardò il cugino. "Tu rimani qui fermo, a non fare niente. Immobile." Percy spalancò la bocca. Guardò Nico, poi Jason. Sentendo che nessuno dei due esclamava sei su scherzi a parte, o qualcosa del genere, disse. "Ma stare fermo mi fa male! Jason, non puoi andare da solo!" "Hai detto che non era pericoloso." "Be... potrebbe esserlo! Mi ignori ventiquattr'ore al giorno, e adesso mi dai retta?" "Percy ho deciso così. Adesso basta, chiaro?" "Ma... non puoi dirmi cosa fare!" "Sono il cugino maggiore, posso eccome." "Sei più grande di due mesi! Andiamo, Nico! Diglielo anche tu che non può andare da solo!" Nico guardò Jason. Poi, rispose. "Percy, Jason se la può cavare da solo. Sei tu che ci preoccupi." Percy aveva un'espressione sconvolta. "Ma..." Poi si zittì. Guardò i libri arrabbiato. Guardò Jason. "Voglio venire. Non mi interessa se tu vuoi o meno." E si alzò. Jason spalancò gli occhi. "Ti ho appena detto che non voglio tu venga. Te lo sto ordinando." "E io pensavo fosse chiaro che verrò lo stesso. E che ignoro i tuoi ordini." "Potresti farti uccidere! Perché rischi così la tua vita?" "Perchè per me sei come un fratello, e non voglio ti succeda niente di male!" Gli dei spalancarono gli occhi all'affermazione del ragazzo. Jason si zittì. Poi, sorrise lentamente. "Va bene. Vieni. Ma se si mette male..." "...li annegherò senza alcuna difficoltà. Hai ragione." Nico sospirò. "Immagino l'abbia avuta vinta." Jason annuì, mentre Perseus diceva. "Ma io ce l'ho sempre vinta. Non lo avete ancora capito?" Facendo ridere i tre dei.

Angolo autrice
Nono capitolo fatto!
Comincio a lavorare al 10?
Massì, dai

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