LA VERITÀ E URANO
Talia, con l'arco teso, avanzava prima degli altri, controllando la situazione.
"Aveva ragione il Calamaro. Qui non c'è niente."
Ade sussurrò. "Il Calamaro?"
Percy, al suo fianco, borbottò. "Sono io il Calamaro." Poi, a voce più alta, "Avevi dubbi, Faccia di Pigne? Se dico che non c'è niente, allora non ci deve essere niente."
Jason stoppò la sorella dal rispondere al cugino. "Non dovremmo dubitare delle tue parole. Sebbene, è dimostrato, che spari un sacco di cavolate." "Ma cosa c'entra?"
Nico li zittì. "Credo che qui ci sia più di quanto vediamo."
Tutti gli altri sei lo fissarono. Percy, Poi, fingendosi commosso, disse. "Che poeta. Mi ricordo come se fosse ieri, quando parlava in modo normale." "Era ieri..." sussurrò, ironicamente, Talia.
Jason li zittì di nuovo. "Che intendi, Nico?" Nico indicò una sezione di muro. Quella scomparve.
Percy la guardò. "Wow. Come... al palazzo di tuo padre."
Nico, sorridendo lievemente la riferimento, annuì. "Esattamente. Sembra essere fatto della stessa sostanza. Quindi, non mi é stato difficile riconoscere la sezione di muro inesistente."
Entrò per primo, seguito da Jason. Talia, guardò Percy, poi disse. "Percy, questo è il motivo per cui sei tendelziamente ignorato." "Taci e cammina." Talia, dopo un sorriso, entrò. Percy, con Vortice sguainata, fece segno ai tre bambini di precederlo. I tre entrarono e Percy chiuse la fila.
Dopo dieci minuti che proseguivano, Talia indicò un fuoco. "Se è acceso, vuol dire che qualcuno è stato qui." Percy annuì. "A giudicare dalla polvere, direi anche di recente."
Il ragazzo indicava delle impronte, che levavano un sottile strato di polvere.
Ade si osservò intorno, nervoso. "Non dovremmo... andarcene?"
Nico scosse la testa. "Non ci pensiamo neanche. Se questo posto ha degli indizi... dobbiamo saperne di più."
Jason annuì alle parole del cugino. "Dividiamo. Io e Nico andiamo per quel corridoio. Talia e Percy andrete nell'altro." Percy annuì. Fece cenno ai tre bambini di andare con lui.
***
"Quanto ci manca?" Domandò Talia.
"Non mi dire che sei già stanca, cuginetta." "No. Sono nervosa."
Percy annuì. Guardò i bambini.
"Hey, Giovanni. Tutto bene?"
Zeus, aka Giovanni, era infatti molto nervoso. Urano, grazie al potere emanato, sembrava molto vicino. E loro gli stavano andando incontro.
Rispose. "Non avete paura?" "No." Disse Percy. Talia annuì. Poi indicò una spada. "Percy." Il ragazzo le fece cenno di coprirgli le spalle. Poi si avvicinò alla spada.
Poseidone fece un cenno veloce con la mano, come per intervenire, distraendo Talia.
Quella distrazione fu devastante: Percy, non coperto dalla cugina, venne colpito da una forza, che si rivelò appartenere a un uomo alto due metri e dalla pelle azzurra.
Talia urlò il nome del cugino.
Percy, infatti, era stato scaraventato contro il muro, e non si muoveva.
Urano, perché la natura dell'uomo era chiara, rise. "Guarda chi abbiamo qui. Talia Grace e tre ex dei."
Talia assunse un'espressione confusa. "Tre ex dei? Qui non c'è nessuno."
Zeus distolse lo sguardo da Talia, mentre Poseidone osservava il figlio, triste.
Urano sorrise, sprezzante. "Non avete rivelato la vostra vera natura alla ragazza? È tua figlia, Zeus, e le menti? Non sei un padre modello, vero?"
Talia si voltò verso i tre bambini. "Voi... siete?" Ade annuì. "Si. Siamo Ade, Poseidone e Zeus. Talia, mi dispiace avervi mentito, ma.."
Talia ignorò lo zio. Si voltò verso Urano. "Perchè ha...?" "Attacato Percy? In realtà volevo farne il mio luogotenente. Ha umiliato Crono e Gea. Quei due che hanno complottato contro di me. Naturalmente, combatterebbe per te e loro. Mi è utile e favorevole tenerlo fuori dai giochi per un po'." "Se pensi che Percy si unirebbe mai a te, sei solo uno stupido!"
Urano ghignò. "Nel caso tu avessi ragione, sarà un piacere ucciderlo."
Talia lanciò un'occhiata terrorizzata al cugino, accorgendosi che si era svegliato. Le stava facendo un occhiolino.
La ragazza proseguì con la sua tirata. "Allora, visto che tanto il mio destino è segnato, voglio sapere cosa hai fatto a questi tre." Urano disse. "È una mia abilità, non molto conosciuta, certo. Infondo, coloro che potevano fare qualcosa... sono nel Tartaro, per gentile concessione del qui presente Percy."
"Ed è reversibile?" Urano annuì. "Basta distruggere la fonte. Colui che ha causato il problema." "Quindi... te?" "Esatto. Peccato; che non si possa uccidere un dio." Percy, rialzatosi, lo aveva attaccato.
Ci fu una piccola esplosione.
Poi, diradatosi il fumo, Percy apparve nel Campo visivo.
"Percy!"
Talia abbracciò il cugino.
Poi si voltarono verso i tre dei.
Che erano tornati loro stessi. "Figlio... io..."
Percy abbracciò il padre. "Sono contento che tu stia bene."
Poi, staccatosi, aveva restituito loro le loro armi.
Talia aveva sorriso. "Andiamo a prendere Jason e Nico. Torniamo a casa."
Angolo autrice
Siamo al penultimo capitolo, gente!
Ringrazio coloro che hanno letto fino ad adesso.
Alla prossima e ultima parte!
By Rowhiteblack
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