La mattina era un bel momento. Facevi colazione e ti preparavi per la giornata.
Quel momento, però, nella cucina del rifugio non era dei migliori. Nessuno riusciva a mangiare. Be, nessuno tranne Percy.
"Bro, le stai affogando." Jason indicò i puncake blu, affogati in una salsa blu. Percy scosse il capo. "Sono figlio di Poseidone. Se io non posso annegare, neanche i miei puncake possono." I bambini ridacchiarono, mentre Talia dava una botta sulla spalla del cugino. "Comunque, Bro, cosa è successo? Insomma cosa hai scoperto?" Nico rispose al posto di Percy, che stava mangiando il proprio puncake. Il decimo puncake. Jason ascoltò il racconto di Nico. Talia anche. Poi, la ragazza guardò Percy sorridendo. "Hai fatto un ragionamento! Sono colpita!" "Ma taci!" I bambini guardavano Talia e Jason.
Nico disse. "Abbiamo provato a chiamare il Campo, ma Chirone non c'era." "Sifboekns ha duebk fi fare fosr na miscionr." Percy aveva messo insieme delle lettere senza alcun senso logico. "Bro, non ti hanno insegnato che non si parla a bocca piena?" Chiese Jason, guardando divertito il cugino. Percy (e questo gli va riconosciuto) deglutì, inghiottendo il dodicesimo puncake. Poi disse. "Il Signor D ha detto di fare come in una missione." Talia aggrottò le sopracciglia. "Cioè eleggere un capo?" Percy annuì in direzione della cugina. Nico disse. "Per me è uguale, sinceramente. L'unica cosa importante è salvare gli Dei." Talia sorrise. "Io sono una Cacciatrice. Non mi interessa comandare qui."
Jason e Percy si guardarono. "Non pensarci neanche, Bro. Non ti lascerò..." Perseus interruppe il cugino. "Ti cedo il comando, Jas. Guida tu." Nico e Talia guardarono Perseus sconvolti. Jason chiese "Perchè?" "Nico ha ragione. L'unica cosa che conta è salvare gli Dei. Dimmi cosa fare, e io lo farò."
Talia osservò il cugino. "Sei maturato, Perce. Davvero tanto, se arrivi a cedere il comando a Jason senza discutere troppo." Percy sospirò. Guardò per un attimo i bambini/dei, poi disse. "Talia non stiamo discutendo di Caccia alla Bandiera. Stiamo per entrare in guerra. Sinceramente parlando, se fermiamo Urano prima di arrivare allo scontro vero e proprio, sarebbe meglio." Il discorso era troppo serio, e, il ragazzo, per alleggerirlo, continuò. "Tanto, lo sappiamo che sono estremamente più potente di Superman, no?" "Ma taci Acquaman!"
I bambini risero. Poi, Ade sbadigliò. Percy lo vide. "Ma, è tardi! Susu! A dormire, bambini." Nico ridacchiò. Percy continuò. "Da bravi, dai."
I bambini scossero il capo. Poseidone, invece, disse. "Andiamo! Però domani veniamo con voi!" Percy annuì. "Va bene. A dormire."
Li accompagnò alla stanza. Lì, messi a letto, Zeus disse. "Ma non ho sonno." "Dormite. Domani dobbiamo svegliarci presto." Ade fece una cosa stranissima. Si alzò e diede un bacio sulla guancia al ragazzo, che sorpreso, ricambiò. "Notte."

Angolo autrice
Salve!
Sesto capitolo!
By Rowhiteblack