3. Louis
Non sento il sole sulla mia pelle da molto tempo, più precisamente da 55 anni e 36 giorni, più precisamente da quando avevo pregato Sandro di farmi fare un anello solare per inseguire Valter in Francia. Ma era riluttante, aveva paura che se mi avesse dato l'anello sarei scappata e non sarei più tornata o che mi sarei ribellato a lui. Riuscii a rassicurarlo promettendogli che avrei seguito Valter lo avrei ucciso, poi sarei tornata da lui, avrei rotto l'anello sotto ai suoi occhi, come già fatto in passato, e lo avrei continuato ad aiutare nella sua causa. Inutile dire che segui si Valter in Francia ma fuggi e fui costretta a ritornare nei boschi dell'Africa settentrionale, e distruggere l'anello solare davanti ai cacciatori per provargli che sarei restata con loro, fino ad oggi.
- Signorina Ginevra pensavo che sarei dovuta venire io a svegliarla.-
Mi sento accogliere nel piccolo salone del hotel. In cui sono scesa per fare colazione.
- No non si preoccupi signora, stanotte non sono riuscita a dormire molto cosi mi sono svegliata presto.-
Gli rispondo mentre mi sedio.
- Vuole del caffe?-
So di essere un vampiro, e che di norma noi ci nutriamo solo di sangue ma qualche volta amiamo fingere di ritornare umani e nutrirci normalmente.
- Si grazie, e comunque mi chiami solo Ginevra, signorina mi fa sentire un po' vecchia.-
Lo so che sono molto molto vecchia, ma sentirmi chiamare signora o signorina mi da sempre molto fastidio.
- Ma certo, lei se vuole può chiamarmi Elis.-
- Allora buon giorno Elis.-
- Buon giorno Ginevra.-
Mi risponde sorridendomi, e veramente una brava donna, solo mi domando cosa ci faccia in una cittadina sperduta nel nulla e cosi lontana da un centro abitato.
- Posso farle una domanda Elis?-
Chiedo mentre la guardo versarmi del caffe in una tazza.
- Ma certo mi dica.-
- Ieri notte ho sentito delle urla, e mi chiedo come mai, per caso e successo qualcosa?-
Vedo la donna ammutolirsi all'improvviso senza sapere in che direzione muoversi. Ero sicura del fatto che quelle urla non le avessi sentite solo io.
- Sono i mostri della notte.-
Sento intervenire Duncan che scende le scale con il suo zaino in mano.
- I mostri della notte?-
Chiedo, come può essere che Valter sia stato cosi ingenuo da farsi scoprire.
- Sono arrivati in paese da circa un anno e diffondono il terrore.-
Continua Duncan, mentre appoggia lo zaino su un piccolo divano che si trova vicino all'entrata.
- ORA BASTA.-
Sento urlare improvvisamente Elis.
- Mamma....... Lo sai che tutto questo finirà quando lei arriverà.-
Gli risponde mentre gli si avvicina per abbracciarla.
- A chi vi riferite?-
Chiedo guardando prima la madre e poi il figlio
- Alla donna metà umana e meta mostro che porterà la pace in paese.-
- E solo una leggenda figlio mio.-
- Si ma io ci credo mamma.-
Sento rispondere da Duncan dopo averla abbracciata per infondergli un po' di coraggio.
Ora posso spiegarmi il perché Valter sia venuto proprio in questo paesino, per la leggenda. Lui e sempre stato affascinato da ciò, anche se la maggior parte erano state create proprio da lui stesso. Ma perché questa, e perché qui. Mi chiedo mentre esco dal hotel con Duncan al mio fianco per dirigerci verso la piccola scuola del paese.
- Ginevra siamo arrivati.-
Mi sento risvegliare dai miei pensieri , mentre apre la porta d'ingresso dell'istituto, e mi ci fa entrare per prima.
- Scusa stavo riflettendo.-
Gli rispondo, mentre mi fa segno di seguirlo. Lo seguo verso la segreteria dove una donna con spessi occhiali e un vestito tutto fiorato mi fa firmare delle carte per poi darmi un foglio contenente l'orario delle lezioni.
Successivamente ci dirigiamo verso una piccola classe priva di colore, e di tende, con dei banchi mal conciati e le sedie scritte di scolorina. Rimpiango i tempi in cui si aveva più rispetto per l'ambito scolastico.
- Prima riflettevi su quello che ti ho rivelato stamattina.-
- A dire la verità si.-
Gli rispondo, ripenso ancora alle sue parole alla speranza che ne potevo captare.
Sei passi dietro di me mi portano a voltarmi.
- Cos'e strano?-
Sento chiedere da una ragazza appena arrivata che si frappone fra me e Duncan e lo bacia con furia, come se volesse provarmi che è suo. Be mia cara non preoccuparti te lo cedo volentieri e troppo giovane per me, penso tra me e me, mentre la guardo fare la civetta.
- Scusa Ginevra lei e Monica la mia ragazza.-
- Piacere di conoscerti.-
Rispondo porgendogli la mano, gentilmente.
- Lei e Ginevra e arrivata ieri e alloggia in hotel-
Mi presenta Duncan.
- Piacere mio.-
Mi risponde senza stringermi la mano, dio le ragazze di oggi, viziate e scorbutiche, ai mie tempi sarebbero rimaste zitelle a vita.
E improvvisamente con la coda dell'occhio vedo varcare la soglia l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere in quella classe, Louis.
- Ei amico, finalmente sei arrivato.-
Sento accogliere Duncan, mentre si allontana da noi per avvicinarsi a lui e salutarlo.
- Vieni ti presento un'amica.-
Vedo avvicinarsi Duncan e Louis.
E come me lo ricordo altro con gli occhi verdi dorati e i capelli biondi, e con quel fare di altri tempi che nonostante il passare degli anni non ha perso. Non posso fare a meno che notare il suo bracciale, simile a quello di Walter, ma allo stesso tempo diverso, ricordo di essere sempre stata affascinata dalla spada che si trova nel mezzo con quei piccoli diamanti celesti che gli ruotano intorno, e ho sempre amato vederlo a dosso a lui.
- Piacere sono Louis.-
Mi saluta porgendomi la mano.
- Piacere mio, Ginevra.-
Gli rispondo stringendogli la mano con tutta la forza che ho, ma poiché lui e più vecchio di me non gli faccio nulla e questo mi fa alterare.
- Noi ci vediamo dopo.-
Sento proferire da Duncan mentre si sposta in un'altra classe con Monica
E guardandomi negli occhi Louis, cerca di usare il suo potere di manipolazione su di me, se solo sapesse.
- Molla la presa tesoro non vorremo dare spettacolo.-
Cerca di ammaliarmi guardandomi fisso negli occhi.
- E inutile che cerchi di usare il tuo potere di manipolazione mentale, sono stata addestrata dai cacciatori, i tuoi poteri non mi fanno nulla.-
Gli rispondo mentre mollo la sua mano malamente, e mi dirigo al mio posto, per poi vederlo dirigersi proprio accanto a me e sedersi, in modo elegante. Nel frattempo sento dei fruscii alle mie spalle, sono circa quattro ragazze che non fanno altro che parlare sotto voce e guardare me e Louis, la gioventù di oggi sempre pronta a parlare alle spalle.
- La collana ti dona molto, te l'anno regalata i cacciatori?.-
Mi riporta alla realtà Louis, l'ultima cosa che voglio fare e parlare con lui, eppure sono costretta a farlo se voglio farmi dire cosa vuole Victor da me.
- Saltiamo le battutine sulla mia collana solare e dimmi cosa vuole Valter da me.-
Mi volto verso di lui.
- Sei ancora più bella di come ti ricordavo lo sai? Non sei cambiata di una virgola, i tuoi capelli castani con quelle finiture color rame che brillano al sole, e gli occhi dio quanto mi sono mancati i tuoi occhi marroni come la terra illuminata dalla luna.-
Pensa di potermi far cadere hai suoi piedi come una stupida umana.
- A quanto pare morirai con il mio viso in mente quando ti uccidero usciti da qui.-
Gli rispondo mentre guardo d'avanti a me, perché sento di nuovo il mio stomaco sotto sopra come quando stavamo insieme, maledetta me e i sentimenti.
- Se io morirò chi ti porterà da Valter?-
Mi riporta di nuovo alla realtà, dove c'è il suo sorriso da vampiro buono ad aspettarmi..
- Lo troverò da sola lo fatto per cinque secoli posso continuare a farlo.-
- Mi sei mancata in questi cinque secoli lo sai?, nessuna donna può essere paragonata a te.-
Ancora a farmi la corte dopo tutto questi anni, mi volto verso di lui e gli rispondo per le rime.
- Non mi incanti più Louis, non sono più una ragazzina indifesa che cade facilmente nella rete del mostro.-
- O lo vedo e vado pazzo di questa nuova Ginevra.-
Mi risponde accarezzandomi la guancia
- Scusate se interrompiamo la vostra amata conversazioni, signori ma potreste rispondere alla mia domanda?, per costatare almeno che studiate?-
Veniamo interrotti dal professore che da circa un quarto d'ora , ha dato inizio alla lezione, ma non me ne sono curata, troppo concentrata a tenere testa a l'idiota accanto a me.
Ma poi io dico, sono una nuova alunna, e possibile che mi inizi già a interrogare dal primo giorno? Umani...
- Ma certo prof ci dica?-
Sento rispondere Louis, con finto interesse.
- Parlatemi della guerra che vi ha più colpito.-
E improvvisamente vedo Louis voltarsi verso di me
- Ma si Ginevra perché non parli della guerra delle due rose, la conosci veramente bene, no. Saranno passati circa 529 anni dalla sua fine.-
Bastardo parlare della guerra in cui sono morta, per essere stata uccisa mentre cercavo di mettere in salvo dei poveri bambini.
Sorrido vuole la guerra e guerra sia.
- Si perché no, ma tu puoi parlare della guerra di Kalmar, anche tu se non mi sbaglio la conosci molto bene.-
E improvvisamente il suo viso si fa freddo e rabbioso, colpito e affondato. So benissimo che ricorda quella guerra perfettamente come me, perché fu in quella guerra che lo impalai con paletto di legno di frassino. All'epoca il mio cuore era ancora fragile per questo decisi di graziarlo facendo in modo che il ligno non toccasse mai il suo cuore, non mi perdono mai quel tradimento.
- Ok abbiamo capito conoscete molto bene le guerre, per questa volta lascerò correre da domani non voglio distrazioni.-
E dopo aver interrotto il nostro flusso di antichi ricordi, il professore ricomincia a far elezione.
- Dopo la lezione ti porterò da Valter.-
Interrompe nuovamente quel silenzio fatto di ansia e gioia, perché molto presto uccidero l'uomo che mi aveva rovinato la vita, anche se mi domando, riuscirò mai ad uccidere uno degli uomini che ho amato di più nella mia vita?
L'uomo che mi ha fatta sentire viva è poi mi ha uccisa, l'uomo che egoisticamente mi voleva per se per l'eternità.
Angolo autrice
Scusate gli errori
Spero che apprezzate i capitoli lunghi.
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