-Mi dispiace, mi dispiace per tutto- si confessò Belle, baciandogli la mano inerme.
Voleva solo che tornasse tutto come prima, che quell'incubo finisse, che possano vivere per sempre felici e contenti. Abbassò lo sguardo e si alzò.

Qualcuno che bussava alla porta risvegliò la sua attenzione. La Fata Madrina? Che ci faceva li?
-Ciao- sorrise angelica la fata.
-Buongiorno.
-Come va con...?- indicò Tremotino steso sulla branda.
-Ehm...- ebbe problemi ad ammettere la verità -Ho paura. Non voglio perderlo ancora.
La fatina sorride ancora. -Sai, gli altri avranno sicuramente bisogno di te nella spedizione per la foresta incantata.
-Si, forse. Ma non voglio lasciarlo.
La Fata Madrina fece tintinnare la bacchetta e apparve tra le mani di Belle una rosa rossa coperta da una teca cilindrica.
-Finché avrà petali lui vivrà.
Belle sorrise per la prima volta da qualche giorno. -Grazie.
-Ora puoi andare.
Belle corse tutta contenta dagli altri.
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Mancava solo un petalo, solo uno. Era lì, intento a cadere. Se fosse caduto, lui sarebbe morto.
Teneva la teca stretta al cuore mentre Granny le preparava il panino.
-Dovresti fermarti un attimo cara, corri troppo- posò il piatto con il sandwich sul bancone.
Lei lo prese. -Oh, io non...
Improvvisamente si accorse di una cosa, i petali si stavano riattaccando.
Lasciò cadere a terra il piatto, che produsse un forte rumore di cocci rotti.
-Adesso devo proprio andare.

Corse a tutta velocità da Granny al Banco dei Pegni, con la teca stretta nel braccio. Ma quando arrivò al negozio, lui era sparito. Il corpo non c'era più, era scomparso.