Le vacanze di Natale erano trascorse troppo lentamente per i gusti di Rose e si ritrovò felice di tornare a scuola, soprattutto per vedere Scorpius.
Lo incontrò solo una volta giunta a scuola, più in ansia che mai al pensiero del pomeriggio successivo in cui avrebbe avuto il primo allenamento.
"Dovresti tranquillizzarti sei bravissimo, anche mio padre l'ha detto"
"Verrai con me vero?" Le chiese gentilmente appena concluso il pranzo di quel lunedì.
"Io in realtà dovrei studiare, alle sei ho la prima prova con il coro..."
Lui si fermò per guardarla.
"Ti prego, ti prego, ti prego"
"Ma Scorpius..."
"Se vuoi i compiti te li faccio copiare io ma ti prego accompagnami"
Lei sembrò rifletterci un attimo.
"Beh visto che non me li fai copiare mai, accetto"
"Bene, allora vieni con me devo prepararmi" la prese per un braccio trascinandola su per le scale diretto verso la Torre di Corvonero.
"Scorpius! Ma sei pazzo non posso entrare dai corvonero e soprattutto in camera tua"
"Oh avanti lascia perdere per una volta le regole e muoviti"
Rispose velocemente all'indovinello entrando con lei senza essere visti da molti altri studenti, per loro fortuna.
Si ritrovò dopo pochissimo seduta sul suo letto, sistemato maniacalmente, ad osservarlo cercare la divisa che il capitano gli aveva dato.
"Scorpius non è quella sulla sedia?" Chiese quando ormai il suo baule era perfettamente sottosopra.
Il biondo si accasciò sul letto emettendo un grugnito e Rose si ritrovò ad accarezzargli i capelli in un vano tentativo di calmarlo.
"Non ti preoccupare Scorpius, tu sei il migliore. Inoltre ci sarò io a darti forza"
Il giovane Malfoy la guardò negli occhi ringraziandola mentalmente.
"Sì così ti dicevo che..." la porta si spalancò mostrando due giovani diciassettenni che alla loro vista si bloccarono.
Rose arrossì vistosamente, soprattutto per il modo in cui erano stati scoperti: stesi a letto e assolutamente troppo vicini.
"Beh Scorpius ti sei dato da fare." I due non parvero per nulla sorpresi ed entrarono nella stanza sistemando il disordine con un colpo di bacchetta.
"Comunque è vero che entri nella squadra di quidditch?" Domandò uno mentre Scorpius si rimetteva seduto annuendo.
"Sei un grande, pensavo che nessuno avrebbe accettato. Andrai benissimo, al primo anno eri il migliore della classe!"
"Dai Gregor piantala, meglio se andiamo e lasciamo i due piccioncini da soli" uscirono salutandoli per poi chiudere la porta.
"Che imbarazzo" sussurrò Rose coprendosi il viso ancora rosso fuoco.
"E perché scusa?"
"Come perché? Sono a Corvonero, nella stanza di un ragazzo, stesa a letto con lui! Per giunta sono caposcuola!"
Scorpius rise e lei lo vide finalmente molto più rilassato rispetto al giorno precedente.
Lo seguì nella risata abbracciandolo.
"Quand'è la prossima partita?"
"Due settimane"
"Scusami se non potrò esserci" sussurrò stringendo piano la stoffa del maglione nero.
"Come mai?"
"La mia malattia non mi permette di stare in mezzo a troppe persone"
"Non preoccuparti" le sorrise per poi alzarsi in piedi.
Prese la divisa dirigendosi verso il bagno.
"Due minuti e arrivo, tu rimettiti le scarpe e abbassati la gonna" il giovane rise scatenando l'ennesimo arrossimento a Rose.
Quando uscí con addosso la divisa, lei per un attimo si incantó e in un batter d'occhio erano poco distanti dal campo.
Sarebbe andato alla grande.
"Se andrò bene ne voglio un altro" le disse dopo che gli diede un bacio sulla guancia e lei annuì prima di raggiungere gli spalti vuoti, tranne che per qualche ragazza intenta ad osservare i giocatori.