XXII capitolo
La mattina seguente Rose era già in piedi dalle sette di mattina e stava finendo di sistemare la colazione per tutti.
Prese l'ennesimo tovagliolo per poi lasciare un biglietto nel caso i suoi genitori si fossero svegliati.
Sono andata a prendere delle brioches, torno presto.
Papá prendo la tua macchina.
Rose.
Indossò il pesante giubbotto per poi uscire con le chiavi in mano.
Prese un profondo respiro di quell'aria fresca e per la prima volta potè dire che casa sua le era mancata.
Salì in macchina, l'accese per poi partire ritrovandosi dopo alcuni minuti per le strade di Londra.
Parcheggiò la macchina davanti al Paiolo Magico ed entrò.
Salutò il proprietario e si ritrovó poco dopo a Diagon Alley, alla Pasticceria di MrNay.
Era un uomo sulla cinquantina, dai capelli grigi e gli occhi marroni.
Una persona veramente a modo, gentile e sorridente con tutti i clienti, offrendo molte volte qualcosa in più gratuitamente.
Entrando ispirò il profumo delle brioches appena tolte dal forno e delle diverse creme e marmellate.
"Buongiorno" chiuse la porta alle sue spalle mentre l'uomo la raggiungeva con un sorriso.
"Buongiorno Rose! Dimmi tutto"
"Mi servirebbero delle brioches per favore. Me ne dai due con la marmellata, tre con la crema, tre al cioccolato e anche una vuota per favore"
Suo fratello era sempre incontentabile così prese il suo gusto preferito: nessuno.
"Agli ordini" fece il saluto da soldato. "Vuoi venire a vedere?"
"Posso?"
"Ma certo! Vieni, tanto mia moglie dorme fino alle nove" rise e le fece segno di seguirlo.
Raggiunsero il laboratorio pieno di strumenti, impastatrici in funzione e dolci su ogni vassoio.
"Che meraviglia, ho l'acquolina in bocca"
"Tieni" le porse un muffin mentre iniziava a prendere tutte le brioches.
"È buonissimo"
"Ti ringrazio" sorrise lui.
"Come mai fai tutto a mano così? In stile babbano?"
"Ho più soddisfazione e poi piace molto di più. Sai Rose, a volte è meglio fare più fatica per la felicità degli altri. Sapere che chi compra i miei dolci inizia la giornata con un sorriso mi fa stare bene."
La ragazza piegò le labbra in un sorriso per poi pagare l'uomo con dei galeoni.
Tornarono al bancone e si salutarono prima che Rose uscisse e ritornasse alla macchina.
Ripensò per tutto il viaggio di ritorno alle parole di MrNay: a volte valeva la pena di faticare per la felicitá di qualcun altro.
Forse doveva fare così con Scorpius, cercare di non mostrarsi mai debole di fronte a lui, per farlo star bene in quel poco tempo che le rimaneva.
Parcheggiò l'auto notando come fossero già scoccate le nove e mezza.
Entró in casa ponendo le chiavi al loro posto e trovò sua madre e suo padre seduti mentre parlavano.
"Buongioro tesoro" la salutò suo padre fissando il sacchetto che teneva in mano.
"Buona vigilia" sorrise loro come al solito da quando era tornata a casa.
Hermione era un po' più rilassata nel vederla stare bene e si promise di dover ringraziare il ragazzo, chiunque egli fosse.
"Allora..." cominciò suo padre mentre la ragazza metteva su un grande piatto tutte le brioches.
"Com'è questo ragazzo?"
"Oh...beh, è gentile, educato, molto sveglio e intelligente."
"Magari è anche carino" borbottò l'uomo rabbuiandosi.
"Beh..." Rose ci pensó un attimo.
Ora che glielo aveva fatto notare, Scorpius era proprio un bel ragazzo.
"Sì, è carino"
"Sembra il ragazzo perfetto..."
Il campanello suonó e la rossa si affrettò a raggiungere la porta d'entrata.
"Non affaticarti tesoro"
Aprì la porta e li vide entrambi: papá e figlio.
I Malfoy.
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