Capitolo 28
Non si può dire che si svegliarono all'alba visto che nessuno dei due fu in grado di chiudere occhio. Hanji continuava a fare ipotesi su dove si potesse trovare il loro amico mentre Levi pregava che stesse bene, lui che non era mai stato religioso, ma più tempo passava e più era evidente che non si trattasse di un allontanamento volontario. Stettero ad aspettare alla pensione per un altro giorno sperando in un ritorno miracoloso, ma verso le 6 di sabato decisero di partire. Salirono sul primo treno, uno qualunque, e partirono per una destinazione sconosciuta: non avendo idea di dove cercarlo decisero di lasciare scegliere al caso e iniziare da lì.
Avrebbero potuto avvertire le forze dell'ordine, essendo Hanji una Contessa avrebbero sicuramente fornito un aiuto importante, ma non potevano rischiare che i suddetti vedessero e riconoscessero Levi, per cui non avevano altra scelta se non fare da soli. Hanji a un certo punto pensò persino di tornare a Vienna e chiedere l'aiuto di Jean e di quei suoi amici, ma si rese presto conto che quella scelta avrebbe significato dover spiegare la situazione a un branco di ragazzini con un quoziente intellettivo secondo lei troppo basso per comprendere, oltre che l'irritazione di Levi per averli intorno. Forse la poca sopportazione dei bambini era una delle rare cose che li accomunava, pensò la donna, ma ricordandosi un attimo dopo della storia che Levi le aveva raccontato un po' di tempo prima. Lui aveva avuto una figlia e l'aveva amata, lei no. Che Hanji avesse meno empatia di un assassino? Le sembrava strano pensarlo, eppure lui aveva pianto per la perdita dei suoi amici e lei non aveva versato nemmeno una lacrima per quelle dei suoi parenti. Non ricordava nemmeno di aver mai amato qualcuno, o almeno non nel senso letterale della parola: voleva bene a Erwin e Levi, ma l'amore era un'altra cosa. O almeno questo pensava lei.
Dopo un breve viaggio in treno giunsero in un paesino che sembrava piccolo ma che doveva essere per forza relativamente grande se ospitava una stazione, e tra tutti i passeggeri scesero solo in cinque, loro compresi: un uomo e una donna di mezza età, presumibilmente marito e moglie, e una giovane ragazza bionda, forse la figlia della coppia. Leggermente disorientati, Hanji e Levi si guardarono attorno per cercare di capire dove si trovassero o come arrivare al centro città per chiedere informazioni sul loro amico, ma non sembrava esserci nessuno a cui chiedere.
<<Madame, monsieur, non avete ben presente la rete ferroviaria austriaca, vero?>> Levi fu il primo a voltarsi nella direzione dalla quale proveniva quella voce in qualche modo familiare ma certamente sconosciuta.
<<Oh ma che strana coincidenza, signorina! Ci ritroviamo di nuovo nella stessa situazione dell'altra volta>> Era da un po' che la voce di Hanji non era così potente, gli mancava il suo tono sempre entusiasta. Era finto, ovviamente. Hanji stava solo cercando di camuffare la sua angoscia ma egoisticamente parlando a Levi piacque quell'apparenza di normalità,anche se durò qualche secondo.
<<L'impero a quanto pare non deve essere così grande come pensavo, è facile ritrovarsi. Ma ditemi, avete forse bisogno di indicazioni? Sarò lieta di aiutarvi>>
La voce proveniva dalla ragazza bionda scesa dal treno assieme a loro, che era la stessa ragazza bionda che avevano incontrato anche durante la fuga da Vienna. Una strana coincidenza, ma sicuramente utile.
<<Prima di parlare di noi, perchè non ci racconta cosa fa qui da sola? Non ha marito, o padre o madre?>> Hanji dubitò che a Levi importasse davvero la vita privata di una sconosciuta e quindi stette a sentire per verificare che non stesse giungendo a conclusioni affrettate sul conto della ragazzina, che sembrò lievemente sorpresa dalla domanda. Si strinse nel cappotto, più pesante di quello dell'altra volta, e rispose.
<<Non ho marito, mia madre è a casa ad aspettarmi e mio padre dio solo sa dove si trova. Viaggio da sola perchè conosco bene le ferrovie, ci sono passata spesso con mia madre prima che s'ammalasse. Giro i paesi per trovare una cura che possa toglierle tutto il dolore ma è davvero difficile distinguere la gente che sa da quella che dice di sapere>> Levi annuì rendendosi conto di aver fatto una domanda inopportuna e Hanji, in preda a qualche strano impulso altruista, si offrì di aiutarla.
<<Facciamo così: lei mi accompagna in centro e io le consiglio alcune medicine per sua madre: sono una scienziata, insegno a scuola, quindi può fidarsi! Però mi dovrà dare informazioni più precise sul male che l'affligge, altrimenti rischierei di avvelenarla>>
La ragazzina accettò di buon grado e mentre conduceva i due per stretti vicoli e viali immensi descrisse accuratamente la malattia della madre. Aveva forti mal di testa e spesso la febbre alta, la notte sudava freddo ma il male maggiore era al cuore: le faceva male, anche se non letteralmente. Sua madre soffriva sia fisicamente che mentalmente e probabilmente uno era la causa dell'altro, per questo non riusciva a guarire mai completamente. Da qualche tempo non era più in grado di alzarsi dal letto e doveva avere sempre qualcuno vicino che le assicurasse da bere e da mangiare, e questo non aveva fatto altro che peggiorare la sua situazione psicologica. Al dire della figlia la donna non era per nulla vecchia e nessuno dei parenti si sarebbe aspettato questo tipo di mali in un'età così giovane.
La ragazzina parlava in modo chiaro, scandiva perfettamente le parole ma mancava di un qualsiasi tipo di emozione: l'unico sentimento che traspariva ogni tanto era una sorta di rassegnazione, come se avesse già accettato la sorte della madre e stesse solo fingendo di avere ancora qualche speranza. A sentire questo Hanji avrebbe voluto tirarla un po' su di morale ma non era decisamente dell'umore giusto e si limitò a darle consigli generici sulla sua situazione, aggiungendo qua e là qualche parola di conforto.
<<Siamo arrivati, comunque>> Interruppe il suo racconto per avvisare i compagni che non sembravano essersene resi conto. In effetti non era una grande città, ma era meglio così: forse se non erano abituati al passaggio di forestieri gli abitanti avrebbero fatto caso ad Erwin. Hanji ringraziò di cuore la ragazzina per il suo aiuto e le augurò il meglio per sua madre, ma prima che potessero effettivamente salutarsi e continuare ognuno per la propria strada, la più piccola notò qualcosa.
<<Non vorrei sembrare invadente, ma sbaglio o l'ultima volta eravate in compagnia di un altro uomo? Alto, biondo, non ricordo i dettagli ma due giorni fa indossava un cappotto grigio, credo abbiate capito a chi mi riferisco. Lui che fine ha fatto?>>
Doveva essere un dubbio innocente ma si rivelò un'informazione essenziale per la ricerca.
<<Mi scusi, ha detto due giorni fa? Lei ha visto Erwin due giorni fa? E dove l'ha visto? Non torna più a casa da quasi una settimana, eravamo venuti qui proprio per cercarlo e lei mi dice di averlo visto? Signorina, lei è una benedizione!>>
La ragazza sorrise alle parole di Hanji e si mostrò sorpresa di sentire che l'uomo era sparito. Spiegò di averlo visto poco lontano dalla pensione verso le sei di sera ma di non aver fatto caso ai dettagli in quanto aveva pensato che stesse tornando nella stanza affittata dai suoi compagni di viaggio. Aggiunse che camminava lentamente, quasi stesse solo passando il tempo, forse per vedersi con qualcuno. Hanji iniziò compulsivamente a fare domande e Levi ripeteva solo quelle a cui credeva che la ragazza avrebbe potuto rispondere, anche se a molte di queste fece scena muta. Si scusò per non aver prestato maggiore attenzione ma il cervello di Hanji era occupato a formare una miriade di ipotesi su dove si potesse trovare Erwin in quel momento e quindi non le fece notare che non aveva nessuna colpa.
<<La Contessa in questo momento è nella sua fase creativa, la scusi se quindi risulterà invadente. In ogni caso la sua testimonianza è molto importante, se non ha altro da fare le dispiacerebbe unirsi a noi per pranzo per parlare meglio dei dettagli? Sono abbastanza certo che Hanji potrà fornirle velocemente le medicine che servono a sua madre, per cui non si deve preoccupare di non avere tempo di cercarle>>
Levi aveva cercato di essere il più educato e il più formale possibile e lo sforzo era stato apprezzato dalla ragazza, che anche se un po' titubante accettò l'offerta dell'uomo, più per non voler disubbidire a una Contessa che per altro.
Sarebbe stato divertente pranzare con i ricchi, no?
ciao
non ho idea di quanto tempo sia passato dall'ultima volta che ho aggiornato, i mesi durano come settimane ma le ore come giorni e sinceramente non ci capisco un cazzo
come va? a me la scuola sta andando a puttane
chissà se verrò bocciata per la prima volta
quante domande senza risposta che mi ha portato questo 2021
spero che voi stiate bene, tra covid, dad, zona rossa gialla blu e fucsia
io no
la mia crush è etero e quindi non può ricambiare i miei sentimenti
che schifo
quante cose che ho detto e neanche un punto
vabbè non credo che ci sia gente che legge anche le cagate di fine capitolo
boh nel dubbio vi dico ciao e a presto, si spera :)
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