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Capitolo 27

<<Avevo un cane di nome Yuri>>

<<Odio gli animali>>

<<Poi un giorno è scappato mentre era a caccia con papà e non l'ho più rivisto>>

<<Avrà trovato di meglio da fare piuttosto che uccidere creature innocenti>>

<<Hai appena detto di odiare gli animali>>

<<Beh tu hai appena detto "torniamo alla locanda perchè Erwin sarà in pensiero" eppure siamo fermi davanti a questa vetrina da un quarto d'ora>>

Hanji arrosì: era vero, ma era per una buona causa.

Non le capitava spesso di notare un abito carino in qualche negozio, di solito non ci faceva caso, ma quello strano verde pistacchio della gonna l'aveva colpita al primo sguardo, e il corpetto apparentemente non troppo stretto l'aveva convinta a comprarlo.

Era fiera di sè stessa, mentre entrava nel negozio.

Se sua sorella avesse potuto vederla in quel momento probabilmente sarebbe stata stupita per quel suo improvviso attacco di femminilità, e le avrebbe fatto i complimenti per aver finalmente compreso l'importanza dell'immagine per le donne dell'alta società di cui lei faceva parte.

Peccato che lei non fosse lì e che al suo posto ci fosse Levi, perennemente accigliato e infastidito dal fatto che il sarto proprietario del negozio continuasse a fissare lui ed Hanji, quasi fossero creature mitologiche.

Sì, Hanji aveva addosso solo una vestaglia e un cappotto, ma dov'era finita la buona educazione?

Probabilmente pensava che fossero due disperati che non avrebbero potuto pagare il conto, e infatti al momento della prenotazione si tirò in dietro: rifiutò di prendere le misure di Hanji per evitare di perdere tempo prezioso, e li invitò ad andarsene, perchè quello non era un negozio adatto a gente come loro, e non voleva che la reputazione del luogo venisse intaccata.

Hanji sospirò e, diversamente da come si sarebbe aspettato Levi, che in momenti come questi si pentiva di averle insegnato certe tecniche di combattimento, girò i tacchi e prese la porta, lasciando l'uomo indietro.

Non aveva voglia di far polemica? Strano, ma probabilmente c'era un altro motivo che l'aveva spinta a non prendere nessuno a pugni.

Il buon senso? Assolutamente no, non le era mai importato cosa fosse moralmente giusto o cosa fosse meno pericoloso per gli altri, quello che le interessava era il risultato, e perfino Levi a volte si spaventava nel pensare a cosa sarebbe potuta arrivare se avesse avuto un vero obiettivo.

Già, questo era un vero peccato: la donna che aveva tanto parlato a lui del senso della vita, di sogni e quant'altro, in realtà era la prima a non averne.

I contadini lavorano per non morire di fame, i preti pregano per avere un posto in cielo, ma lei, che senso aveva la vita di Hanji?

I soldi li aveva, l'unico motivo per cui lavorava era occupare un po' di tempo e spianare la strada alle insegnanti che sarebbero venute dopo di lei, ma niente di più.

Forse viveva per le sue passioni, per la scienza, ma era sicura di non aver bisogno d'altro? Secondo Levi no, e ogni volta che la vedeva sorridere si chiedeva come facesse a trovare la forza per alzarsi la mattina, per non abbandonarsi semplicemente a sè stessa o farla finita.

Era chiaro che lei fosse più forte e che Levi avrebbe voluto imparare da lei, ma anche questo piccolo desiderio si perse nel flusso dei giorni e del tempo, e finì per essere dimenticato assieme a tutti gli altri.

Levi raggiunse Hanji fuori dal negozio.

<<Non volevo che mi riconoscesse>> disse semplicemente la donna, senza aspettare che il compagno le chiedesse qualcosa.

<<Non volevo essere la Contessa Zoe anche qui>> c'era qualcosa di malinconico nel suo tono, ma era normale: ogni volta che parlava del suo titolo si rattristava, come se fosse una grave ingiuria assegnatale dalla società ancor prima di nascere.

Hanji si strinse nel cappotto che aveva sulle spalle per difendersi all'aria gelida che stava cominciando a soffiare, per poi ricominciare a camminare in silenzio, scrutando le vetrine, le strade e le persone soprattutto.

Non fu un viaggio lungo il loro, non si erano allontanati poi così tanto dalla pensione dove alloggiavano, ma a quanto pare quel poco tempo fu sufficiente perchè qualcosa di assolutamente inaspettato e funesto accadesse, e sconvolgesse quella apparente tranquillità che loro stessi avevano creato, faticando per non pensare a tutto il resto e concentrandosi solo su quelle che erano le loro vite.

Erwin era sparito.

Non era nella stanza, ma nessuno l'aveva visto uscire.

Lo cercarono ovunque, ma se n'era andato senza nemmeno salutare.

Levi era preoccupato, Hanji arrabbiata.

Faceva paura, sembrava che sarebbe esplosa da un momento all'altro, e il fatto che non avesse nessuno a cui dare la colpa peggiorava solo le cose.

Uscirono e lo cercarono per la città, chiesero anche a passanti e lavoratori, ma nessuno sembrava aver visto nulla.

Di uomini alti e biondi in Austria era pieno, come era pieno del resto di persone scomparse.

Perchè avrebbe dovuto allontanarsi? Forse si era svegliato, e non trovando i compagni con lui aveva deciso di andare a cercali, per poi perdersi in quella città sconosciuta.

Aveva senso, ma allora perchè non erano ancora riusciti a trovarlo?

Erwin aveva tratti troppo comuni per descriverlo bene ad altre persone, e nessuno fu d'aiuto se non una cameriera della pensione dove alloggiavano che giurò di averlo visto affacciarsi alla finestra poco prima che loro tornassero.

In effetti, quando tornarono si accorsero che la finestra era stata aperta.

L'aria nella stanza era fresca come quella esterna, e il davanzale era bagnato dalla pioggia della notte scorsa.

Che fosse uscito dalla finestra? Dopotutto non erano così distanti dal suolo, ne sarebbe stato tranquillamente capace se avesse voluto: ma perchè avrebbe dovuto?

Per scappare da qualcuno, forse. Qualcuno che nessuno aveva visto entrare o uscire.

Tornarono nella stanza prima che anche l'ultima luce che illuminava le strade sterrate e i volti stanchi si spegnesse, e il rimorso di aver perso una giornata e un amico non li fece dormire.

CIAO.
si sono viva e ho ricominciato la scuola, anche se le mie prof (e non solo) sono convinte che in 2-3 settimane saremo di nuovo tutti a casa.

Bene il nuovo capitolo non so quando uscirà ma prima o poi lo pubblicherò quindi non perdete fede discepoli.

Grazie, ciao.












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