Il giorno dopo fù il mio primo giorno di scuola. L'unica cosa che mi separava dalla mia nuova classe era una vecchia porta che, secondo me, poteva essere inaugurata monumento nazionale per quanto fosse vecchia. Il professore mi fece cenno di entrare e io, un po' riluttante feci il primo passo verso l'inferno. Il professore scrisse il mio nome alla lavagna per incoraggiarmi, ma i suoi sforzi furono vani perchè mi presentai con un insipido "io sono Francesco". Dopo averlo detto, nella mia mente si crearono mille pensieri, uno sopra l'altro. Pensando che tutto fosse perduto, vidi un lungo braccio esile che sventolava un fazzoletto, avanti e indietro per attirare la mia attenzione. Dopo qualche minuto, la persona che agitava il braccio, si alzò in piedi e urlò a gran voce:

- Francesco! -, non potevo crederci, l'unica persona che non mi sarei mai aspettato era proprio davanti a me. La mia shinigami, la mia portatrice verso la pazzia, la ragazza che mi avrebbe fatto provare emozioni mai sentite prima d'ora: Sayo. La fissai per molto tempo ma non mi ricordavo il suo nome così, alla fine, dissi:

- Mayo!-

-....-

-Ho sbagliato?-

-mmm..... in verità è Sayo-

-ah, scusami-. Ok, era ufficiale, mi ero scavato la fossa. Ma poi, tutto ad un tratto, lei scoppiò a ridere, seguita a ruota da tutta la classe. Quando si calmarono tutti disse:

-professore, vicino a me c'è un banco vuoto, si può sedere qui-

-d'accordo. Francesco, quello sarà il tuo posto-.

Andai verso il banco e prima che riuscissi a sedermi, mi porse la mano e mi disse sorridendo:

-da oggi in poi saremo compagni di banco-

-si-.

Afferrai la sua mano, non sapendo che quella ragazza, con il sorriso più bello del mondo, sarebbe diventata una delle tante vittime della mia sfortuna.