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Capitolo 90: BESSIE: IL CUCCIOLO MUCCA

La scena si ricondensò in quello che doveva essere un sogno: Annabeth era inginocchiata sotto una massa scura che somigliava a una pila di macigni. Era troppo stanca perfino per gridare. Le tremavano le gambe. Da un secondo all'altro, sembrava che avrebbe esaurito le forze e che la caverna le sarebbe crollata addosso.

"Mi domando quanto tempo abbia trascorso sorreggendola." Mormorò Ade, inclinando la testa, fissando la ragazza con occhio critico.
"Avrà sicuramente un pedaggio sulla sua anima. La volta del cielo non è fatta per essere sorretta dai mortali, non importa quanto meritevoli possano essere. Mio figlio è asceso, ed è stato l'unico motivo per cui la sua anima non ne ha pagato." Commentò Zeus, fissando la scena con serietà.

—Come sta la nostra ospite mortale? — tuonò una voce maschile.  Non era Crono. La voce di Crono era graffiante e metallica, come un coltello sfregato su una roccia. Ma quella voce era più profonda e cupa, come un basso elettrico. La sua forza faceva vibrare il terreno.Luke sbucò dalle tenebre. Corse da Annabeth, le si inginocchiò accanto, poi si voltò verso l'uomo invisibile. —Sta cedendo. Dobbiamo sbrigarci.


"Non penso che gli importi davvero di lei." Mormorò Ade, fissando il semidio. Zeus e Poseidone imitavano gli sguardi furibondi del fratello.
Non erano d'accordo su molti argomenti, ma su quanto fosse stato orrendo il loro padre era una questione condivisa tra tutti loro.

La voce profonda ridacchiò. Apparteneva a qualcuno che non appariva nella visione.
Poi una mano robusta spinse qualcuno nella luce: Artemide, con le mani e i piedi legati dacatene di bronzo celeste.


"Cosa hanno fatto a mia figlia?" Zeus tuonò, la rabbia che, se fossero stati nella realtà, avrebbe portato a una tempesta forte e impetuosa, ira profonda che avrebbe distrutto tutto e tutti coloro che avessero osato sfidarlo.
Nè Poseidone nè Ade lo rimproverarono.
Tra tutti i figli del fratello, Artemide era quella che era apprezzata più di tutti, forse solo disprezzata da Era, poichè nata dall'infedeltà del marito.

"—Hai sentito il ragazzo — disse l'uomo nelle tenebre. —Decidi!Gli occhi di Artemide lampeggiarono di rabbia. La dea guardò Annabeth e la sua rabbia cedette il posto all'ansia e all'indignazione. — Come osi torturare così una fanciulla!—Morirà presto — disse Luke. — Tu puoi salvarla.Annabeth emise un lieve gemito di protesta. 


"La intrappolano usando il suo dominio contro di lei?" Sussurrò, pericoloso, Zeus.
Poseidone, una voce calma ma ferma, disse. "Dovevano sapere che era l'unico modo in cui Artemide si sarebbe fatto carico del fardello."
"Pagheranno per quello. Il semidio deve ritenersi fortunato ad essere già morto, o la sua punizione avrebbe fatto impallidire quella che fu inflitta a Prometeo per il suo inganno."

—Liberami le mani — ordinò Artemide.
Luke estrasse la sua spada, Vipera. Con un solo colpo esperto, spezzò le manette della dea.
Artemide corse da Annabeth e le sollevò il carico dalle spalle. Annabeth crollò a terra e rimase distesa là, tremante.
Artemide vacillò, sforzandosi di sostenere il peso delle rocce nere.
L'uomo nelle tenebre ridacchiò. — Sei prevedibile quanto sei facile da sconfiggere, Artemide.
—Mi hai colto di sorpresa — rispose la dea, affaticata sotto il grande peso. — Non succederà più.
—Direi proprio di no — replicò l'uomo. — Ora sei fuori dai piedi per sempre! Sapevo che non avresti saputo resistere alla tentazione di aiutare una fanciulla. Dopotutto, è la tua specialità, mia cara.

"E' il suo dominio." Ribattè Zeus, ed Ade annuì. "Ovviamente le avrebbe salvato la vita. Comunque, Annabeth non avrebbe potuto tenere sollevata la volta celeste ancora per lungo. Il peso l'avrebbe schiacciata e cielo e terra si sarebbero uniti di nuovo."
"Atlante deve essersi pentito di avercelo fatto notare, quando sono stati sconfitti e le punizioni impartite." Mormorò Poseidone.

Artemide gemette. — Porco. Tu non sai che cosa sia la pietà.
—Su questo — ribatté l'uomo — siamo d'accordo. Luke, puoi uccidere la ragazza, adesso.


"NO!" Esclamò Ade, e Poseidone lo guardò. "Sai che è viva, idiota."
"E' il sentimento che conta. Non merita di essere uccisa per quello."
Zeus scosse la testa. "I Titani avrebbero dovuto ucciderla. Ma penso che Luke l'abbia salvata per attirare Talia e Percy lì. Uno dei due sarebbe partito, e allora avrebbero avuto il figlio della Profezia dalla loro parte."

—No! — gridò Artemide.Luke esitò. — Potrebbe... potrebbe ancora esserci utile, signore. Come ulteriore esca.—Bah! Lo credi davvero?—Sì, Generale. Verranno a cercarla. Ne sono sicuro.


"Vedi? Ha usato la sua amica di infanzia come esca." Zeus scosse la testa disgustato.
Poseidone mormorò. "Penso che aiutare nostro padre a risorgere sia una decisione ben peggiore. Sebbene infelice, questa scelta ha concesso ad Annabeth di vivere ancora."

L'uomo rifletté. — Allora le dracene le faranno la guardia. Ammesso che non muoia prima per le ferite, puoi tenerla in vita fino al solstizio d'inverno. Dopo, se andrà tutto secondo i piani, la sua vita sarà insignificante. La vita di tutti i mortali sarà insignificante.Luke raccolse il corpo privo di sensi di Annabeth e lo portò via.—Non troverete mai il mostro che cercate — affermò Artemide. — Il vostro piano fallirà.


"Sono ancora incuriosito dal sapere di quale mostro stia parlando." Mormorò Ade e Zeus annuì. "Io sono più incuriosito dal sapere come abbia stabilito il collegamento. Nessuno di noi ne aveva percepito il ritorno."
"Si stavano risvegliando molti mostri antichi. Se non avessi scelto ingenuamente di ignorare la questione, forse saremmo stati pronti per il suo effettivo ritorno." Lo rimproverò Poseidone, facendo annuire Ade.

—Quante cose ignori, mia giovane dea — replicò l'uomo nelle tenebre. — In questo stesso istante, le tue care ancelle stanno partendo per venirti a cercare. Faranno il mio gioco alla perfezione. Ora, se vuoi scusarmi, abbiamo un lungo viaggio da affrontare. Dobbiamo andare incontro alle tue Cacciatrici e assicurarci che la loro impresa sia... stimolante.La risata dell'uomo riecheggiò nell'oscurità, scuotendo la terra finché non sembrò che l'intero soffitto della caverna fosse sul punto di crollare.


"Bene, una missione difficile che viene resa ancora più difficile." Scosse la testa Zeus e Ade commentò. "Immagino che saranno stati felici quando si sono resi conto che Percy si sarebbe unito a loro. Sarebbe stato perfetto per aiutare contro qualsiasi sorpresa gli lanceranno addosso."
Zeus annuì e Poseidone brillò di orgoglio.


Percy si  svegliò di soprassalto, certo di aver sentito dei forti colpi.Si guardò intorno. Fuori era buio. La fontana d'acqua salata gorgogliava ancora. Si udivano solo il verso di un gufo nel bosco e la risacca sulla spiaggia, in lontananza. Sul suo comodino, c'era il berretto dei New York Yankees di Annabeth. ("E' così tenero, vero? Lo tiene vicino!" "Ade, per l'ultima volta..." "Ade ha ragione, Poseidone. Questo è davvero tenero.")

Qualcuno stava bussando alla sua porta.Percy afferrò Vortice e si alzò dal letto.—Sì? — chiamò.Di nuovo TUMP. TUMP.Si avvicinò alla soglia in punta di piedi.Tolse il cappuccio alla spada, spalancò l'uscio, e si trovò faccia a faccia con un pegaso nero."Ehi, capo" la sua voce risuonò nel ricordo, mentre si scansava dalla lama. "Non infilzarmi come un kebab di cavallo!"


Poseidone sorrise. "Questo Pegaso è molto inusuale."
"Anche tuo figlio lo è. Direi che si sono trovati bene."

Spiegò le ali nere, e la corrente d'aria che sollevò fece arretrare Percy di un passo.—Blackjack — esclamò, sollevato ma anche un po' irritato. — Siamo nel cuore della notte!Lui se la prese. "Per niente, capo. Sono le cinque del mattino. Com'è che ancora dormivi?"—Quante volte te l'ho detto? Non chiamarmi capo."Come vuoi tu, capo. Sei tu che comandi. Sei il mio numero uno."


Poseidone sorrise. Ade fischiò. "Quello è un leale pegaso." 
"Mio figlio ha questo effetto sulle persone."
"Mi chiedo se abbia a che fare con il suo difetto fatale. Oltre ad essere leale agli altri, ispira lealtà negli altri." Riflettè, ad alta voce, Ade.
Zeus mormorò. "Non sarebbe un grande difetto fatale, in quel senso. Anzi, lo proteggerebbe dove altri difetti non potrebbero fare."
"Dipende dove lo spinge la sua lealtà. Potrebbe essere fatale quello."


—Blackjack — disse il ragazzo — dovresti stare nelle stalle."Bah! Le stalle. Hai mai visto Chirone nelle stalle?"—Be'... no."Appunto. Ascolta, abbiamo un altro piccolo amico marino che ha bisogno del tuo aiuto."—Di nuovo?"Sì. Ho detto agli ippocampi che sarei venuto a prenderti."Percy sbuffò. —E va bene — disse. — Vengo."Sei il migliore, capo."—E non chiamarmi capo!Blackjack nitrì piano. Avrebbe potuto essere una risata.


"Certo che era una risata, figliolo. I pegasi si divertono nel provocare casino e godono nel vedere gli altri in difficoltà per quel casino." Sorrise Poseidone.
"Sì, come fai tu." Lo rimproverò Zeus e Poseidone si strinse nelle spalle. "Sei ben capace di metterti nei guai da solo, Zeus. Io trovo solo il lato divertente nella faccenda. E vederti spiegare ad Era dei tuoi due figli mortali di questo secolo è stato davvero divertente. Dalla stessa donna, per di più."
Ade sospirò. "Perchè Percy conosceva Talia, ma non conosceva Jason, però?"
"Perchè non ha dato segni di conoscere mia figlia? Non ha il minimo senso, avrebbe dovuto abbracciarla felice che fosse viva!" Si lamentò Zeus e Poseidone lo colpì in testa. "Tua moglie gli ha rubato quei ricordi."
"E' anche tua sorella."
"Non quando tocca mio figlio. No, in quel caso se ne pentirà davvero tanto, credimi."
Ade sorrise. "Io mi godrò questo casino."
"Non penso che sarai il solo, in questo caso." Lo rassicurò Zeus, ben sapendo quante persone sua moglie e sorella avesse fatto arrabbiare in quel secolo.

D'impulso, Percy si infilò in tasca il berretto di Annabeth.
Blackjack gli diede un passaggio fino alla spiaggia."È qui." Blackjack rallentò e fece dietrofront. "Proprio qui sotto."—Grazie. — Percy scivolò giù dalla sua groppa e si tuffò nel mare gelato.
Quando si avvicinò al fondale, tre ippocampi nuotavano in cerchio attorno a una barca rovesciata. Erano bellissimi. Le code scintillavano con i colori dell'arcobaleno, mandando barlumi fosforescenti. Galoppavano in acqua, nervosi come cavalli dalle criniere candide in una tempesta. C'era qualcosa che li turbava.Una sagoma scura, un animale di qualche tipo, era incastrato per metà sotto la barca e impigliato in una rete da pesca, una di quelle grandi usate dai motopescherecci per catturare molte specie in un colpo solo.


"Quelle cose!" Ringhiò Poseidone e Ade disse. "Voglio sentire Percy."

"Odiavo quel genere di reti. Era già brutto che facessero del male a focene e delfini, ma ogni tanto catturavano anche animali mitologici. Quando le reti si aggrovigliavano, i pescatori più pigri si limitavano a tagliarle e a lasciar morire gli animali intrappolati."


Poseidone sorrise. "Eccellente, Percy. Questo ti rende un vero eroe, secondo me. Molto più di imprese eroiche."
Ade annuì e Zeus, sospirando, annuì con lui.
Era risaputo che Perseus Jackson era l'eroe del secolo, anche se lui avrebbe protestato e attribuito più merito ai suoi compagni.
Senza sapere che quello lo rendeva ancora più meritevole, agli occhi di esseri che godevano delle attenzioni e dei riconoscimenti altrui.



Gli ippocampi nuotavano freneticamente attorno alla scena, desiderosi di aiutare ma impotenti. Uno stava provando a mordere la rete, ma i suoi denti non erano fatti per tagliare le corde. "Liberalo, mio signore!" esclamò un ippocampo quando vide Percy. Gli altri si unirono alla richiesta del compagno.Percy si avvicinò per guardare da vicino la creatura. Sulle prime pensò che fosse un giovane ippocampo.Ma poi uno strano verso, qualcosa che non apparteneva al regno subacqueo. —Muuuuuuu!La metà anteriore infatti era di un vitello - molto piccolo, con il vello nero, gli occhioni scuri e tristi e il muso bianco - e la metà posteriore invece era la coda marrone e nera di un serpente, con le pinne lungo il dorso e sul ventre, come un'enorme anguilla.—Ehi, Piccolino — disse. — Da dove vieni?La creatura lo guardò affranta. — Muuuu!


"Non conosce l'ofiotauro?" Chiese Ade e Zeus scrollò le spalle. "Francamente, sono sorpreso che conoscesse i nostri nomi."
"Non mi aspetterei troppo." Annuì Poseidone, prima di dire. "Anche se forse in questo caso, l'ignoranza era una buona cosa."


"Non riuscivo a capire i suoi pensieri. Parlo solo la lingua dei cavalli."


Gli dei risero.

"Non sappiamo cosa sia, mio signore" spiegò uno degli ippocampi. "Si stanno risvegliando molte strane creature."Percy tolse il cappuccio a Vortice e la spada si allungò nelle sue mani, la lama di bronzo che scintillava nel buio.


"Pessima mossa, con quella creatura." Notò Ade. 
"Si, potrebbe odiare vedere una spada, sapendo che deve essere sacrificata per dare potere." Mormorò Zeus.


Il serpente-mucca diede di matto e cominciò a divincolarsi nella rete, gli occhi pieni di terrore. 

— Ehi! — esclamò Percy. — Non voglio farti del male! Lasciami solo tagliare la rete.
Ma il serpente-mucca continuò a dibattersi senza controllo, impigliandosi ancora di più. La barca cominciò a inclinarsi, sollevando la sabbia e i sassi del fondale e minacciando di rovesciarsi sulla creatura. Gli ippocampi nitrirono in preda al panico e si agitarono nell'acqua, complicando ulteriormente la situazione.
—Okay, okay! — disse. Mise via la spada e cominciò a parlare nel tono più calmo possibile, in modo che gli ippocampi e il serpente-mucca si tranquillizzassero.
—Va bene. Niente spada. Visto? Niente spada. Pensiamo a cose tranquille. Le alghe. La mamma mucca. I vegetariani.

Gli dei risero.
"Spero che non lo abbia capito, o si sarà domandato della sua sanità mentale." Rise Ade e Zeus sospirò. "Avrebbe solo aggiunto qualcuno all'elenco già molto lungo."
Poseidone corrugò la fronte. "Ha detto che era stato gentile con lui. E che gli aveva parlato. Che aveva un buon cuore. Non penso che lo reputi troppo strani, ma l'Ofiotauro non ha avuto molti contatti con i mortali, quindi forse non ha offerto una valutazione esatta."
"Se non lo reputa strano, non ha offerto una valutazione esatta." Disse Ade e Zeus disse. "Quando hai parlato con lui?"
"Ai Consigli e quando hai chiuso l'Olimpo. Offriva le migliori conversazioni. Ed era il più intelligente lì dentro."
Dopo qualche momento, entrambi esclamarono. "EHY!"
"Mi date solo ragione"

"Liberalo, mio signore!" pregavano.—Sì — risposi. — Ho capito. Sto pensando.

"Ma come potevo liberare il serpente-mucca se lei (decisi che probabilmente era una "lei") andava nel panico alla vista di una lama? Era come se avesse già visto delle spade prima di allora e sapesse quanto fossero pericolose."


"Ha detto che l'Ofiotauro è una lei." Disse Ade e Poseidone disse. "Il satiro credeva che Nemesi fosse un dio maschio." "E Polifemo voleva sposare Grover, avendolo preso per una ciclope femmina. Penso che riconoscere i generi sia poco importante, di questi tempi." Sospirò Zeus e Ade, sottovoce ma non troppo. "Sicuramente per te, sei stato anche con gli animali."
Poseidone rise, mentre Zeus lo fissava irritato.


—Va bene — disse agli ippocampi. — Ho bisogno che voi tutti spingiate secondo i miei ordini.Prima cominciarono con la barca. Non era facile, ma con tre cavalli di forza motore riuscirono a spostare il relitto in modo che non minacciasse più di crollare sul cucciolo di serpente-mucca. Poi Percy si mise al lavoro sulla rete, districandola un pezzetto alla volta, raddrizzando piombini e ami, strappando nodi dagli zoccoli della creatura. 


"Questa è dedizione." Fischiò Ade e Zeus annuì. "Non riesco a pensare molti eroi che lo avrebbero fatto. E che non avrebbero ucciso la creatura e preso il potere."
"Mio figlio è speciale così." Sorrise Poseidone, fiero di vedere la cura che il ragazzo mostrava alle creature del suo dominio.

Per tutto il tempo, Percy parlava alla creatura e le diceva che non c'era pericolo, mentre lei muggiva e si lamentava.
—Va tutto bene, Bessie — ripetevo.  —Brava, mucca. Brava, mucchina.


"Ha chiamato l'ofiotauro Bessie?" Chiese Ade e Zeus annuì. "Anche al Consiglio degli dei lo ha detto."
"Mi sono perso un Consiglio del genere? Andiamo, sono tutti inutili e mi perdo quello migliore." Si lamentò Ade e Poseidone sorrise. "Direi che quando ha rimproverato tutti gli dei con successo due anni dopo è stato il migliore."
"Possiamo tenerlo sempre lì? Direi che farebbe bene ai tuoi figli, avere qualcuno che li offende e rimprovera continuamente."
"Anche a te." Lo riprese Zeus e Ade sorrise. "Quel ragazzo mi ama. Sono il suo dio preferito"
"Sciocchezze." Disse Poseidone, fissandolo male.
"Sicuramente, non è Era la sua preferita."  Disse Zeus, distraendo Poseidone dal suo attacco di gelosia per essere meno amato rispetto allo zio dal figlio.

Finalmente la rete venne via e il serpente-mucca sfrecciò in acqua e fece una capriola di gioia.Gli ippocampi nitrirono tutti contenti. "Grazie, mio signore!"—Muuuu! — Il serpente-mucca gli diede un colpetto col muso e lo guardò con gli occhioni dolci.—Sì — risposi. — Prego. Brava, mucca. Be'... stai lontana dai guai.

"In qualche modo, dubito che lo farà." Commentò Ade e Poseidone annuì. "Considerando come è giunta da noi, direi che sicuramente non lo farà."
"Deve essere l'influenza di tuo figlio." Disse Zeus, laconico.

Sfrecciò come un razzo verso l'alto e sbucò in superficie.Blackjack gli corse subito incontro e lasciò che lo afferrasse per il collo. Poi lo sollevò in aria e lo riportò verso la spiaggia."Ce l'hai fatta, capo?"—Sì. Abbiamo salvato un cucciolo di... uno strano animale, non lo so. C'è voluta una vita. Per poco non rimanevo schiacciato."Le buone azioni sono sempre pericolose, capo. Hai salvato anche la mia povera criniera, no?"

"Non potei fare a meno di ripensare al mio sogno, con Annabeth accasciata e inerte fra le braccia di Luke. Riuscivo a salvare i cuccioli di mostro, ma non la mia amica."


"Beh, la sua amica non era sotto il mare. Anche perchè sarebbe morta per pressione e annegamento."
"In qualche modo, penso che la pressione sarebbe stata l'ultimo dei suoi problemi, in quel caso." Lo guardò Zeus e Poseidone sospirò. "Mio figlio poteva creare una bolla ad aria per lei e lei non avrebbe sofferto per nessuno dei due. Ignoranti."

Poi tornò a guardare la scena, sorridendo all'immagine del figlio su un pegaso.

Angolo autrice
Uh... EHILA'!
Come state? Spero che questo capitolo vi piaccia!
Alla prossima!
By rowhiteblack

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