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CAPITOLO 89 - discussioni e decisioni

Alla fine,Percy lanciò la moneta nel vapore —Oh dea, accetta la mia offerta.-Il vapore scintillò. La luce del bagno bastava appena a creare un debole arcobaleno.—Mostrami Sally Jackson — chiese. — Upper East Side, Manhattan.-

"Chi è quello?" Chiese Ade, sconvolto: Sally era seduta al tavolo della cucina con un... tizio. Stavano ridendo a crepapelle. C'era una grossa pila di libri in mezzo a loro. Il tipo avrà avuto una trentina d'anni e aveva i capelli un po' lunghi, brizzolati, e una giacca marrone sopra una maglietta nera.Percy era troppo stupito per parlare, e per fortuna i due umani erano troppo presi dalle risate per notare il messaggio-Iride.Il tipo disse: — Sally, sei uno spasso. Vuoi un altro po' di vino?- —Ah, meglio di no. Tu serviti pure, se vuoi.-
—A dire il vero, dovrei andare in bagno. Posso?-—In fondo al corridoio — rispose lei, cercando di non ridere.Quella specie di attore sorrise, si alzò e si allontanò.

"Chi è quello?" Ripetè Zeus, ma Percy parlò—Mamma! — disse il ragazzo.
Sally si spaventò al punto che fece un salto sulla sedia e per poco non rovesciò i libri dal tavolo. Finalmente lo mise a fuoco. — Percy! Oh, tesoro! Va tutto bene?-
—Che stai facendo? — domandò Percy.
Lei strizzò gli occhi. — I compiti. — Poi sembrò comprendere l'espressione sul viso del figlio.
— Oh, tesoro, è  soltanto Paul... ehm, il signor Stockfis. Viene al mio seminario di scrittura.-
—Il signor Stoccafisso?-
—Stockfis. Tornerà fra un minuto, Percy. Dimmi cosa c'è che non va.-

"Stoccafisso?" Poseidone rise. "Quando l'ho conosciuto ho chiesto la stessa cosa." Zeus sospirò e Ade disse. "Tale padre tale figlio."

Percy le raccontò di tutto, soprattutto di Annabeth. Gli occhi le si riempirono di lacrime. Si vedeva che si stava sforzando di trattenersi per il figlio. — Oh, Percy...-
—Già. Così mi dicono che non posso fare niente. Tornerò a casa, immagino.-
Sally si rigirò la matita fra le dita, come se stesse per prendere una decisione difficile. — Percy, per quanto io ti rivoglia qui — sospirò, come se ce l'avesse con se stessa — e voglia saperti al sicuro, desidero anche che tu comprenda una cosa. Devi fare quello che pensi di dover fare.-

"Che cosa vuole dire?" Chiese Ade, confuso, prima di spalancare gli occhi. "Lo sta invitando a andare?"

— Che vuoi dire?-
—Voglio dire, credi davvero, nel profondo, di dover aiutare gli altri a salvarla? Pensi che sia la cosa giusta? Perché se c'è una cosa che so di te, Percy, è che il tuo cuore è sempre nel giusto. Ascoltalo.-

"Gli sta davvero dicendo di andare!" Spalancò le braccia Zeus, sconvolto. Ade scosse la testa. "Non ha il minimo senso, però."
Poseidone aveva un sorriso triste sul viso. "Sally è ben consapevole che Percy non può essere controllato."

—Mi... mi stai dicendo di andare?-
Sally storse le labbra. — Ti sto dicendo che... stai diventando troppo grande perché io ti dica quello che devi fare. Ti sto dicendo che starò dalla tua parte, anche se quello che deciderai sarà pericoloso... non riesco a credere che ti sto dicendo questo.-
—Mamma...-

"Sally è davvero incredibile." Disse Ade, e Poseidone annuì, guardandola con rispetto e affetto. "Una regina tra gli uomini." commentò.

Si sentì lo scarico del bagno in fondo al corridoio dell'appartamento.—Non ho molto tempo — fece lei. — Percy, qualunque cosa tu decida, ti voglio bene. E so che farai la cosa migliore per Annabeth.-
—Come puoi esserne sicura?-
—Perché lei farebbe lo stesso per te.-

La scena cambiò e Percy era seduto vicino a Beckendorf.
-Percy, mi dispiace... So che volevi aiutare Annabeth...- -E' colpa mia se lei è... non avrei dovuto andarmene da solo, Talia ha ragione.-
Beckendorf lo abbracciò. -Non dire così. Se fosse stata nella tua situazione, lo avrebbe fatto anche lei.-

"Sembra che stia per piangere." Commentò Ade, e Zeus annuì. Poseidone disse. "Ha perso la sua migliore amica, Ade, cosa ne pensi?" "Vero amore, non migliore amica."

-No, non è per quello. Ero... Volevo dimostrare qualcosa. E Annabeth ne ha pagato il prezzo.- -Hai salvato Bianca e Nico. Se non avessi preso quella decisione, sarebbe potuto andare molto peggio. Potevano morire.- -Non li voleva morti. Li voleva reclutare. Non so perchè...-

"Lo sapevano. Sapevano che erano i miei figli..." Ade scosse la testa. "Non posso credere a che pericolo li ho sottoposti..." Zeus e Poseidone gli diedero un colpetto sulle spalle, cercando di consolare il dio.

-Non importa cosa volevano fare. Li hai comunque salvati.-
Percy alzò lo sguardo sul ragazzo più grande, gli occhi lucidi. -Ma Annabeth...
-Non puoi sempre incolparti delle scelte degli altri, Percy. Non hai colpe, okay? Sei un bambino, sei solo un umano. Puoi commettere errori.

"Il figlio di Efesto ha ragione. È normale commettere errori. Gli umani sbagliano tutto il tempo." Scosse la testa Zeus e Ade sbuffò. "Perché tu non lo fai, eh?"
Poseidone sorrise divertito, mentre Zeus sbatteva solo le palpebre.

-Anche gli dei sbagliano piuttosto spesso.- Fece notare Percy e Beckendorf annuì. -E se persino loro commettono errori, cosa ti fa pensare di non poterne fare tu?

"Siamo sicuri che sia un figlio di Efesto? È davvero saggio!" Zeus guardò il fratello. "Ade, sarai felice di sapere che nessuno dei miei figli è stupido." "Ares?" Chiese Poseidone e Zeus strinse le labbra. "Era ha avuto molta influenza su di lui."
Ade sospirò. "Vorrei dargli torto, ma non posso proprio farlo."
Poseidone sorrise e Zeus sbuffò divertito.

-Sai... penso che tu abbia ragione.-
Beckendorf scompigliò i capelli di Percy. -Certo che ho ragione, piccola peste. Quindi, dimmi, torni a casa?
Percy sbattè il piede sul pavimento dell'officina
Beckendorf sospirò. -Le stai seguendo, non è vero?

"Diventa prevedibile dopo un po', in effetti." Scrollò le spalle Ade e Zeus intervenne. "Però una volta seguiva il consiglio di Hermes e adesso quello della madre." "Quindi prevedibilmente segue i consigli che lo porteranno a infrangere le regole?" Chiese Ade e Poseidone sorrise.

-Non le sto seguendo!
-Hai intenzione di farlo?
-Beh... forse. Senti, voglio solo salvare Annabeth, okay? Loro cercheranno Artemide, ed è totalmente giusto. Ma...
-Non è un tuo compito, Percy.
-Se fossi io ad essere scomparso, Annabeth mi starebbe cercando.

"Voglio dire, so per certo che lo fa, quindi..." Ade si strinse nelle spalle e Poseidone lo guardò incuriosito. "Non faccio spoiler, io." Disse Ade, davanti al suo sguardo intenso.

Beckendorf sospirò, allungandosi per scompigliare i capelli di Percy. -Vorrei darti torto, peste, ma non posso proprio.-
La scena iniziò a cambiare.

Angolo autrice
QUINDI!!! HO PUBBLICATO, RIPETO NON È UN MIRAGGIO!
Volevo chiedervi di dare uno sguardo all'annuncio che ho messo sul mio profilo (home si dice? Li, però) e magari dirmi cosa ne pensate.
Grazie e alla prossima
By rowhiteblack

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