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CAPITOLO 88 -Discussione della Profezia

Il Consiglio si teneva attorno al tavolo da ping-pong della sala ricreativa. Dioniso fece un gesto con la mano e comparvero gli spuntini: salsina al formaggio, cracker e diverse bottiglie di vino rosso. Poi Chirone gli rammentò che il vino infrangeva le sue restrizioni e che la maggior parte di noi era minorenne. Il signor D sospirò. Con uno schiocco della dita, il vino si trasformò in Diet Coke. Nessuno bevve neppure quella.

"Cerca di infrangere le restrizioni troppo spesso." Mormorò Zeus, facendo ridere Ade e Poseidone. "Disse quello che ha infranto un voto sullo Stige." Disse Ade, e Zeus indicò Poseidone che scrollò le spalle. "Non mi vedi fare il precisino."
Il signor D e Chirone (in sedia a rotelle) si sedettero a un capo del tavolo. Zoe e Bianca Di Angelo (che era diventata l'assistente personale di Zoe) occuparono l'altro capo. Percy, Grover e Talia si sistemarono sulla destra, e gli altri consiglieri - Beckendorf, Silena Beauregard e i fratelli Stoll - sulla sinistra. Anche i ragazzi di Ares avrebbero dovuto mandare un rappresentante, ma si erano tutti (accidentalmente) rotti qualcosa durante la partita, per gentile concessione delle Cacciatrici. Perciò si stavano riposando in infermeria.Zoe cominciò la riunione con una nota positiva. —Tutto questo è inutile.-

"Lei sì che è un raggio di sole." Commentò Ade, indicandola. Zeus e Poseidone non poterono fare altro che annuire.

—C'è la salsa al formaggio! — esclamò Grover, entusiasta.Iniziò a raccogliere una vagonata di cracker e palline da ping-pong e a condirle a volontà.

"Lui ha le priorità in ordine senza ombra di dubbio." Poseidone rise, annuendo. "Be', la salsa al formaggio è buona." "Sono sorpreso che Dioniso abbia procurato loro da mangiare"

—Non c'è tempo di discutere — continuò Zoe. — La nostra dea ha bisogno di noi. Le Cacciatrici debbono partire subito.—Per andare dove? — domandò Chirone.—A ovest! — rispose Bianca.  — Ha sentito la profezia. Cinque andranno a ovest dalla dea incatene. Possiamo scegliere cinque Cacciatrici e partire.-—Sì — concordò Zoe — Artemide è tenuta in ostaggio! Dobbiamo trovarla e liberarla.-—Stai trascurando qualcosa, come al solito — intervenne Talia. — Il campo e le Cacciatrici insieme potranno trionfare. Dobbiamo farlo insieme.-—No! — replicò lei. — Le Cacciatrici non hanno bisogno d'ausilio.-—Aiuto — brontolò Talia. — Non hanno bisogno di aiuto. Nessuno dice più ausilio da almeno trecento anni, Zoe. Aggiornati.-

"Questa è sassyness." Disse Ade, e Zeus chiese. "Ma che problemi hanno? Non mi ricordo di animosità... Talia diventa pure una Cacciatrice..."

Zoe esitò, come se si sforzasse di formare la parola nel modo corretto. — A-i-u-to. Non abbiamo bisogno di a-i-u-to.-Talia alzò gli occhi al cielo. — Lascia perdere.-—Temo che la profezia dica il contrario — osservò Chirone.— Il campo e le Cacciatrici devono cooperare.-—Oppure no? — rifletté il signor D, rigirandosi la Diet Coke sotto il naso come se fosse un raffinato bouquet. —Uno si perderà. Un altro dovrà perire. Sembra piuttosto brutto, nontrovate? E se invece falliste proprio perché cercate di cooperare?-

"Un altro raggio di sole." commentò Poseidone, e Ade rise. "Cercare di essere inutilmente utile, a cura di Dioniso. Farebbe soldi a palate." "Agli dei non servono i soldi." "Zeus, devi imparare il sarcasmo e l'umorismo."

—Signor D — sospirò Chirone. — Con tutto il dovuto rispetto, da che parte sta?-Dioniso inarcò le sopracciglia. — Chiedo scusa, mio caro centauro. Stavo solo cercando di rendermi utile.-—Dobbiamo lavorare insieme — ribadì Talia, testarda. —Non piace nemmeno a me, Zoe, ma sai come funzionano le profezie. Vuoi provare a opporti?-—Non c'è tempo da perdere — avvertì Chirone. — Oggi è domenica. Venerdì prossimo, il ventuno dicembre, è il solstizio d'inverno-.—Oh, che gioia — mormorò Dioniso. — Un'altra noiosissima riunione annuale.-

"Questo è davvero irrispettoso. Forse prolungo la sua punizione." "No, non farlo. Poveri semidei, devono sopportarlo. E' una punizione per loro, non per lui."

—Artemide non può mancare al solstizio — esclamò Zoe. — È fra coloro che caldeggiano di più un'azione contro i  tirapiedi di Crono. Se manca lei, gli dei non decideranno nulla. Perderemo un altro anno di preparativi di guerra.-—Stai forse insinuando che gli dei abbiano qualche problema ad agire insieme, signorinella? — chiese Dioniso.—Sì, divino Dioniso.-Il signor D annuì. — Tanto per sapere. Hai ragione, naturalmente. Continua.-

I tre dei scoppiarono a ridere. "Hai ragione naturalmente Continua? Troppo divertente!" Ade si era piegato per le risate, e anche Zeus faceva fatica a stare in piedi. "Come diavolo fanno a essere ancora vivi, se quella è la guida?" Chiese Poseidone, ridendo anche lui.

—Concordo con Zoe — intervenne Chirone. — La presenza di Artemide al Consiglio d'inverno è fondamentale. Abbiamo solo una settimana per trovarla. E cosa ancora più importante,forse, abbiamo solo una settimana per localizzare il mostro a cui lei stava dando la caccia. Ora dobbiamo decidere chi partirà per l'impresa.-—Tre di loro e due di noi — propose Percy.Si voltarono tutti a guardarlo. Talia si dimenticò perfino di ignorarlo.—Devono essere in cinque — continuò il ragazzo, un po' in imbarazzo. — Tre Cacciatrici, due del Campo Mezzosangue. Mi sembra più che giusto.-

"Oh, ha parlato!" Ade applaudì, e Zeus sorrise. Poseidone corrugò la fronte. "Le Cacciatrici non ce la faranno. Ed erano solo due , non tre. Percy, Talia e Grover erano tutti nell'impresa, Artemide ne ha parlato." "Magari hanno cambiato i numeri, no?" Chiese Ade.

Talia e Zoe si scambiarono uno sguardo.—Be' — fece Talia. — È una proposta ragionevole.-Zoe sbuffò. — Preferirei portare tutte le Cacciatrici. Avremo bisogno di forza numerica.-—Seguirete la pista della dea — le rammentò Chirone. —Spostandovi in fretta. Senza dubbio Artemide seguiva le tracce di questo mostro raro, qualunque cosa sia, dirigendosi versoovest. Voi dovrete fare lo stesso. La profezia è stata chiara: Il flagello dell'Olimpo la strada saprà mostrare. Cosa direbbe la vostra signora? ''Troppe Cacciatrici guastano la pista." Un gruppo ridotto è la cosa migliore.-Zoe raccolse una racchetta da ping-pong e la scrutò con attenzione, come per decidere chi picchiare per primo. —Questo mostro... il flagello dell'Olimpo. Vado a caccia al fiancodella divina Artemide da molti anni, eppure non ho idea di cosa possa essere.-

"Chi è? Tifone?" Chiese Poseidone, confuso. "No, Tifone viene liberato due anni dopo, no?" Disse Ade, e Zeus guardò Poseidone. "Chi potrebbe essere?" "Non lo so... non mi ricordo di mostri che si stavano risvegliando in quel tempo.."

Tutti si voltarono a guardare Dioniso, ftava sfogliando una rivista enologica, ma quanto tutti sizittirono alzò gli occhi. — Be', non guardate me. Sono un dio giovane, ricordate? Non so nulla di bestiacce antiche e Titani polverosi. Non sono un granché come argomento di conversazione alle feste.-—Chirone — chiese Percy. — Lei non ha nessuna idea su questo mostro?-Lui piegò le labbra in una smorfia. — Ne ho diverse e tutte piuttosto brutte. E piuttosto irragionevoli. Tifone, per esempio, potrebbe corrispondere alla descrizione. Era davvero unflagello dell'Olimpo. Oppure il mostro marino Ceto. Ma se uno dei due si stesse risvegliando, lo avremmo saputo. Sono mostri dell'oceano grandi quanto un grattacielo. Tuo padre, Poseidone,avrebbe già dato l'allarme. Temo che questo mostro possa essere più elusivo. Forse perfino più potente.-

"Questa è una nota positiva." Disse Ade, e Poseidone disse. "Non c'è molto su cui essere positivi, Ade. Non hai sentito la profezia?"—Credo che dovrete affrontare un pericolo davvero grosso— commentò Connor Stoll.  —Sembra che almeno due dei cinque moriranno.-—Uno si perderà nella terra dove mai pioggia viene — rammentò Beckendorf. — Se fossi in voi, starei alla larga dal deserto.-Ci fu un mormorio di assenso.—E la frase: La maledizione del Titano uno dovrà patirei — intervenne Silena. — Che vorrà dire?-Percy vide Chirone e Zoe scambiarsi un'occhiata nervosa, ma qualunque cosa stessero pensando, non la condivisero con gli altri.—E per mano di un genitore, un altro dovrà perire — concluse Grover, addentando le sue palline da ping-pong al  formaggio. — Com'è possibile? Quale genitore farebbe una cosa del genere?-

"Oh... Percy pensa che..." Poseidone si mise in sintonia con i pensieri di Percy, scoprendo che pensava che avrebbe potuto ucciderlo per la Profezia.
"Non lo farei mai!" Esclamò scandalizzato. "Penso che anche Talia ci stia pensando." Disse Zeus, e Ade diede una pacca consolatoria ad entrambi.

—Ci saranno delle perdite — stabilì Chirone. — Questo lo sappiamo.-
—Oh, misericordia! — esclamò Dioniso. Lui sollevò innocentemente gli occhi dalle pagine della rivista II bevitore, quando si rese conto di avere gli occhi di tutti puntati addosso. — Ah, il pinot nero sta tornando di moda. Non badate a me.-

"Bene, ottimo modo di restare alla pari con un argomento." Ade cercò di risollevare gli animi, ma nessuno dei fratelli era molto interessato a ridere consapevoli che i figli li ritenevano capaci di ucciderli per proteggersi.

—Percy ha ragione — intervenne Silena Beauregard. — Dovrebbero andare due ragazzi del campo.-—Oh, capisco — replicò sarcastica Zoe. — E tu desideri offrirti volontaria, suppongo?-Silena arrossì. — Non vado da nessuna parte con le Cacciatrici. Non guardate me!-—Una figlia di Afrodite che non desidera essere guardata — la schernì Zoe. — Cosa direbbe tua madre?-Silena fece per alzarsi, ma i fratelli Stoll la tirarono giù a sedere.—Piantatela — intimò Beckendorf.  — Cominciamo con le Cacciatrici. Quali sono le tre che andranno?-Zoe si alzò in piedi. — Io, naturalmente, e porterò Phoebe con me. È il nostro miglior battitore.-—Parli di quella ragazzona a cui piace dare le botte in testa alla gente? — chiese Travis Stoll con cautela.Zoe annuì.—Quella che mi ha infilato le frecce nell'elmo? — aggiunse Connor.—Sì — lo fulminò Zoe. — Perché?-—Oh, niente — rispose Travis. — Solo che abbiamo una maglietta per lei. L'abbiamo presa allo spaccio del campo. —Tirò fuori una T-shirt argentata con su scritto: ARTEMIDE, LA DEA DELLA LUNA - BATTUTA DI CACCIA AUTUNNO 2002, e sotto c'era una lunga lista di parchi nazionali e cose del genere. — È roba da collezione. Le piaceva. Vuoi dargliela tu?-

"Questo è gentile." Disse Zeus, e Ade annuì. "Considerando che li ha presi a mazzate, sì."

— Come stavo dicendo, porterò Phoebe. E vorrei che venisse Bianca.-La ragazzina era sbigottita. — Io? Ma... sono l'ultima arrivata. Non servirei a nulla.-—Te la caverai egregiamente — insistette Zoe. — Non c'è niente di meglio per mettersi alla prova.-

"Sono tre Caccitrici." Disse Poseidone, e Ade sospirò. "Credo che si introfulerà." "No, non lo farebbe." Disse Poseidone e Zeus lo indicò. "Ricordati l'anno prima, Posy." "Non chiamarmi Posy."

—E per il campo? — chiese Chirone. Guardò negli occhi Percy, che però rimase confuso sul perchè.—Io! — Grover si alzò così in fretta che sbatté contro il tavolo da ping-pong. Si pulì le briciole di palline e cracker dal grembo. — Qualunque cosa per aiutare Artemide!-Zoe arricciò il naso. — Giammai, satiro! Non sei nemmeno un mezzosangue.-—Ma fa parte del campo — obiettò Talia. — Ed è dotato dei sensi di un satiro, oltre che della magia dei boschi. Sei già capace di suonare la melodia del battitore, Grover?-—Certo!-Zoe esitò. —E va bene — acconsentì. — E il secondo?-—Andrò io. — Talia si alzò e si guardò attorno, sfidando chiunque a contestarla.

"Sì, Percy si introfulerà."

 — Ehi, cavolo, aspettate un secondo — esclamò il ragazzo. —Voglio venire anch'io.-Talia non replicò. Chirone lo stava ancora studiando, con gli occhi tristi.—Oh — esclamò Grover, rendendosi improvvisamente conto del problema. — Cavolo, certo, dimenticavo! Deve andarci Percy. Non volevo... Resto io. Percy andrà al mio posto.-—Non può — obiettò Zoe. — È un maschio. Le mie Cacciataci non viaggeranno con un ragazzo, mi rifiuto.-—Lo avete già fatto per venire qui — osservò Percy.—Era un'emergenza e ubbidivamo a un ordine della dea. Non affronterò pericoli in giro per il paese in compagnia di un maschio.-—E Grover, allora? — domandò Percy, confuso.Zoe scosse la testa. — Lui non conta. È un satiro, non un ragazzo. Tecnicamente non è un maschio.-—Ehi! — protestò lui.—Io devo venire — insistette Percy. — Devo fare parte di questa impresa.-—Perché? — chiese Zoe. — Per via della tua amica Annabeth?-

"VEDETE! ANCHE LEI SE N'E' RESA CONTO!!" Ade saltellò in giro, facendo sospirare i due dei.

Percy arrossì. — No! Cioè, in parte. Sento che devo esserci anch'io, punto.-Nessuno intervenne. Il signor D sembrava annoiato, ancora assorto nella lettura della sua rivista. Silena, i fratelli Stoll e Beckendorf fissavano il tavolo. Bianca lanciò al ragazzo un'occhiata di compassione.—No — confermò Zoe in tono piatto. — Insisto. Prenderò un satiro se proprio devo, ma non un eroe maschio.-Chirone sospirò. — L'impresa è per Artemide. Le Cacciatrici devono poter approvare i loro compagni.-
Percy si sedette, non incrociando lo sguardo di nessuno.—E sia — dichiarò Chirone. — Talia e Grover accompagneranno Zoe, Bianca e Phoebe. Partirete alle prime luci dell'alba. E che gli dei... — lanciò un'occhiata a Dioniso — ... presenti inclusi,speriamo - siano con voi.-

La scena stava cambiando, e la cosa successiva che videro i tre dei furono Chirone e Grover che entravano nella capanna di Percy.
—Percy, mi dispiace tanto! — gemette Grover, sedendosi accanto all'amico sul letto. — Non sapevo che loro... che tu... lo giuro!-—Non c'è problema — mentì Percy. — Davvero. Va bene così.-Il labbro inferiore di Grover tremò.  — L'ho fatto senza riflettere... volevo così tanto aiutare Artemide, non pensavo ad altro. Ma prometto che cercherò Annabeth ovunque. Se potròtrovarla, lo farò.-Percy annuì, consolando l'amico.—Grover — disse Chirone — mi lasceresti scambiare due parole con Percy?-—Certo — singhiozzò lui.Chirone aspettò.—Oh — esclamò Grover. — Intende da solo. Certo. —Guardò Percy, affranto. — Visto? Nessuno ha bisogno di una capra.-Uscì trotterellando dalla porta, asciugandosi il naso sulla manica.

"Melodrammatico." Ade commentò, facendo ridacchiare Zeus e Poseidone.

Chirone sospirò, inginocchiandosi sulle zampe. —Percy, io non pretendo di comprendere le profezie.-—Già — rispose il ragazzo. — Be', forse perché non hanno senso.-Chirone puntò lo sguardo sulla fontana d'acqua salata che gorgogliava nell'angolo della stanza. — Talia non sarebbe stata la mia prima scelta per questa impresa. È impetuosa. Agisce senza pensare. È troppo sicura di sé.-—Avrebbe scelto me?-—Francamente, no — rispose lui. — Tu e Talia vi somigliate molto.-—Grazie mille.-

"Questa è una conversazione strana." Disse Ade, facendo annuire i due dei.

Chirone sorrise. — La differenza è che tu sei meno sicuro di te, rispetto a lei. E questo potrebbe essere un bene oppure un male. Ma una certezza ce l'ho: voi due insieme sareste stati un pericolo.-—Avremmo trovato il modo.-—Come lo avete trovato stasera al ruscello?-

"Be', non lo può contestare, questo." Disse Ade, e Poseidone scosse la testa. "Sarebbe stato per Annabeth, avrebbero trovato il modo." Zeus annuì. "Tengono entrambi molto a lei, certo che avrebbero fermato i litigi stupidi se non per lei."

—Forse è meglio così — rifletté Chirone. — Puoi tornare da tua madre per le vacanze. Se avremo bisogno di te, ti possiamo chiamare.-—Già — mormorò Percy. — Forse.-Tirò fuori Vortice dalla tasca e la posò sul comodino. Quando vide la penna, Chirone fece una smorfia. —Non c'è da meravigliarsi che Zoe non ti voglia con sé. Soprattutto con quell'arma dietro.-
"Perché? Cosa centra Vortice con Zoe?" Chiese Poseidone, e Ade scrollò le spalle. Zeus disse. "Siamo qui con te a vederlo per la prima volta, Posy. Cosa ne dovremmo sapere?" "Uno, non chiamarmi Posy, due Ade continua a fare domande e commenti, perché a lui non dici niente?" "Sono il suo preferito, ovviamente." "Non lo sei." Disse Zeus, veloce. "Le tue azioni dicono altro."

Percy sembrava voler chiedere un chiarimento, ma poi Chirone tirò fuori una dracma d'oro dalla bisaccia e la lanciò. — Chiama tua  madre, Percy. Dille che torni a casa domattina. E... ah, per quel che vale... stavo quasi per offrirmi volontario io stesso. Sarei partito, se non fosse stato per l'ultimo verso.-—E per mano di un genitore, un altro dovrà perire. Già.-
"Crono, certo. Lo avrebbe ucciso piuttosto felicemente." Annuì Zeus, e Ade inclinò la testa. "Chirone è nostro fratello, che bello."

—Chirone — disse il ragazzo. — Lei sa cos'è questa maledizione del Titano, vero?-Si scurì in viso. Si portò al petto una mano chiusa ad artiglio e poi la slanciò in avanti, verso l'esterno: era un antico gesto di scongiuro. — Speriamo che la profezia non significhi quelloche pensiamo. Ora buonanotte, Percy. Verrà anche il tuo momento. Ne sono certo. Non c'è alcuna fretta.-

"Solo a me sembrava come la tua morte, il tuo momento?" Chiese Zeus, e Ade indicò Percy. "Lui lo pensava." "Come diavolo fai a saperlo?" "Sono in sintonia con i suoi pensieri. Fanno morire dal ridere anche nelle situazioni più disperate. Voi no? Dovreste."

La scena stava cambiando.

Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack

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