—La velocità è proporzionale al calore — l'avvertì Apollo. — Perciò parti piano e assicurati di raggiungere una buona altitudine prima di darci dentro.-

"Io la aggiungerei all'elenco dei motivi per cui è una cattiva idea." Commentò Poseidone, facendo annuire Ade. Zeus sbuffò. "Talia sarà capacissima." "Ceeerto."

Talia strinse il volante così forte che le si sbiancarono le nocche delle mani. Sembrava sul punto di vomitare.

"Direi che hai ragione: è l'immagine della tranquillità. Serenità. Rende perfettamente l'idea." Poseidone scoppiò a ridere.

—Qualcosa non va? — le chiese Percy, osservando la tensione della ragazza.—No, niente — rispose lei incerta. — T-tutto bene.

"Non sta bene. L'hai sentita, Zeus? Sembrava in difficoltà." "Non è vero. Era calmissima." "Okay, se lo dici tu."

Tirò indietro il volante, che si inclinò. Il minibus balzò verso l'alto così in fretta che Percy andò contro all'amico. —Ahi — urlò Grover.  —Scusa.-

"Cominciamo benissimo, direi." Ade sembrava entusiasta. Poseidone lo guardò. Zeus gli diede un'occhiata veloce prima di decidere di ignorarlo.

—Rallenta! — esclamò Apollo.—Scusi! — disse Talia. — Tutto sotto controllo!

"Le ultime parole famose." Poseidone sbuffò divertito, facendo innervosire Zeus.

Percy guardò fuori dal finestrino: da dove erano partiti era rimasto un anello fumante di alberi. —Talia. Vacci piano con l'acceleratore — la avvertì il ragazzo.—Tutto sotto controllo, Percy — ripetè lei a denti stretti.

"Non sembra avere tutto sotto controllo." Commentò Ade, facendo sbuffare Zeus, che lo guardò. "Hai intenzione di andare avanti molto?" Lui scosse la testa. "Saprai quando è il momento in cui avrò finito."

—Rilassati — le suggerì Percy, osservando il tachimetro continuare a salire in modo vertiginoso.
—Sono rilassata! — replicò lei. Era talmente rigida che sembrava di compensato.

"Devo dire che la ragazza prosegue in modo brillante." Proseguì Ade, incurante della rabbia vertiginosamente crescente di Zeus. Poseidone rise. 

—Dobbiamo virare a sud per Long Island — annunciò Apollo. — Gira a sinistra.- Talia sterzò, gettando Percy nuovamente addosso a Grover, che strillò.—L'altra sinistra — fece Apollo.

"Sembra che abbia un vero talento per la guida. O quanto meno per la guida dei minibus solari." Ade picchiettò le dita sulla bocca. "Credo che le offrirò un lavoro part time al posto di Caronte. Voglio dire, tanto sono già morti, quindi..." Poseidone scoppiò a ridere, facendo sorridere soddisfatto il fratello minore.

Talia volava così in alto che il cielo cominciava a essere nero.—Ah... — esclamò Apollo, cercando di non farsi prendere dal panico.— Un po' più in basso, dolcezza. Cape Cod sta congelando.-

"Direi che la ragazza ha così tanto potenziale. Non deve sicuramente andare sprecato."

Talia inclinò il volante. Aveva la faccia bianca come il gesso e la fronte imperlata di sudore: Apollo venne gettato sul fondo del minibus, mentre il veicolo si inclinava perpendicolarmente al suolo. —Prenda il volante! — implorò Grover il dio.                                 —Non vi preoccupate — rispose il dio, anche se sembrava estremamente preoccupato. — Deve solo imparare a... CAVOLO!-

"Imparare a..? Fare l'ortaggio?" Poseidone annuì seriamente. "Credo sia quello che voleva dire."

Sotto di loro, una piccola cittadina del New England non era più innevata: la neve si era sciolta ovunque, e piccoli pennacchi di fumo comparirono ovunque in tutta la città.              —Sali! — strillò Percy.

"Sapete, credo che quel giorno erano aumentati i morti..." Mormorò Ade. Poseidone e Zeus sbuffarono, uno divertito, l'altro un po' meno.

C'era una luce folle negli occhi di Talia. Strattonò il volante, e per la prima volta Percy non cadde addosso a Grover.

"Beh, per lo meno è riuscita a migliorare i riflessi del giovane semidio. Dovremmo ringraziarla, credo. Ha davvero fatto un'opera di bene così enorme." Zeus guardò Ade. "Dì solo un'altra cosa e..." "Non puoi fare niente qui, caro fratellino. Siamo nei ricordi, ricordi?" Poseidone sorrise. "Zeus, lascialo divertire, no? Non era questa la tua idea iniziale?" "Ma quando se la prendeva con te!" Poseidone alzò un sopracciglio, prima di dire. "Sei davvero permaloso." 

Gli incendi si erano spenti per l'improvviso gelo. -Laggiù! Long Island, sempre dritto, tesoro. Rallentiamo un po', tesoro. Così ci ammazziamo... cioè, non tutti, naturalmente.-

"Che simpaticone, davvero. Non tutti naturalmente." "Naturalmente, davvero. Così simpatico." Poseidone guardò i due. "Fatemi capire bene: prima vi odiate, e poi andate d'amore e d'accordo?" "Questo è perfettamente sensato, Posy." "Posy non devi chiamarmi." 

Finalmente si vide il Campo Mezzosangue: la valle, il bosco, la spiaggia. —Ho tutto sotto controllo — borbottò Talia. — Ho tutto sotto controllo.-

"Se lo ripete non lo rende vero. Ne è consapevole?" "Ma smettila, Ade."

—Frena — disse Apollo.—Ce la posso fare.- —FRENA!- 

"Che divertente ed emozionante discorso." Poseidone sorrise del comportamento di Ade, facendo sbuffare Zeus al contempo.

Talia pigiò il pedale del freno: l bus solare si impennò di quarantacinque gradi e atterrò di schianto nel laghetto delle canoe, con un gigantesco SPLAAAAASH! Un'enorme nuvola di vapore si levò dall'acqua e le Naiadi fuggirono terrorizzate, lasciando i cesti di vimini intrecciati a metà. Il bus rimase a galleggiare sulla superficie, insieme a un paio di canoe rovesciate e mezzo affumicate.

—Be' — esclamò Apollo con un sorriso temerario. — Avevi ragione, mia cara. Avevi tutto sotto controllo! Andiamo a vedere se abbiamo bollito qualcuno di importante, che ne dici?-

Ade si voltò a guardare Zeus. "Hai perso la scommessa, tesoro." "Ti detesto." "Hai comunque perso, carissimo fratello." Poseidone rise, dicendo. "Non scommettere mai contro Ade, Zeus. Avevi dimenticato che quando scommette vince?" "Non scommettiamo da secoli!" "Colpa tua, caro."

Angolo autrice
Per la richiesta di 

@vitahp ho pubblicato l'aggiornamento!

Ecco a voi!
By rowhiteblack