capitolo 77 - Artemide e le Cacciatrici
Annabeth, con il berretto dell'invisibilità in testa, era piombata sui tre prigionieri, buttandoli a terra, confondendo così Thorn e permettendo a Grover e Talia di attaccarlo alle spalle.
"Annabeth è un genio!" Ade saltellò. Zeus annuì. "Vero! Ha anche salvato Percy. Di nuovo! Ah, l'amore tra quei due." "Smettetela. Adesso non c'è amore, sono solo amici." Disse Poseidone, guardandoli male.
Talia mirò un colpo alla testa, ma Thorn ruggì e parò il colpo, spingendo la lancia di lato. La sua mano si trasformò in una zampa arancione con delle enormi chele che si abbatterono contro lo scudo di Talia, sollevando scintille.
"GIÙ LE MANI DA MIA FIGLIA, PICCOLO LURIDO!" Ade e Poseidone si fissarono. "Scusa Zeus potresti ripetermi come era...? Non urlare contro un mostro del passato? È già accaduto è inutile entusiasmarsi?" "Ma state zitti." "Non puoi sempre reagire così."
Grover partì all'attacco. Si portò il flauto di canne alla bocca e cominciò a suonare, un motivetto frenetico che somigliava a una giga da pirati. L'erba spuntò in mezzo alla neve. Nel giro di pochi secondi, degli arbusti spessi come corde si avvilupparono attorno alle gambe del dottor Thorn, intrappolandolo.
Il vicepreside ruggì e cominciò a trasformarsi. Si ingrandì fino ad assumere la sua vera forma, con il volto ancora umano, ma il corpo di un leone gigantesco. La coda coriacea e appuntita scagliava aculei micidiali in ogni direzione.
"Oh, beh. Questo potrebbe essere un bel problema." Commentò Ade. Poseidone e Zeus annuirono. "Poseidone?" Il dio guardò Zeus, invitandolo a parlare. "Penso che Percy sia estremamente sfortunato." "Lo penso anche io."
—Una manticora! — esclamò Annabeth, tornata visibile.
Aveva perso il berretto magico degli Yankees quando aveva scaraventato a terra i ragazzi.
"Lei la conosce. Sono quasi sicuro che Percy non lo faccia." Poseidone annuì, osservando il volto del figlio scurirsi.
—Ma voi chi accidenti siete? — domandò Bianca Di Angelo. — E quello che cos'è?
"Non le risponde nessuno?" Ade si scaldò. Poseidone gli disse. "Hai notato che sono leggermente impegnati al momento?" "Magari anche solo dire te lo spieghiamo più tardi? Il minimo dell'educazione."
Improvvisamente, si sentì il suono di un richiamo di un corno da caccia nel bosco.
"Ottimo tempismo, davvero."
Per un momento, nessuno si mosse.
Si udivano solo il vorticare della neve e del vento e il ronzare delle eliche dell'elicottero.
— No — esclamò il dottor Thorn. — Non può essere...-
"Ah, spaventato, vero?" Zeus sprizzava orgoglio nella voce. Ade lo fissò stancamente. "Non dovresti averne uno preferito." "Poseidone può e io no?" "Quello di Poseidone è Percy. Sarebbe anche il mio e il tuo. E credo che Estia lo adori."
—Maledette! — gridò il mostro. Scagliò decine di aculei nel bosco, ma decine di frecce d'argento risposero prontamente all'attacco. Sembrò quasi che le frecce intercettassero le spine a mezz'aria, spezzandole in due.
La manticora si strappò la freccia dalla spalla con un ululato di dolore. Respirava a fatica.
"È troppo facile..."
Percy cercò di colpirla con la spada, ma era meno malridotta di come sembrava. Schivò il suo attacco e sbatté la coda sullo scudo del semidio, scansandolo con violenza.
"Percy!"
Poi gli arcieri spuntarono dal bosco. Erano delle ragazze, circa una decina. La più piccola avrà avuto dieci anni e la più grande quattordici. Indossavano jeans e parka argentati, ed erano tutte armate di archi. Avanzarono verso la manticora con un'espressione determinata in viso.
— Le Cacciataci! — esclamò Annabeth.
"Che bello! Non le avevo mai viste!" Zeus era contento della concessione. Poseidone lo fissò. "Perchè ci avresti provato e loro hanno fatto voto di castità? Magari è per quello che Artemide non ti ha voluto tra i piedi." Zeus le guardò. "A chi non piacciono?"
Accanto a Percy, Talia mormorò: — Oh, fantastico.-
Ade diede una gomitata al fratello. "Eccoti la risposta." Poseidone rise.
Una delle arciere più grandi fece un passo avanti, con l'arco teso. Era alta e armoniosa, con la pelle ambrata. A differenza delle altre ragazze, aveva un cerchietto d'argento intrecciato
sulla sommità dei lunghi capelli scuri, che la faceva assomigliare a una specie di principessa persiana. — Ho il permesso di uccidere, mia signora?-
"Quella non è Artemide." Notò Zeus. "Però che occhio." Rispose Ade. Poseidone annuì. "Un padre fantastico, davvero." "Solo due parole Tieniti forte. Batti tutti con quell'attenzione." "Ma taci, Zeus."
Il mostro gemette. — Non è giusto! È un'interferenza diretta! È contro le Antiche Leggi.-
—Non direi — replicò un'altra ragazza. Aveva i capelli ramati
raccolti in una coda e occhi strani, di un giallo argenteo come la luna. A Percy mancò il fiato vedendo la bellezza del suo viso, ma l'espressione era severa e pericolosa. — La caccia di tutte le bestie selvatiche rientra nella mia sfera. E tu, orrenda creatura, sei una bestia selvatica. —
"Badass assoluta." Commentò Ade. Zeus annuì, sorridente. "Meravigliosa. La promessa migliore di tutte." Continuò, facendo ridere Poseidone. "Sicuramente meglio di quella per Semele, no? Ha fatto una brutta fine." "Spiegherebbe perché Dioniso è venuto su così complessato."
La giovane guardò la ragazza con il cerchietto. — Zoe, permesso accordato.
La manticora ringhiò. — Se non posso averli vivi, li avrò morti!
"EHY ADESSO!" Ade si interruppe vedendo la scena.
La manticora si era gettata su Percy e Talia.
"EHY! COME OSA?" Poseidone e Zeus avevano urlato allo stesso tempo.
—No! — gridò Annabeth, e attaccò il mostro.
"Ma cosa pensa di fare? Si farà uccidere!" Zeus guardava sconvolto la semidea.
—Indietro, mezzosangue! — gridò la ragazza con il cerchietto. — Via dalla linea di tiro!-
"Potresti essere un po' più decisa!"
Invece Annabeth balzò sulla groppa del mostro e gli conficcò il coltello nella criniera. La manticora ululò, roteando e dimenando la coda, mentre Annabeth si reggeva con tutte le sue forze.
"Si farà uccidere così!" Ade guardava la scena e poi i fratelli. "Ragazzi..."
—Fuoco! — ordinò Zoe.
—No! — gridò Percy.
Ma le Cacciatrici scoccarono le frecce. La prima colpì la manticora sul collo. Un'altra al petto. Il mostro barcollò all'indietro, gemendo. — Questa non è la fine, Cacciatrice! La pagherai!
E prima che chiunque potesse reagire, la manticora, con Annabeth ancora in groppa, balzò oltre la scogliera e piombò nell'oscurità.
"No... ma..." i tre dei erano senza parole.
— Annabeth! — urlò Percy, facendo per raggiungerla.
Ma dall'elicottero partirono dei colpi da arma di fuoco, facendo sparpagliare le cacciatrici.
Artemide si limitò a posare uno sguardo impassibile sull'elicottero.—Ai mortali non è concesso di assistere alla mia caccia—decretò.
Allungò la mano in avanti e l'elicottero esplose, riducendosi inuno stormo di uccelli: dei corvi che si dispersero nella notte.
"Non commenti?" Zeus guardò Ade. Lui scosse il capo, fissando Percy.
Le Cacciatrici avanzarono verso i ragazzi. Quella di nome Zoe si fermò non appena vide Talia. —Tu — disse con disprezzo.
—Zoe Nightshade. — La voce di Talia tremò di rabbia. —Tempismo perfetto, come al solito.
"Come si sono conosciute?" Chiese Zeus. Ade e Poseidone scossero il capo. "Boh."
Zoe scrutò il resto dei semidei. — Quattro mezzosangue e un satiro, mia signora.
—Sì — disse la ragazza più piccola. — Ragazzi del campo di Chirone, vedo.-
"Che occhio. Sai tale padre tale figlia." Zeus guardò male Poseidone. "Smettila." "Tu puoi offendere mio figlio e io non posso offendere te?" Ade scosse la testa. "Ci pensa già Percy ad offendere Zeus." "E fa un ottimo lavoro, direi."
—Annabeth! — gridò Percy. — Dovete permetterci di salvarla!-
"Non amore, eh?" Ade guardò Poseidone. "Amicizia. Per adesso."
La ragazza con i capelli ramati si voltò verso il semidio. — Mi dispiace, Percy Jackson, ma la tua amica non si può più aiutare.-
"Anche una dea dice che le dispiace. Te ne rendi conto?" Poseidone scosse la testa. "Smettila."
Percy cercò di alzarsi, ma due delle ragazze lo costrinsero a restare a terra.
—Non sei nelle condizioni di precipitarti giù da una scogliera — continuò la ragazza con i capelli ramati.
"E ha completamente ragione." Disse Zeus. Ade alzò le spalle. "L'amore fa fare cose strane."
—Lasciami andare! — protestò il ragazzo— Chi ti credi di essere?
"Ed ecco che Percy non conosce qualcun altro. Che avrebbe dovuto conoscere. Wow non sono più nemmeno sorpreso." Zeus e Poseidone sorrisero alle parole di Ade.
Zoe fece un passo avanti, come per colpirlo.
—No — ordinò l'altra. — Non percepisco irriverenza, Zoe. È solo sconvolto. Non comprende.
"E non è una sorpresa." Ade rise da solo. "Ma quanto vuoi andare avanti?" "Ho tutto il giorno." Rispose Ade sorridendo a Poseidone.
La ragazza guardò Percy, gli occhi più gelidi e luminosi della luna invernale. — Io sono Artemide — disse. — Dea della caccia.
"Bad ass ancora una volta." Zeus annuì alle parole di Ade. Guardò Poseidone. "Ora non vale padre figlia?" "No. Tu sei solo un idiota. Non hai la sassinaggine di Artemide." Ade rise forte.
Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack
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