capitolo 74 - I Di Angelo parte 1
-Percy, è per te!-
La scena si era ricondensata a casa Jackson. Percy era seduto al tavolo della cucina, mentre fissava sconsolato i fogli davanti a sè.
-Tesoro, il telefono!- -Non voglio parlare con il tutor! Non mi serve!-
Ade alzò le sopracciglia. "È dislessico. Gli servirebbe un tutor." "È orgoglioso. Perchè dovrebbe volerlo?"
Sally apparve sulla soglia. -Non è la scuola, tesoro. È la tua ragazza.- -Io non ho una ragazza...- rispose Percy, aggrottando le sopracciglia.
Zeus ed Ade esclamarono. "Per ora!"
Sally sorrise. -Ah... era Annabeth, ma se stai studiando...- il ragazzo corse fuori dalla stanza, andando verso il corridoio. Si sentì la risata cristallina di Sally e il suo. -Non è la tua ragazza?-
"Sally mi piace un sacco." Disse Ade. Poseidone cominciò a guardarlo male. Il dio dei morti impallidì. "In modo puramente fanboyco. Apprezzo il suo supporto alla percabeth." "Sarà meglio..."
Percy prese il telefono. -Ehy Annabeth!- -Ciao Percy! Mi ha risposto tua madre, è davvero gentile...- -Sì, vero.- -Come faceva a sapere chi ero, però? Quando ho detto che mi chiamavo Annabeth, ha detto che ti avrebbe chiamato subito...- Percy arrossì, dicendo. -Non ne ho idea... avevi bisogno di qualcosa?-
Ade sorrise. "Perchè non dice che la elogia con la madre?" "Si smaschererebbe subito."
Annabeth disse. -Sì.. Grover ci ha detto che ci sono due semidei potenti alla Westover Hall. Vieni con me e Talia?- Percy annuì. -Certo, alcun problema. Adesso? Così li portiamo al sicuro il prima possibile?- Annabeth parlò con la figlia di Zeus, dicendo poi. -Sì. Tua madre potrebbe darci un passaggio? Meglio evitare autobus...- -Completamente d'accordo. Aspetta, glielo chiedo. MAMMA, PUOI DARE UN PASSAGGIO A ME, ANNABETH E TALIA? FINO ALLA WESTOVER HALL!- -CERTO TESORO. NON URLARE, PERÒ.-
"Ha appena urlato anche lei..." mormorò Ade, facendo sorridere Poseidone. Zeus alzò le spalle. "Lei può."
-Ha detto che non ci sono problemi. Quando?-
Si sentì bussare alla porta. -Scusa, hanno bussato. Rimani in linea?- Non arrivò risposta.
Percy andò ad aprire e si ritrovò davanti le due ragazze.
-Se avessi detto no?- -Problemi tuoi.- Disse Talia, entrando. Annabeth sorrise al ragazzo. -È bello vederti, Percy. Come sta andando l'anno?- -Tutto bene. Sì. Ehm... entra pure. Anche tu Talia, non fare complimenti.- aggiunse sarcasticamente, guardando la cugina. Talia sorrise. -Gentile da parte tua, Percy. Salve, signora Jackson. Sono Talia.- Sally sorrise. -Piacere, Talia. Chiamami pure Sally, per favore. Tu devi essere Annabeth..-
Annabeth annuì.
"Come ha fatto a riconoscerla?"
-Come lo sapeva?- -Oh, Percy parla moltissimo di te. Mi sembra quasi di conoscerti.- Percy spalancò gli occhi, mentre Annabeth lo guardava incuriosita. -Hai parlato di me con tua madre?-
"Beccato."
Talia, sorridendo verso Percy, disse. -Signora Jackson, potrebbe portarci oggi? Pensiamo che il mostro che li tiene sotto controllo possa cercare di portarli via, oggi.- Sally annuì. -Certo, certo. Percy, metti via la tua roba, prima?- Percy annuì. Talia disse. -Ti do una mano. Annabeth, aspetti qui?- La bionda annuì.
"Perchè vuole parlare sola con Percy?" "Magari deve confessare il suo amore imperituro ed eterno per lui." Commentò Poseidone, facendo ridere Ade. Zeus gli fece una smorfia.
-Di che vuoi parlarmi?- Percy guardò Talia che, sospirando, disse. -Cosa ti fa pensare che io debba dirti qualcosa?- -Mi hai portato via da Annabeth. Devi dirmi qualcosa e lei non deve sentirlo. Riguarda Luke?-
"Wow. Non è così tanto stupido, allora." Poseidone guardò male Ade. "Ade..." "chiudi la bocca." Disse il dio dei morti, sorridendo. Poseidone annuì. "Indovinato."
-Sì. Sono preoccupata per Annabeth. Non so se sarà in grado di affrontarlo. Ha sempre avuto un debole per lui...- Percy annuì, lentamente. -La terremo d'occhio noi. Così eviteremo che riesca a... non so... ingannarla?- Talia sorrise. -Grazie.- Poi guardò i quaderni. -Perchè hai due colori?- -Il verde è per le parti che riesco a leggere. Il rosso per quelle che mi sembrano lingua straniera. È per studiare.-
"Perchè Talia lo sta guardando male?" "Servono motivi? È Percy." Poseidone annuì alla frase di Zeus. "Probabilmente hai ragione."
-È tutto rosso.- -Almeno stavo studiando.- -Ma tu non hai letto nemmeno.- -Sì, ma star qui a rinfacciarmelo non cambierà la situazione.-
Zeus e Poseidone scoppiarono a ridere, mentre Ade osservava la semidea prendere un respiro profondo.
-Dirò ad Annabeth che non studi.- -Io ho studiato. Non offendere, Talia.- -Per cui quest'anno tutto a posto?- Percy annuì. -Non rischio nemmeno l'espulsione.- -Ed è un grande risultato?-
"Per lui, sì. Da quante scuole l'hanno espulso?" Ade guardò i due fratelli, in attesa di una risposta. Loro alzarono le spalle. "Tutte quelle in cui è stato?"
-Beh, è la prima volta da quando ho cominciato ad andare a scuola... persino all'asilo...- Percy si stoppò. -Che hai?- -L'ho dimenticato. Strano...-
"È per quello che le ha fatto Era?"
-Devo dirti una cosa.- -Spara.-
"Bang!" Ade e Poseidone guardarono Zeus. Zeus li guardò a sua volta, colpevole in volto. "Scusate, dovevo sdrammatizzare." "Disse quello che ha appeso ad una montagna un parente per divertimento." "Non era divertimento. Prometeo doveva rispettare la mia parola."
-Quando mi sono svegliata... cioè, quando...- -Ho capito. Vai avanti.-
-Ho fatto un sogno. C'eravamo io e te. Una bara e tu mi dicevi di darmi una mossa. Io rimanevo ferma e tu dicevi di lasciare fare a te e a Vortice. Aperta la bara dicevi che non era possibile. Poi mi svegliavo. Sai cosa può voler dire?-
"Perchè mi è familiare il racconto?" Chiese Zeus. Poseidone disse. "È lo stesso sogno di Percy. Solo che Talia ha sognato che Percy apriva la bara, e Percy Talia."
-Ho fatto un sogno simile. Solo che ad aprire la bara eri tu. Potrebbe riguardare la profezia, no?- Talia lo fissò. -Quella per cui quasi tutti gli dei ci vogliono morti?- -Proprio quella.- -Per cui siamo nelle mire di Titani e dei per quella profezia.- -A quanto pare.- Talia annuì. -Ha senso, sì. Spiegherebbe perchè lo abbiamo avuto entrambi. E perchè Crono non ti abbia ucciso.-
"Sono molto ottimisti." Poseidone rise delle loro frasi.
-Sembrerebbe proprio così. Dai, diamoci una mossa. Annabeth potrebbe ucciderci.- -Risolverebbe il problema per gli dei.- -Non farglielo notare. Potrebbe metterlo nei pro.- Talia scoppiò a ridere.
"Sono davvero strani..." mormorò Ade. Zeus e Poseidone annuirono. "Estremamente strani. Fanno quasi paura."
La scena cambiò.
Angolo autrice
Nel prossimo capitolo comincerà il terzo libro della saga!
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