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capitolo 68 - Chirone salva la situazione

Una freccia piumata di rosso spuntò nella bocca di Orico e, con
un'espressione di sorpresa sulla faccia pelosa, il mostro si accasciò sul
ponte.

"BEL COLPO!" Ade si entusiasmò, indicando poi l'altro orso-uomo.

—Fratello! — gridò Agrio. Lasciò le redini del pegaso che, libera, volò via, dopo avergli dato un forte colpo in testa.

"GRANDE PEGASO! PRENDILO A BOTTE!" Poseidone indicò il pegaso. "QUELLO È MIO NIPOTE!" Zeus, dopo un momento di silenzio, commentò. "È davvero inquietante la tua frase, sai?"

Le guardie di Luke furono troppo sbigottite per fare qualunque cosa, a parte fissare i corpi dei gemelli che si dissolvevano in fumo.
Poi si udì un coro selvaggio di grida di guerra e zoccoli che tuonavano
sul metallo. Una dozzina di centauri arrivò alla carica dalla scalinata
principale.

"QUELLO È CHIRONE! SONO I PARTY PONY? VAI!" Zeus indicò i centauri. "SONO MITICI!" Esclamò Ade, indicando i due che avevano colpito i due fratelli orsi. "GRANDI!"

— Pony! — gridò Tyson tutto contento.

"Pony? Sul serio? Sono centauri.  Cen tau ri. Non Pony.." Ade sbuffò. Poseidone sorrise. "Mio figlio è tenero." "È stupido, non tenero."

Esplosero sul ponte con tanto colore e tanta ferocia che per un attimo
perfino Luke rimase sbigottito. Percy, fissando quell'assortimento di centauri, non riusciva a capire se fossero andati per festeggiare o per attaccare.
A quanto pareva, entrambe le cose.

Poseidone rise. "Ha ancora la forza di fare battute, invece di preoccuparsi? È quasi morto!" Ade sorrise. "Mi piace questa cosa di tuo figlio. È molto positivo."

Quando Luke sollevò la spada per
chiamare a raccolta le truppe, un centauro scagliò una freccia con un
guantone da boxe al posto della punta, colpendo Luke dritto in faccia, facendolo volare in piscina.
Percy, osservando i guerrieri di Luke disperdersi, pensò. "Non posso biasimarli. Affrontare gli zoccoli di uno stallone imbizzarrito fa già abbastanza paura, ma quando lo stallone è un centauro armato di arco che urla grida di guerra con un ridicolo berretto in testa, anche il guerriero più coraggioso se la darebbe a gambe."

Ade scoppiò a ridere, concordando mentalmente con le parole di Percy.

— Fatevi avanti! — gridò uno dei party pony.

"SI, DAI, FATELO!" Ade sorrideva alla scena. Zeus e Poseidone si entusiasmarono quando i proiettili a vernice blu e gialla colpirono i guerrieri di Luke, ricoprendoli di vernice.

Chirone galoppò verso Annabeth e Grover, li sollevò dal ponte e se li
depositò sulla groppa in un lampo.

"Sembrano dei cuccioli di gatto. Avete presente?" Ade si rivolse ai fratelli. Poseidone guardò i due semidei, poi chiese ad Ade. "Ma come fai ad essere così messo male?" Ade scosse la testa. "Da bambino mio padre mi ha mangiato."

Percy cercò di alzarsi, ma la gamba ferita non riusciva  a reggere il peso del corpo del ragazzo, facendolo ricadere.

"Non sembra stare molto bene." Mormorò Zeus, fissando il semidio. Ade lo fissò. "Cavolo, sei Sherlock! Da cosa lo hai capito?" Zeus lo guardò male e provò a colpirlo con una mano. Ade si abbassò e sorridendo disse. "Mi hai mancato di nuovo. Certo che sei scarso."

Luke stava strisciando fuori dalla piscina.  — Attaccate, idioti! — ordinò alle sue truppe. Da qualche parte, sotto il ponte, suonò una grossa campana d'allarme.

"Non è proprio nella condizione di chiamare idiota qualcuno..." Commentò Poseidone. Zeus annuì. "È appena uscito da una piscina, dopo essere stato colpito da un proiettile di vernice. No, non è proprio nella condizione di offendere nessuno."

Guerrieri stavano spuntando
dalle scale.
— Ritirata, fratelli! — ordinò Chirone.

"Questa è decisamente un'ottima idea, Chirone. Meno male che ci sei tu qui..." Zeus annuì alle parole di Ade. "Decisamente meglio di Annabeth e Percy, sicuramente."

— Non te la caverai così facilmente, ronzino! — gridò Luke. Alzò la
spada, ma fu colpito in piena faccia da un'altra freccia-guantone,  piombando a sedere su una sdraio.

"Oh, guarda, è ricaduto." Ade indicò Luke. Poi, girandosi a guardare i due fratelli, scoppiò a ridere, imitato poco dopo dai due.

Un centauro palomino si mise Percy in groppa. — Ehi, bello, chiama
quella montagna del tuo amico!-

Ade aveva una smorfia disgustata. Zeus, mentre Poseidone gli suggeriva di non incentivarlo, chiese. "Che hai?" "Lo ha chiamato bello! Cos'è anche ai centauri piace Percy?" Poseidone, sbattendosi una mano sul viso, disse. "Ti avevo detto di non incentivarlo!"

— Tyson! — gridò il semidio. — Vieni!-
Tyson mollò i due guerrieri che stava per annodare insieme e ci corse
incontro. Saltò sulla groppa del centauro.
— Ehi, amico! — gemette il centauro, quasi piegandosi sotto il peso di
Tyson. — Hai mai pensato di ridurre i carboidrati?-

I tre dei scoppiarono a ridere. "Non credo abbia tutti i torti..." borbottò innocentemente Ade. Poseidone lo guardò male. "Tyson è muscoloso. Lascialo in pace."

I guerrieri di Luke si stavano organizzando in una falange, ma quando  furono pronti ad avanzare, i centauri avevano già raggiunto il bordo del  ponte e avevano saltato senza timori il parapetto, come se fossero a una  corsa a ostacoli invece che a dieci piani di altezza da terra.

"Una corsa ad ostacoli? Cavolo, Percy ha davvero senso dell'umorismo." Ade commentò, stupefatto. Zeus annuì. "Mi sembra un po' macabro, ma ehy! Chi sono io per giudicare?" "Nessuno." Risposero in coro Poseidone ed Ade, per poi darsi il cinque.

Le strade e i palazzi cominciarono a confondersi man mano che i centauri prendevano velocità. Era come se lo spazio si stesse compattando,  come se ogni passo di centauro ci facesse avanzare di chilometri e chilometri. In men che non si dica la città scomparve e il panorama cambiò in paludi di erba alta, stagni e macchie d'alberi.
Alla fine si fermarono in un parcheggio per roulotte ai margini di un lago.

"Bel nascondiglio." Commentò Ade, sorridente. Zeus ridacchiando commentò. "Penso che Percy per le prossime volte, piuttosto che seguire Annabeth per i nascondigli, si scriverà sulla fronte semidio e correrà in mezzo ai nemici." Dopo un momento di silenzio, i tre dei scoppiarono a ridere per la scena.

Le roulotte erano tutte rimorchi per il trasporto dei cavalli, provvisti di
televisori, frigoriferi e zanzariere. Eravano in un campeggio di centauri.
— Ehi, bello! — esclamò un party pony, rallentando la marcia. — Hai
visto la faccia di quella specie di orso? Era tipo: "Ehi, mi è spuntata una
freccia in bocca!"-

Ade alzò un sopracciglio. "Questo è peggio di me." Commentò, mentre i due dei restanti scuotevano la testa, non molto d'accordo.

Il centauro con gli occhialoni rise. — Fantastico! Batti la zucca, bello!
I due centauri si slanciarono a tutta birra l'uno contro l'altro e cozzarono
la testa, quindi si allontanarono zoppicando nelle direzioni opposte, con  dei sorrisi folli stampati sulla faccia.

Ade rise forte, indicando il volto sconvolto di Percy. "Fa troppo ridere la sua espressione! Cavolo!" Zeus, dopo averla guardata, scoppiò a ridere. "Hai ragione. Sembra che sono in mezzo a una gabbia di matti." Poseidone, depresso, mormorò. "Conosco la sensazione..."

Chirone sospirò. Posò Annabeth e Grover accanto a Percy, su una coperta  da picnic. — Vorrei davvero che i miei cugini evitassero di prendersi a testate. Non hanno molte cellule cerebrali da sprecare.-

Zeus scoppiò a ridere. "Cavolo, questa è una frase troppo Sassy!" Ade annuì. "Cioè non del livello di Percy, ma decisamente Sassy! Bravo, Chirone!"

— Chirone — disse Percy, ancora stupito di vederlo. — Ci ha salvato.-

"Cavolo, che occhio! Da cosa lo avrà capito?" Zeus guardò male Ade. "Sai? Ho appena capito perchè io non guardo film con te!"

Chirone rispose con un sorriso ironico. — Be', non potevo lasciarvi morire, dopo che avete riabilitato il mio nome.-

"Ah, ecco, l'ha fatto solo per quello. Ha senso, sì." Ade guardava Chirone. Poseidone sospirò profondamente. Zeus disse. "La pianti di commentare ogni loro singola frase?" "La pianti di commentare ogni mia singola frase?"

— Ma come faceva a sapere che eravamo qui? — domandò Annabeth.
— Lungimiranza, mia cara. Immaginavo che sareste rispuntati da queste  parti se foste sopravvissuti al Mare dei Mostri. Quasi tutte le cose strane prima o poi ricompaiono a Miami.-

"Modesto, il centauro." Mormorò Ade, giudicando con lo sguardo Chirone. Zeus lo guardò male. "Potresti soffocare, per favore?" "Non posso morire, sono immortale." "Puoi svenire però. Sarebbe bellissimo."

— Ehi, grazie mille — mugugnò Grover.
— No, no... — si affrettò a replicare Chirone. — Non volevo dire... Oh,
lasciamo perdere. Sono felice di vederti, mio giovane satiro. Il punto è che  ho captato il messaggio di Percy e ho rintracciato il segnale. Io e Iride
siamo amici da secoli e le avevo chiesto di allertarmi in caso di
comunicazioni importanti nella zona. Poi non ci ho messo molto a
convincere i miei cugini ad accorrere in vostro aiuto. Come avete visto,
possiamo spostarci molto in fretta quando vogliamo. Misuriamo le
distanze diversamente dagli essere umani.-

"Grazie ad Iride, allora. Non dovresti prenderti il merito per le cose che non sono fatte da te. Vero, ragazzi?" Ade si voltò verso i due fratelli, che lo guardavano male. Zeus disse. "Spera che io non voglia prendermi il merito della tua morte, Ade."

Percy scrutò il campeggio, dove tre party pony stavano insegnando a Tyson a  usare un fucile spara-vernice.
— E adesso? — chiese a Chirone. — Lasciamo che Luke se la cavi così?
A bordo di quella nave c'è Crono. Almeno in parte...-

Ade scoppiò a ridere. "Almeno a pezzi, sarebbe più corretto dire." Zeus sospirò. "Ma non hai il minimo rispetto per la serietà della situazione?" Ade scosse la testa. "Nah, perchè?" "Io lo disconosco." Annunciò Zeus a Poseidone che disse. "Io ho disconosciuto entrambi."

Chirone si inginocchiò, ripiegando con cautela le zampe posteriori. Aprì
la borsa del pronto soccorso che portava allacciata alla cintura e cominciò a medicare le ferite del giovane. — Temo, Percy, che oggi sia stato una specie di pareggio. Luke non era abbastanza organizzato per inseguirci. Non ci sono vincitori.-

"E Percy per poco non ci ha rimesso la testa. Dettagli trascurabili, probabilmente..." mormorò Ade, ignorato dai due fratelli.

— Ma noi abbiamo il Vello! — protestò Annabeth. — Clarisse lo sta riportando al campo in questo stesso istante.-

"E anche tu e Grover per poco non siete morti. Lo dico solo per essere sinceri al cento per cento." "Peccato non sei morto tu..." mormorò Zeus.

Chirone annuì, ma sembrava ancora nervoso. — Siete dei veri eroi, tutti
voi. E non appena Percy si rimetterà, dovrete tornare al Campo Mezzosangue. I centauri vi accompagneranno.
— Viene anche lei? — chiese Percy.
— Oh, sì, Percy. Sarà un sollievo tornare a casa. I miei fratelli non
apprezzano la musica di Dean Martin. E poi, dovrei scambiare due parole
con il signor D. C'è il resto dell'estate da organizzare. Molto addestramento
da fare. E voglio... sono curioso di vedere il Vello.-

Ade annuì. "Anche io sono curioso di vedere il Vello. Andiamo a vederlo?" Ade guardò Zeus che annuì. "Devi stare buono, però. Sennò non andiamo." "Grazie!" Poseidone lo guardò. "Scusa, tu saresti un immortale di tremila anni? Sul serio?"

Percy stava ripensando alle parole di Luke: "Ti avrei lasciato prendere il Vello... dopo averlo usato."
Stava mentendo? Il semidio aveva imparato, a proprie spese, che con Crono c'era sempre un piano nel piano. Non era chiamato l'Iniquo per nulla. Aveva molti modi per costringere le persone a piegarsi ai suoi voleri senza che si rendessero conto delle sue vere intenzioni.

Ade spalancò la bocca. "Wow. Questi discorsi così profondi. Il ragazzo non è stupido, perchè far finta di esserlo?" Poseidone sospirò. "Lo chiederemo a lui, va bene? Ora taci e non rompere."

Più in là, vicino al fuoco, Tyson si scatenava con il fucile a vernice. Un
proiettile blu colpì un centauro in pieno e lo spedì in acqua. Il party pony si risollevò coperto di fango e vernice blu, ma sorrise e alzò tutti e due i pollici in segno di approvazione.

Ade sorrise. "Sembra divertente!" Zeus annuì. "Tu fai il centauro e io Tyson. Va bene?" Ade annuì. Poi, perdendo il sorriso, esclamò. "Sei cattivo, però!"

— Annabeth — continuò Chirone — forse tu e Grover potreste andare a
controllare Tyson e i miei cugini prima che... ehm, si trasmettano troppe cattive abitudini?-
— Certo — rispose lei. — Andiamo, ragazzo-capra.-
— Ma non mi piacciono i fucili spara-vernice.-
—Sì che ti piacciono. — Lo tirò su di peso e lo condusse verso il fuoco.

"Annabeth deve imparare a lasciare lo spazio agli altri di esprimere le loro opinioni." Borbottò Ade. Zeus sospirò e disse. "Chirone voleva parlare in privato con Percy, Ade. Per questo li ha mandati via."

Chirone finì di bendare la gamba al ragazzo. — Percy, ho fatto una chiacchierata con Annabeth mentre venivamo qui. A proposito della profezia.-

Ade guardò Chirone. "Tutti quei discorsi riguardo è un segreto, gli dei non vogliono e poi introduce lui l'argomento? Qui qualcuno ha bisogno di lezioni di coerenza." Zeus annuì, lentamente. "Stavolta penso tu abbia ragione, Ade."

— Non è stata colpa sua — disse Percy, subito. — L'ho costretta io a dirmelo.-

"Che carino, la difende sempre!" Ade sorrise. Zeus annuì. Poi entusiasta disse. "Questo è un momento OTP, anche se non sono insieme." Ade annuì. "Assolutamente. È un momento molto importante per lo sviluppo della loro storia d'amore."

Percy notò un barlume di rabbia attraversare gli occhi del centauro, sicuro che lo avrebbe fatto a pezzettini ("Ma Percy ha la fissa per essere fatto a pezzettini!" Esclamò Ade. Poseidone disse. "Beh, pensa ai precedenti in famiglia..."), ma poi la sua espressione cambiò e sembrò solo molto  stanco. — Non potevo pensare di mantenere il segreto per sempre,
suppongo.-

"Non dirgli niente. Non deve sapere il suo destino prima del tempo!" Esclamò Zeus. Poseidone disse. "Tranquillo. Lo scoprirà solo a sedici anni, quello. Penso parlino e basta, adesso."

— Quindi sono io quello della profezia?-
Chirone ripose le bende nella borsa. — Magari lo sapessi, Percy. Non
hai ancora sedici anni. Per ora dobbiamo solo addestrarti il meglio
possibile e lasciare il futuro alle Parche.-

"Che vuol dire se raggiungi i sedici anni si. Ma forse muori prima." Ade fissò Chirone. "È davvero  molto bravo a consolare le persone e a rassicurarle, devo ammetterlo."

Quando Chirone parlò del "trio di vecchiette" Percy si ricordò dell'avvenimento dell'anno precedente.
— Ecco cosa significava! — esclamò.
Chirone si accigliò. — A che ti riferisci?-

Poseidone disse. "Sembra essere convinto che mio figlio sia ufficialmente impazzito." Ade annuì. "Noi non lo pensiamo perchè vediamo i ragionamenti contorti che la sua mente partorisce. Certo, io lo penso proprio per quello, ma loro non lo sanno."

— L'estate scorsa. Il presagio delle Parche, quando le ho viste tagliare il
filo della vita di qualcuno. Pensavo che significasse che sarei morto subito, ma è ancora peggio. Ha qualcosa a che vedere con la sua profezia. La morte che hanno predetto... accadrà quando compirò sedici anni.-

Zeus inclinò la testa. "Beh... ha ragione, no? Non è proprio quello che succederà?" Poseidone annuì, esclamando. "Mio figlio è anche intelligente! Come sono fortunato!" Ade scosse la testa. "Lo abbiamo perso."

La coda di Chirone si agitò nervosamente nell'erba. — Ragazzo mio, non puoi esserne sicuro. Non sappiamo nemmeno se la profezia riguarda te.-
— Ma non ci sono altri figli dei Tre Pezzi Grossi!-
— A quanto ci risulta.-
— E Crono sta risorgendo. Distruggerà l'Olimpo!-
— Ci proverà — confermò Chirone. — E con l'Olimpo proverà a distruggere la civiltà occidentale, se non lo fermiamo. Ma noi lo fermeremo. Non sarai solo in questa lotta.-

"Ecco, già questo va un po' meglio..." mormorò Ade.

"So che sta cercando di tirarmi su, ma ricordo quello che mi ha detto Annabeth: alla fine si sarebbe trattato di un solo eroe. Una sola decisione che avrebbe salvato o distrutto il mondo. E sono sicuro che quello delle Parche era un avvertimento. Sarebbe accaduto qualcosa di terribile, a me o a qualcuno a me molto vicino."

Ade sospirò. "Non sembra aver avuto successo." Poseidone scosse la testa. "Ha paura e direi che è normale."

— Sono solo un ragazzo, Chirone — mormorò Percy, sconsolato. — A che
serve un solo, misero eroe contro qualcosa come Crono?-

Zeus disse. "Beh, almeno ha ammesso che qualcosa lo preoccupava. Non pensavo lo avrebbe fatto."

Lui si sforzò di sorridere. — A che serve un solo eroe? Joshua Lawrence
Chamberlain mi disse una cosa del genere una volta, poco prima di
cambiare le sorti della Guerra Civile da solo.-

"Forte, quel ragazzo." Commentò Ade. "L'ho aggiunto al mio esercito di scheletri. È contento di combattere ancora, comunque. Nel caso vi interessasse." "Non ci interessava." Disse Poseidone. "Ora lo sapete comunque. Non serve ringraziarmi."

Chirone tirò fuori una freccia dalla sua faretra e si rigirò la punta affilata fra le mani, facendola scintillare alla luce del falò. — Bronzo celeste, Percy.
Un'arma immortale. Che accadrebbe se la scagliassi contro un mortale?-
— Nulla — rispose Percy. — Lo attraverserebbe senza danni.-

"E qualcosa in un anno anche lui l'ha imparato. Complimenti, Jackson. Venti punti a Grifondoro." "Perchè non a Tassorosso? Sembra leale abbastanza." Commentò Zeus. Poseidone disse. "Mio figlio è molto coraggioso." "E di sicuro non è un Corvonero o un Serpeverde. Per quelle due case, dovrebbe avere un briciolo di cervello funzionante." Poseidone disse. "Anche Hermione era una Grifondoro." "Corvonero mancata. Era scritto nei libri. Io li ho letti tutti."

— Esatto — confermò lui. — Gli esseri umani non vivono sullo stesso livello degli immortali. Non possiamo nemmeno ferirli con le nostre armi.
Ma tu, Percy... tu sei in parte dio e in parte umano. Tu vivi in entrambi i
mondi. Puoi essere ferito da entrambi e puoi influenzare entrambi. Ecco
che cosa rende gli eroi così speciali. Portate le speranze dell'umanità nel
regno dell'eternità. I mostri non muoiono mai. Rinascono dal caos e dalla barbarie che ribolle sempre al di sotto della civiltà, dalla materia stessa che rende Crono più forte. Devono essere sconfitti di continuo, vanno tenuti sotto controllo. Gli eroi incarnano questa lotta. Ogni generazione, voi combattete le battaglie che l'umanità deve vincere per restare umana. Capisci?-

Ade borbottò. "Mi ricorda terribilmente Jack Sparrow. Quando dice comprendi. Avete presente la scena?" Zeus lo fissò. "Non ci posso credere! Hai rovinato il momento! Come cavolo hai fatto? Come ha fatto a venirti in mente quel cavolo di film, dopo un discorso del genere?"

— Non... non lo so.-
— Devi provarci, Percy. Perché, che tu sia o meno il figlio della profezia, Crono pensa che tu possa esserlo. E, dopo oggi, dispererà di portarti dalla sua parte. È questa l'unica ragione per cui non ti ha ancora ucciso, sai. Non appena sarà certo di non poterti usare, ti distruggerà.-

Ade lo fissò. "Poi sono io a rovinare i momenti! Questo è incoraggiante, dal suo punto di vista?" Zeus sospirò. "No, ma si chiama essere sinceri! Cosa che forse tu non conosci." "Non sono io quello che esce di casa, inventandosi impegni a caso, mentre va a incontrare le amanti. Quello è tutto tuo, Zeus caro."

— Parla come se lo conoscesse.
Chirone storse le labbra. — Lo conosco, infatti.-

"Percy non ha studiato la mitologia base?" Zeus guardava il ragazzo. "A giudicare dalla sua espressione, direi no, Zeus."

— È per questo che il signor D l'ha accusata dell'avvelenamento dell'albero? Il motivo per cui alcuni non si fidano di lei?-
— Esatto.-
— Ma, Chirone... insomma, via! Come fanno a pensare che lei sarebbe
disposto a tradire il campo per Crono?-

"La fiducia di Percy nelle persone è tanto commovente quanto stupida." Commentò Ade. Poseidone annuì. "Forse è vero, ma è anche il suo punto di maggiore forza."

Gli occhi di Chirone erano di un marrone profondo, carico di una
tristezza millenaria. — Percy, ricorda il tuo addestramento. Ricorda le
lezioni di mitologia. Qual è il mio legame con il re dei Titani?-
Percy si sforzò di pensare, ma faceva sempre confusione fra i miti. Scosse la testa. — Lei, ehm, deve un favore a Crono o roba del genere? Le ha risparmiato la vita?-

"Carino da parte sua pensare che a Crono importi di qualcuno, tanto da risparmiargli la vita." Commentò Ade. Zeus annuì. "Davvero tenero e ingenuo, lo devo ammettere."

— Percy — disse Chirone, con un filo quasi impercettibile di voce. — Il
Titano Crono è mio padre.-

"Quindi è nostro fratello e zio di Percy. Ci avete mai pensato?"

La scena cominciò a cambiare

Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack

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