capitolo 66 - Percy dimostra di non essere completamente stupido.
I due fratelli mezzi orsi presero Annabeth e Grover. L'altro cercò di fermare Tyson, che però lo scaraventò con un pugno su una pila di valigie e ringhiò a Luke.
I tre dei saltellarono. "Fallo a pezzi, figliolo!" "Vai, Tyson!"
— Percy — fece Luke, tranquillo — ordina al tuo gigante di farsi indietro
o dirò a Orico di sbattere le teste dei tuoi amici l'una contro l'altra.-
"Convincente." Commentò Ade, mentre gli altri due dei sfilavano irritati. "Come osa? Inutile essere."
— Che cosa vuoi, Luke? — sbottò Percy. Il biondo sorrise, la cicatrice che si increspava sulla faccia. Poi indicò con un gesto in fondo al molo, e Percy vide la Principessa Andromeda.
Ade commentò. "Chiaramente vuole fare quattro chiacchiere con loro. Per passare il tempo." Zeus sospirò. "In ricordo dei vecchi tempi?" "Precisamente."
—Ma come, Percy — rispose Luke. — Voglio offrirvi la mia ospitalità,
naturalmente.-
Poseidone fece una smorfia. "Naturalmente." Zeus annuì. "L'ospitalità coincide con la morte della persona ospitata?" Zeus e Poseidone annuirono alla domanda di Ade.
I fratelli orsi scortarono i quattro ragazzi a bordo della Principessa Andromeda e li posarono sul ponte di poppa, davanti a una piscina con delle fontane scintillanti che spruzzavano nell'aria. Una dozzina assortita di scagnozzi di Luke - donne-serpente, Lestrigoni, semidei in armatura da battaglia - si era riunita per guardare i ragazzi ricevere un po' di "ospitalità".
Gli dei risero per i pensieri di Percy. "Certo che ha senso dell'umorismo, il giovane..." commentò Zeus, ottenendo subito l'assenso dei due fratelli
— Allora, il Vello — disse Luke fra sé e sé. — Dov'è?-. Il biondo li fissò, pungolando prima Percy con la punta della spada ("COSA PENSA DI FARE? IO LO UCCIDO!") e poi infilzando i jeans di Grover.
— Ehi! — strillò lui. — Qua sotto c'è soltanto vera pelliccia di capra!
— Scusa, amico mio. — Luke sorrise. — Consegnami il Vello e ti lascerò tornare alla tua... ah, piccola impresa naturale.-
— Be-e-e! — protestò Grover. — Amico un corno!-
"Considerando che sei un satiro, direi due corna." Commentò Ade. Zeus annuì. "E per Tyson è un occhio?" Ade annuì. "Invece per Percy?" Domandì Poseidone, pentendosene subito dopo. "Un neurone." Risposero in coro i due dei.
—Forse non mi avete sentito. — La voce di Luke era pericolosamente
calma. — Dove-è-il-Vello?-
"Dove è il Vello?" Ade imitò la voce di Luke, prendendolo in giro. Zeus e Poseidone scoppiarono a ridere, indicando le somiglianze tra i due.
—Non è qui — rispose Percy, che pur essendo consapevole che sarebbe stato meglio tenere la bocca chiusa, voleva fargli notare il fallimento. — L'abbiamo già inviato al campo. Ti è andata male.-
I tre dei rimasero sbalorditi. Ade commentò. "Wow. Questo si che si chiama essere Sassy! Grande Percy!" Zeus annuì. "Grande davvero!"
Luke socchiuse gli occhi. — Stai mentendo. Non potevate... — Arrossì,
mentre un'orribile eventualità si faceva strada nella sua mente. — Clarisse?-
Percy annuì.
— Hai affidato... hai dato...-
— Già.-
"È così tranquillo! Grande Percy!" Zeus esclamò, mentre Poseidone ed Ade saltellavano per festeggiare le frasi del ragazzo.
— Agrio!-
Il gigante orso trasalì. — S-sì?
— Vai di sotto e prepara il mio pegaso. Portalo sul ponte. Devo andare
all'aeroporto di Miami, svelto!
— Ma capo...
— Muoviti! — gridò Luke. — O ti getto in pasto al drago!
Ade scosse la testa. "Qualcuno dovrebbe dirglielo che il drago non è la soluzione per tutto! Insomma... un po' di civiltà, Luke!" Zeus annuì. "Suvvia, più garbato Luke." Poseidone sospirò. "Non è colpa tua, Poseidone. Sono loro ad non essere normali."
L'uomo-orso deglutì e imboccò le scale con passo pesante. Luke si mise
a fare avanti e indietro davanti alla piscina, imprecando in greco antico,
stringendo la spada così forte che gli si sbiancarono le nocche.
Ade indicò Percy. "Ma non fissa troppo intensamente Luke? Magari ha una cotta per lui." Propose, leggermente disgustato. Poseidone e Zeus lo guardarono malissimo. Il dio del mare esclamò. "Meglio quella Clarisse. Per lo meno non è una traditrice."
Il resto della sua ciurma sembrava a disagio. Forse non lo avevano mai
visto così sconvolto.
Percy spostò lo sguardo sulla piscina, mentre cercava di capire come sfruttare la rabbia di Luke per fargli svelare i suoi piani.
Ade sospirò. "Tanto salverà Annabeth la situazione. Voglio dire... Percy ha già avuto dei colpi di genio, oggi. Basta, sennò impazzisce."
Le fontane delle piscina spruzzavano una nebbiolina nell'aria, producendo un arcobaleno nel tramonto. E a Percy arrivò un'idea improvvisa.
—Hai giocato con noi per tutto il tempo — cominciò. — Volevi che ti
portassimo il Vello e che ti risparmiassimo la fatica di prenderlo da solo.-
Ade inclinò la testa. "Ma che fa? Conversa? Questa è la sua idea brillante? Annabeth, per favore, sbrigati a fare qualcosa." Zeus scosse la testa. "Avete notato che Percy è l'unico a non essere tenuto sotto tiro? Annabeth, Grover e Tyson sono tenuti fermi." Poseidone scrollò le spalle. "Forse perché sa che non scapperà."
Luke si incupì. — Ma certo, idiota! E tu hai rovinato tutto!-
"NON CHIAMARE MIO FIGLIO IDIOTA!" Poseidone agitò le braccia verso Luke. Ade sospirò. "Però ha ragione... è davvero un idiota." Zeus annuì, concorde. "E ha una propensione per rovinare i piani dei malvagi e i complotti ai nostri danni."
— Traditore! — Percy tirò fuori dalla tasca l'ultima dracma e la lanciò contro Luke che, come si aspettava Percy, la schivò facilmente. La moneta volò nello spruzzo d'acqua dei colori dell'arcobaleno.
"Vuole....? No, sarebbe troppo... astuto per essere un'idea di Percy."
Percy pensò con tutta la propria speranza: "Oh dea, accetta la mia offerta." Poi urlò.
— Hai ingannato tutti quanti! Anche DIONISO al CAMPO MEZZOSANGUE!-
Gli dei risero, immaginando cosa sarebbe successo da lì a poco dopo.
Infatti, alle spalle di Luke la fontana cominciò a scintillare. Per attirare l'attenzione di tutti, Percy tolse il cappuccio a Vortice.
Ade sospirò. "Poseidone, tuo figlio non ha molto istinto di conservazione." Poseidone scosse la testa. "A quanto pare, no." Zeus sorrise. "Ma a chi importa? È troppo Sassy adesso!" Ade e Poseidone sorrisero per l'entusiasmo sincero di Zeus.
Luke fece un verso di scherno. — Non è il momento di fare l'eroe, Percy. Getta quella spada insulsa o ti farò ammazzare prima di subito.-
"Che carino." Commentò Ade, riferendosi alla minaccia del biondo. Zeus scrollò le spalle. "Devo dire che è originale, quanto meno. Voglio dire... prima di subito non è una minaccia che si sente spesso." Poseidone scosse la testa.
— Chi ha avvelenato l'albero di Talia, Luke?-
"Il lupo di Cappuccetto Rosso." Zeus e Poseidone fissarono seri Ade, che sorrise colpevole. "Sorry, fratelli.'
—Io, naturalmente — ringhiò. — Te l'ho già detto. Ho usato il veleno di
un antico pitone, direttamente dalle profondità del Tartaro.-
"E la cosa continua a farmi schifo." Commentò Ade, mentre Zeus e Poseidone annuivano concordi. "Quasi peggio che sposare Clarisse." Commentò Poseidone, facendo ridere i due dei.
— Chirone non c'entra nulla?-
—Ah! Lo sai che non lo farebbe mai. Quel vecchio sciocco non ne avrebbe il fegato.-
"Fegato? Che coraggio c'è in quello che ha fatto?" Domandò Poseidone, disgustato. Ade e Zeus, con la medesima espressione, non risposero.
— Lo chiami fegato? Tradire i tuoi amici? Mettere in pericolo l'intero
campo?-
"Quanto è leale, mio figlio." Ade e Zeus sospirarono, decidendo di ignorare l'attacco di orgoglio acuto che aveva colpito Poseidone.
Luke alzò la spada. — Tu non capisci niente. Ti avrei lasciato prendere
il Vello... dopo averlo usato.-
"Voleva sistemarsi la cicatrice? In effetti non è molto bello, adesso. Voglio dire... starebbe meglio senza la cicatrice, ovviamente."
Percy non capendo perchè avrebbe dovuto lasciarlo al Campo, continuò con il suo discorso.
— Volevi guarire Crono — disse.
"Wow! Sei un genio, ragazzo!" Ade sorrise a Percy, ignorato dai due fratelli.
— Sì! Il Vello poteva accelerare il processo di ricomposizione di dieci
volte. Ma non pensare di averci fermati, Percy. Ci hai solo rallentati.-
"Di due o tre anni, Luke. Perchè mio figlio è fantastico!"
—E così hai avvelenato l'albero, hai tradito Talia, ci hai usati... tutto per
aiutare Crono a distruggere gli dei.-
"Secondo me tra poco si metterà nei guai." Commentò Ade. Poseidone indicò la scena. "Non lo è già?" Ade scrollò le spalle. "Non molto, a dire il vero."
Luke digrignò i denti. — Lo sai già! Perché continui a chiedermelo?-
"Domanda intelligente." Commentò Zeus, sorridendo immaginando cosa sarebbe successo poco dopo.
— Perché voglio che tutto il pubblico ti senta.-
— Quale pubblico?-
"Quello alle tue spalle." Ade non riuscì a trattenersi, beccandosi poi due colpi in testa dai due fratelli.
Luke socchiuse gli occhi. Si guardò alle spalle e i suoi scagnozzi fecero
altrettanto, rimanendo poi a bocca aperta, arretrando.
"Già, quel pubblico." Zeus sorrise alla frase di Ade. Poseidone chiese. "Ma soffri di personalità multipla?" Zeus scrollò le spalle.
Sopra la piscina, scintillante nella nebbiolina arcobaleno, l'iPhone
trasmetteva un'ampia immagine di Dioniso, Tantalo e dell'intero campo nel padiglione della mensa. Se ne stavano seduti là in un silenzio sbigottito, e guardavano la scena.
—Bene — esclamò Dioniso con ironia. — Uno spettacolo fuori programma.-
Poseidone sorrise. "Forse Efesto si arrabbierà perchè Percy non gli ha chiesto aiuto o consigli." Ade sorrise. "Anche se è bravo a confrontarsi con quelle prese in giro."
—Signor D, ha sentito — disse Percy.— Avete sentito tutti Luke. L'avvelenamento dell'albero di Talia non è stata colpa di Chirone.-
"Quindi, Clarisse era andata per salvare il campo, così come Annabeth. Tyson per Percy, e Percy per cercare di salvare tutte le persone danneggiate dalle azioni di Luke.
Il signor D sospirò. — Suppongo di no.
— Il messaggio potrebbe essere un trucco — suggerì Tantalo, concentrato sul cheeseburger che stava cercando di intrappolare con tutt'e due le mani.
"Spero che, appena lo tocca; lo rimandino negli Inferi. Sarebbe divertente per lui." Zeus e Poseidone risero per la speranza di Ade, pur concordando con lui. Lo stufato che aveva offerto loro era ancora nel loro stomaco.
—Temo di no — obiettò il signor D, guardandolo con disprezzo. — A
quanto pare dovrò reintegrare Chirone come direttore delle attività.
Suppongo che le partite di pinnacolo col vecchio ronzino mi manchino,
dopotutto.-
"Fallo, Dioniso! Mandalo a noi o a Minosse." Zeus sorrise.
Tantalo agguantò il cheeseburger, che stavolta non saltò via. Lo sollevò
dal piatto e lo rimirò stupito, come se fosse il diamante più grande del
mondo. — L'ho preso! — ridacchiò stridulo.
"NO!" I tre dei esclamarono in coro, sconvolti e arrabbiati.
—I tuoi servigi non sono più richiesti, Tantalo — annunciò il signor D.
Quello fece una faccia sbigottita. — Cosa? Ma...
— Puoi tornare negli Inferi. Sei licenziato.-
— No! Ma... Nooooooooooooooo!'
"EVVAI! GRANDE DIONISO! BRAVO! DAI, APPENA USCIAMO, LO LIBERO DALLA PUNIZIONE." Posedone guardò Zeus. "Bravo, Zeus." Parlò lentamente, come per non spaventarlo.
Mentre si dissolveva in una nebbia, tentò disperatamente di tenersi
stretto il cheeseburger e di portarselo alla bocca. Ma era troppo tardi.
Tantalo scomparve e il panino ricadde nel piatto. I ragazzi del campo
esultarono in un boato di gioia.
Luke ululò di rabbia. Dissolse la visione con un colpo di spada, ma
ormai era fatta.
Percy si sentiva molto soddisfatto di me, finché Luke non si voltò e non gli lanciò uno sguardo assassino.
—Crono aveva ragione, Percy. Sei un'arma inaffidabile. Devi essere
rimpiazzato.-
"Rimpiazzato? Da mia figlia, intende?" Domandò Zeus. Ade annuì. "Probabile." Poseidone, nvece, disse. "Crono aveva ragione. Non voleva anche Luke?" Ade e Zeus scrollarono le spalle, senza commentare.
Percy non sapeva a cosa si stesse riferendo, ma non ebbe il tempo di rifletterci. Uno dei suoi uomini, infatti, soffiò in un fischietto di bronzo e le porte del ponte si
spalancarono. Una dozzina di altri guerrieri si riversò fuori e li accerchiò, puntando contro loro le lance di bronzo.
Luke sorrise a Percy. — Non lascerai mai questa nave vivo.-
Ade esultò. "È così divertente! Grande, Percy!" Zeus e Poseidone sorrisero. Poi, il dio del mare disse. "Si è messo nei guai." Contento.
La scena cominciò a cambiare
Angolo autrice
Alla prossima
By rowhiteblack
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