capitolo 62 - l'isola parte 2
Percy fissava Annabeth, che gli aveva spiegato la sua idea. -Non mi piace. Nessuna delle sue cose.-
Ade rise. "Secondo me non gli piace la parte della pecora." Zeus fece una smorfia disgustata. "A te piacerebbe?" Ade scosse la testa. "Fa assolutamente schifo."
Annabeth disse. -È la cosa migliore da fare. Vieni, tra poco è il crepuscolo, dobbiamo trovarti il passaggio.-
Percy, con un'espressione disperata, seguì comunque la ragazza, lamentandosi del piano.
Poseidone rise. "Ora sono indeciso. Tra un porcellino d'India o una pecora." "Cannibale o normale?" "Normale."
— Reggiti forte! — disse un'invisibile Annabeth a Percy, aggrappato alla pancia di una pecora. Anche se ci era riuscito facilmente, il ragazzo era assolutamente disgustato dall'odore della pecora.
Ade rise. "Annabeth è sempre più simpatica. E Percy appare sempre più stupido." Zeus rise, imitando il fratello. "Comunque, funzionerà no?" Poseidone annuì, guardando il figlio sconsolato. "Dovrò insegnare a Percy a ignorare quello che ordina Annabeth."
Il sole stava calando e il ciclope tuonò: — Ehilà! Caprette! Pecorelle!-
Il gregge cominciò docilmente a risalire le colline per rientrare nella
caverna.
"Obbedienti gli animali." "Sembrano un branco di ragazzini che segue un adulto. Non trovate?" Zeus fissava assorto le pecorelle. Poseidone le guardò. "O tu con Era, quando è arrabbiata. Anche quello, possono ricordare." Ade rise.
— Ci siamo! — bisbigliò Annabeth. — Starò nelle vicinanze. Non ti preoccupare.-
Percy pensò. "Se sopravviviamo, prometto che dirò ad Annabeth che è un genio."
Ade sorrise. "Ha appena giurato a noi. Cioè agli dei. Quindi noi." Zeus rise. "Se ne ricorderà, quindi. Se uno promette agli dei, poi la deve rispettare quella promessa."
Arrivati vicino al mostro, Percy si aggrappò più forte, facendo lamentare la pecora.
— Spezzatino! — esclamò il ciclope, accarezzando la pecora di fronte a
Percy. — Einstein! Cosetta... eh, su, Cosetta!-
Polifemo accarezzò la pecora e per poco non gettò a terra Percy. —
Stiamo mettendo su ciccia, eh?-
"Ora se la mangia, cruda e con Percy sopra." Ade sorrise al pensiero. "Non è divertente, Ade." Ade sorrise ancora di più. "Questo lo dite voi, perché siete noiosi."
— Continua così, grassottella! Presto Polifemo ti mangerà per colazione!-
Percy era entrato nella caverna.
"Okay, parte del piano di Annabeth ha funzionato. Adesso come fanno?"
Il ciclope stava per rimettere il masso al suo posto, quando da qualche
parte all'esterno Annabeth gridò: — Ciao, brutto muso!-
Polifemo si irrigidì. — Chi ha parlato?
— Nessuno! — gridò Annabeth.
Poseidone scoppiò a ridere. "Ecco cosa intendeva con lo distrarrò." Ade annuì, ridacchiando. "Ha anche detto che lo avrebbe fatto arrabbiare molto. Era nel loro piano."
—Nessuno! — disse urlando Polifemo. — Mi ricordo di te!-
—Sei troppo stupido per ricordarti di chiunque — lo provocò Annabeth.
— Figuriamoci di Nessuno.-
"É brava con gli insulti, bisogna ammetterlo." Zeus indicò la ragazza, o meglio, il punto dove pensava si trovasse. Ade annuì. "Avrà fatto pratica. Di persone stupide ne esistono a bizzeffe."
Polifemo mugghiò inferocito e agguantò il primo masso disponibile (quello della porta) e lo lanciò in direzione della voce di Annabeth. Si sentì il rumore della roccia che si frantumava in migliaia di pezzi.
Ci fu un terribile momento di silenzio. Poi Annabeth gridò: — E non hai
nemmeno imparato a lanciare come si deve!-
"Cavolo! Che spavento!" Ade si teneva il petto. Zeus annuì. "Percy sembrava terrorizzato al pensiero..." Poseidone annuì. "Diciamo che Annabeth ha creato un effetto suspence niente male."
Polifemo ululò. — Vieni qui! Lasciati ammazzare, Nessuno!-
— Non puoi uccidere Nessuno, zoticone — lo provocò lei. — Vieni a
cercarmi!-
Polifemo si precipitò giù per la collina nella direzione della sua voce.
"Sembra davvero stupido." Borbottò Zeus. Ade annuì, poi disse. "Tale padre, tale figlio, no?" Poseidone, dopo un po', esclamò "ehy!"
Percy scese dalla pecora, accarezzandola e chiedendole scusa. Poi cominciò a perlustrare la caverna cercando i due prigionieri.
"Ha appena chiesto scusa a una pecora?" Ade sembrava stupefatto. "Tuo figlio è un po' strano..." Zeus annuì, concorde.
Alla fine trovò la stanza del telaio dove Grover era accovacciato in un angolo, mentre cercava di slegare Clarisse con un paio di forbicine.
— È inutile — disse lei. — Questa corda sembra d'acciaio!-
— Ancora qualche minuto!-
— Grover — sbottò lei esasperata. — Ma se ci lavori da ore!-
"Dovrebbero far sposare loro due." Commentò Ade, mentre Poseidone rideva. "Mi dispiacerebbe molto per Grover, in quel caso. Meglio Polifemo." Zeus rise forte. "Ti sta un po' troppo antipatica, sembra." Poseidone lo fissò. "Cosa ti da quest'espressione?"
E poi videro il ragazzo.
— Percy! — esclamò Clarisse. — Ma non eri saltato in aria?
— Anch'io sono contento di vederti. Ora non ti muovere mentre io...-
Ade esclamò. "Sassy Percy! Questo sì che si chiama spegnere il nemico." Zeus annuì. "Si vede il fumo anche qui."
— Peeeercy! — belò Grover e stritolò in un abbraccio il ragazzo.— Mi hai sentito! Sei venuto!-
— Sì, amico — risposi. — Certo che sono venuto.-
Poseidone sorrise. "Lo da per scontato, com'è nobile." "Credo che il termine corretto sia leale. O buon amico." Poseidone guardò i due fratelli. "Siete solo gelosi."
— Dov'è Annabeth?
— Fuori. Ma non c'è tempo per le spiegazioni. Clarisse, non ti muovere.-
Tolse il cappuccio a Vortice ("Ammazzala Perce!") e tagliò i legacci. Lei si alzò irrigidita, strofinandosi i polsi. Mi scoccò un'occhiataccia, ma poi abbassò lo sguardo e borbottò: — Grazie.-
"Questo è ancora meglio!" Esclamò Ade. Poseidone annuì, sorridendo o meglio, ghignando. "L'ha obbligata a ringraziarlo. La ammazzerà un'altra volta." Zeus commentò. "Ora gli deve un favore."
— Prego — rispose. — Ora, non c'era nessun altro a bordo della tua scialuppa?-
Clarisse sembrò sorpresa. — No. Ero solo io. Tutti gli altri passeggeri della CSS Birmingham... be', non sapevo nemmeno che voi ce l'aveste fatta... -
Percy abbassò lo sguardo, pensando al fratello.
Poseidone sorrise. "Sarò ripetitivo, ma sono felice che tenga così a Tyson." Ade lo guardò. "Perchè?" "Per un ciclope è difficile. Con Percy con lui, Tyson è stato al sicuro."
Percy rialzò lo sguardo.— Okay. Muoviamoci, allora. Dobbiamo aiutare...-
"Forte, per essersi ripreso così." Zeus lo guardò. Ade scosse la testa. "È ancora triste. Lo nasconde solo bene." "Allora, abile. Non tutti lo sanno fare a dodici anni." "Tredici, comunque si è addestrato con Gabe, no?"
Un'esplosione rimbombò per tutta la caverna, seguita da un grido, e Percy si congelò sul posto: il grido di terrore era di Annabeth.
Il ricordo cominciò a cambiare. "Povera Annabeth. Adesso la salvano?" Poseidone annuì. "Quindi... la missione salviamo Grover, diventa salviamo il Campo e Grover, poi, il Campo Grover e Clarisse e poi Campo, Grover, Clarisse e Annabeth?" Ade e Zeus scoppiarono a ridere.
Angolo autrice
Alla prossima, gente
By rowhiteblack
PS. Vorrei ringraziare GoldNine03 per i numerosi e assolutamente divertenti commenti!
PS2. AUGURI PERCY! UNIAMOCI TUTTI A FARE GLI AUGURI AL MIO FRATELLONE!
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