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capitolo 53 -il sogno sulla coppia del secolo (aka Grover e Polifemo)

Grover era seduto al suo telaio e disfaceva disperatamente il suo
strascico da sposa

Ade lo guardò. "Siamo in un sogno, giusto?" Chiese. Zeus annuì, guardando anche lui il satiro. "Sembra tanto Penelope con i Proci." All'immagine, i tre dei risero.

All'improvviso, il masso della porta rotolò di lato e il ciclope
mugghiò: — A-ha!

Ade urlò. "Ti ha trovato! Giocavano a nascondino, è chiaro!" Zeus lo guardò. Poi, sospirando, disse. "Almeno questa era originale.."

Grover strillò. — Caro! Io non... Sei stato così silenzioso!-

Ade lo guardò. "Se era un tentativo per distrarlo, subito funzionerà..."

—Disfacevi lo strascico! — ruggì Polifemo. — Allora è questo il
problema!-

"Cvd.." "Come scusa?" "CVD: come volevasi dimostrare"

— Oh, no. Io... io non...
—Vieni! — Polifemo afferrò Grover per la vita e un po' tirandolo un po'
portandolo di peso lo condusse attraverso i tunnel della caverna, trascinandolo in una caverna grande quanto un deposito, tutta
arredata con della paccottiglia ispirata alle pecore. C'erano una poltrona  reclinabile e un televisore rivestiti di lana di pecora, e dei rozzi scaffali pieni di articoli da collezione: tazze a forma di muso di pecora, pecore di gesso, giochi da tavolo con le pecore, albi illustrati e pupazzetti snodabili.

Ade fischiò. "Beh, l'arredamento è sicuramente notevole. Complimenti all'arredatore." Zeus sospirò. "Se qualcuno lo chiede, lui è adottato."

Polifemo portò Grover  fuori e si fermò in cima a una collina, affacciata
sull'isola più bella esistente al mondo:
aveva più o meno la forma di una sella, tagliata a metà da un'ascia.
Lussureggianti colline verdi si stagliavano su entrambi i lati, mentre al centro c'era un'ampia valle solcata da una profonda voragine che un ponte di liane consentiva di attraversare. Splendidi ruscelli scorrevano fino al bordo del canyon e si tuffavano nel vuoto, in cascate dei colori dell'arcobaleno. Pappagalli svolazzavano fra gli alberi. Fiori rosa e violetti spuntavano sui cespugli. Centinaia di pecore pascolavano nei prati, la lana che scintillava stranamente come monete di rame e argento. E al centro dell'isola, proprio accanto al ponte di liane, c'era un'enorme quercia ritorta, con qualcosa che luccicava sul ramo più basso.
Il Vello d'Oro.

Ade rimase a bocca aperta. "Ma è bellissimo!" Poseidone annuì. "Lo è davvero. E si sente il potere del Vello anche qui. Anche noi, che siamo in un ricordo, di un sogno, per di più."

Grover piagnucolò.
— Sì — disse Polifemo orgoglioso. — Vedi laggiù? Il Vello è la perla
della mia collezione! L'ho rubato agli eroi tanto tempo fa e da allora... cibo
gratis! I satiri vengono qui da ogni parte del mondo, come falene attratte
dalla luce di una torcia. I satiri sono buoni, gnam gnam! E ora...-

Ade indicò Grover. "È terrorizzato! Troppo divertente!" Zeus, guardando Grover, rise. "Ha ragione! Lo vedi, Poseidone?"

Polifemo prese un paio di micidiali forbici di bronzo, raccogliendo la pecora più vicina come fosse un
peluche e la tosò. Quindi consegnò al mio amico una soffice massa di lana.
— Mettici questa sul telaio! — disse orgoglioso. — È magica! Non si
può disfare.

Poseidone rise. "È un ottimo modo per evitare gli imbrogli... l'avessero avuta i Proci!" "Dove sarebbe stato il divertimento?" Chiese Ade. "Ulisse mi ha mandato un bel po' di condannati così. È stato divertente vederli subire la pena. Per loro un po' meno, forse."

— Oh... be'...
—Povero tesoruccio! — Polifemo sogghignò. — Filo cattivo! Ah-ah!
Non ti preoccupare. Questo risolverà il problema. Finisci lo strascico entro
domani!
— Ma come sei... premuroso!
— Eh-eh.

"Davvero premuroso! Lo vorrei io, uno così!" Zeus guardò Ade. "Tu hai rapito tua moglie." "Dettagli insignificanti."

— Ma... ma caro — Grover deglutì. — E se qualcuno provasse a
salvare... cioè, ad attaccare l'isola? — Guardò dritto in faccia Percy, chiedendo l'informazione per lui. — Cosa gli impedirebbe di salire quassù,
fino alla tua caverna?

Poseidone fischiò. "Sveglio per essere una capra." "Non è quello che ha detto tuo figlio l'anno prima a Grover?" Chiese Ade. Poseidone scrollò le spalle. "Può darsi."

—La mia mogliettina ha paura! Che carina! Non ti preoccupare. Prima
devono passare sulle mie bestiole.-

"Paura. Sicuramente. Non credo che il suo problema sia solo visivo." Commentò Ade. Zeus annuì. "È come suo padre..." Poseidone, dopo un po', disse. "EHY!"

— Bestiole?
Grover perlustrò l'isola con lo sguardo, ma c'erano soltanto le pecore che pascolavano placidamente nei prati.
—E poi — ringhiò Polifemo — dovrebbero passare su di me!-
Picchiò il pugno sulla roccia più vicina, che si incrinò e si spezzò in due.
"E già, questo è più convincente. Davvero molto." Poseidone ed Ade annuirono alle parole di Zeus.

— Ora, vieni! — gridò. — Torniamo dentro.

"E adesso, cosa succede?" Ade attese con impazienza il nuovo ricordo.

Angolo autrice
E anche voi lettori di Wattpad, sicuramente.
Grazie a tutti coloro che continuano a leggere questa storia: VI ADORO!
Alla prossima,
By rowhiteblack

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