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capitolo 32 - Caronte

Percy, davanti agli studi rip, guardò i compagni. "Okay. Ricordate il piano." Grover deglutì. "Il piano. Sicuro. Adoro il piano." Annabeth, giustamente secondo gli dei, chiese. "Che succede se il piano non funziona?"
Percy le rispose. "Pensa positivo." "Giusto. Stiamo entrando nel Regno dei Morti e devo pensare positivo."
Ade sbuffò. "Ma che si lamenta? L'ho lasciata viva!" Poseidone sorrise. "Dimentichi, fratello, che aveva solo 12 anni, all'epoca." Zeus rise. "Che bravo! Difende la nuora!" "Taci."
Percy, nel frattempo, aveva tirato fuori le tre perle che la Nereide gli aveva dato.
Poseidone sbarrò gli occhi. "Sono il piano di riserva." "Nel senso?" "Se il piano non funziona, usa quello."
Annabeth gli mise una mano sulla spalla. "Scusa, Percy. Hai ragione, ce la faremo. Andrà bene." Poi diede una gomitata a Grover. "Oh, Giusto! Siamo arrivati fin qui. Troveremo la Folgore e salveremo tua madre. Nessun problema."
Ade sorrise. "Sono un bel trio." Zeus annuì. "Funzionano bene, in effetti."
Percy infilò le perle in tasca, rincuorato grazie agli amici. "Andiamo a dare una lezione a questi tizi infernali."
Ade sospirò. "Tanto quei tizi infernali non potrebbero fargli niente. Sono morti!"
Percy, nel frattempo, era davanti all'uomo dietro il bancone della reception.
"Lei si chiama Chirone?"
Ade rise. "Non è riuscito a leggere la targhetta." "Beh, è dislessico, no?" Commentò Poseidone.
"Ma che bel giovanotto! Dimmi, amico, ti sembro un centauro?" "N-no." "Signore." Percy ripetè "Signore."
Ade sbuffò divertito. "Se adesso gli fa una scenata, ben gli sta."
Caronte, fece scorrere un dito sotto le lettere della targhetta. "Riesci a leggere, amico? C'è scritto C-a-r-o-n-t-e. Ripetilo con me: CARONTE" "Caronte." "Magnifico! Ora, signor Caronte." "Signor Caronte." "Bravo! Detesto essere scambiato per quel vecchio uomo-cavallo!"
Ade, dal suo leggero sbuffo, era passato ad una risata compulsiva. Zeus chiese a Poseidone. "Da quando non lo faceva?" "Ridere così? Sai che credo non lo abbia mai fatto?" Ade si rilassò. "La faccia di Percy è impagabile! E le scenate di Caronte sono fantastiche, quando riesco a vederle. Insomma.... detesto essere scambiato per quel vecchio uomo-cavallo! A voi non fa ridere?" Zeus disse. "Beh, dovremmo anche ringraziare Percy per averti fatto ridere." Poseidone sorrise. "Quindi vi scuserete con lui e poi lo ringrazierai per questo?" Zeus annuì.
Caronte, nel frattempo, aveva chiesto. "E Ora, come posso aiutarvi, piccoli morticini?"
I tre dei riportarono subito l'attenzione sulla scena, e sbarrarono gli occhi quando videro Percy ricercare il sostegno di Annabeth con lo sguardo. "Che dolci." Civettò Ade. Poseidone sbuffò e basta.
"Vogliamo andare negli Inferi." Disse Percy. "Beh, questa è nuova." Disse Caronte, in risposta. "Davvero?"
Caronte spiegò. "Una dichiarazione semplice e diretta. Nessun dev'esserci un errore, signor Caronte.  Come siete morti, dunque?"
Grover, dopo aver ricevuto una gomitata da Percy, disse. "Oh. Ehm... annegati... nella vasca da bagno."
Poseidone scoppiò a ridere. "Perchè ridi, fratello?" Gli chiese Zeus. Poseidone disse. "Percy è mio figlio. Non può annegare in una vasca da bagno." Ade sbuffò divertito. "Effettivamente è buffo."
Caronte disse. "Tutti e tre?" I tre annuirono. "Doveva essere proprio grossa, questa vasca da bagno. Suppongo che non abbiate i soldi per la traversata. Di norma, con gli adulti, posso accettare le carte di credito o addebitare il prezzo del traghetto sull'ultima bolletta. Ma con i bambini.... ahimè, non morite mai pronti. Dovrete accomodarvi qui per qualche secolo." "Oh, ma noi li abbiamo, i soldi." Percy mise tre dracme sul bancone.
Caronte si inumidì le labbra. "Bene, bene... vere dracme. Vere dracme d'oro. Non ne vedevo da...."
Caronte fissò Percy. "Di un po'. Non hai saputo leggere il mio nome correttamente. Sei dislessico, figliolo?" "No. Sono morto." Caronte si spoerse sul bancone. "Tu non sei morto. Avrei dovuto capirlo. Sei un piccolo dio." "Dobbiamo andare negli Inferi." Caronte cominciò a ringhiare.
Ade sbuffò. "Come hanno fatto a convincerlo, secondo voi?" Zeus disse. "Osserviamo."
Caronte disse. "Andatevene, finché potete. Prenderò i vostri spiccioli e dimenticherò di avervi visto." Caronte stava per prendere le monete, ma Percy le prese per primo.
"Niente servizio, niente mancia." Disse, apparendo sicuro di sé.
Poi sospirò. "E poi è un peccato. Potevamo offrire di più."
Percy cominciò a far scorrere le dracme tra le dita.
Il ringhio di Caronte diventò una specie di fusa. "Pensi di potermi comprare, piccolo dio? Ehm... solo per curiosità, quanto hai li dentro?" "Parecchio. Scommetto che Ade non la paga abbastanza per questo lavoraccio." Caronte disse. "Oh, non sai quanto è vero! Un continuo La prego, non mi faccia essere morto. La prego, mi traghetti gratis. Sono tremila anni che non vedo un aumento di stipendio. Secondo te li regalano, i completi come questo?" "Si merita di meglio. Un po' di stima. Rispetto. Uno stipendio decente."
Percy, ogni volta che pronunciava una parola, impilava una moneta in più sul bancone.
Caronte guardò la propria camicia. "Devo dire, figliolo, che stai cominciando a ragionare. Appena un po'." Percy impilò un altro mucchietto di monete. "Potrei accennare a un aumento di stipendio, quando parlerò con Ade."
Caronte sospirò. "Del resto la barca è quasi piena. Tanto vale che ci aggiunga voi tre e mi decida a salpare." Prese i soldi e disse ai semidei.  "Venite."

La scena successiva erano nell'ascensore. Annabeth chiese.  Che succede agli spiriti che aspettano nell'atrio?" "Niente." "Per quanto tempo?" Caronte le disse. "Per sempre. O finché non mi sento generoso." "Oh. Mi sembra... giusto." Caronte alzò un sopracciglio. "Chi ha mai detto che la morte è giusta, signorinella? Vedrai quando toccherà a te. E morirai presto, nel posto dove state andando." "Ne usciremo vivi." Replicò Percy. "Come no."
Poseidone disse. "Però. Caronte ha una coscienza." Ade sbuffò. "Certo che ce l'ha. Ha a che fare con la morte da tremila anni. Ha capito che non è giusto morire. Succede, ma questo non lo rende giusto." Zeus sospirò. Poi, ghignò. "Poseidone?" "Si?" "Annabeth e Percy si stanno tenendo la mano." Ade guardò la scena. "A giudicare da ciò che vedo, è Annabeth che gliela ha afferrata." Poseidone disse. "Lo avrà fatto per avere... non so... tranquillità? Sono solo in tre vivi." Zeus ghignò. "Come no."
Finalmente, la barca arrivò sull'altra riva.
Caronte commentò. "Il vecchio Tre Facce è affamato. Peggio per voi, piccoli dei." I morti scesero dalla barca.
Caronte disse a Percy. "Ti auguro buona fortuna; amico, ma quaggiù non ne troverai. Ricordati di accennare al mio aumento di stipendio."
Ade ridacchiò. Zeus disse. "Adesso che Succede?" Poseidone invece disse. "Il vecchio Tre Facce.... è Cerbero?" Ade annuì. "Chissà come hanno fatto a distrarlo. Cerbero è... non so... un cane da guardia molto.... capace."

Angolo autrice
Al prossimo!
By Rowhiteblack

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