capitolo 22 - la discussione tra Grover e Percy
Percy disse a Grover. "Dormi pure. Se ci sono problemi ti sveglio." Grover annuì. "Che tristezza, Percy."
"Ti sei pentito di esserti imbarcato in questa stupida impresa?" "No. È questo che mi rattrista. E il cielo. Non si vedono nemmeno le stelle. Hanno inquinato il cielo. È un'epoca terribile per i satiri."
Percy commentò. "Ah, ecco. Ci avrei scommesso che eri un ambientalista."
Ade ridacchiò. "Così lo fa arrabbiare. Non deve."
Grover lo guardò male. "E chi non lo è? Solo gli umani! La tua specie sta inquinando il mondo così in fretta... Ah, lasciamo perdere. È inutile dare lezioni a un essere umano. Se le cose continuano di questo passo, non troverò mai Pan." "Pam? È una tua amica?"
Gli dei risero. "Bella conoscenza di mitologia greca! Bravo Percy!" Esclamò Ade.
"Pan! P-A-N. Il grande dio Pan! A cosa credi mi serva una licenza da cercatore?"
"Parlami della ricerca."
Zeus disse. "È sincero. Gli interessa davvero. Perché?" Poseidone stava sorridendo verso il figlio. "Perché, per l'amico, é importante. Non saprà tutto sui miti greci... Ma Percy è un bravo ragazzo. Uno dei migliori che io conosca." "È tuo figlio." "Non influisce sul mio giudizio."
"Il dio delle selve è scomparso duemila anni fa. Un marinaio al largo della costa di Efeso udì una voce misteriosa che gridava dalla riva: 'dite loro che il grande dio Pan è morto!' Quando gli umani ricevettero la notizia, ci credettero. E da allora saccheggiarono il regno di Pan. Ma Pan era il nostro signore e padrone. Proteggeva noi satiri e tutti i luoghi selvaggi della Terra. Ci rifiutiamo di credere che sia morto. Ogni generazione, i satiri più coraggiosi consacrano la propria vita alla ricerca di Pan. Setacciano la terra, esplorando i luoghi più selvaggi, sperando di scoprire dove si sia nascosto e di svegliarlo dal suo sonno." "E tu vuoi diventare un cercatore." "È il sogno della mia vita. Mio padre era un cercatore. E mio zio Ferdinand... la statua che hai visto laggiù..." "Oh, giusto. Mi dispiace." "Zio Ferdinand conosceva i rischi. E anche mio padre. Ma io ce la farò. Sarò il primo satiro a tornare sano e salvo." "Aspetta un attimo... il primo?" "Nessun cercatore ha mai fatto ritorno. Una volta partiti, scompaiono. Nessuno li ha più visto vivi." "Nemmeno una volta in duemila anni?" "No." "E tuo padre? Non hai idea di cosa gli sia successo?" "No." "Ma vuoi partire lo stesso. Cioè, credo davvero che sarai tu a trovare Pan?"
"Non è bravo a motivare gli amici, temo." Disse Ade. Poseidone sbuffò. "Ha paura di non vederlo mai più. Tu che faresti, al suo posto?" Ade alzò le spalle. "Non ci ho mai pensato."
"Devo crederci, Percy. Ogni cercatore ci crede. È l'unica cosa che ci salva dalla disperazione quando guardiamo ciò che gli umani hanno fatto al mondo. Devo credere che Pan si possa ancora risvegliare."
Percy lo osservò sconvolto.
Poi disse. "Come faremo a entrare negli Inferi? Insomma, che possibilità abbiamo contro un dio?"
Ade alzò un sopracciglio. "A me non erano sembrati molto insicuri. Anzi, stavo pensando di ucciderli per la loro arroganza..." Poseidone commentò. "Per la loro arroganza, o perché uno era mio figlio?" "Non influisce sul mio giudizio." "Con Talia lo ha fatto." "Dettagli."
"Non lo so. Ma sai, quando eravamo da Medusa e tu stavi frugando nel suo ufficio, Annabeth mi diceva.." "Oh dimenticavo. Annabeth avrà sicuramente un piano." "Non essere tanto duro con lei, Percy. Ha avuto una vita difficile, ma è una brava persona. Dopotutto, mi ha perdonato."
Percy li guardò. "Che vuoi dire? Perdonato per Cosa?"
Zeus ringhiò. "Per mia figlia. Satiro inutile." "Ehi. Con Percy ha fatto un ottimo lavoro!" "Certo come no!" "Zitti." Esclamò Ade.
"Aspetta un attimo. Il tuo primo incarico di custode è stato cinque anni fa. Annabeth è dal Campo da cinque anni. Lei è il tuo primo incarico andato male, vero?" Grover rispose. "Non ne posso parlare. Ma come stavo dicendo, quando eravamo da Medusa, io e Annabeth abbiamo notato che c'è qualcosa di strano in questa impresa. Forse non è tutto quello che sembra."
Ade annuì "Esattamente! Io non ho preso un bel niente!"
"Ma davvero? Mi incolpano del furto di una folgore che invece ha preso Ade!" "Non mi riferisco a questo. Le Fur... Le Benevole, sembrava quasi che si stessero trattenendo. Come la Dodds alla Yancy: perché ha aspettato tanto per tentare di ucciderti? E Poi, sull'autobus, non erano così aggressive." "A me sono sembrate parecchio aggressive."
Ade commentò. "Ha distrutto Alecto! Deve ringraziare che non lo abbia ucciso per quello!"
Grover scosse la testa. "Ci strillavano dietro: Dov'è? Dove l'avete messo?" "Cercavano me." "Forse, ma sia io sia Annabeth abbiamo avuto l'impressione che non stessero cercando una persona. Sembrava che parlassero di una cosa." "Questo non ha senso." "Lo so. Ma c'è qualcosa che ci sfugge in questa impresa, e abbiamo solo nove giorni per trovare la Folgore..."
Percy disse a Grover.
"Non sono stato onesto con voi. Non mi importa niente della Folgore. Ho accettato di andare negli Inferi solo per riportare indietro mia madre." "Lo so, Percy. Ma sei sicuro che sia l'unica ragione?" "Non lo sto facendo per aiutare mio padre. A lui non importa di me. E a me non importa di lui."
Poseidone ci rimase un po' male alla frase del figlio. Ade disse. "Non ascoltarlo. È nella fase della negazione."
Grover guardò Percy. "Senti, Percy, io non sono intelligente come Annabeth. Non sono coraggioso come te. Ma sono piuttosto bravo a leggere le emozioni. Sei felice che tuo padre sia vivo. Sei contento che ti abbia riconosciuto e c'è una parte di te che vorrebbe renderlo fiero. Ecco perché hai spedito la testa di Medusa sull'Olimpo. Volevi che notasse quello che avevi fatto." "Ah, sì? Be', forse le emozioni dei satiri funzionano in modo diverso da quelle degli uomini. Perché ti sbagli. Non mi importa di quello che pensa lui." "Okay, Percy. Come vuoi." "E Poi, non ho fatto niente di cui valga la pena vantarsi. Siamo appena usciti da New York e siamo bloccati qui, senza soldi e senza mezzi per arrivare a Ovest."
Grover disse. "E se facessi io il primo turno di guardia? Tu cerca di dormire un po'" Percy si addormentò subito.
Mentre la scena cambiava, Poseidone disse. "Spero che non lo pensasse sul serio. Mi farebbe molto dispiacere sapere."
Angolo autrice
Ecco a voi un nuovo capitolo.
Considerando la lunghezza degli altri, non potete dire niente. Scusate.
By Rowhiteblack
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