capitolo 20 - le tre furie.
La scena successiva era su un autobus. I tre ragazzi guardavano verso tre vecchiette.
Zeus sbarrò gli occhi. "Tutte e tre le Furie?"
Percy disse. "Non è rimasta morta a lungo. Ma non avevi detto che si potevano allontanare per una vita intera?" " se sei fortunato. E tu ovviamente non lo sei."
Poseidone commentò. "Beh, ha descritto la vita di mio figlio in una frase. Complimenti gufa."
"Sono tutte e tre. Di immortales!" "Va tutto bene. Le Furie. I tre peggiori mostri degli Inferi. Non c'è problema. Fuggiremo dai finestrini." "Non si aprono." L'uscita posteriore?" "Non c'è."
Percy chiese. "Non ci attaccheranno con tutti questi testimoni. Giusto?" "I mortali non hanno la vista buona. Il loro cervello riesce a elaborare solo quello che vedono attraverso la Foschia." "Ma vedranno tre vecchiette che cercano di ucciderci." "Chi lo sa. Non possiamo contare sull'aiuto dei mortali. Forse c'è un'uscita di emergenza sul tetto."
Le tre Furie in quel momento cominciarono ad attraversare l'autobus.
Annabeth esclamò. "Ci sono! Percy, prendi il mio berretto." "Cosa?" "Vogliono solo te. Diventa invisibile e risali il corridoio. Lasciale passare. Così forse arriverai in cima e potrai scappare." "Ma voi..." "C'è una remota possibilità che non ci notino. Tu sei un figlio dei Tre Pezzi Grossi. Il tuo odore potrebbe coprire tutto il resto." Percy scosse la testa. "Non posso abbandonarvi così." Grover disse. "Non ti preoccupare per noi. Vai!"
Percy svanì.
Ade disse. "Non lo vediamo più." "Però, che occhio." Disse Zeus. Poseidone disse. "No. Però vediamo Loro." Indicando le Furie che aggredivano Grover e Annabeth.
"Dov'è? Dove l'avete messo?" "Non è qui! Se n'è andato!"
All'improvviso, tutti i passeggeri vennero scaraventati a destra.
L'autista gridò. "Ehi! Che diamine!" L'autobus cozzava contro le pareti della galleria.
"Ma che succede? L'autista è ubriaco?' Chiese Ade. I fratelli scossero il capo.
Poseidone disse. "Siamo usciti dell'autostrada."
All'improvviso, l'autobus emise un lungo gemito, compiendo un giro completo su se stesso e schiantandosi tra gli alberi.
L'autista, seguito dai passeggeri, fu il primo ad uscire.
Le Furie si rialzarono.
Di fianco alla cabina dell'autista, riapparve Percy.
"Non era l'autista." Disse Ade.
"Ehi!" Urlò, attirando l'attenzione delle Furie.
La Dodds Disse. "Perseus Jackson. Hai offeso gli dei e morirai." Mi piaceva di più come prof di matematica."
Percy tolse il cappuccio alla spada.
La Dodds, memore della sua morte, disse. "Arrenditi subito. E non patirai il tormento eterno." "Bel tentativo." Disse
Zeus commentò. "Bella faccia dura. Tuo figlio è in gamba. Quantomeno coraggioso."
Cominciò un combattimento tra i semidei e le Furie.
"Wow. Senza allenamento è così bravo?" Commentò Ade. Poseidone sorrise. "È mio figlio."
La Furia urlò. "Zeus ti distruggerà. Ade avrà il tuo spirito."
Uscirono dell'autobus. Che esplose subito dopo.
Gli dei sentirono i pensieri di Percy. "Che bello sapere che esistono gli dei dell'antica Grecia, perché hai qualcuno da incolpare quando le cose vanno male. Ad esempio, quando ti capita di fuggire da un autobus che è stato prima attaccato da mostruose megere e poi fatto esplodere da un fulmine, e per giunta si mette a piovere. Molti penserebbero che si tratti solo di sfiga ma quando sei un mezzosangue, capisci che una forza divina sta cercando di rovinarti la giornata."
Gli dei risero. "Poseidone?" "Si, Zeus?" "Tuo figlio è davvero forte."
Angolo autrice
Al prossimo.
By Rowhiteblack
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