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ARGOMENTI SPINOSI: PARABATAI

Alla frase di Jace era caduto il silenzio. Alexander ci guardò. "Che succede?" 

Alexa sospirò. "Avete tirato fuori un bell'argomento.  Insomma... sinceramente non so chi scegliere tra queste tre sciagure." La guardai. "Wow, Alexa sono sinceramente commossa dalla tua frase." Lei mi guardò. Proprio mentre Willow diceva. "Non pensarci neanche..." Lei disse. "Ciao sinceramente commossa dalla tua frase. Hai un nome leggermente lungo, ti dispiace se ti do un soprannome?" Io scossi la testa. "Niente in contrario. Scegli pure." "Pensavo qualcosa come... Com." "Com? A me viene in mente un sito." "Già... Sin?" "E cos  dove lo lasci?" Alexa riflettè. "È un nome molto complicato. Elsa hai suggerimenti?" "Sì. Smetti di dire cavolate." Io scossi la testa. "Elsa, lo scopo di un soprannome è accorciare il nome. Non darne uno lungo uguale. Tanto vale chiamarmi sinceramente commossa dalla tua frase." Alexa annuì. "Magari lei non ha ben capito cosa volessi..." Willow ci fissò. 

Jace ci interruppe. "Deciderete dopo come chiamare Rowhite. Dunque... la cosa importante è discutere del parabatai. Chi volete?" Willow scosse la testa. "Non voglio un parabatai. Non ne voglio uno." Elsa intervenne. "Cosa intendete per parabatai? Un compagno in battaglia?" Alexander intervenne. "No. Un parabatai non è solo quello. È un fratello, una parte di te. Se accetti di legarti con qualcuno con la runa... beh, devi avere una forte intesa con questa persona. Perché non gli affidi solo la tua vita. Gli affidi la tua anima." Elsa ci pensò. "Sinceramente non voglio dipendere così tanto da qualcuno."

Alexa mi guardò. "Tu Row che ne pensi?" Io socchiusi gli occhi. "Io mi fido delle persone. Non ho questo problema." "Un parabatai non è una cosa così insignificante, Row. " intervenne Alec. "Se ti leghi con qualcuno così... Non devi prenderla tanto alla leggera. C'è differenza tra fidarsi delle persone e affidare la propria anima a qualcuno." Annuì. "Lo avevo capito. Ma, sinceramente, mi fido sia di Elsa, sia di Alexa, sia di Willow. Affiderei la mia vita a tutte e tre. L'ho già fatto. E, dopo il tradimento di Sarcasm... ho affidato loro anche una parte della mia anima. Io e Alexa abbiamo già combattuto insieme, e abbiamo intesa. Se per le è okay... a me andrebbe bene diventare la sua parabatai." Alexander annuì. "Era quello che volevo sentire. Alexa?" La ragazza annuì. "Mi fido di Row.  Non della sua concezione di pericolo, o del suo giudizio in generale, ma lei è un'ottima amica. È compassionevole, coraggiosa, ha quella dose di sarcasmo e di arroganza che fanno solo bene." Corrugai la fronte. Poi, ripetei la sua frase. "Non della sua concezione di pericolo o del suo giudizio in generale? Quando mai ho detto che la situazione non era pericolosa? Sto continuando a dire che moriremo!" Elsa mi guardò. "Dovresti essere ottimista, Row!" "Hai ragione, Elsa." Mi girai verso Alexa. "Moriremo velocemente!" Guardai Elsa. "Meglio?" "Questo sarebbe essere ottimisti?" Alexa annuì. "È un faro di positività. Non lo hai notato?"

Jace guardò Alexander.  "Mi sembrano una buona coppia." Alexander annuì. "Se volete, domani possiamo cominciare i test. Se non avete niente da fare." Io scossi la testa. "Non abbiamo niente da fare, tranquilli." Alexa annuì. "Poi non vedo l'ora!" Willow ed Elsa chiesero. "Noi?" "Voi continuerete a fare esercizi per diventare shadowhunters a tutti gli effetti. Avere origini shadowhunters non vi rende tali. Dovete ricevere la runa dell'Angelo." Elsa annuì. "Pensavo avrebbe detto qualcosa del tipo. 'Pulite il sangue di queste due.'" Io la fissai. "Sono io quella che dovrebbe essere più ottimista?" Elsa alzò le spalle.

Alec e Jace portarono me e Alexa in un'altra stanza. Elsa e Willow erano rimaste con Izzy e Clary. Alexa mi sussurrò. "Sei sicura? Non sentirti obbligata a farlo. Per me non ci sarebbero problemi." La guardai. "Ne sono assolutamente sicura. Se non volessi, non mi costerebbe nulla dire no. Voglio. Tu?" "Anche." Jace ci guardò. "Sapete che abbiamo sentito tutto?" "Quindi?" "Le vostre paure sono capibili." Alec annuì. "Nemmeno io ero sicuro di diventare parabatai di Jace. Alla fine... sono molto contento di aver scelto così. Avere un parabatai è fantastico per uno shadowhunters." Jace annuì. "Dove andrai Tu, andrò io." Alexa chiese. "Che stai dicendo, Jace?" "Una parte del giuramento. Ve la insegneremo." Io scossi la testa. "Ci sarà da imparare un giuramento? L'importante non è la volontà in sé?" Alexander annuì. "Il giuramento è una formalità. Non preoccupatevi, non è difficile da imparare." Jace annuì. "Saranno cose naturali da dire."

***

Era arrivato il momento di ricevere le rune dell'Angelo e la runa parabatai.

Io guardai Alexa. "È la tua ultima occasione per mandarmi al diavolo e annullare tutto." Lei mi fissò. "Tranquilla. Non ti manderei mai al diavolo." Poi, sorridendo, disse. "Potrei mandarti da mio padre e basta." Io scoppiai a ridere. "Preferirei il diavolo, grazie." 

Alexander entrò. "Pronte?" Elsa annuì. "Per quanto possibile..." Magnus si avvicinò a me ed Alexa. "Sono così orgoglioso di voi! Mi avete reso davvero fiero! Awwww, Alexander non sono meravigliose!" Alexander scosse la testa. "Magnus ti dovresti spostare. Lo sai che in teoria..." Magnus lo fronteggiò. "Sono le mie figlie adottive! Assisterò alla loro prima runa e alla runa da parabatai! Non puoi impedirmelo!" Alexander annuì. "Infatti. Ma se non ti sposti, non avverrà alcuna cerimonia."



Dopo aver ricevuto la runa dell'Angelo, Jace fece spostare Elsa e Willow. Io ed Alexa ci mettemmo una di fronte all'altra.

Io tesi la mano e Alexa la strinse.

Cominciai a dire. "Dove andrai tu, andrò anch'io; dove morirai tu, morirò anch'io e vi sarò zepolto: l'angelo faccia a me questo e anche di peggio se altra cosa che la morte mi separerà da te." Alexa ripetè il giuramento. Una runa comparve sul nostro braccio. Jace si avvicinò. "Adesso vivete di quel giuramento. Anche se avrete dei dubbi sull'affetto che il vostro parabatai ha per voi, non dimenticatevi che questo giuramento è il più importante per gli shadowhunters." Io annuì. Alexa sorrise. "Beh... Non mi libererò mai di te." Scossi la testa. "Hai firmato la tua condanna."

Magnus scoppiò in lacrime e ci abbracciò. "Sono così orgoglioso di voi! Oh... Alexander guardale! Stanno crescendo!"


Angolo autrice

Al prossimo

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