capitolo 8
Corsi, corsi più velocemente che potevo, ma mi dovetti fermare dopo un po' per la stanchezza.
Mi sedetti con il fiatone, chiusi gli occhi e ascoltai.
Tutto sembrava silenzioso intorno a me, ma sapevo che non lo era.
La natura è composta da tantissimi suoni ed alcuni non li riesci ha dimenticare ma vanno conservati nel tesoro interiore che tutti possediamo.
Non possono essere sentiti da tutti perché vanno conservati come trofei, ma devono essere ascoltati insieme a se stessi e riuscire ad essere ricordati.
Un rumore mi distrasse dai miei pensieri, mi alzai a fatica per andarmene .
"dove credi di andare tu ?"
Un uomo,grande e grosso mi guardò con un sorriso sadico in volto.
"Bhe ,mi stavo alzando per andarmene da qui , non ci vuole un genio ha capirlo" diciamo che non sono molto simpatica quando sono stanca, e di solito sono abbastanza suscettibile.
Lui mi fece un ghigno malizioso, mi studiò dalla faccia in giù soffermandosi in alcuni punti che mi fecero in furiare ancora di più.
"vuoi una foto per caso, magari mi metto in posa se preferisci" gli dissi molto alterata .
Lui rise, si avvicinò e disse"in realtà stavo pensando di prendermi più di una foto"
Io infuriata gli tirai un pugno così forte da rompergli il naso, adesso non aveva più la faccia da coglione .
In realtà quella c'è l' avrà sempre,non è colpa sua.
Sai anche se sei una scassa palle magari mi fai compagnia.
Lui mi guardò e mi prese per il collo, mi stava stritolando con una forza sovrumana, poi disse "sono un vampiro,e il mio superiore ti vuole"
Io a fatica riuscì a dire "se fai così mi ucciderai" lui fece un altro ghigno per poi lasciarmi andare, io vedevo tutto sfocato, poi lui mi picchiò ricordandomi i bulli che mi picchiavano.
Io mi misi a piangere dal dolore, ma poi senti un ringhio e l'uomo si assestò da quello che stava facendo, si girò e disse "sta arrivando devo portarti via da qui, se no a chi lo sente a quello"
Io mi alzai in piedi per scappare, ma lui mi tirò un pugno nello stomaco, e di tutti quei pugni che mi aveva dato questo era il peggiore.
Urlai fortissimo e poi mi lasciai cadere all' indietro sbattendo la testa, chiusi gli occhi e poi senti un ringhio furioso, delle urla strazianti e poi nulla. Se non il mio respiro e quello di qualcun'altro, non riuscivo ad aprire gli occhi e muovere niente.
Dopo un po' sentì delle braccia familiari prendermi a mo di sposa e disse "mi sei mancata,ti prego non scappare da me ,non andartene, non potrei sopportare la tua perdita, io ti accetterò sempre anche se avessi un milione di difetti saresti sempre perfetta per me".
Io sentivo tutto, e soprattutto sentivo il dolore, ma non sentivo tutto il dolore emotivo che mi attanagliava da anni, forse avevo trovato qualcuno che ci teneva un po' a me .
Poi disse una frase che non mi aspettavo: "ti amo da morire " e poi niente , non senti più niente vedevo solo buio.
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Mi risvegliai in un prato con un lago che splendeva.
Talmente bello da far pensare che non fosse vero, dopo aver ammirato quello che mi circondava vidi una luce al centro del lago.
Da quella luce appari una donna splendida dai capelli bianchi, con addosso un vestito bianco perlato e una luce che la circondava. Non era anziana nonostante i capelli di quel colore, ma aveva un viso: familiare gli occhi blu identici hai miei, mi assomigliava ma non ci feci caso.
Lei mi guardò con una dolcezza che mi fece accapponare le pelle. Io un po' impaurita di come era venuta fuori dissi "chi sei? "
Lei sorrise si avvicinò e disse: "non aver paura ,non ti potrei mai fare del male".
Lei sospirò e mi guardò negli occhi "sono la dea Luna ,tua madre" dopo questa rivelazione era come se il mondo mi fosse caduto addosso..
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