TORNA A CASA
"Siamo in macchina da ore, quanto manca?" "Lamentati meno, piccolo Gilbert." "Io sono ancora umano! Io lo soffro il mal d'auto. Mi viene la nausea! Almeno aprite i finestrini!" "Jeremy!" "Scusa Stefan." Elena apre i finestrini. "Grazie". "Bene, ora che siamo tutti comodi... benvenuti a Las Vegas, ragazzi!" Gli altri tre passeggeri, al commento dell'autista, si girano a vedere la meravigliosa città dove sono andati. "Certo che Lene si diverte, eh?" Commenta, ironicamente, Damon.
"Ha sempre fatto così..." "Elena, ricordati che dobbiamo farla tornare a casa con noi. C'è spazio da voi due, giusto?" "Certo! Lei può unirsi, se vorrà farlo." "Grazie, Stefan." "Figurati Jeremy." "Allora, piccolo Gilbert, dov'è questa fantomatica Lene?" "Ha detto di aspettarla davanti a quell'edificio" Risponde il 'Piccolo Gilbert' in questione, indicando un edificio molto alto. "Lo sai che quegli edifici, così alti e molto affollati vengono comunemente chiamati hotel?" "Damon piantala!" "Va bene, Elena" Damon parcheggia la macchina. "Nel frattempo, noi che facciamo?" Chiede Elena, ricevendo un "Che ne direste di dirci chi è questa Lene?" da parte di Stefan. "No... È meglio che voi non sappiate chi è lei... Fidatevi." "Okay, non diteci chi è, ma almeno come è." "È un misto tra Katryn ed Elena." "Cioè... una ragazza molto cattiva e senza alcun pudore, ma che a volte diventa un'adorabile ragazzina compassionevole e dolce?" "Io sono la seconda o la prima parte, Damon?" "La prima." "Non proprio... quello che volevo dire è che a volte si comporta in modo leggero, senza dare peso a niente, mentre a volte è così seria e triste che ti fa venire voglia di ucciderti. O ucciderla, a seconda dei casi." "Jeremy, e io chi sarei, tra le due descrizioni?" "La seconda." "Oh, beh... Grazie mille a entrambi." "Figurati. È un piacere." "Possiamo tornare seri?" "Certo Stefan. Perché, comunque?" "È quella lì?" Stefan indica tra la folla una ragazza sui sedici anni, con i capelli castani un po' mossi e gli occhi castani. Ha dei pantaloni di pelle neri, con delle scarpe con il tacco molto alto e, sopra, una canotta rossa con sopra una giacca di pelle. "Credo di sì." Dice Elena. "Avete dimenticato di dire che si veste come Katryn?" "Va beh... è un abbigliamento accattivante, no?" "Jeremy." "Scusa, Elena. Adesso le scrivo per vedere se è lei." Jeremy prende il suo telefono e comincia a scrivere qualcosa. Poi invia. "Che le hai scritto?" "Damon, sei una comare... Te lo ha mai detto nessuno?" "No... Cosa hai scritto?" "Ehy Lene. Noi siamo sotto l'hotel, e tu? Sei già arrivata?" "Ma che bravo il nostro piccolo Jeremy... Ha scritto hotel... Che bravo ragazzo, come impara in fretta." "Guardate" Dice Stefan, indicando la ragazza di prima. Aveva preso il cellulare e letto un messaggio. "È lei" "Già. Mi ha chiesto dove ci troviamo." "Dille che andiamo noi da lei" Indica Damon, scendendo dalla macchina, seguito a ruota da Stefan ed Elena. "Si va bene, però aspettatemi." Jeremy scende dall'auto, dopo aver scritto a Lene il messaggio. La ragazza si sposta sotto una tettoia, sedendosi su un gradino. Jeremy, Elena, Damon e Stefan vanno verso di lei. "La chiamo ora... LENE!" La ragazza, sentendosi chiamare, si gira verso la fonte del rumore, per poi riconoscere Jeremy e correre ad abbracciarlo. "JEREMY!" Stefan e Damon si fanno da parte, mentre la ragazza 'assale' Jeremy. "Ciao Lene. Allora che ci fai a Las Vegas?" "Fondamentalmente, mi diverto. Poi, ho anche un incarico qui da qualche parte. Però non ti posso dire troppo. La cosa che conta di più nel mio lavoro è la privacy." "Certo. Lo so che se puoi mi dici tutto. Ti ricordi di Elena, vero?" Continua Jeremy, indicando la ragazza appena citata. "Certo. Come potrei averla scordata. Ciao Elena. Ti diverti a Mystic Falls? Hai rotto il cuore di Matt alla fine? O ti diverti con qualcun altro, adesso?" "Ciao Lene. Io e Matt non stiamo più insieme. Ci siamo mollati dopo la morte dei nostri genitori... Perchè non eri al loro funerale?" "Perchè non mi interessava esserci. Allora, Jeremy, cosa ti porta a Las Vegas? Oltre alla bellezza di questa città..." "Abbiamo un problema a Mystic Falls" "Ti chiami Jeremy, per caso?" Risponde Lene, a Elena. "C'è un problema, Lene... E... Abbiamo bisogno di te." "Cosa succede?" "Beh... A dire il vero... Vampiri, per lo più. Ma ci sono anche streghe." "Tu saresti...?" "Stefan Salvatore. E lui è mio fratello Damon." "Salvatore... Siete imparentati con Zach?" "Sì... è nostro zio." "O meglio, lo era..." "Sì, so che è morto. Un incidente, mi ha detto Liz..." "Ma...?" "Chi di voi due l'ha ucciso?" "Come scusa?" "Non fare quella faccia, Stefan
... Zach era un mio amico... Mi ha parlato dei suoi antenati vampiri, della tradizione di famiglia di tenere della verbena da parte... Suppongo che l'assassino sia tu, Damon." "Supponi bene. Chiunque tu sia." "Chiunque io sia... Quindi voi non sapete chi sono io? Cioè sapete il nome e... basta? Neanche il cognome?" "Sappiamo che sei Lene, hai contatti con Jeremy, e conosci Mike... niente altro." "Mike? Quel Mike? Micheal?" "Sì... quel Mike... è tornato. Con una ventina di vampiri ad aiutarlo e non si sa quante streghe..." "Come potrei aiutarvi, Jeremy? Non lo vedo da quattro anni!" "Qualsiasi cosa tu sappia... è meglio che niente, no?" "No. Questo non posso farlo, Jeremy. Mi dispiace, ma... non ci riesco." "Ma di che parli?" "E a te cosa te ne dovrebbe fregare, scusa?" "Pardon." "Va bene. Noi ce ne andiamo stasera... se cambi idea, sai cosa fare" Dice Jeremy, muovendo il cellulare. Poi, si avvia verso la macchina, facendo cenno agli altri tre di seguirlo. "Mi spieghi perché non hai insistito, Jeremy?" "Stefan... la conosco, Okay? Se non vuole, non ci aiuterà. Anzi, più insisto, peggio è." "L'idea quindi è?" "Lo sapremo stasera... suppongo..." "Va bene... Andiamo ai Casinò... E poi torniamo alla rovina giornaliera, nella bellissima città chiamata Mystic Falls." "Damon, sei incorreggibile..." "Grazie, Elena, lo prenderò come un complimento." "Ma non lo era." "Come scusa?" "Niente, niente. Andiamo al Casinò, dai!" "Vedi come l'ho già corrotta?" "Ma taci!"
"Vero che ci siamo divertiti un mondo, al Casinò?" "Sì, Damon. Ci siamo divertiti. Grazie per averci mostrato quello che ci perdevamo nella nostra monotona vita semplice. Grazie infinite per averci illuminato sul nostro potenziale e i nostri poteri. Ti saremo debitori per sempre." "Non serve fare la sarcastica, Elena. Sul serio." "Io non ero sarcastica. Davvero, sarò per sempre tua debitrice. Per sempre." Jeremy, provando ad attirare l'attenzione dei tre vampiri, che continuano a prendersi in giro tra loro. "Ragazzi. Potreste ascoltarmi, per favore?" "Fa parlare gli adulti, qui, Piccolo Gilbert. Non vedi che siamo impegnati?" "Impegnati a prendere in giro Damon? Non potete farlo a Mystic Falls?" "Be' potremmo... Però poi se ne accorgerebbe che lo stiamo prendendo in giro, no?" "Guardate che me ne ero accorto." "Certo, fratello. Ci hai quasi convinti eh." "No, sul serio, avevo capito tutto." "Ragazzi. Potreste ascoltarmi? O quanto meno prestarmi attenzione?" "Povero Jeremy. Sta sviluppando una grave malattia. Non ha abbastanza attenzioni. Dobbiamo stare attenti, potrebbe aggredirci per riceverne altre." "Si, mentre dormi. Allora, ora mi ascoltate?" "Dobbiamo prima portare Damon da uno psicologo. Poi ci occuperemo dei tuoi problemi." "Ragazzi. Guardate lì." Jeremy riceve finalmente attenzione, e indica ai conpagni la presenza di Lene appoggiata alla macchina di Damon. "Vai tu, Jeremy. Non credo che accetterà la mia presenza." "Va bene, Elena. Vado io." Jeremy si avvia verso Lene, appoggiata al cofano della macchina. "Ciao Lene. Quindi?" "Mike è davvero tornato?" "Sì, Mike è davvero tornato. E, a quanto dicono, è molto cattivo e spietato. Molto." "Capisco. Bene." "Quindi? Verrai con noi?" "Sì, verrò. Vado a prendere le mie borse. Dove sto?" "A casa dei Salvatore." "E a loro va bene?" "Certo. Non è che abbiano molta scelta." "Certo. Va bene." Lene va verso l'hotel di fianco a loro, sparendo poi all'ingresso. Stefan, Damon e Elena si avvicinano a Jeremy. "Be... Io ve l'avevo detto che ci avrebbe aiutato..." "No, tu hai detto che era probabile che lo avrebbe fatto... non ne eri sicuro. " "Dettagli. Ora, a voi va bene, vero? Che Lene alloggi con noi?" "Ma certo. Perchè non dovrebbe?" "Non lo so... Insomma Lene e Elena nella stessa stanza? O casa? Che Merlino ci aiuti..." "Jeremy. Non essere così pessimista." "Io non sono pessimista, anzi... Sono l'essenza dell'ottimismo." "Appunto, l'essenza. Adesso basta dire cavolate, che sennò spaventi Damon e Stefan." "Siamo due vampiri!" "Bravo Damon. Urlalo." "Zitti. Sta tornando Lene." Lene si avvicina alla macchina, guardando i suoi futuri coinquilini piuttosto sconvolta. "Ehm... Ma erano normali, o oggi è una situazione particolare?" "Normale. Perfettamente normale." "Oh, bene... Proprio contenta." Lene fa per salire in macchina, dopo aver messo le due valigie nel bagagliaio, ma Damon e Stefan la bloccano. "Ferma dolcezza." Dice Damon. "Tu non sali finché non sappiamo chi sei". "Beh. Lene. Ora posso salire?" "Nome completo. E non stiamo scherzando." Interviene Stefan. "Oh be... se insistete... Lene Gilbert, sorella di Jeremy e Elena. Ora posso salire? Grazie"
Angolo autrice
Salve a tutti, o giovani fan di TVD. Non ho idea di quando pubblicherò, ma... questo è un capitolo bello lungo, no? Ora vi lascio, devo andare a mettermi in pari con una serie tv nuova. Addio, giovane fangirl, e fanboy se ce ne sono
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