Casa
HITOSHI SHINSO POV
Camminavamo ormai da un bel pò sotto la pioggia che, fortunatamente, si era fatta molto più leggera dopo la nostra uscita dalla stazione. Eravamo comunque entrambi fradici e non ce ne curammo molto.
T/N si sorreggeva a me stringendomi il fianco mentre tentavo di farla camminare diritta cingendole la spalle e sorreggendola per il braccio dato che il suo intontimento per via dell' alcool non accennava a scendere.
All' inizio quel contatto mi imbarazzò parecchio, ma in poco tempo era diventato qualcosa di naturale, come se lo facessi da sempre.
T/N faceva discorsi sconnessi e senza senso e riuscì più volte a farmi ridere di gusto.
Mi sentivo bene, come non ero mai stato in vita mia.
"S-Shinso...Ma Shinso ha i muscoli!" rise accarezzandomi il fianco e seguendo delicatamente con il dito le linee che segnavano il mio obliquo.
"Ehm...ecco...Mi sto allenando parecchio ultimamente." sorrisi imbarazzato evitando il suo sguardo.
"Oh! Anche...anche io voglio! T-ti ricordo che mi hai p-promesso che ci saremmo allenati insieme, Hitoshi!"
"Si, me lo ricordo."
"N-Non dobbiamo mollare! S-Seguiamo...inseguiamo i nostri sogni!" urlò alzando un pugno al cielo.
Dopo di che si mise a canticchiare una qualche canzone straniera enfatizzando le parole con la mano. Non riuscii a fare a meno di sorridere davanti tanta dolcezza.
Me ne cantò tante altre spiegandomi il significato recondito di ogni testo e, senza che ce ne accorgessimo, arrivammo davanti al suo appartamento.
"H-Hitoshi...apri tu la porta? N-non credo di...di riuscire a centrare la serratura."
Vederla così mi trasmetteva una tenerezza profonda e mi ritrovai a sorridere nuovamente prendendo le chiavi e aprendole la porta.
"Yeah!" gridò entrando in casa e sedendosi sul gradino dell'ingresso per poi togliersi le scarpe.
Rimasi imbambolato a guardarla crogiolarsi nel suo entusiasmo: era davvero bellissima.
Vedendomi immobile sulla porta, cambiò espressione e si avvicinò a me con aria preoccupata.
"P-Perchè rimani fermo lì? N-non dirmi che...non dirmi che te ne vai..." chiese.
"No, figurati. Rimango con te." sorrisi.
"Evvai!" urlò tornando a ridere ed iniziando a correre nel corridoio per poi entrare nella sua camera.
Varcai l' ingresso chiudendo la porta dietro di me, mi tolsi le scarpe e presi il telefono per scrivere il messaggio promesso a Tsunichi.
Poco dopo la vidi tornare porgendomi dei vestiti.
"S-Shinso...sei...sei tutto bagnato, perché non vai a farti un bagno?" chiese con aria dolce.
"Preferisco lo faccia prima tu."
"No! Prima tu che...che s-sei gentile."
"Insisto. Prima tu." sorrisi.
"No, tu!"
La situazione poteva andare per le lunghe e fu allora che infilai un braccio sotto alle sue ginocchia e le cinsi la vita con l'altro per alzarla da terra e farla appoggiare sul mio petto. Dopo di che, camminai a passi lenti verso il bagno.
"C-cosa fai? Peso t-tantissimo! N-non voglio che...che ti fai male per colpa mia." disse dimenandosi.
"Ma se sei leggerissima."
La vidi arrossire per poi rilassarsi ed abbassare lo sguardo.
Subito dopo, alzò lentamente il braccio e lo cinse intorno alla mia spalla facendo sprofondare il viso nell' incavo del mio collo.
La cosa mi regalò una vampata di calore e mi ritrovai nuovamente a sorridere: era veramente da troppo tempo che non provavo una serenità come quella.
Una volta in bagno la feci scendere, aprii i rubinetti e le preparai la vasca. Dopo di che, mi diressi verso il corridoio stringendo la maniglia della porta.
"Fai pure con calma, ti aspetto qui fuori." sorrisi.
"S-Shinso!" mi chiamò completamente rossa in volto. "N-non è che...insomma...potresti...vorresti rimanere insieme a me? Non voglio rimanere s-sola."
Il mio cuore ebbe un sobbalzo per la sua proposta e dovetti scansare il suo sguardo data la dolcezza presente nei suoi occhi.
"Ehm...T/N, non so se sia il caso." mormorai accarezzandomi la nuca.
"S-sto di s-schiena...te lo giuro."
Ovviamente l'idea mi piaceva parecchio, ma non avrei voluto che se ne potesse pentire il giorno dopo.
"Sei...sei sicura?"
"Si." rispose con voce ferma.
Chiusi gli occhi continuando a sfregarmi la nuca imbarazzato.
"O-ok. Ma nel caso, in un qualunque momento vuoi che io esca, non farti problemi a dirmelo."
Aprii subito gli occhi sentendo dei rumori strani provenire dalla sua direzione e la scoprii intenta a sfilarsi il vestito rimanendo solo con il reggiseno e le mutande addosso.
Mi voltai di scatto verso il corridoio sentendo un forte calore riempirmi le guance mentre lo stomaco si chiuse istantaneamente.
Sentii che si sfilò la restante parte dei vestiti bagnati canticchiando un' altra canzone per poi immergersi nell' acqua.
Deglutii a vuoto non sapendo bene cosa fare.
"Shinso! Ma c-cosa fai? Siediti qui!" disse battendo la mano su uno sgabello vicino alla vasca.
Una situazione come quella poteva solo peggiorare.
Chiusi la porta rimanendo nel bagno e cercai di farmi forza. Non mi era mai successa una cosa del genere in tutta la mia vita e mai avrei pensato che potesse accadere; non ero preparato mentalmente.
Ad occhi chiusi, mi voltai e pregai di riuscire ad individuare lo sgabello senza doverli aprire.
A tentoni lo trovai e mi sedetti.
"Ahah! M-ma cosa fai? Ti faccio p-paura...per caso?"
"Non è quello." dissi serio mantenendo gli occhi chiusi.
Subito dopo, sentii la sua mano uscire dall' acqua per stringere delicatamente la mia.
"V-va tutto bene, Hitoshi...rilassati...non preoccuparti di nulla."
Fu la prima frase non completamente balbettante che riuscii a sentire da lei in tutta la serata ed era carica di una dolcezza particolare.
Aprii lentamente gli occhi e la vidi con la testa piegata sul braccio che era appoggiato al bordo della vasca mentre mi sorrideva; mi riscoprii a pensare di nuovo a quanto la trovassi bella.
Era una di quelle scene che avrei voluto imprimere come una fotografia nella mia mente per poterne godere in qualunque momento.
"S-sei...sei davvero fantastico." mormorò guardandomi con occhi dolci.
"Eheh, non credo proprio. Sei la prima che me lo dice, oltre a mia madre ovviamente." sorrisi imbarazzato.
"Qu-questo perché tua madre è...è intelligente! Tutti gli altri sono una marmaglia di cretini!" disse alzando un pugno al cielo.
Fortunatamente, la schiuma nella vasca le arrivava quasi fino al collo e non vidi nulla di compromettente.
Rimanemmo a parlare del più e del meno per parecchio tempo mentre continuava a ripetermi quanto fossi una bella persona.
Quando concluse il bagno, la aiutai ad uscire dalla vasca e fu davvero un impresa riuscire a non far cadere l' occhio sul suo corpo nudo; dopo di che toccò a me lavarmi.
T/N mi portò dei vestiti assicurandomi che non erano nulla di imbarazzante né di assurdamente femminile ed andò verso la sua camera.
Non volevo lasciarla sola per troppo tempo e mi lavai in fretta e furia per poi vestirmi e raggiungerla nella sua stanza.
I vestiti che mi diede furono una maglietta nera e un paio di pantaloni corti sotto al ginocchio ed entrambi mi stavano parecchio aderenti. Cercai di non curarmene troppo, in fondo, dovevo solo aspettare che i miei abiti asciugassero.
Quando varcai la porta della sua stanza, la trovai seduta sul letto e si voltò subito verso di me.
"Hai f-fatto in fretta!" sorrise.
"Si."
"S-sei stanco per caso?"
"Ehm, no perché?"
"N-nemmeno io! C-che vorresti fare?"
"Non sarebbe meglio se ti mettessi a dormire?" chiesi.
"No! N-non sono...non sono affatto stanca!" rispose con un espressione corrucciata.
"Va bene." dissi camminando nella sua direzione e sedendomi accanto a lei. "Pensavi a qualcosa?"
"Ecco...io...volevo chiederti delle cose."
"Certo." sorrisi.
"Davvero...davvero tu... non sei più arrabbiato con me? P-Perchè te lo posso giurare che io non ho fatto nessuna orrenda scommessa." mormorò con espressione triste.
"Ti credo." risposi.
"E' che...quello stronzo di Takagi mi aveva preso il telefono quando abbiamo lavorato insieme io e te e...e ha fatto lui...ha fatto lui tutto questo casino. Q-quando mi ha baciato nello spogliatoio...io...io n-non volevo. N-non te ne ho v-voluto parlare perché avevo paura di quello che...che avresti potuto pensare. E tutte le altre sue scene da rimorchio pubbliche? A me...a me fa schifo quell' essere. Cercavo...cercavo sempre di scansarlo, ma ha più forza di me." continuò non curante della mia risposta. "V-vederti soffrire mi stringe il cuore e non farei mai...mai e poi mai qualcosa che...che potesse ferirti come una s-stupida scommessa, te lo giuro."
Le misi una mano sulla testa sfiorandole i capelli.
"E' tutto a posto. Non preoccuparti più di questo."
"D-davvero...quando mi hai..mi hai detto quelle cose mentre eri arrabbiato ho avuto tanta paura...tanta paura di perderti, Hitoshi. Sei...sei tanto importante per...per me."
Sorrisi di cuore facendo scendere la mano sul suo collo per accarezzarle la nuca.
"H-Hitoshi...q-quello che ti ho detto quel...quel giorno lo penso sul serio... Aaah! So che mi pentirò di averti detto queste cose domani, ma...ma ecco...Trovo tu sia bellissimo e tu abbia un sorriso bellissimo e... e mi piace tanto la tua compagnia. Mi...mi sembra di conoscerti da una vita e quando sto con te mi sento benissimo e...e voglio starci tanto assieme a te...quindi ora puoi odiarmi o andartene se vuoi, ma...ecco...tu mi...mi piaci davvero, davvero tanto." continuò con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi.
Di fronte a tanta dolcezza, un istinto profondo prese totalmente il controllo del mio corpo e feci qualcosa che desideravo di fare da davvero troppo tempo.
La sospinsi gentilmente verso di me grazie alla mano con cui le accarezzavo la nuca e posai delicatamente le mie labbra sulle sue.
Chiusi gli occhi e la sentii irrigidirsi, ma non cercò di divincolarsi.
Dopo qualche secondo percepii le sue labbra rilassarsi e potei rendere più profondo il mio bacio.
Quel bacio tanto atteso durò per svariati ed infiniti minuti e, finalmente, tutte quante le mie ansie scivolarono via.
Il suo buonissimo profumo mi circondava e la morbidezza delle sue labbra mi fece sentire istinti a me estranei fino ad allora.
Ci dividemmo per un attimo, dove guardandola, potei vedere il suo sguardo dolce che mi provocò una piacevole fitta al cuore. Le accarezzai la guancia con la mano libera e la baciai nuovamente.
Senza interromperci, girammo entrambi le spalle per poter essere uno di fronte all' altro e, mio malgrado, percepii una sensazione proveniente dal basso ventre che avrei preferito non sentire in quel momento, ma temo fosse inevitabile vista la situazione.
Senza rendermi conto delle mie azioni, la spinsi delicatamente per farla sdraiare e il mio corpo la seguii, non smettendo per un istante di baciarla.
I nostri corpi aderivano perfettamente, come due pezzi compatibili di un puzzle e il calore del suo corpo appena uscito dall' acqua calda mi fece sentire una piacevole scossa lungo la schiena.
T/N alzò lentamente le mani e me le passò tra i capelli per poi iniziare a sfiorarmi la nuca provocandomi un forte brivido.
Nel frattempo, non avevo smesso un attimo di accarezzare il suo viso con dei movimenti delicati delle dita mentre le nostre labbra si univano e si studiavano senza sosta.
Fu la sensazione più bella che io avessi mai provato in tutta la mia vita.
Quando sentii le sue mani scendere ed accarezzarmi le spalle per poi stringere forte il tessuto della maglia, percepii la fitta al basso ventre farsi più forte e fu come risvegliarsi da un lungo sonno.
Mi alzai di scatto e mi misi a sedere, mentre lei mi guardava stupita.
"T-tutto bene? Ho...Ho fatto qualcosa che non va?" chiese con voce preoccupata.
"N-no. Tranquilla...è...è un po' complicato." risposi imbarazzato.
Si mise a carponi sul letto per poi sfiorarmi la mano.
"S-sicuro? S-se ho sbagliato qualcosa me lo puoi dire..."
"Non hai fatto assolutamente nulla che non va, T/N, te lo giuro." arrossii tenendo le braccia tra le gambe e piegandomi leggermente in avanti per evitare che vedesse qualcosa di compromettente per via dei pantaloni aderenti.
In quell' istante mi abbracciò di scatto stringendomi il collo tra le braccia e mostrandomi un bellissimo sorriso.
"Eh si, si...Credo che tu mi piaccia proprio, proprio tanto, Hitoshi...Scusa."
Sorrisi e le accarezzai il capelli.
"Anche tu, T/N. Anche tu. Non scusarti."
Rimanemmo qualche minuto in quella posizione mentre il suo respiro mi scaldava il collo e la mia mano studiava le ciocche dei suoi bellissimi capelli.
Ad un certo punto la guardai e scoprii che si era addormentata sulle mie spalle. Sul suo viso regnava un' espressione di pace ed il primo pensiero istintivo fu che avrei tanto voluto goderne per tutta la mia intera vita.
Facendo tutto il possibile per non svegliarla, la feci sdraiare e mi distesi anche io al suo fianco per osservarla ancora un po'. Eravamo uno di fronte all' altro e mi accorsi di non averla mai guardata come si deve.
I lineamenti rilassati del suo viso, le lunghe ciglia, la labbra morbide socchiuse, i capelli che le incorniciavano il volto e cadevano morbidi sul cuscino e le linee armoniche del profilo del suo corpo che si innalzavano tra le lenzuola: era la cosa più bella che avessi mai visto e mi aveva confessato di essere innamorata di me.
Non riuscivo ancora a credere che potesse succedermi una cosa tanto meravigliosa. T/N sarebbe stata la mia ragazza e temetti di trovarmi solo in un bellissimo sogno, ma lei era lì; riuscivo a sentire il suo respiro accarezzarmi il volto e sentii il mio cuore quasi scoppiare nel riempirsi di tutti i sentimenti che provavo nei suoi confronti.
Facendo sempre attenzione a non svegliarla, mi avvicinai a lei e feci passare delicatamente il braccio sotto il suo collo per poi abbracciarla stringendola contro il mio petto.
Sprofondai la testa tra i suoi capelli ancora umidi dal bagno e mi lasciai cullare dal loro profumo. Il calore del suo corpo contro il mio era un qualcosa che andava ben oltre ai miei ormai comuni sogni ad occhi aperti.
Iniziai a sentire gli occhi pesanti e la strinsi ancora più forte dandole un grosso bacio sulla fronte.
Lei era lì, tra le mie braccia e tutto il resto del mondo, con i suoi problemi e i suoi rumori, cessò finalmente di esistere.
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