Amore
ATTENZIONE, ATTENZIONE. E' giunto il momento.
In questo capitolo è presente una scena lemon. Se, per un qualunque motivo, non avete piacere di leggerla o pensate possa darvi fastidio, inserirò degli asterischi (***) all'inizio della suddetta scena e anche alla sua conclusione in modo che possiate evitarla. Purtroppo, occupa la maggior parte del capitolo, ma mi sembra giusto dare la possibilità anche a chi non ha intenzione di seguire la parte lemon di leggere almeno qualcosina di uno degli ultimi capitoli.
Detto questo, buona lettura! ;)
(Tutti i personaggi rappresentati in questo capitolo sono maggiorenni. Sono obbligata a dirlo.)
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T/N POV
Arrivati al ristorante la prima cosa che notammo fu che la sala si era riempita di parecchi clienti, probabilmente esterni all'hotel, ed erano tutti vestiti elegantemente per essere in tono con la sfarzo della bellissima sala.
Durante la cena, alla fine mi decisi a provare qualcosa tra i cosiddetti piatti italiani e mi buttai su una classica pasta con il sugo di vongole che non si rivelò affatto male nonostante dell' Italia avesse poco o niente.
Nel mentre, Hitoshi mi osservava con occhi dolci.
"Mi porteresti con te in Italia una volta? Mi piacerebbe visitarla." chiese.
"Perchè no! Avresti la possibilità di assaggiare la vera cucina." scherzai.
"So solo che ne siete molto gelosi, ma non ho mai avuto modo di provarla."
"Quando verrai con me e la mangerai, potrai capirci!"
"Ci sto." sorrise dolcemente.
Dopo aver provato altre svariate pietanze comprese nel nostro menù, decidemmo di tornare nella nostra stanza per indossare qualcosa di più comodo.
"Ho mangiato tantissimo!" sospirai felice camminando nel corridoio di fianco a Hitoshi.
"Anche io. Cosa vorresti fare adesso?" sorrise il ragazzo.
"Non ne ho idea, onestamente. Potremmo fare una passeggiata!" dissi.
"Perchè no."
Varcammo la porta della nostra stanza, e prima di accendere le luci, notai che la camera era completamente illuminata da una grande luna che faceva capolino dai vetri del terrazzo.
Corsi veloce nella sua direzione ed aprii le porte finestre, fiondandomi sul balcone per osservare meglio la luna. Hitoshi mi seguì a passi lenti e si posizionò al mio fianco, guardandomi silenzioso mentre i miei occhi scrutavano attenti il cielo.
"E' davvero bellissima..." mormorai.
"Sono d'accordo..." commentò il ragazzo osservandomi con uno sguardo dolce.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto mentre osservavo il cielo stellato, poi Hitoshi mi prese la mano.
"Voglio ringraziarti." disse.
"Uhm? Per cosa?" chiesi voltandomi verso di lui.
"Per avermi rivolto la parola il giorno dell'esame d'ammissione."
"Eheh, per così poco Hitoshi!" sorrisi imbarazzata.
"Sul serio, sei stata una vera benedizione per me. Mi hai fatto più volte sentire il ragazzo più fortunato della terra e sei riuscita a donarmi più sicurezza in me stesso. Onestamente non credevo che avrei mai potuto dirlo, ma..." continuò per poi avvicinarsi a me. "Ti amo con tutto me stesso, T/N. Grazie per essere entrata nella mia vita ed averla migliorata con la tua sola presenza. Grazie per aver scelto uno come me."
Avvampai di colpo e rimasi a squadrarlo intontita dalla sua dichiarazione per qualche secondo, dopo di che, mi gettai tra le sue braccia baciandolo.
"Grazie a te per avermi dato la possibilità di starti accanto, Hitoshi." mormorai guardandolo negli occhi.
Mi sorrise e i suoi occhi si addolcirono. Mi baciò nuovamente, ma questa volta al posto della solita dolcezza, le sue labbra erano cariche di passione.
Man mano che il bacio proseguiva e si faceva più profondo, i nostri respiri si fecero più pesanti. Appoggiai la schiena al vetro della porta finestra e, ad un certo punto, Hitoshi staccò le sua labbra dalle mie ed alzò gli occhi verso di me.
"T-T/N...devo...devo dirti una cosa."
"Certo..."
"Beh, credo tu l'abbia capito, ma...ecco..." biascicò ansimante sorridendo imbarazzato. "Tu mi attrai davvero molto."
"A-Anche tu, Hitoshi..." riuscii a dire con le guance violacee.
Parve sorpreso dalle mie parole e non riuscii a capirne il motivo. Avevo più volte dato dimostrazione di quello che provavo per lui.
"Sul serio?" chiese.
Annuii evitando il suo sguardo e lo sentii appoggiare la sua fronte alla mia sospirando.
"T/N, ti prego...Non pensare male di me, sai che non sono quel tipo di persona e so che magari è troppo presto, ma...ecco...mi chiedevo se ti andasse di...insomma..."
Comprendendo la sua difficoltà nel pormi quella difficile domanda, mi limitai ad annuire arrossendo ancora di più ed evitando nuovamente i suoi occhi.
"S-Sicura? Guarda che non..." tentò di dire con voce insicura.
In quel momento lo desideravo davvero tanto e, con sua grande sorpresa, lo baciai di nuovo.
Accolse le mie labbra con dolcezza e mi accarezzò teneramente i capelli.
Si staccò poi dal bacio e mi guardò con occhi innamorati.
"Va bene." sorrise leggermente.
Imbambolata ed imbarazzata dall' imminente situazione entrai nella stanza. Lui mi seguì per poi posizionarsi alle mie spalle e spostarmi i capelli ad un lato del collo.
"Aspetta, ti aiuto." mormorò per poi afferrare la cerniera dell' abito.
Fece poi scendere la testa ed iniziò a baciarmi lentamente il collo lasciando una scia di baci che partivano dal mio orecchio e scendevano fino alla spalle.
Il silenzio che ci circondava era spezzato solo dal suono delle sue labbra umide che teneramente mi accarezzavano la pelle mentre mi apriva completamente la lampo del vestito.
La cosa iniziava a farsi seria e qualcosa che non riuscivo a comprendere dentro di me mi fece scattare di un passo in avanti allontanandomi da Hitoshi, che mi guardò con aria interrogativa.
Ansimavo dall' eccitazione e dall' imbarazzo che i suoi baci lenti mi avevano trasmesso e continuavo a non capire il motivo del mio allontanamento. Avevo forse paura? Paura di cosa, poi?
Hitoshi sorrise debolmente immerso in un evidente imbarazzo e si portò una mano dietro al collo.
"Tranquilla, va bene così. Non è per nulla obbligatorio. Perdonami." mormorò.
Iniziò poi a camminare a passi lenti verso il bagno superando il mio corpo bloccato da mille dubbi. Ripensai alle sue ultime parole che mi scossero parecchio facendomi tornare in me, dopo ciò, mi voltai di scatto afferrandogli la camicia all'altezza del braccio.
"S-Scusami. Davvero, non so cosa mi sia preso." dissi a testa bassa.
Bloccò la sua camminata e mi sorrise nuovamente.
"T/N, non c'è alcun tipo di problema. Lo capisco."
"No, no, no. L-Lo voglio anch'io. È che...io...insomma..."
Hitoshi mi osservò per qualche secondo, poi piegò la testa verso di me e mi costrinse ad alzare lo sguardo afferrandomi delicatamente il mento.
Ripensai a quanto lo trovassi bello mentre si esibiva in quello stupendo sorriso davanti al mio viso violaceo.
"Anche io non l'ho mai fatto. Se è questo il problema, non ti devi preoccupare." mormorò.
"S-Sicuro?"
"Ovvio che si."
"V-Va bene..."
"Facciamo così. Se in un qualunque momento ti sentirai a disagio o vorrai che io mi fermi, dimmelo senza problemi. Va bene?"
Annui sentendo le guance andare a fuoco mentre Hitoshi mi stampò un delicatissimo bacio sulla fronte.
"Ora cerca di rilassarti." mormorò dolcemente.
*** *** ***
A quelle parole, sentii una piacevole fitta al basso ventre e strinsi d'istinto le gambe.
Dopo di che, Hitoshi abbassò lo sguardo osservandomi per qualche secondo studiando i lineamenti del mio viso per poi chiudermi in un abbraccio e poggiare con forza le sue labbra sulle mie.
Sentii nuovamente la carica di passione che cercava di trasmettermi tramite quel bacio e riuscii a sciogliermi lasciandomi trasportare.
Alzai le braccia e le cinsi intorno al suo collo mentre le mie dita accarezzavano i suoi morbidissimi capelli.
Il nostro bacio si fece sempre più profondo mentre le nostre lingue si studiavano senza sosta e i nostri respiri si facevano sempre più forti.
Hitoshi fece scorrere le sue mani su di me, analizzando i miei fianchi nei minimi dettagli, dopo di che le fece scendere fino alle mie cosce afferrandole per poi prendermi in braccio.
Fece qualche passo mentre mi tenevo a lui stringendo le gambe intorno alla sua vita e mi appoggiò delicatamente al letto non smettendo per un momento di baciarmi.
Allargai le gambe per lasciarlo muovere liberamente mentre i nostri baci si fecero sempre più veloci e le sue mani scorrevano compulsivamente su di me.
Il calore del suo corpo sopra il mio era davvero una sensazione meravigliosa e mi fece provare più volte delle forti fitte al basso ventre che, insieme al movimento del fisico di Hitoshi che si muoveva lento contro il mio, diedero pieno potere ad un istinto profondo togliendomi completamente le redini alla ragione.
Appena allontanò leggermente il petto dal mio, afferrai la sua camicia ed iniziai con foga ad aprire i primi bottoni. Shinso mi aiutò e, quando riuscimmo ad aprirla completamente, abbassò le spalline del mio vestito scoprendomi fin sopra al seno.
Iniziò poi a baciarmi con passione il collo lasciando anche una debole scia con la lingua mentre scendeva lentamente verso la mia scollatura.
Non credevo che il mio collo potesse essere così sensibile e mi ritrovai ad ansimare senza ritegno mentre passavo finalmente le mani sulla pelle nuda del suo petto sorprendendomi di quanto fosse morbida al tatto.
Nel frattempo non aveva smesso per un attimo di accarezzarmi la guancia con una mano mentre l' altra sosteneva il suo corpo sopra al mio.
Quando iniziai a studiare la sue spalle con movimenti delicati, mossi inavvertitamente la sua camicia dietro la sua schiena. Hitoshi spostò le ginocchia ai miei fianchi ed alzò il busto interrompendo il nostro bacio per potersi sfilare la camicia.
Rimase a torso nudo davanti a me e, quando si abbassò per tornare sul mio viso, misi una mano sui suoi addominali per fermarlo.
Era davvero bellissimo mentre la luce fredda della luna tagliava la sua figura e segnava le morbide linee dei suoi muscoli.
Si raddrizzò e mi guardò con aria interrogativa.
"Tutto bene?" chiese ansimante.
"V-Volevo...Volevo solo guardarti..." risposi.
Sotto ai suoi meravigliosi pettorali accennati spiccava la cicatrice che la lotta con Takagi gli aveva lasciato e mi tornarono alla mente i giorni precedenti accompagnati dal mio indistruttibile senso di colpa.
Guidata dall' istinto, mi misi a sedere davanti a lui e gli baciai delicatamente la cicatrice mentre Hitoshi mi accarezzava i capelli.
"Tranquilla, va tutto bene..." disse dolcemente.
Non risposi e mi limitai a scendere verso i suoi pantaloni lasciando una scia di baci.
Hitoshi intuii quello che stavo per fare e mi afferrò le spalle tentando di fermarmi.
"T-T/N, n-non ce n'è bisogno, davvero." mormorò in evidente imbarazzo.
Lo ignorai nuovamente ed aprii il bottone che mi trovai davanti abbassando poi la lampo.
"D-Davvero, non devi mica..."
Il suo membro completamente eretto segnava le mutande che indossava e, senza pensarci due volte, le abbassai ed iniziai a baciarlo.
Lo sentii irrigidirsi mentre la sua presa sulle mie spalle si fece più forte.
Tutto l' imbarazzo era sparito, lasciando solo un forte desiderio di dargli piacere.
Quando lo misi definitivamente in bocca , Hitoshi si lasciò scappare un gemito di piacere mentre il suo bacino si muoveva leggermente assecondando i movimenti della mia testa.
Continuai per svariati minuti mentre i sospiri e i gemiti di Hitoshi mi accendevano ancora di più e, ad un certo punto, mi afferrò con ancora più forza le spalle e mi allontanò da lui facendomi nuovamente sdraiare sul letto.
Si avvicinò poi al mio volto e mi guardò con occhi pieni di eccitazione.
"Per essere la prima volta...direi...direi che sei brava..."
Non ebbi il tempo di replicare che poggiò nuovamente le sue labbra sulle mie dando il via ad un forte bacio. Le sue mani tornarono a studiare il mio corpo ma quella volta si soffermarono sulla scollatura del mio abito facendola scendere del tutto e scoprendomi i seni.
Con delicatezza, li afferrò entrambi ed iniziò ad accarezzarli mentre la sua bocca era tornata a scoprire il mio collo.
Era tutto così eccitante che non riuscii a trattenere i miei gemiti di piacere che, più erano forti, più i movimenti di Hitoshi si facevano sicuri.
Sentivo il mio interno coscia completamente bagnato mentre il suo bacino, ancora circondato dai pantaloni, spingeva contro la mia intimità.
Mi parve di trovarmi in paradiso e accarezzai con foga la sua tanto bramata schiena stringendo delicatamente la sua pelle tra le dita.
Poco dopo la sua bocca scese fino ai miei seni iniziando a baciarli per poi soffermarsi sui capezzoli mentre li studiava con le labbra e la lingua.
Tanto fu il piacere che mi trasmise, che un brivido mi trapassò le vertebre e mi fece inarcare le schiena.
Rimase un po' di tempo a stringere e a baciare i miei seni godendosi i miei gemiti e i miei movimenti incontrollati.
Poco dopo le sue mani scivolarono sui miei fianchi fino ad alzarmi la gonna ed afferrarmi le mutande per poi sfilarle.
Dopo di che, la sua mano si fece lentamente largo tra le mie cosce fino a raggiungere la mia intimità. Quando la sfiorò, sussultai e mi sfuggii un forte gemito inarcando automaticamente la schiena. Iniziò poi a studiare i miei genitali con movimenti lenti e delicati delle dita mentre la sua bocca e l'altra sua mano erano ancora impegnate sui miei seni.
Non so come, ma poco dopo Hitoshi capì quale fosse il mio punto più sensibile e cominciò a stimolarlo, alzando la testa ogni tanto per osservare con aria soddisfatta la mia espressione completamente in preda alla lussuria.
Poco dopo, liberò i miei seni dalla sua presa e mi diede un forte bacio sorridendo prima di iniziare lentamente a scendere con la testa tra le mie cosce.
Ero parecchio in imbarazzo, ma mi limitai a voltare il viso e a stringere gli occhi cercando di non pensarci troppo.
Delicatamente, si aiutò con le dita ed aprii leggermente la mia intimità per poi iniziare ad accarezzare con la lingua il punto debole che aveva scoperto poco prima.
Continuò per svariati minuti e, quando sentii il mio limite tremendamente vicino, gli afferrai inconsciamente i capelli mentre i miei gemiti continuavano a farsi sempre più forti.
Inaspettatamente, alzò la testa per poi riposizionarsi su di me donandomi un leggero bacio sulle labbra.
Lo fissai con aria interrogativa mentre lo guardavo ansimare a pochi centimetri dal mio viso.
Poco dopo, alzò lo sguardo con il volto completamente violaceo per l'imbarazzo.
"P-Posso entrare?" chiese dolcemente ancora ansante.
Annuii in tutta risposta.
"D-Dammi un momento." disse per poi alzarsi di scatto ed iniziando a cercare qualcosa nella sua valigia.
Prima che potessi rendermi conto della situazione, si riposizionò sopra di me riempiendomi di baci mentre percepii che la sua mano era intenta a fare qualcosa nella zona del suo basso ventre.
Dopo di che, si sfilò definitivamente i pantaloni e le mutande ed appoggiò di nuovo il suo corpo completamente nudo al mio ancora coperto in parte dal vestito.
"Cerca di rilassarti...Se ti fa troppo male dimmelo che mi fermo subito." mi sussurrò ad un orecchio per poi cominciare a baciarmi dolcemente il collo.
Annuii e deglutii a vuoto chiudendo gli occhi.
Quando iniziò a farsi largo dentro di me, tutti i miei muscoli vibrarono dal piacere e gli cinsi la testa tra le braccia cercando di non interrompere i suoi baci finché, una volta che giunse ad una certa profondità, percepii un lieve dolore interno.
Non dissi nulla ad Hitoshi e mi limitai a stringere i denti mentre si faceva sempre più forte. Quando iniziò ad essere quasi insopportabile, fu come se scattasse qualcosa liberandomi da ogni tipo di fastidio.
Hitoshi se ne accorse perché alzò di scatto la testa guardandomi con aria preoccupata.
"Tutto bene?"
Aprii lentamente gli occhi e gli sorrisi.
"Si..."
Ricambiò il mio sorriso e tornò a baciarmi dolcemente per poi iniziare a spingere dentro di me.
Il mio punto debole sfregava contro il suo basso ventre mentre i movimenti lenti del suo bacino contro la mia intimità mi fecero sentire come se mi trovassi su un altro pianeta.
Inarcai la schiena mentre una forte sensazione di piacere mi pervase e, senza accorgermene, strinsi le mie gambe intorno ai suoi fianchi.
I movimenti di Hitoshi si fecero sempre più veloci mentre entrambi ansimanti ed in preda al piacere più assoluto ci baciammo avvolgendoci in un forte abbraccio.
Non avevo il ben che minimo controllo del mio corpo mentre le nostre mani si intrecciarono in una forte stretta di fianco al mio viso.
Eravamo entrambi al limite quando Hitoshi alzò lo sguardo su di me.
"T-Ti amo..." mormorò.
"A-Anche io...Hitoshi..."
La prima a venire fu io mentre Hitoshi osservava il mio corpo in preda ai tremori, ai gemiti e ai movimenti incontrollati, dopo di che mi raggiunse anche lui piegando poi la testa sul mio petto mentre ansimava cercando di riprendere fiato.
*** *** ***
Portai una mano sui suoi capelli e, quando alzò lo sguardo su di me, sfoderai il mio sorriso migliore.
Ricambiò e si adagiò completamente sul mio corpo mentre il suo petto si gonfiava e si sgonfiava velocemente contro la mia pancia.
Continuai ad accarezzargli la testa in preda alla più totale beatitudine, tanto che non riuscivo a smettere di sorridere.
"N-Non ho parole...Grazie." mormorò.
"Grazie a te..." dissi felice.
Dopo qualche altro bacio, Hitoshi si alzò ed indossò dei pantaloni della tuta rimanendo a torso nudo, mentre io ne approfittai per mettere nuovamente le mutande ed una maglietta.
Ci infilammo sotto le coperte e tese le braccia verso di me invitandomi ad abbracciarlo mentre mi sorrideva dolcemente. Accolsi l'invito e feci sprofondare il viso nel suo petto mentre le sue braccia mi cinsero le spalle.
Era tutto esattamente al suo posto mentre i nostri corpi si incastravano come se fossero fatti per rimanere uniti.
In quell'abbraccio mi sentivo a casa, come non lo ero mai stata in vita mia.
Avvicinai ancora di più la guancia al suo petto sorridendo soddisfatta.
Mi stampò un forte bacio sulla fronte ed iniziò ad accarezzarmi i capelli.
"Sei davvero stupenda..." mormorò.
"Senti chi parla." dissi chiudendo gli occhi per godermi il suo buonissimo profumo.
Mi abbracciò ancora più forte e, poco dopo, lentamente ci addormentammo illuminati solo dalla fioca luce della luna che segnava il forte chiaro scuro della nostra stanza.
Solo i nostri respiri pesanti nel sonno rompevano il silenzio. Tutto il resto, nella sua più totale inutilità alla nostra felicità, finalmente taceva.
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