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Abbraccio

T/N POV



Aprii lentamente gli occhi ancora impastati dal sonno dopo che il suono della sveglia aveva iniziato a trapanarmi il cervello.

Sbloccando il telefono per spegnerla, il mio occhio cadde sulla data.

Erano successe tante di quelle cose negli ultimi giorni. Così tante, che avevo pure dimenticato che di lì a poco ci sarebbe stato il mio compleanno.

Mi misi a sedere di scatto, incredula dalla cosa.

- O-Oggi è...il mio compleanno. Come ho fatto a dimenticarmene? -

Mi alzai rimuginando sugli avvenimenti delle settimane passate e giunsi alla conclusione che la mia dimenticanza non era poi tanto assurda.

Onestamente, non avevo mai dato molto peso al mio compleanno dato che non ero mai riuscita a passarne uno decente per i più svariati motivi. Nei compleanni precedenti, accadeva sempre qualcosa che mandava tutto all' aria e, man mano, riuscii a vedere quel giorno esattamente come tutti gli altri, anzi, quasi lo detestavo. In più, odiavo le grandi feste in cui mia madre invitava tutti i parenti e tutti i miei presunti amici mentre mi trovavo ancora a casa con i miei parenti. Mi sentivo troppo al centro dell' attenzione e non mi piaceva affatto.

Quest'anno era diverso perché avevo Hitoshi e Misao intorno a me, ma avrei preferito comunque lasciare che questo malaugurato giorno passasse e basta.

Uscita dalla stanza per dirigermi in bagno, vidi Misao seduta al tavolo in cucina intenta a fare colazione guardando qualcosa sul telefono. Quando mi notò, mi salutò esattamente come faceva ogni mattina e la cosa non mi dispiacque.

- Probabilmente se n'è dimenticata anche lei. Meglio così. -


Dopo essermi lavata, mi preparai e mi apprestai ad uscire per l'appuntamento con Hitoshi.

"Io vado. Ci vediamo dopo!" salutai Misao.

"Certo! Mi raccomando, T/N, vacci piano. Non sono pronta a diventare zia." disse la mia amica dalla cucina.

"Ma che c'entra, scusa?!" urlai con le guance bollenti.

"Ahah! Vi ho visti avvinghiati sul letto quando sono tornata da lavoro l' altra mattina, non mi stupirei che abbiate già consumato. La mia è solo una raccomandazione in più! Divertiti!"

"Cretina." urlai uscendo e sbattendo la porta alle mie spalle.


Io e Hitoshi ci eravamo dati appuntamento davanti al centro commerciale: uno stupendo complesso dotato di ogni tipo di negozio. Tramite messaggio, la sera prima, avevamo scelto di andare prima a far compere per poi passare successivamente dai suoi genitori per un saluto.


Quando scesi dall' autobus, Shinso era già seduto sul bordo della fontana in attesa del mio arrivo e nel vederlo sentii un tonfo al cuore.

Non si accorse subito di me ed ebbi modo di osservarlo mentre era intento a scrivere qualcosa sul telefono ascoltando la musica con le cuffie.


Indossava una camicia aperta con una tshirt al di sotto, dei pantaloni neri abbastanza aderenti che slanciavano la sua già esile figura ed un paio di vans.

Era davvero bellissimo.



Quando mi fui avvicinata abbastanza, alzò lo sguardo e sorrise subito togliendosi le cuffie.

"Hey!"
"Ciao, Hitoshi." risposi al saluto con occhi innamorati.
"Che dici, entriamo?"
"Certo!"


Varcammo la hall del centro commerciale attraverso delle enormi porte di vetro e ci sommerse il forte vociare delle persone intente a fare acquisti.


Mi stupii quando mi afferrò la mano e sorrise.
"Passiamo prima a prendere la camicia per il lavoro, ti va?"
"Nessun problema!" sorrisi, arrossendo solo all'idea.


Salimmo insieme le scale mobili, sempre tenendoci per mano.
Con le dita potei così studiare le linee della sua mano squadrata, dalle nocche ai tendini, ed arrossii alla sola idea che quella stessa mano avrebbe potuto analizzare il mio corpo in ogni sua forma nei giorni a venire.


"Entriamo qui." disse Hitoshi risvegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti ed indicando un negozio dedicato ai vestiti da uomo.
Lo seguii e, una volta entrati, ci avviammo verso il reparto degli abiti eleganti.


Lasciò la mia mano ed afferrò una camicia nera appesa sull' espositore delle offerte.
"Vado un secondo a provarla, vieni con me?" chiese.
"Ovviamente!" dissi con il viso paonazzo.


Nel vedermi così, soffocò una risata e ci addentrammo nei camerini.

Entrò in un cubicolo vuoto e tirò la tenda, mentre io rimasi fuori appoggiata al muro.
Passò qualche secondo prima di sentirlo parlare.

"Secondo te?"

Mi sporsi nel camerino aprendo leggermente la tenda, giusto lo spazio per infilare la testa.

Si stava ancora abbottonando la camicia e riuscii ad intravedere i suoi addominali accennati spuntare tra i due lembi dell' indumento.

"È troppo aderente?" chiese.
"Ehm...no. Direi di no."


Invece si, lo era.

Stava parecchio bene con quella camicia addosso, ma poi mi ricordai che la stava comprando per il lavoro e forse sarebbe stato meglio per lui essere più comodo.
"Però, in effetti, magari una taglia in più non sarebbe una cattiva idea." dissi.
Shinso si guardò allo specchio tirando leggermente il tessuto che gli segnava il busto.

"Si, hai ragione."


Detto questo, si voltò verso di me e mi sorrise.
"Però se ti piace posso prendere anche questa."



- Avrà notato la mia espressione da ebete...-


"S-Se piace a te, Hitoshi..." arrosii.



Alla fine, comprò quella camicia insieme ad un' altra di una taglia più grande ed alcune maglie da usare per tutti i giorni.


Usciti dal negozio, Hitoshi si rivolse a me.
"Che ne dici se guardiamo qualcosa anche per te?"
"Eh? No, tranquillo. Sono a posto."
"Perché no? Dai, diamo un occhiata qui." disse indicando un negozio di vestiario tipicamente femminile.


"N-Non ho molti soldi con me, Hitoshi." ammisi.
"E chi ha detto che ti servano dei soldi?" sorrise per poi entrare nel punto vendita.
"Non ci pensare nemmeno! Non voglio che paghi proprio nulla!" dissi seguendolo all' interno.
"Vedremo. Avanti prova questo!"


Indicò un semplice abito nero corto con uno scollo a cuore ed una gonna a tulipano. Era ricoperto di pizzo che arrivava fino alle spalle coprendo solo metà braccio.


Lo guardai allibita dalla sua scelta.
"M-Ma è un abito da sera..."
"Lo so. Secondo me ti sarebbe benissimo. Forse anche più di quello che indossavi il giorno in cui sei venuta al mangiare al ristorante con la tua amica."
"Te lo ricordi? Sul serio?!"
"Non potevo certo dimenticarmene. Eri davvero bellissima." sorrise.


Avvampai di colpo; ero convinta che in quell'occasione manco si ricordasse la mia faccia, figuriamoci quello che indossavo.


"Avanti, provalo." disse prendendo l' abito a mettendomelo tra le braccia.

Lo guardai contrariata al solo pensiero che avrebbe voluto pagare lui e, notandolo, mi trascinò fino ad un camerino chiudendo la tenda.


Sospirai ed iniziai a spogliarmi.
Indossai l'abito scelto da Hitoshi e mi stupii nel vedere che ci aveva azzeccato su tutta la linea: mi stava bene sul serio.


"Perdonami, metti anche queste."
Mi voltai e vidi le sue mani intente ad appoggiare un paio di scarpe con il tacco dallo spazio aperto sotto la tenda.
Mi sentii tremendamente in imbarazzo, non ero abituata a quel genere di cose.


Indossai anche le scarpe e mi accorsi che non riuscivo a chiudere completamente la cerniera del vestito tatticamente posizionata sulla schiena.


"Hai finito?" chiese Shinso dall' altra parte del tendaggio.
"S-Si..." dissi cercando di arrivare alla cerniera fallendo miseramente.


Aprii la tenda alle mie spalle e mi trovò con le braccia in posizioni disumane pur di raggiungere la chiusura dell' abito.
Lo vidi riflesso nello specchio mentre cercava di soffocare una risata, poi si avvicinò e, una volta afferrata, mi chiuse delicatamente la cerniera.


Dopo di che, spostò la testa e la posizionò vicino alla mia guardandomi riflessa nello specchio.
"Ti sta divinamente. Sapevo di aver fatto centro." disse a bassa voce parlandomi vicino all' orecchio.
Avvampai di colpo distogliendo lo sguardo dai suoi bellissimi occhi dolci.


"Dai, togli tutto e portalo alla cassa." disse.
"No, non voglio che paghi tu."
Mi sorrise, sempre osservandomi nello specchio, e lo sentii cingere le sue braccia intorno alla mia vita.


"T/N, tu mi hai reso il ragazzo più felice sulla faccia della terra da quando hai posato per la prima volta gli occhi su di me. Per favore, accetta questo piccolo regalo in cambio di tutte le cose meravigliose che hai fatto nei miei confronti."



Il mio rossore divenne ancora più evidente e mi resi conto che non potevo non accettare una simile dichiarazione.
"V-Va bene..."
"Perfetto, ti aspetto qui fuori." disse staccandosi dall' abbraccio ed uscendo dal camerino chiudendo la tenda.


Mi diedi qualche schiaffetto per cercare di riprendermi da quella scena.


Ero dannatamente felice di essere lì con lui, ma mi sentivo tremendamente in imbarazzo.



Una volta cambiata ed uscita, ci avviammo verso la cassa dove Shinso pagò senza dare segni di ripensamento.


Uno volta fuori dal negozio, Hitoshi mi riprese la mano.
Lo vedevo davvero a suo agio e la cosa mi scaldò il cuore. Credevo sarebbe stato molto più timido in una situazione del genere e invece si rivelò più rilassato di quello che avrei mai potuto immaginare.


Camminammo ancora per un pò per il centro commerciale parlando del più e del meno e, quando iniziò a farsi tardi, ci dirigemmo verso la fermata del pullman.


Quando arrivò, ci sedemmo nell' ultima fila, fortunatamente libera.
Shinso mi strinse la mano, allora appoggiata sulla mia gamba, e poggiò la sua testa sulla mia spalla. Mi sentii sul punto di esplodere e mi ritrovai a sorridere come un ebete sperando che nessuno degli altri viaggiatori ci notasse.


Dopo un pò, Shinso si addormentò e potei ammirare il suo bellissimo volto rilassato. Le labbra dischiuse, le sue lunghe ciglia e i capelli che seguivano la forma della mia spalla. Non riuscivo a credere che quella meraviglia potesse essere il mio ragazzo.



Giunti a destinazione, dovetti svegliarlo e scendemmo entrambi dal pullman avviandoci verso il ristorante dei suoi genitori. Il tramonto stava iniziando a colorare il cielo e la sua calda luce ricopriva ogni cosa che ci circondava, noi compresi.



"Scusa, non volevo addormentarmi." disse sbadigliando e portandosi una mano alla nuca.
"Tranquillo, Hitoshi. Non c'è problema." sorrisi.



Una volta davanti al ristorante, vidi Shinso fare un respiro profondo per poi aprire la porta.


Sentimmo dei passi in corsa provenire dal corridoio e, dal buio in cui versava la sala in quel momento, spuntò Mihoko che mi strinse tra le braccia.
"T/N! Sono così felice di vederti qui!"
"La...la ringrazio, signora Shinso."
"Niente più signora Shinso da ora in poi. Chiamami Mihoko e basta."
"Ehm...va bene."
"Avete fame? Tra un'ora apriamo, ma se volete mangiare qualcosa non c'è problema!" chiese concludendo il suo abbraccio.



Ero già sul punto di rifiutare per evitare di disturbarli, ma Hitoshi mi precedette.


"Perché no, mamma." disse.
"Perfetto! Entrate ragazzi!" disse euforica Mihoko.



Varcammo la porta del locale e, mentre sua madre si fiondò in cucina, Hitoshi si avvicinò al mio orecchio.
"So che stavi per rifiutare. Perdona la mia intromissione."
"Non volevo disturbare, tutto qui." mormorai.
"Macchè disturbare. Accettando, rendi mia madre felicissima."
"Va bene..."



Hitoshi andò a preparare del the su ordine di Mihoko mentre io mi sedetti al tavolo. Poco dopo, sua madre spuntò dalla cucina con un vassoio colmo di onigiri e li appoggiò sul tavolo.
"Sono così felice che tu sia la ragazza di Hitoshi, T/N!" disse sedendosi di fronte a me.
"L-La ringrazio." sorrisi imbarazzata.
"Gli avevo anche detto che era un idiota per aver solo potuto pensare che tu l'avessi preso in giro. Cioè, guardati! Sei così dolce!"
"Eheh...grazie."
"Attendo con ansia lo step successivo, mia cara. Non metteteci troppo, che ormai sono vicina alla vecchiaia." continuò.
"Mamma!" disse Shinso entrando con il the. "Non dirle certe cose, per favore!"
"Ahah! Sono solo sincera!" rise Mihoko.
"Sincera, ma fuori luogo." commentò il figlio.



Anche Hitoshi si sedette al tavolo mettendosi al mio fianco ed iniziammo entrambi a mangiare gli onigiri che ci aveva portato Mihoko.
"Sai, mamma. Oggi T/N ha comprato un vestito bellissimo." disse Shinso.


Mi voltai di scatto nella sua direzione per chiedergli con gli occhi il perché di quella frase, ma mi ignorò.


"Oh davvero? Sono sicura che a te possa stare bene qualunque cosa, tesoro! Non è che ti andrebbe di indossarlo per mostrarmelo?" chiese Mihoko sorridendo.

"Ehm, non so se..."

"Avanti! Sono troppo curiosa!" rise.

Shinso mi guardò con occhi dolci ed accennando un sorriso a cui non potevo di certo dire di no.

"D'accordo..." sospirai.

Mi alzai e presi il sacchetto che conteneva il vestito.

"Vado nello spogliatoio?"

"Si! Noi ti aspettiamo qui!" rispose Mihiko.



Ancora imbarazzata dalla situazione, mi diressi nello stanzino ed entrai chiudendo la porta alle mie spalle.


Quella stanza mi riportò indietro e riuscii a vedere il fantasma del bacio di Takagi aleggiare ancora tra quelle mura. Fortunatamente, il chiarimento con Hitoshi mi diede la forza per scacciare quell' immagine fastidiosa dalla mente ed iniziai a cambiarmi. Esattamente come era avvenuto lo stesso pomeriggio, non riuscii a chiudere la cerniera, ma non me ne curai troppo. In fondo dovevo solo farlo vedere a Mihoko, poi l'avrei tolto subito.


Prima di aprire la porta, presi alcuni secondi per concedermi qualche respiro e tentare di eliminare l'imbarazzo.


-Mostro il vestito e torno subito a cambiarmi. Non so perché, ma mi vergogno parecchio. -


Entrai nel corridoio e notai che tra quelle mura semi buie regnava un silenzio irreale. Mi diressi verso l'ingresso dove stavo mangiando poco prima con Hitoshi e sua madre, mentre il suono dei miei tacchi riecheggiava ad ogni mio passo su quel parquet ormai usurato. Mi preparai psicologicamente ad un assalto affettuoso da parte di sua madre e varcai lo stipite dell'ingresso.


Nella stanza non c'era anima viva ed iniziai a farmi parecchie domande sulla possibile causa.



In quel momento, sentii una presenza avvicinarsi ed afferrarmi la cerniera dell'abito per poi chiuderla.


"Scusami, sono andato un attimo in bagno." disse Hitoshi.

"Tranquillo." sorrisi voltandomi.

Indossava la camicia aderente che aveva comprato per me quello stesso pomeriggio ed arrossii davanti a tanta perfezione.


Shinso alzò una mano e la portò vicino alle mie orecchie scostandomi alcune ciocche di capelli. Sul suo volto regnava un espressione dolce e malinconica mentre studiava il mio viso con movimenti lenti degli occhi.


"Sei...sei davvero bellissima." mormorò.

"Sono davvero felice che lo pensi." dissi arrossendo.

Mi abbracciò subito dopo stringendomi la testa tra le mani.

"Grazie...Grazie per stare con uno come me." disse a bassa voce.

"Non devi ringraziarmi, Hitoshi." dissi allontanandomi dal suo petto e portando una mano sul suo viso. "Non so più come farti capire quanto vali, ma sono certa che un giorno ci riuscirò. Sono davvero felice di essere la tua ragazza."

Lo vidi sul punto di commuoversi, ma poggiò immediatamente le sue labbra sulle mie.

"Anche io ne sono felice, T/N. Tanto." mormorò poco dopo.

Sorrisi di cuore mentre mi guardava con occhi innamorati e fu una sensazione magnifica.

"Mia madre è andata nella saletta, vieni con me?" chiese allontanandosi e porgendomi la mano.

"Certo!" risposi accettando la sua stretta.



Camminammo a passi lenti verso la stanza e, quando vidi l'ingresso coperto da delle tende da cui si poteva benissimo intuire che la stanza era totalmente buia, mi venne un forte dubbio. Più ci avvicinavamo e più il mio cervello cercava di convincermi che mi sbagliavo.


Ci fermammo di fronte all' ingresso della saletta e Hitoshi iniziò a scostare le tende sorridendomi.


- No. Non dirmi che... -


La luce si accese in un istante e rivelò Misao, Mihoko, Tomomi e Keiko di fronte ad un tavolo imbandito di cibarie intente a sorridermi.




"BUON COMPLEANNO, T/N!" urlarono in coro.

Fecero scoppiare alcuni coriandoli che mi ricoprirono la testa mentre la mia espressione allibita rimase a segnarmi il volto.

Mi voltai lentamente verso Hitoshi che non aveva smesso un attimo di sorridermi.

"C-Che...?" mormorai.


In quel preciso istante, due braccia mi circondarono il collo ed una guancia iniziò a sfregare contro la mia.

"Tesoro mio! Credevi davvero che potessi essermene dimenticata? Che scema che sei!" urlò Misao a pochi centimetri dal mio orecchio. "Buon compleanno, stupida!"

- Voglio sparire. -

"M-Misao, non c'era bisogno di..." dissi imbarazzata mentre la mia amica pose fine all' abbraccio.

"Ah, non prendertela con me. Io ieri ho solo detto a Shinso che oggi sarebbe stato il tuo compleanno, è stato lui ad avere l'idea di farti una sorpresa qui." disse facendomi l'occhiolino.

La guardai senza riuscire a spiccicare parola, quando altre quattro braccia mi sommersero.

"Auguri, T/N! Ci sei tanto mancata a scuola!" disse Tomomi.

"Vero! Dovevi vedere la faccia di Takagi quando è tornato! Faceva davvero troppo ridere con quel livido enorme stampato sulla guancia!" proseguì Keiko.

"Eheh...G-Grazie, ragazze. Anche voi mi siete mancate." dissi nel più totale imbarazzo.


"Forza ragazze venite! Iniziate a servirvi!" disse la madre di Hitoshi indicando il tavolo dietro di lei. Le mie compagne di classe non ci pensarono due volte e si fiondarono sulle cibarie seguite da Misao mentre Mihoko le superò venendomi incontro.

Prese poi il mio viso tra le mani e mi diede un forte bacio sulla guancia.

"Grazie di tutto, tesoro. E' una gioia pensare che ora tu sia parte della famiglia." sorrise. "Vado a prendere qualcos'altro da mangiare in cucina, nel mentre serviti pure." concluse per poi sparire nel corridoio.



Ero ancora stupita da tutta quella scena e non avevo la più pallida idea di come reagire alla situazione.

Sentii delle mani appoggiarsi sulle mie spalle ed il viso di Shinso si mosse per avvicinarsi al mio. Si era messo dietro di me e la sua guancia quasi sfiorava la mia.

"Va tutto bene." bisbigliò. "Mi dispiace non aver invitato altre persone, ma volevo che ti sentissi a tuo agio senza troppi fronzoli. Spero che la sorpresa possa esserti piaciuta in un qualche modo."

Quelle parole erano cariche di dolcezza e di comprensione e mi donarono un leggero nodo alla gola.

"Desidero solo che ti goda la serata nella tranquillità più assoluta. Te lo meriti, piccola." continuò Hitoshi.



Sentii i muscoli del viso tendersi e gli occhi gonfiarsi di lacrime di fronte a quell' ultima frase e davanti alle persone che mi volevano bene intente a servirsi dai vassoi colmi di cibo mentre parlavano e ridevano tra di loro.

Era un' immagine bellissima e sentii una lacrima di commozione rigarmi il viso.

Hitoshi la notò e la asciugò posandoci sopra le labbra dandomi un bacio sulla guancia.

"Sei bellissima e questa è la tua serata. Non pensare più a nulla e goditela." mormorò.



Non ressi più e mi misi a piangere dalla felicità mentre Shinso mi abbracciava forte. Le ragazze al tavolo lo notarono e ci vennero incontro circondandoci preoccupate. Anche Mihoko che era appena tornata dalla cucina mi vide in quello stato, strinse me e Hitoshi tra le braccia chiedendomi, con tono materno, cosa non andasse.


Ero circondata da ogni tipo d'amore possibile e pensai di essere la ragazza più fortunata sulla faccia della terra.


In quell' istante fu come se tutti i pezzi andassero al loro posto.

In quell' istante, avevo tutto quello che una persona come me potesse desiderare.

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