•~ L. Lawliet Ryuzaki ~•
Un ragazzo mediamente alto che in realtà lo sarebbe ancor di più dato il suo modo di incurvare le spalle in avanti, quasi per ripararsi, come se stesse racchiudendo qualcosa, i capelli corvini che non vedevano un pettine da molto tempo, la pelle mortalmente candida; il fisico asciutto sul quale si posavano morbidi una vecchia maglia sciupata dal tempo e dei vecchi jeans scoloriti con l'orlo scucito e sbucciato che facevano spuntare i suoi piedi quasi perennemente scalzi.
Le sue labbra serie sulle quali ogni tanto si posava un sorriso ingenuo che lo facevano credere quasi falso.
Eh già perché sopra il suo naso leggermente appuntito e circondate da quelle che potevano sembrare perenni occhiaie nere che, contornate da palpebre delle volte socchiuse o delle volte sgranate, le pupille nere di Elle dominavano il suo viso, erano così profonde da potercisi perdere, e che regalavano ai suoi sguardi un incomprensibilità tipica dei suoi pensieri...sembravano essere degli occhi calcolatori, ma non freddi, solamente profondi, profondi quanto un abisso nel quale, chiunque ci avrebbe messo piede, non sarebbe potuto risalire ne comprendere cosa accadeva e capirlo veramente.
Si, esattamente come i suoi pensieri.
Ci sono persone che credono che gli occhi siano lo specchio dei pensieri e dell'anima di una persona e penso proprio che Il detective del secolo ne sia la prova e l'esempio vivente.
Ma chi è Elle?
Chi è Ryuzaki?
Chi è il detective del secolo?
Chi è quel ragazzo?
Poche persone conoscevano veramente Elle, se non punte, delle volte si arriva a domandarci cosa avesse fatto quel giovane e singolare adolescente uno dei detective più temuti e rispettati al mondo, ma anche il più misterioso, per diventare tale.
Oh si.
Molto mistero si aggirava sulla sua figura ed il suo ruolo...da giustiziere forse?
Probabilmente Elle ci avrebbe pensato su.
Per poi negarlo.
Anche se la giustizia dopotutto era il suo pane quotidiano, un dovere, e forse una promessa fatta a se stesso, non toccava a lui decidere le sorti di una persona, il suo compito era solo quello di consegnare i criminali alle autorità.
Chissà forse sarà stato un trauma infantile, una decisione presa con fermezza o un semplice caso del destino a renderlo il detective che noi oggi conosciamo?
Elle, Lawliet, Ryuzaki, solo nomi, nomi dietro ai quali quel singolare ragazzo si nascondeva, si rifugiava e ne faceva la sua fortezza permettendo al mondo di scorglierli davanti senza però contaminarlo.
Lui si limitava ad osservare ma, quando un non so che attirava la sua curiosità o quando qualcuno si era spinto troppo oltre da sfidarlo, lui era lì che, in una stanza buia, in un Hotel di una caotica e soffocante Tokyo notturna, se ne stava davanti a uno schermo di un computer che con il suo monitor illuminava la stanza e il suo volto serio con il solo suono dei suoi pensieri ad animargli la mente.
Perché infondo Elle è solo una maschera che nessuno gli sposterà mai dal viso, perché Elle è solo questo, Elle è la giustizia.
E Elle può morire, ma Light ignorava che la giustizia non può farlo.
E solo alla fine scoprirà che ride bene chi ride ultimo e che quella di Kira non è giustizia ma pazzia.
Infondo Near aveva ragione, chi non riesce a completare il puzzle alla fine è solo un perdente, ma tuttavia alla fine dei giochi Elle è morto, Matt è morto, Mello é morto e Light è morto ma la giustizia ha vinto,si ,Elle ha vinto e giustizia è stata fatta.
E che anche quel fottuto puzzle alla fine lui lo ha completato.
•~ParanormalFangirl~•
Beh, cosa dire, ci tenevo a scrivere qualcosa su questo strepitoso personaggio che ha conquistato il cuore e l'interesse di molte persone!!
Grazie per essere arrivati fino a questo punto!
Spero di non avervi annoiato, fatemi sapere cosa ne pensate!!:)
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