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Capitolo 29

Con mani d'uomo sfiora i tuoi fianchi
Mentre con l'anima ti bacia il cuore
E con la mente ti dedica parole dolci
Per amarti con tutto se stesso.
Così ti bacia e tu ti incanti
Ad osservar nei suoi occhi
il riflesso dell'amore.

-my_love_is_Percy

***

Apro gli occhi.
Sono passati quasi tre giorni da quando ho medicato Josh e le uniche cose che ho fatto sono state cucire ferite e mangiare.
A forza di lavorare così tanto a contatto con i feriti, ho i vestiti imbrattati di sangue e sento l'impellente bisogno di un bagno.
Devo levarmi di dosso questo sporco sperando che l'acqua porti via anche tutto il resto.
Ho saputo che un gruppo di Dimenticati, tra cui il gruppetto di Jessica, non è venuto con noi, ma che ha deciso di rimanere nella grotta.
Non lo so perché la cosa mi abbia turbato così tanto, ma non me lo sarei mai aspettato.
E a dir la verità quelle persone che moriranno lì dentro me le sento un po' sulla coscienza.
Forse non sono stata abbastanza convincente quando invece avrei dovuto esserlo più che mai.
Ma pensando a Jessica alla fin fine il dispiacere si attenua.
Va e viene.

***

Esco fuori dalla stanza e vado a fare un giro tra i feriti.
Sono stanca morta, è vero, ma quando gli altri hanno bisogno di aiuto cerco sempre di dare una mano.
Alla fine arrivo anche da Josh.
Subito mi siedo accanto a lui.
"Ehi, stai meglio?"
Lui gira la testa verso di me.
È pallido e i suoi occhi verdi sembrano due smeraldi in mezzo alla pelle biancastra attraversata dalla cicatrice.
"Sì, il dolore alla gamba sta passando. Tutto merito tuo."
"Ho fatto quello che dovevo."
Lui allora si puntella sui gomiti e si alza ad abbracciarmi.
"Mi hai salvato il culo, guerriera. Lo sapevo che eri abbastanza coraggiosa per farlo."
Lo stringo a me.
"Ovvio cosa credevi?" Domando ironica.
Lui ride e rimaniamo in silenzio per alcuni minuti prima di slacciarci da quel caldo abbraccio.
"Ora riposa, ne hai bisogno." Dico, sistemando i capelli di Josh di lato.
"Va bene, signor medico."
Dice lui sorridendo e io mi lascio trasportare dal momento.
Mi chino verso di lui e con delicatezza lo bacio sulla fronte.
Lui mi stringe la mano e poi la lascia andare.
Mi alzo e ritorno verso la camera.
Mi ci sono affezionata a Josh.
É bello provare tutto questo, l'unica cosa sconveniente è che la lista delle cose a cui tengo e che posso perdere diventa sempre più lunga.
E se non riuscirò a proteggerle tutte da tutto non credo riuscirò mai a perdonarmelo.

***

Rientro nella stanzetta frettolosamente e cerco velocemente dei vestiti puliti, ma non ne trovo, così esco sbuffando. Dovrò andare a raccattarli in giro come una poveraccia e questa cosa mi dà fastidio: avrei dovuto pensarci a un ricambio, ma ero troppo distratta dalla faccenda di Jessica e Newt.
Sono proprio un'idiota.

Così pensando arrivo presto all'ennesimo trio di donne che sta aiutando un uomo con il braccio bendato a rialzarsi.
Mio padre ha fatto disporre i Dolenti all'inizio e alla fine del tratto di tunnel che occupiamo: abbiamo a disposizione una trentina di camere e un duecento metri buoni come corridoio.
Qua e là c'è gente che mangia qualcosa o chi si sta svegliando.
"Ehi, ti serve qualcosa?" Chiede una donna davanti a me.
Credo di essermi persa nei miei pensieri come spesso succede in questi ultimi giorni e di aver assunto una familiare aria stralunata.
"Beh, a dirla tutta sì. Hai dei vestiti da darmi, i miei sono inutilizzabili..."
La donna dai capelli rossi e gli occhi verdi mi guarda fisso e appena vedo passare una scintilla nel suo sguardo capisco che mi ha riconosciuta.
"Oh, sì certo. Ho giusto una camicia e un paio di pantaloni. Ti va bene?"
Domanda lei tutto d'un tratto, dopo aver smesso di guardarmi.
Annuisco e la seguo fino a un grande borsone dove la donna ha infilato alla rinfusa quanti più indumenti poteva.
Me li porge con gentilezza e mi sorride.
Fa strano vedere qualcuno sorridere nonostante la strampalata situazione in cui ci troviamo.
"Mi chiamo Anne. Tu devi essere Arkon, giusto?" Domanda allora.
"Assomigli tanto a tua madre." Aggiunge subito dopo.
Spalanco gli occhi.
"Conoscevi mia madre?" Domando sbalordita.
"Sì, eravamo buone amiche a nostro modo. Se vuoi un giorno potremo parlare di lei; se ti va, ovvio."
Devo sembrare impaziente di andarmene, a quanto pare.
"Mi farebbe piacere: facciamo domani durante il viaggio, per ammazzare il tempo?"
Lei mi sorride e annuisce mentre, dopo averla ringraziata mi dirigo per l'ennesima volta verso la camera.

***

Apro la porta e senza aspettare ancora mi levo di dosso i vestiti sporchi e li getto di lato.
Tengo addosso solo la biancheria intima, a mo' di costume.
Mi tuffo nella piscinetta e appena la mia testa va sott'acqua chiudo gli occhi e mi ritrovo presto avvolta da un senso di pace mai provato prima.
Riapro leggermente gli occhi e inizio a nuotare verso il basso.
La pozza sarà profonda sì e no circa cinque metri, ma la fatica che ci metto per arrivare al fondo mi sembra almeno doppia rispetto al necessario.

Sfioro con una mano il fondo della piscina e mi giro per guardare in su, verso la superficie.
L'acqua brilla, luminosa e io per un attimo rimango ferma immobile, poi mi sfrego le mani sul corpo nella speranza di levare via lo sporco e anche senza saponetta ci riesco alla ben e meglio.
I polmoni iniziano a farmi male, così torno in fretta verso la superficie.
Appena riemergo ci metto un attimo a riacquistare la vista e l'udito: tutta quella pressione mi ha tappato le orecchie per bene.
Vedo qualcosa muoversi indistintamente alla mia sinistra: sbatto gli occhi liberandomi dell'acqua tra le ciglia, poi mi guardo attorno confusa.
Mi porto vicino al bordo della vasca dove tocco il fondo che degrada pian piano che ci si allontana dalla riva in cemento.
Rimango ferma per alcuni istanti e vedo una sagoma muoversi sotto la superficie limpida dell'acqua.
Pian piano vedo una persona emergere dall'acqua e subito rabbrividisco nel vedere di chi si tratta.
"Anche tu a farti un bagno?" Domanda lui sbattendo le palpebre e passandosi le mani fra i capelli.

"Sì... in teoria doveva anche essere un momento di relax..." Dico e in fretta e furia incrocio le braccia sul petto.
Il ragazzo mi si avvicina pericolosamente e per alcuni secondi, troppo lunghi a mio parere, ci guardiamo negli occhi.
"Perché ti nascondi? Nascondere te stessa e come cercare di nascondere il Sole, lo sai vero?" Chiede lui sorridendo e poggiando le mani sulle mie braccia con quella sua solita delicatezza innata.
"Bastano delle nuvole a oscurare il Sole, ma non significa che lo spengano del tutto." Sussurro fissandolo.
"Beh, allora non farle arrivare proprio queste dannate nuvole." Dice lui e senza sforzo mi toglie le mani dal petto e le avvolge nelle sue.
"Ti prego non cercare di nasconderti: tanto riesco a vedere la persona che sei. E tu riesci a vedere chi sono nello stesso identico modo."
Gli sorrido e slaccio le mani dalle sue.
"La persona che sono davvero non è quella che ami. Tu ami la Kim gentile e io non lo sono. Non puoi nemmeno immaginare che razza di assassina ci sia qua sotto. Ed è inutile che continui a cercare di trovarci del buono. E come cercare un pelo nel guscio di un uovo. Non lo troverai mai per il semplice fatto che non c'è."
Senza pensarci due volte esco dalla piscina e mi asciugo con un panno.
Sento Newt seguire i miei movimenti nonostante sia appena entrato.
Mi sfiora il fianco.

"Non me ne frega un caspio. Che ci sia o che non ci sia del buono in te. Tu sei la persona che amo e non mi importerà mai quello che sembri o quello che hai fatto.
Hai ucciso delle persone, è vero, ma io ho visto la vera te, sotto la corazza. Tutte le volte che hai pianto, ti sei arrabbiata, mi hai abbracciato o mi ha salvato il culo...
In ognuno di quei momenti eri te stessa, non c'era nessun medico pazzo a dirti cosa fare, né la Cancelliera, né nessun'altro.
Eri tu.
Solo tu.
È quella la Kim che amo, che rispetto e che stimo e questa cosa non la potrai mai cambiare. Perché in te c'è del buono: puoi uccidere, sgozzare, sparare, mutilare e fare tutto quello che vuoi alle altre persone, ma il solo fatto che tu provi risentimento nel sapere di aver ucciso tutta quella gente... Questo ti rende buona, perché hai dei sentimenti, sai di poter sbagliare, sei umana.
E questa cosa non la potrà mai cambiare nessuno, in nessuno modo.
Perché, per quanto tu possa tentare di nasconderlo sotto quell'armatura che ti scherma dal resto del mondo, c'è una persona e come tale ami, provi emozioni e questo nessuno potrà mai togliertelo.
Come nessuno potrà mai togliermi dalla testa il tuo volto, o dal cuore i sentimenti che sento o il semplice legame che ci unisce.
Sei la migliore cosa che mi sia mai capitata, quindi ti conviene accettarlo al più presto, perché non smetterò di ripeterlo. Lo urleró ai quattro venti finché mi rimarrà fiato in gola e tempo per vivere. Sappilo."

A quelle parole mi giro, lentamente.
Sento il cuore accelerare e come per magia tutto attorno a me rallenta, quasi si ferma.
Ha detto davvero quelle cose? Mi vuole così tanto da scordarsi di amare un'assassina?
A lui non interessa ciò che ho fatto... Vuole solo me. Nessun altro.
Sembro quasi essere diventata la sua unica ragione di vita.

Il tempo riprende a scorrere normalmente e così mi concentro sul biondo.
Newt ha i capelli appiccicati alla fronte, il volto bagnato e i suoi occhi brillano di una strana luce mai vista prima. Indossa dei boxer neri e il suo fisico asciutto, ma a suo modo muscoloso, lo fa sembrare un atleta, di quelli dei tempi antichi, quando i greci creavano ancora le loro meravigliose statue.
Lo guardo fisso negli occhi.
Lui ricambia lo sguardo e rimaniamo in silenzio per un tempo che pare interminabile.

Muoviti, fai una delle tue battutine sarcastiche e vattene via, dice il cervello.

Fai la sorpresa e la sdolcinata, dai, si è appena dichiarato per la quinta volta!, urla il cuore.

Fanculo, sii te stessa e nessun altro, sento dire da una voce nuova e mai udita in quella strana situazione nel mio subconscio.
Che la Bestia si sia addolcita?

Fisso Newt ancora una volta, poi abbasso lo sguardo e dico la prima frase che mi passa per la testa.
"Avevo solo paura di non essere importante per qualcuno. Non ci sono abituata."
Il ragazzo sta per controbattere, ma io proseguo.
"Ma alla fine credo che dovrò farmene una ragione. Chissene frega di tutto il resto, io ho bisogno di te."

E dette quelle parole con uno slancio che non avrei mai creduto di avere, mi sporgo in avanti e bacio il ragazzo.

Lui rimane interdetto in un primo momento, ma io lo tiro verso di me facendo scorrere le mani nei suoi capelli biondi, soffici e lui si lascia andare, mi prende per i fianchi, mi stringe a sé e con la sua delicatezza - che anche se non lo ammetterei mai amo più di ogni altra cosa - mi sfiora la schiena e poi risale la colonna vertebrale fino ad arrivare ai capelli dove le sue dita trovano il loro posto.
Lo sento affondare le labbra nelle mie e quasi mi manca il fiato tanto che dobbiamo separarci dopo pochi istanti.
Proprio mentre ci separiamo per riprendere fiato sento qualcosa arrivare, dal fondo delle stomaco e sento il mio corpo cadere a terra, trascinato da una forza invisibile.

***

È tutto grigio attorno a me, poi vedo delinearsi Newt nel mezzo di quello strano nulla.
Si sta avvicinando, così gli corro incontro, ma delle immagini si susseguono nella mia mente, violente.

Io che bacio Newt.
Newt che mi salva da un Dolente.
Io con strane placche metalliche sul corpo e artigli neri mentre ferisco Newt.
Io distesa tra le braccia del biondo, mentre piange.
Io che dormo assieme al ragazzo e poi tanti altri baci, dolci, delicati. Me li sento sulla pelle, sulle labbra, sulle orecchie, sul capo, sulle clavicole...
Poi la sua voce dolce, le sue mani sulla mia vita e una frase.
"Ti amo, carcerata."

***

Riapro gli occhi di scatto e subito mi guardo intorno, vedo lì accanto Newt che si sta lentamente alzando, così seguo i suoi movimenti.
Io...
Ho ricordato.
Quel bacio che ho dato al ragazzo deve aver risvegliato qualcosa dentro di me.
La mia testa è invasa da ricordi di me e Newt e da tanti altri, leggermente più sfocati e indistinti.
Con fatica mi rialzo.
Appena entrambi abbiamo ripreso il perduto equilibrio, ci fissiamo e subito sento grandi lacrime rigarmi il volto.
"Complice..." Sussurro, a bassa voce.
Lui mi guarda e mi sorride: vedo una lacrima rigargli la guancia.
"Ti prego, dimmi che non è un sogno." Dico indietreggiando, andando ad appogiarmi al muro, ancora un po' frastornata.
Deve essere vero. I miei ricordi lo sono. Newt è qui davanti a me.

"Non lo è, carcerata. Sono qui, siamo qui. Noi due, ancora insieme."
Mi lascio cadere a terra in preda alle lacrime mentre Newt si china ad abbracciarmi.
"Sei vivo... sei reale..." Sussurro in un sospiro.
"Non ti lascerò mai più. Mai."
Senza preavviso lo bacio sulle sue labbra morbide, calde, bagnate e dopo due anni sento di aver ritrovato la persona che mi completa.
"Ti amo, ti amo, ti amo." Sussurro in preda ai singhiozzi.
"Ti prego continua a dirlo: non l'ho sentito per due anni. Due caspio di maledettissimi anni." Sussurra lui stringendomi a sé.
Sollevo il volto e punto il mio sguardo nel suo.
"Ti amo, ti amo, ti amo." Dico godendo di ogni singola lettera e dello sguardo del ragazzo.
"Anche io carcerata. E non ho mai smesso di pensarlo."
Le nostra labbra si uniscono ancora e il mondo diventa a colori.
Ecco cosa mi era sempre mancato: i colori. Il mondo non era luminoso, non c'era luce in quello che guardavo e nelle persone che conoscevo; proprio perché mi mancava l'unica di queste in grado di mostrarmi tutto nel migliore dei modi.

Questo ragazzo tra le mie braccia è Newt.
Il mio Newt.
L'unica persona che mi abbia mai veramente amato.
L'unica persona che amo e che amerò per sempre.
Newt, il mio complice.












Space for me||☆

CALMA CALMA CALMA.
ALLORA.
SAPPIATE CHE STO PER AVERE UN COLLASSO.
HO MANGIATO TROPPA ROBA DOLCE PRIMA DI SCRIVERE QUESTO CAPITOLO.

AIUTATEMI.

*respira profondamente*
*riprende il controllo*

Allur, partiamo dalle basi.

Ave pive, spero che il capitolo vi sia piaciuto perché mi sono impegnata troppo per scriverlo dato che io di roba dolce non me ne intendo proprio.
Lol.

Piaciuta la cosa a inizio capitolo? Non sono come una mente malata come la mia abbia potuto scriverla but mi sembrava in tema con il capitolo sooo oks

Come sempre le considerazioni e gli scleri a lato. 👉

Poi veniamo alla parte bela più bela.

SIETE 401
401
4 0 1
SONO UN SACCO DI PIVE
MI STO SENTENDO TROPPO FJKAMWJXOAJQJD9A.

LOL

*riprende il controllo*

Alessandra_Ranzi oggi ha tentato di uccidermi d'ansia e dato che è all'ospedale questo capitolo l'ho scritto per lei.
Ale apprezza.

(~•_•)~

Poi oggi come ben sapete, (I hope) è il compleanno di una delle persone più belle che io abbia mai avuto l'opportunità di conoscere (non dal vivo but oks)

28 ANNI FA NASCEVA UN CUTE BIMBO BIONDO.

E lo so che sembra una cazzata dire così, ma dal primo momento in cui vidi Tata Matilda iniziai a seguire Thomas nel suo percorso cinematografico, e anche se a sprazzi, l'ho visto diventare la bellissima persona che è oggi.


*Foto per sponsorizzare*

Quindi non credo che potrò mai ringraziare abbastanza questo ragazzo per il suo stupendo lavoro che mi ha fatto apprezzare la fotografia e il cinema, e che mi ha fatto emozionare (porco caspio fin troppo) ogni volta.
Quindi non so se Thomas leggerà mai questa cosa (ma speriamo in quel 0,00000001%)...

Thomas Brodie Sangster:
Grazie per sorridere, (e per farmi sorridere), grazie per il tuo lavoro, la tua simpatia, la tua gentilezza, la tua semplicità e per essere rimasto un ragazzo nonostante i tuoi ormai 28 anni.
Grazie di tutto Thom.

OKAY

E ORA

IL MOMENTO PIÙ IMPORTANTE.

Ieri era il compleanno di un'altra persona, una persona non solo fantastica, ma di più.
Un'amica, una compagna d'avventure, di scleri e di ore buche passate a cazzeggiare.
Non ci conosciamo da molto, da nemmeno un anno, ma lei con il suo sorriso da pedofila (no domande che è meglio) mi ha migliorato ogni singola giornata.

QUINDI SENZA ULTERIORI INDUGI ECCO A VOI LA PAZZA E RICCIOLUTA yasmine_camassa LA PICCOLA PIVE CHE HO PORTATO NEL FANDOM GRAZIE A QUESTA STORIA.

*applausi*

E ora alcune foto...

Perché Will, perché?

Voglio abitare a Londra, fuck.

Quello dietro è Thom lol

Io vedrò questo film ad ogni costo, sappiatelo

Okay fine.

Vado a fare qualcosa di socialmente utile cercando di evitare di avere il diabete.

Addio mondo crudele.

E che la forza dei biscotti blu sia sempre a vostro favore.

Maty☆

P.s: il prossimo capitolo sarà ancora più sdolcinato di questo.

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