Capitolo 25
Kim's pov
Tutti i tasselli stando andando al loro posto. Quello che ho sognato, quello che ha sognato Newt... coincide tutto. Quella sensazione che ho sentito fin dal primo istante in cui ho visto il ragazzo biondo non era frutto della mia immaginazione. Era reale. Quello che c'è fra noi è reale, non è una bugia o l'ennesimo trucco della C.A.T.T.I.V.O.
È amore e basta: faccio ancora fatica a crederci. Io, Kim, la guerriera, la senza cuore, il miglior agente della C.A.T.T.I.V.O., innamorata? E di chi poi? Di uno dei Soggetti della Cancelliera Paige che per giunta è persino un ex Spaccato con seri problemi di depressione e vittima di grandi traumi fisici e mentali da cui si riprenderà - e se si riprenderà - a fatica.
Come è maledettamente possibile una cosa del genere? Per quale strana legge della fisica mi sento attratta dal ragazzo? Per quale ragione lo desidero più di qualsiasi altra cosa al mondo? Perché ho questa irrefrenabile voglia di baciarlo?
Cosa cacchio mi sta succedendo? Altro che farfalle nello stomaco, io ho un intero sciame in tutto il corpo.
Se vado avanti di questo passo rischio di perdere la concentrazione che è forse l'unica cosa che serva veramente a un soldato.
Concentrati, sii vigile, mi ripeto in continuazione, anche ora che mi sto allenando.
Tiro l'ennesimo pugnale contro il bersaglio appeso al muro mentre il mio nuovo slogan continua imperterrito nella mia mente.
Da quando Newt mi ha abbracciato questa mattina dopo il suo sogno, ho cercato un modo per distrarmi.
Le mani del ragazzo sui miei fianchi sono un ricordo ancora troppo vivido e, non conoscendo modo migliore per svuotare la mente, ho iniziato ad allenarmi.
Ma più passa il tempo più mi rendo conto che Newt mi serve adesso, in questo momento. Stamattina l'ho liquidato dicendo che dovevo parlare con mio padre, ma la verità era ed è ben altra. Devo trovare modo di dirgli le cose come stanno, devo farlo prima di partire per il Centro, perché potrebbe anche non esserci un giorno dopo domani, quando partiremo.
Uno di noi due potrebbe benissimo andarsene senza che l'altro se ne accorga minimamente. Se domani voglio fare del mio meglio devo mettermi il cuore in pace e dirgli tutto. E lo devo fare ora.
Poso le armi e mi dirigo a passo spedito verso l'uscita della sala, ma prima che riesca ad attraversarne metà, vedo Josh arrivare e rivolgermi un sorriso.
In questi giorni ho passato molto tempo con lui mentre Newt aiutava a preparare i Dolenti. Ci siamo allenati molto insieme e più volte mi è tornato in mente quel sogno in cui mi sembrava di baciarlo. Non so se fosse lui, ma di certo Josh ci assomiglia molto a quella strana figura indistinta.
"Ehi piccoletta, finito di allenarti?"
"Da quando mi chiami piccoletta?" Domando tirandogli un pugno amichevole sul braccio.
"Facciamo da adesso?" Dice lui avvolgendomi un braccio attorno alle spalle e scompigliandomi i capelli.
Insieme, parlando di armi e di metodi di combattimento, ci incamminiamo verso il dormitorio. Procediamo fino a quando, arrivati davanti all'entrata, ci fermiamo a parlare.
"Credi che ce la faremo domani?"
"Sì, dobbiamo farcela. Dietro quel maledetto palazzo c'è la nostra via di fuga verso una vita decente."
Il ragazzo mi stringe la mano, quasi a scacciare via le paure che mi attanagliano ormai da giorni: insomma sarò anche brava a combattere, ma non si è mai sentito di un soldato immortale. Durante questo viaggio ho già rischiato di morire più di una volta è Newt c'è sempre stato a salvarmi, ma domani sarà diverso.
Ogni Dolente dovrà prendersi sulla groppa più di cinque persone. Certo, questi animali, se così si posso chiamare, sono molto grossi e robusti, ma chi assicura che qualcuno non cada a terra nel bel mezzo dello scontro?
Gli uomini saranno a terra a combattere, gli anziani, le donne e i bambini in groppa ai mostri; io sarò in prima fila perché è lì il mio posto. Chi mi dice che qualcosa non andrà storto? Insomma questa volta parliamo di almeno cento Spaccati se non di più. Forse dovrò persino uccidere persone non oltre l'Andata.
Fino ad adesso ho tolto la vita per legittima difesa, sapendo che quelli zombie non erano più le persone che erano prima di prendere l'Eruzione.
Ora posso ritrovarmi davanti a gente infettata, ma con ancora una coscienza, una famiglia, voglia di vivere. Con che coraggio potrò portare via la vita a quelle persone, con quale dignità?
Chi mi dà il diritto di giudicare idoneo alla morte qualcuno? Non sono la Morte o l'angelo di Dio venuto a mietere anime; no, io non sono questo.
Ho solo diciassette, forse diciotto anni.
Io non sono questo, non lo voglio essere: sono una guerriera, non un'assassina. C'è una gran differenza in questo.
***
Josh e io parliamo ancora, fuori dal dormitorio. Lui mi rassicura, mi dice che andrà tutto bene,che riusciremo a vivere, a costruire qualcos'altro, una vita decente, senza zombie e morte.
Una bella vita.
Lui parla, usa belle parole, quasi come se volesse convincermi che le cose stiano veramente così, ma la verità è che non lo sto ascoltando molto.
Sto cercando di capire se dietro quegli occhi si nasconde una persona del mio passato, se il ragazzo che ha davanti era qualcosa, una qualsiasi cosa per me.
"Ehi, cerca di stare attenta domani. Combatti e sii coraggiosa come lo sei sempre stata. Sii una guerriera."
Dette queste parole il ragazzo mi abbraccia e io non posso fare a meno di ricambiare. In quel momento mi viene in mente una frase detta da Newt.
"Da quando ho capito quanto sia facile perdere ciò a cui tengo ho deciso di dedicare più tempo alle cose che amo."
Non amo Josh, ma sento che è importante, anche se lo conosco da poco.
"Non farti uccidere nemmeno tu. Ti voglio vivo, idiota."
Lo sento sorridere da sopra la mia spalla.
"Da quando mi dai dell'idiota?"
"Da quando mi chiami piccoletta."
Lui ridacchia e poi mi rifila alcune pacche sulla spalla.
"Ora devo andare, ci si vede domani in prima linea."
Prima che se ne vada verso il Generale gli lascio un bacio sulla guancia.
Lui sorride, tranquillo, felice e per un attimo lo sono anche io.
***
Mi incammino nel dormitorio fino ad arrivare davanti alla porta della mia camera.
Newt è dentro, sento dei rumori, ma non voglio entrare senza essere prima sicura di quello che dirò.
Mi allontano dalla porta e mi appoggio al muro in fondo al corridoio, alcuni metri a sinistra dell'ingresso. Il cemento freddo risveglia i miei sensi intorpiditi dall'abbraccio con Josh.
"Newt, devo dirti una cosa..." Provo a dire cambiando però subito idea.
Devo essere sicura di me stessa, soprattutto ora.
Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo e mi sembra di rivivere la sensazione che provo prima di una battaglia.
Lo stomaco si torce sotto la pelle, il cuore batte più veloce, la paura si aggrappa con tutte le sue forze a me.
Calma, respira, andrà tutto bene.
Riapro gli occhi, espiro profondamente e mi stacco dal muro.
Senza rendermene conto mi ritrovo davanti alla porta.
"Okay, facciamolo." Sussurro ancora agitata.
Senza indugio apro la porta, ma appena i miei occhi metabolizzano quello che ho davanti, desidero di non averla mai aperta.
***
Newt è coricato sul letto, senza maglia. Ma non è da solo. Quella ragazza, Jessica; è lì con lui. È coricata anche lei, la camicia bianca che si sta sbottonando, mentre il ragazzo con lei, palesemente stranito la guarda.
Appena vedo quella scena, quello sguardo così languido in lei, la posizione dei loro corpi così vicini, con quello della ragazza sopra quello di lui... provo disgusto, rabbia.
La tristezza mi assale mentre vedo la ragazza chinarsi verso Newt.
"Oh, scusa, non volevamo darti fastidio." Dice la bionda rivolgendosi a me.
Negli occhi ha lo sguardo della vincente, di quella che ha ottenuto quello che vuole.
Lei lo sa.
Sa cosa provo per Newt. Sapeva che per farmi soffrire dovevo vederli... così. E ci è riuscita.
Proprio in quel momento il ragazzo si gira, senza parole.
Mi guarda fisso, con un volto pieno di scuse, spavento, sgomento.
Sento un dolore profondo salirmi dalle viscere, risalire la trachea, arrivare alla gola e poi invadermi la bocca, le membra intere.
Lo guardo fisso come mai prima d'ora.
"Mi fai vomitare."
E dette quelle parole con quanto più disgusto possibile, mi volto e chiudo la porta.
***
Mi allontano dal dormitorio, e faccio appena pochi passi, che sento una porta aprirsi e qualcuno uscire fuori.
Senza pensare, senza nemmeno chiedermi chi sia, mi volto e scaglio un pugnale. Questo si conficca prima nella maglia di Newt e poi, si trascina dietro il ragazzo.
Non so con che forza io abbia scagliato l'oggetto, ma qualsiasi cosa dentro di me abbia reagito in quel modo, ha fatto inchiodare il ragazzo al muro.
Senza perdere tempo lui cerca di liberarsi usando l'altra mano, ma come una furia, perdendo la calma dentro di me, scaglio un altro pugnale, bloccando così i movimenti del braccio del ragazzo.
In quel momento esce dalla stanza, con la camicia sì e no riabbottonata, una vincete Jessica.
Sento la rabbia prendere il controllo dei miei movimenti e in un attimo la ragazza è inchiodata al muro con un mio pugnale alla gola.
"Ti prego lasciami andare..." Inizia lei, perdendo la sua aria da sbruffona. I suoi occhi si riempono di lacrime, ma non ho tempo per la compassione; no, sono troppo arrabbiata.
Senza convenevoli recido la pelle della ragazza, proprio sotto la clavicola.
Lei urla di dolore e in quel momento penso che non resisterebbe nemmeno un secondo al campo di addestramento della C.A.T.T.I.V.O.
"Tappa quella lurida bocca schifosa che ti ritrovi ad avere e spera che quel taglio domani non attiri gli Spaccati perché sappi" e le premo di più la lama sulla ferita "che non si faranno problemi a mangiare il tuo culo invece del cervello mancato che ti ritrovi."
Lei inorridisce di colpo.
Sento la bestia dentro di me gioire.
Mi volto verso Newt che sta cercando di liberarsi, invano.
"Ah, e come dimenticare te, lurido pezzente schifoso, maledettissimo cretino. Sei la cosa più rivoltante che io abbia mai visto. Volevo fare la gran cacchiata di dirti quello che sento per te, ma ora sto solo cercando di non vomitare. "
Lui mi fissa negli occhi: è dispiaciuto.
Ma non mi interessa.
Non dovevo innamorarmi, dovevo pensare a me, come ho sempre fatto, fin dall'inizio.
"Sei la persona più incoerente che io abbia mai visto sulla faccia di questo dannato mondo di merda e sai cosa ti dico? Se hai piacere di passare più tempo con la tua..."
Fisso gli occhi sulla ragazza.
"A dire il vero non trovo nemmeno le parole adatte per definire uno schifo del genere, se non puttana. In ogni caso se preferisci stare con un essere vomitevole come lei fai pure. Ricordati solo che domani sul campo di battaglia non ti salverò il culo."
Dette queste parole mi volto e me ne sto per andare quando Newt parla.
"Non è come sembra, mi dispiace..."
Sento la bestia ruggire e in quel momento attacco, con tutta la rabbia repressa; attacco.
Mi volto di scatto e tiro un pugno sulla guancia del ragazzo.
Non è il genere di pugno forte che tirerei a una persona qualsiasi, è più leggero, per evitare di spaccargli lo zigomo o simili, ma in ogni caso è pur sempre un pugno.
Jessica si mette a urlare come una gallina e senza rendermene conto sono di nuovo su di lei.
"Ti ho detto di tapparti la bocca. Fallo. Altrimenti te la cucio e fidati, ho fatto un corso di ricamo: ti va bene il punto a croce?"
Ha paura, lo vedo.
Mi sento forte, mi piace.
Ma mi sto annoiando, sto perdendo tempo; d'altronde quello che dovevo dire l'ho detto: non voglio trattenermi ancora qui.
Senza dire un'altra parola me ne vado.
***
Più mi allontano più sento il dolore farsi presente.
Mi dirigo verso la scaletta che porta alla cima della montagna.
Salgo e arrivata in punta, senza ritegno, urlo il mio dolore al resto del mondo. Alcuni passeri, spaventati dall'urlo, spiccano il volo nascondendosi tra le nuvole.
Cado in ginocchio, distrutta in modo diverso da quello che conoscevo: non sono ferita fisicamente, ma sento dentro di me un vuoto così grande che ho paura di affogarci dentro talmente mi sembra profondo.
Sono stata tradita.
Ancora.
Per l'ennesima volta.
Non da una persona qualunque, no. È stato Newt, il ragazzo che amo.
No aspetta, cosa sto dicendo. Amavo.
Non posso perdonarlo, non ci riesco. Però sento ancora quello strano sentimento, l'amore che mi fa desiderare di correre indietro, liberare Newt dai pugnali e baciarlo.
Cosa mi succede? Perché di colpo non riesco a definire cosa provo?
Mi fa male la testa, mi bruciano gli occhi e sento una grandissima tristezza pervadermi da testa a piedi.
Di colpo sento le lacrime salire agli occhi, ma le ricaccio frettolosamente indietro.
Poi sento la voce di Josh sussurrarmi qualcosa.
"Combatti e sii coraggiosa come lo sei sempre stata. Sii una guerriera."
Devo essere forte. Devo farlo per papà, non voglio che mi veda così: mi ha affidato la vita della sua gente, devo farlo anche per loro. In primo luogo però lo devo fare per me stessa.
Basta debolezze.
Io sono Kim Arkor la guerriera.
Sono un soldato della C.A.T.T.I.V.O.
Non ho paura di morire, non più: sono troppo triste per pensare di avere paura.
Non voglio soffrire.
Non voglio provare ancora il dolore lancinante che mi attanaglia il petto.
No.
Non voglio.
Basta smancerie, basta perdite di tempo, basta cacchiate, basta amore.
Domani andrò a combattere: sento già l'odore del sangue nelle narici, l'else dei pugnali che premono sui palmi, gli spari e le urla. La morte e il dolore.
Lo sento e questo sentimento radicato così profondamente in me, quasi ad essere parte del mio essere, risveglia i sensi intorpiditi.
I muscoli si tendono, le gambe si irriggidiscono, il petto si alza e la testa torna dritta.
Mi sollevo da terra rassettandomi i pantaloni.
Mi asciugo una sporadica lacrima che cola lenta sulla destra.
Sono una guerriera, un'assassina, un soldato.
Sento la bestia repressa in me ruggire ancora: chiede vendetta per il tempo passato a riposo. Brama la guerra, il sangue, la lotta, le armi.
Sento che la vecchia me è tornata dai meandri più profondi, dove si era ritirata, inibita dalle smancerie del ragazzo biondo, e ora sta riprendendo il controllo.
Una scossa di piacere mi attraversa la spina dorsale.
Sono tornata.
Più forte che mai.
Senza amore o limiti, senza niente a ostacolarmi.
La macchina da guerra della C.A.T.T.I.V.O. è di nuovo in funzione.
Space for me ||☆
UNO SCHIFO.
NEANCHE IL COMPLETINO ROSA DELLA UMBRIDGE FA COSÌ PENA.
Okay, questo capitolo è la più gran schifezza che io abbia mai scritto.
Che bello.
Senza contare il fatto che non sto più facendo i Fun Fact e che non aggiorno da due settimane, oggi ho dovuto fare il compito di latino che è andato da cani, di matematica non capisco niente, ci sono 24 gradi, fa caldo e domani ho ginnastica.
Preferirei lavorare per Ottaviano un'intera settimana che andare a scuola domani.
Okay.
Passiamo ad altro che è meglio.
(~●_●)~
Sono finalmente riuscita a guardare la prima stagione di Tokyo Ghoul e quella di the 100 e devo dire che mi sono piaciute molto entrambe. Sto persino per mettermi in pari con Supernatural e ho ripreso a leggere tutti i libri arretrati che avevo.
WOW.
Aka queste sono le uniche cose positive di questa settimana.
Poi ho notato una cosa: la gente smette di seguirmi random, so volevo parlarvene.
Allora, non mi è mai importato molto dei follower o simili perché d'altronde non è la cosa fondamentale qui su Wattpad dove l'importante alla fin fine è scrivere storie decenti (e sì la mia non lo è moltissimo but ok).
Non so perché d'un tratto tutto questo disinteressamento, ma volevo solo specificare che avevo avvertito (spero vi sia arrivata la mail) che non avrei più continuato la storia perché dovevo prendermi del tempo per me.
Beh, sappiate che ci metto veramente l'anima a scriverla, e non sto scherzando, ma ho avuto diverse cose a cui porre rimedio. Veramente, la scelta è vostra e non interpretate questo come un "se non mi segui ti uccido", ma non pensate che io non tenga a quello che faccio, solo avevo bisogno di tempo.
Sarò anche una nullafacente, ma devo stare dietro a molte cose e per questo periodo Wattpad è sceso in secondo piano per me.
Poi questo magari non era il motivo degli unfollow, ma ci tengo a specificare ciò su cui forse non ero stata chiara.
(Spiegazione de merda, non si è capito niente but oks)
That's all.
Immagini random senza motivo👇
Come deprimersi con i 5SOS
Mi sposo questa fan art, sappiatelo.
Rivoglio Newt per andare a fare i safari e vedere i Flamihos.
:((((((
Dopo questi discorsi senza senso...
My_name_is_fangirl ha scritto una ff sui BTS è visto che è fabulous (sia lei che la storia) e magikka andate a dare un'occhiata al suo profilo.
=|:{D))
Ora vi saluto.
Addio.
Maty☆
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