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Capitolo 21

Uno scempio. Ecco che cos'è il paesaggio davanti a noi. La pioggia è andata via e il cielo è tornato quello di sempre con alcune nuvole. Il conteggio dei cadaveri è arrivato a trenta. All'inizio mi erano parsi solamente venti, ma alcuni corpi erano letteralmente stati fatti a pezzi ed era difficile capire chi c'era e ci se ne era andato. Ora l'erba del prato ha assunto un colore vermiglio e l'odore metallico del sangue ha permeato l'aria in modo permanente. La battaglia con i Dolenti è stata cruenta: i Radurai hanno provato a difendersi in tutti i modi, ma molti di loro non avevano mai visto un Dolente se non attraverso il vetro della Radura e la maggior parte di loro stava mangiando e non aveva armi per difendersi. Ci sono diversi ragazzi che stanno aiutando a portare via i corpi martoriati o stanno rimuovendo i resti dei loro compagni. Ogni corpo -o ciò che ne rimane- viene portato verso la foresta, verso il cimitero, per essere seppellito dignitosamente. Anche io ho deciso di dare una mano perché non sopporto la vista di tutto quel sangue umano di ragazzi innocenti, soprattutto se so che la causa della loro morte è colpa mia.
Se non fossi mai uscita da quel dannato ascensore, se un Dolente mi avesse ucciso la notte in cui sono finita nel Labirinto, tutto questo non sarebbe mai successo.

Sto aiutando gli Insaccatori a trasportare via i cadaveri cerei quando mi accorgo di una chioma bionda riversa a terra. Subito un orribile presentimento mi avvolge.
Mi incammino con passo affrettato verso il corpo e mi accorgo con orrore che si tratta di Bart.
Mi inginocchio accanto al corpo e noto un movimento flebile e impercettibile del suo petto.
Subito sono su di lui: vedo le sue palpebre aprirsi e mostrare i suoi bellissimi occhi verdi.
"Kim..." Sussurra il dodicenne in un rantolo.
"Non ti affaticare." Rispondo.
La mia vista si offusca e le lacrime scorrono sul mio viso. Vedo le mie mani tingersi di rosso scuro: dalla bocca di Bart sta uscendo un rivolo di sangue e il suo ventre squarciato non è in condizioni migliori. Abbraccio il ragazzino e lo sento parlare, così mi concentro sulle sue parole.
"Kim... Mi dispiace..."
A quelle parole mille lame affilate trafiggono il mio cuore mentre accarezzo la testa del ragazzino scompigliandogli i riccioli biondi.
"È colpa mia Bart, non tua..."
Cerco le parole dentro di me mentre il battito del cuore del ragazzo rallenta un poco.
"Ti voglio bene Bart, ti voglio bene come se avessimo la stessa mamma." "Anche..."
Le parole del ragazzino vengono spezzate da due sonori colpi di tosse seguiti da sangue.
"Stai tranquillo, non affaticarti."
"Ti voglio bene anche io, sorellona."
A quella parole piango ancora di più ricordandomi dei momenti passati assieme al ragazzino biondo.
Era vivace, pieno di vita, simpatico... era solo un bambino innocente che aveva visto troppe cose orribili. Lo stringo di più, senza fargli male. Sento le mani del ragazzo avvolgermi la schiena in un abbraccio.
"Kim... ti prego, quando uscirai da qui cerca la mia mamma, dille che le voglio bene, dille che non ho mai smesso di volergliene."
"Glielo dirai tu stesso Bart, torneremo a casa insieme."
È una bugia, l'ennesima bugia, ma devo fare coraggio a lui e soprattutto a me.
Il ragazzino non risponde più. Lo lascio andare e mi accorgo che il suo corpo a smesso di muoversi.

"Bart... Bart... Bart!" Urlo verso il corpo immobile.
Sento dei passi avvicinarsi a me, delle mani appoggiarsi sulle mie spalle. Abbraccio il ragazzino che per pochi giorni mi aveva reso felice e mi aveva fatto sembrare il Labirinto un posto quasi accogliente.
Affondo la testa nel petto ancora caldo del dodicenne.
"Ti prego, svegliati, svegliati!" Esclamo, ma è tutto inutile: gli occhi verdi di Bart sono diventati vacui e mi stanno fissando.
"Non è giusto, non è giusto!" Urlo in preda alla frustrazione.
Sento le mani sulle mie spalle tirarmi via dal cadavere.
"Lasciami, lasciami!"
Poi mi accorgo che si tratta di Newt.
Lui mi trascina via, ma io stringo forte il cadavere di Bart mentre continuo a piangere.
Cado a terra in mezzo al sangue e sento altri passi arrivare. Sento la voce di Minho e le sue mani sul mio corpo.
Cercano di portarmi via da lì, via da Bart, ma non voglio. Non voglio lasciare andare quel ragazzino che mi ha dato tanto in così pochi giorni. Mi ha fatto ridere, mi ha fatto dimenticare le mie preoccupazioni e ora è lì disteso, esangue, morto.
"Non è giusto!"
Cerco di urlare per liberarmi dal peso che mi sta schiacciando il cuore, ma la mia voce è spezzata dal pianto.
Sento le lacrime bagnare il mio volto e le mani di Newt provare a staccarmi dal cadavere. Alla fine riesce nel suo intento, ma io mi dimeno e torno ad abbracciare il corpo del bambino.
Sento il sangue del dodicenne macchiare i miei vestiti e il calore del suo corpo diminuire pian piano. Sento arrivare altri ragazzi che mi afferrano e mi trascinano via. Io cado a terra nel fango mischiato a sangue.
"Era solo un bambino! Era solo un bambino!"

***

Sento qualcuno prendermi in braccio e portarmi via di peso mentre tremo in preda alle lacrime.
Vengo portata nella mia camera al Casolare e mi accorgo che vicino a me, accanto al letto, c'è Newt. Mi alzo di scatto in piedi e inizio a dirare pugni al petto del ragazzo che tutta via rimane impassibile.
"Lasciami andare! Volgio stare con lui! Lasciami andare da Bart!"
Newt tenta di fermarmi e mi abbraccia per tenermi ferma.
"Kim... lui non c'è più... è andato via per sempre."
Io a quelle parole mi dimeno ancora più forte, ma la presa del ragazzo è salda.
Sento Newt spostarsi insieme a me sul letto: mi fa distendere e anche lui si corica accanto a me. Appena mi sono tranquillizzata, mi accarezza la guancia, ma non riesco a smettere di piangere.
"Era solo un bambino... un bambino... non è giusto..."
Singhiozzo parlando, ma non riesco a togliermi dalla testa l'immagine del corpo martoriato di quel povero bambino.
"Lo so, lo so."
Sento le braccia del ragazzo avvolgermi e mi lascio completamente andare ai singhiozzi, alle lacrime e ai sussulti.
"È colpa mia, tutta colpa mia." Sussurro con il volto immerso nel petto del Velocista.
"Non è vero, è tutta colpa dei Creatori. Non tua, ma loro."
Newt prova a rassicurarmi con quelle parole, ma mi sembra tutto l'ennesima bugia.
Sto vivendo l'incubo peggiore di sempre: vedo solo sangue, sento solo l'odore del sangue e nemmeno gli abbracci del ragazzo possono fare qualcosa contro tutto questo.
"Se quel Dolente mi avesse ucciso la notte in cui sono rimasta bloccata nel Labirinto..."
Newt mi stringe di più a sé.
"Non dirlo nemmeno per scherzo."
Mi accarezza la testa e sento il mio battito cardiaco rallentare un po'. Perdo la cognizione del tempo e mi ritrovo addormentata.

***

"Buona sera Kim, è da un po' che non ci sentiamo."
La rabbia esplode dentro di me appena mi accorgo a chi appartiene quella voce.
"Stai zitto!"
"Non fare così... Anche a me dispiace per Bart, la Variabile era stata mal calcolata, quel soggetto non sarebbe dovuto morire."
"Soggetto?! Soggetto?! Come osi anche solo pronunciare il suo nome?! Avete ucciso un bambino! Era solo un bambino!"
Urlo infuriata verso il buio denso. Sento dei passi avvicinarsi a me e come dal nulla si materializza un uomo. Ha i capelli grigi e una leggera barba tagliata con cura. I suoi occhi scuri sono molto indagatori e le sue mani intrecciate dietro la schiena gli danno un'aria austera e stupida allo stesso tempo: la faccia del uomo assomiglia a quella di un ratto e per poco non scoppio a ridere anche se la situazione non è delle migliori.
"Sono Janson. Finalmente ti vedo di persona."
Provo a muovermi per strozzare quel tizio dalla faccia di ratto, ma sono bloccata da qualcosa.
"Stai zitto! Smettila di parlare!"
"Mi dispiace di non avere tanto tempo per discutere e fare presentazioni più accurate, ma lo troveremo più in là. Ora però, volevo dirti due cose: la prima è di non smettere di aiutarci nel trovare una cura e di continuare così. Stai rispondendo in modo perfetto a tutte le Variabili e la cianografia risulta quasi ottima. La seconda cosa può sembrarti una presa in giro, ma non è così, fidati. Perché quando ti dico che la C.A.T.T.I.V.O. è buona non ti sto dicendo una bugia, ma solamente la verità."

Urlo in prenda alla rabbia per quelle parole che non sono solo una presa in giro, ma peggio, un affronto alla memoria di Bart e di tutti quelli che non ci sono più.
"Stai zitto maledetto! Smettila di insultarci e prenderci in giro, smettila!"
Sento un gran dolore in tutto il corpo, urla e vedo il corpo martoriato di Bart.
Urlo più forte che mai e finalmente mi risveglio da quell'incubo terribile.

***

Scatto in piedi sul letto e mi ritrovo sudata e spaventata. Mi ricordo di Bart: devo andare a parlargli subito. Devo assolutamente confidarmi con lui. Mi alzo di scatto in piedi e scendo le scale in fretta e furia.
Esco dal Casolare e corro verso gli orti dove mi pare di scorgere la chioma bionda di Bart. Sento la felicità avvolgermi e un senso di sicurezza aumentare sempre più. Vedo Newt guardarmi stranito e così Minho, ma sono sicura di quello che vedo.
"Bart! Bart!" Urlo e il ragazzino si volta a guardarmi e mi sorride.
Gli corro incontro e lo abbraccio, per un attimo sento il calore del suo corpo e le sue esili braccia stringermi, ma in un attimo lui scompare e l'immagine rimane impressa nella mia mente.
Non capisco, un attimo prima lui era lì è un attimo dopo non c'era più, quasi fosse volato via.

Il mondo mi cade addosso all'improvisso: Bart è morto, non c'è più, è andato via per sempre.
Cado in ginocchio e mi copro il volto con le mani, iniziando a piangere. Il senso di sicurezza e felicità che mi avevano avvolto pochi attimi prima, scompaiono come erano venuti.
Sento mani forti, ma delicate, poggiarsi sulle mie spalle e delle braccia avvolgermi.
Tolgo le mani dal viso e rimango con gli occhi sbarrati, fissi sul terreno, poi mi alzo in piedi e mi dirigo verso il muro con sopra scritti i nomi dei Radurai.
Appena sono abbastanza vicina estraggo il mio pugnale dalla cintura e con un movimento veloce e preciso, traccio un solco profondo sopra il nome di Bart.
"Gliela farò pagare, te lo giuro. Non mi fermerò finché non saranno tutti morti, dal primo all'ultimo. Ti voglio tanto bene Bart e ti vendicherò, promesso."
Sussurro quelle parole per farmi coraggio, per farmi sentire da Bart, per fargli capire che ci sono e non lo lascerò andare così, senza vendicarmi. Quelli della C.A.T.T.I.V.O. hanno smesso di farmi paura e smetteranno anche di fare assurdi esperimenti quando vedranno di cosa sono capace.

Appena stacco le mani dal muro sento una voce nella mia testa, la voce del l'uomo del mio sogno:

"Non ti conviene sfidarci."

"Taci Janson, lurido topo rognoso che non sei altro."
Parlo a voce alta perché non credo che se pensassi alle parole l'uomo le sentirebbe.

"Non puoi ribellarti, tu appartieni a noi."

"Sei un bugiardo, io non appartengo a nessuno, tanto meno a un gruppo di pazzi scienziati psicopatici."

"Ti sbagli cara, altrimenti ciò che ha fatto tua madre non avrebbe senso."

"Non parlare di lei e smettila di mentire."

"Io non mento mai: se riuscirai a uscire dal Labirinto potrai conoscerla, ma ti avverto non sarà semplice."

Quel tipo in un primo momento mi era parso intelligente, ma a quanto pare mi sbagliavo: sta dicendo un'idiozia dietro l'altra.

"Taci e spera che io non riesca ad uscire da qui, altrimenti farò una strage e non farò distinzione: chi proverà a ostacolare me e i miei amici, che sia un uomo, un animale o qualsiasi altra cosa, si ritroverà morto prima ancora che riesca a capire cosa stia succedendo. E fidati anche tu di me: non sto mentendo."









Space for me||☆

Pray for Bart.

Scusate, ma dovevo, altrimenti Kim non sarebbe stata incentivata, se così si può dire, a fare certe cose nel seguito della storia.

Non vi sto a dire a cosa sono dovuti i miei errori di grammatica perché ormai lo sapete.
#dislessiadasemideaforevah (😂🔝)

Io come sempre vi ringrazio per i voti, i commenti e tutto il resto, perché è solo grazie a voi se non ho smesso di scrivere la storia dopo i primi capitoli. Grazie davvero.❤

Ora vi saluto e vado a Fangirlare.

(P.S. : Vi è piaciuta la canzone che ho messo??)

Bacioni ❤️
Maty ☆

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