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Capitolo 13

Kim's pov

È buio attorno a me. E anche freddo.
Quella sensazione di calore che ho sentito pochi istanti fa è scomparsa gradualmente lasciandomi immersa in questa pozza di oscurità.
Lentamente apro gli occhi, svegliandomi, consapevole del fatto che sto ancora sognando.

Disorientata mi guardo intorno, ritrovandomi su un freddo pavimento in marmo in una grande, grandissima sala bianca.
Non c'è nemmeno una porta, o una finestra, ma dal nulla compare Anderson, il vecchio Cancelliere della C.A.T.T.I.V.O., morto due anni fa.
Il suo volto è pressoché ancora normale, ma dalle mani si dipartiscono lunghe vene viola, blu e nere che scompaiono gradualmente sotto il suo completo scuro.
La mia mente registra l'immagine come "Spaccato".
Mi soffermo di più sulle mani.
Le dita sono mozzate. Tutte tranne due.

"Oh, ciao."
Ci metto alcuni minuti a capire quello che mi è stato detto.
"Buongiorno." Saluto cortesemente, cercando di cogliere le vere intenzioni dell'uomo.
"Perché mi saluti?"
"Beh, lei ha salutato me, io la saluto di rimando."
"Giusto, mi sembra logico."
Lentamente, senza fare movimenti bruschi, mi alzo in piedi.
"Sai dove mi trovo?" Domanda Anderson, guardandosi intorno disorientato.
"Nel mio sogno. O incubo. Dipende." Rispondo io, ancor più confusa di lui.
"Oh, bene. Anche questo mi sembra logico."
L'uomo inizia a girarmi intorno molto lentamente, sfiorando con i monconi delle dita i muri immacolati, sporcandoli.
"Hai idea di dove siano le mie dita? Credo di averle mangiate. Ma non sono sicuro."
Un brivido mi percorre la schiena. Cosa cacchio sto sognando?, penso.
"Beh, in teoria dovrebbero essere nel suo stomaco se le ha mangiate. Ma ne è sicuro?" Domando titubante, non sapendo cos'altro dire.
"Giusto, mi sembra logico anche questo. Sai la logica è importante. Da essa dipende tutto."
Annuisco verso Anderson che si è fermato a guardarmi.

"Ti piace la logica?" Domanda improvvisamente.
Che voglia ingannarmi con una domanda a trabocchetto?
Cosa dovrei rispondere?
"Allora?"
"Beh, di sicuro la trovo... interessante."
L'uomo riprende a camminare per la sala, fino a quando non completa il giro. Ora un cerchio rosso sangue sulle pareti mi circonda.

"Sai dove posso trovare un computer?" Domanda Anderson, avvicinandosi a me.
"Un computer? Per cosa?"
"Scrivere ovviamente. Devo ancora far le mie scuse ad alcune persone."
"Okay, ma..."
"Il computer!" urla lui, sputando a terra "Mi serve un computer adesso!"

Io non so cosa fare, ma pensandoci su, mi rendo conto di stare sognando tutto, quindi sognare un computer non credo sarà difficile.

Ed ecco apparire dal nulla un tavolo e subito dopo un portatile di ultima generazione.
"Grazie, vedo che ci capiamo." Dice l'uomo sorridendo e mostrando una schiera di denti bianchi.
Sorrido a mia volta, titubante, ma Anderson è già andato a sedersi su una sedia, anche questa comparsa dal nulla.

Con le due dita rimaste inizia a cliccare i tasti della tastiera con un ticchettio fastidioso.
Incerta mi avvicino all'uomo e guardo quello che sta scrivendo.
Un brivido mi gela la schiena.

.
Comunicazione d'ufficio - C.A.T.T.I.V.O. - Data 5.5.231
DESTINATARIO:
MITTENTE:
RE:

Mi sono rimaste solo due dita.
Ho scritto le bugie sul mio addio con due dita.
Questa è la verità.
Noi siamo malvagi.
Loro sono dei ragazzi.
Noi siamo malvagi.
Dovremmo fermarci e lasciare che i Muni dominino il mondo.
Noi siamo malvagi.
Non possiamo comportarci come se fossimo Dio.
Non possiamo fare questo a dei ragazzi.
Voi siete malvagi, io sono malvagio.
Me lo fanno capire le mie due dita.
Come possiamo mentire ai nostri successori?
Gli diamo speranze quando non ce ne sono.
Moriranno tutti.
Qualunque cosa succeda.
Lasciamo che vinca la natura.
.

Mi irrigidisco e stringo i pugni fino a quando le nocche diventano bianche.
Tutto, d'un tratto, si fa chiaro e completo.
E quindi le cose stanno cosi? Ho lottato per tutto questo tempo per niente?
Ho provato a trovare una soluzione anche se non c'è?
Ho perso tutta la mia vita a lottare per una causa persa fin dal principio?
Tutto per colpa della Cancelliera e del Cancelliere qui davanti a me.
Come ho potuto essere così cieca, non vedere la verità?

I miei pensieri si interrompono quando il Cancelliere finisce di scrivere. Poi, come se il tempo per lui corresse una maratona, inizia ad assumere le sembianze di uno Spaccato.
I vestiti si riempono di sangue, i capelli diventano unti e la pelle assume un colore giallognolo.

Con uno scatto l'uomo si volta verso di me e inizia a venirmi in contro mentre io indietreggio, ma ogni passo di Anderson lo porta a morire sempre più velocemente, fino a quando non mi ritrovo con la schiena al muro e una sua mano davanti al volto.
Con un ultimo gemito Anderson cade a terra, morto e non appena tocca il suolo il suo corpo diventa cenere per poi volare via, anche se il vento qui non c'è.

E poi silenzio, assoluto silenzio.
Il sangue sulle pareti pian piano scompare, il computer si volatilizza nel nulla.

La luce della sala salta improvvisamente.

Ancora silenzio.

Avanzo nel buio, sapendo cosa fare senza saperlo davvero, sentendolo.

Cado, inciampando su qualcosa di grande e grosso.

Mi rialzo spolverandomi i pantaloni.

La luce si accende di scatto accecandomi per un istante.

Mi ritrovo sopra a un corpo morto.

È Newt.

Urlo spaventata, togliendomi da sopra il ragazzo.
Sbatto la schiena contro un muro in cemento, ritrovandomi in una stanzetta minuscola assieme al cadavere.
Il soffitto mi sfiora la testa e non riesco nemmeno a distendere le gambe del tutto talmente i muri sono vicini.

Mi chino verso Newt per accertarmi che sia morto per davvero.
Tasto il polso.
Niente battito.
Senza un motivo preciso mi metto a piangere.
Urlo sempre più forte, fino a quando non sento il soffitto sopra di me iniziare a sgretolarsi.

Proprio in quel momento Newt con un gemito riprende a respirare e più volte pronuncia il mio nome.
Tutta la minuscola stanza vibra sempre più forte.
Devo scappare. Ora.
Davanti a me compare una porta, troppo piccola per far passare sia me che Newt.
"Vai, salvati." Dice lui, capendo la situazione.
Non so perché, ma nonostante io non voglia abbandonarlo per nessun motivo, sento una forza spingermi in avanti, verso la porta.

La apro accompagnata da un sonoro cigolio.

Sento Newt urlare, forse urlo anche io, inconsciamente.

Poi di colpo più niente.

Solo silenzio.

E poi luce. Tanta luce.

***

Apro gli occhi e questa volta per davvero.
In alto la luce diretta che entra dalla finestra sul soffitto, mi colpisce gli occhi.
Sbatto le palpebre più volte, fino a quando non mi abituo alla situazione.
Con un grande sforzo provo ad alzarmi in piedi, ma non ci riesco.
Così pronuncio il nome di Newt.
Lo chiamo diverse volte in cerca di aiuto, ma non sento nessuna risposta.
Sempre più preoccupata inizio a sentire sudori freddi colare giù dalla schiena.
"Newt! Ti prego, non è divertente!".
Con un ultimo immane sforzo mi alzo per scoprire se il ragazzo è nella sala oppure no.

Subito, il terrore che lui sia uscito senza dirmi niente mi assale.
Non può averlo fatto.
Me l'ha promesso.
Finalmente riesco, con un ultimo sforzo, ad alzarmi con il braccio a penzoloni e insanguinato.
Subito giro per tutta la stanza, guardo addirittura nella pozza d'acqua, pensando che magari il ragazzo abbia colto l'occasione per farsi un bagno.
Niente.
"Maledizione." Sussurro capendo ormai che cosa ha fatto quel maledetto idiota.
Mi precipito fuori dalla stanzetta e arrivata nel mezzo dalla tunnel urlo, non curandomi del fatto che uno Spaccato o un Dolente possa sentirmi.
"Newt! Newt!"

Per un attimo è tutto silenzio, poi un urlo lontano squarcia il silenzio e passi umani e rumori meccanici iniziano a farsi sentire.
"Kim!"

Il cuore mi fa una capriola nel petto, ma non appena distinguo da lontano Newt vedo che la sua situazione non è delle migliori.
È inseguito da un Dolente, che non sembra esattamente simpatico come quello della volta scorsa.

Il ragazzo mi corre in contro e io rimango ferma immobile in mezzo al tunnel.
Newt in pochi secondi mi raggiunge e così il Dolente.
La scena sembra quasi fermarsi per alcuni istanti.
L'essere bavoso mi si para davanti mostrandomi il suo immenso braccio che funge da coda. Emette un verso acuto, che spacca quasi i timpani, ma non si muove di un centimetro.
"Kim, andiamo! Possiamo andare nella stanzetta e salvarci! Muoviti!" Sussurra Newt, facendo innervosire il Dolente sempre più.
Il ragazzo muove un passo in avanti, ma il Dolente si agita e urla ancora.
"Sta fermo, maledizione. Non muovere un muscolo."
"Possiamo andarcene."
"Zitto Newt, io non scappo davanti a una difficoltà."

Il mostro si muove in avanti e per un attimo temo per la mia incolumità, ma non appena lo vedo oltrepassarmi saltando sopra di me e dirigersi via, mi rilasso.
Appena l'essere è distante, tiro un sospiro di sollievo e mi volto verso Newt, cereo in viso.

Lui capisce cosa voglio trasmettergli con lo sguardo.
"Io, scusa... non avrei dovuto..."
Una sberla tirata con il braccio buono blocca le sue parole.
La sua guancia si colora immediatamente di rosso e si distinguono le impronte delle mie dita sulla pelle morbida.
Quello schiaffo mi ha fatto scaricare parecchia adrenalina, anche se ne è rimasta ancora tanta in circolo nel mio corpo.
"Sei un maledettissimo idiota. Il peggiore di tutti."
Lui non si cura neanche di sfregarsi la guancia colpita.
"Non volevo infrangere la promessa, io..." Balbetta lui, sconcertato dal mio gesto.
"Possibile che tu non riesca a capire che non voglio che tu muoia?!" Lo interrompo.
Lui fa una faccia confusa.
"Maledizione Newt, non è difficile. Ho appena detto che tengo a te, più di quanto io voglia dimostrare. Non voglio vederti morto."

Lui rilassa lo sguardo per un secondo e quasi prova a sorridere.
Tuttavia mi ritorna in mente l'immagine del cadavere del ragazzo, sporco e insanguinato.
Una scossa mi percorre da capo a piedi mentre chiudo gli occhi e abbraccio Newt per scacciare via quell'immagine.
Sento il ragazzo rimanere immobile e muovere le sue mani, avvolgendomi.
"Idiota, idiota, idiota." Sussurro sul suo petto.
Lui ridacchia nel suo solito modo che mi fa stare meglio e a cui ormai sono affezionata.
"Lo so." Sussurra lui appoggiando il suo mento sul mio capo.
Lo stringo forte a me e chiudo gli occhi: ho detto la verità.
A Newt ci tengo. Ci tengo per davvero.






Space for me||☆

Pive Buon venerdì a tutti,

Devo ammettere che questo capitolo forse è stato abbastanza misterioso e strano, ma mi è piaciuto veramente molto scriverlo.

La lettere che Anderson scrive è presa da "Il Codice",  ma tranquilli, non si tratta di uno spoiler sulla saga.

Io continuo ad essere sempre più in ansia perché tra due settimane esce TDC e sono sclerata malissimo. Lol.

Vi lascio alcuni video e interviste di Thom, Kaya, Dylan e Dexter usciti nelle ultime ore :)))

Troppo pucciosi😍

Confermato: amo il nuovo poster.

Questa foto risale al premier in Corea (ma di scrive con la k o la c? Boh )
Ma la metto comunque perché è troppo djskrjsownfo😍.

Sono troppo pucciosi
😍

Uno dei pochi cast che è sempre rimasto assieme😍☝👇

Per altre foto consultate ig, internet o simili :)))

Le audizioni sono qualcosa di stupendo😍😍
Tre anni sono passati così in frtta😢😵😍

Questa cosa è troppo sjdkwnss.
PAPÀ MINHO AND MAMA NEWT SONO TOGETHER AGAIN.
SHIIII.

Questa roba mi ha spiazzata, ma è una figata assurda.

Ieri Kaya, Thom e Dyl hanno fatto una live su Facebook e fortunatamente sono riuscita a guardarla. Anyway credo che tra pochi giorni uscirà su YouTube se non è già stata caricata, quindi vi consiglio di dare un'occhiata. :D))

E niente.

Commenti, considerazioni, dubbi esistenziali e domande qui a lato👉

Hope you enjoy.

Prossimo aggiornamento: 26/01

Bacioni❤
Maty☆



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