Capitolo 50
Il mattino dopo ci prepariamo, come facciamo tutti i giorni, e mi porta a scuola, come tutti i giorni. Jeremy mi da un bacio sulla guancia, il che mi fa sorridere. Entro a scuola e vedo i miei... amici. Parliamo molto. Allora, mentre mi dirigo all'armadietto durante l'ora di pranzo, mi prendono alla sprovvista.
-Cosa diavolo ci fai qui?- Grido di felicità.
Josh si separa con la schiena dal mio armadietto.
-Sto tornando ad essere il cattivo ragazzo del liceo.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio.
-Fantastico, ma davvero, cosa ci fai qui?
-Ho pranzato presto con Kent al ristorante e mi ha detto di portarti qualcosa, visto che non avevo nulla da fare -Risponde Josh, che mi consegna una busta- Quindi, ecco qui il tuo pranzo.
-Wow! -Gli grido, prendendogliela di mano- Cos'è?
Josh sorride.
-Un'insalata e un burger di soia. Ho pensato che le patatine fritte non sarebbero più state buone se le portavo. Dove possiamo mangiare?
-Probabilmente fuori, non credo che tu possa stare qua dentro. Andiamo nel giardinetto- Gli dico, segnalando il corridoio.
Camminiamo e tutte le ragazze che superiamo si girano per guardare Josh. Non importa cosa dice, so che questo aumenta il suo ego. Troviamo un posto vicino ad un cespuglio e ci sediamo. Beh, io mi siedo, Josh si distende appoggiandosi sui gomiti.
-Allora, ho deciso che non mi mancano le superiori. Mi manca però avere un po' di ragazze intorno. Sai, per flirtare con loro in poco tempo.
-Voi ragazzi siete ridicoli -Gli dico, aprendo la mia insalata- Mi chiedo come non andiate a sbattere sullo specchio quando vi guardate.
Josh scoppia a ridere.
-Rimarrò zitto su questo.
-Sì, sarebbe meglio. Jeremy non ne sarebbe felice se iniziassi ad essere una cattiva influenza per me.
-Oh, se fossi una cattiva influenza, ti porterei a farti un tatuaggio con me. Io voglio aggiungere qualcosa a quello che ho sul fianco- Afferma Josh.
Inclinandomi, gli dico:
-Voglio vederlo.
Josh alza la maglia. Vedo un drago lungo il fianco del suo busto. È colorato solo per metà.
-Carino, eh?
-È bellissimo, a me piacciono un sacco i tatuaggi. Io vorrei farmi dei tulipani. Se succederà mai- Dico, prendendo un boccone d'insalata.
-Cos'è che ti ferma?- Mi chiede Josh.
Burlandomi, rispondo:
-Non so nulla di queste cose. E non ho nemmeno un soldo.
-Questo è l'unico problema?- Mi chiede Josh con un sorriso.
-Più o meno -Gli rispondo- Perchè?
Un sorriso diabolico passa sul suo viso.
-Se lo pagassi io, ti faresti il tatuaggio oggi pomeriggio quando io vado a finire il mio?
La mia mandibola cade.
-Stai scherzando?
-Assolutamente no -Dice Josh, emozionato- Andiamo, vieni, non fare la gallina. Ti verrei comunque a prendere io dopo. Puoi farlo e la cosa rimarrebbe tra noi. Dai, Isabelle, sai che lo vuoi.
Facendo un respiro profondo, ci penso.
-Va bene, lo farò. Posso portare un mio disegno?
-Certo -Dice Josh- Disegna qualcosa, della grandezzata che vuoi, e poi pensi a dove lo vuoi.
-In qualche posto nascosto, magari sul fianco, sotto la cintura.
Joah alza il sopracciglio.
-Dovrai abbassarti un po' i pantaloni per farlo.
Ci penso un attimo.
-Ho delle belle mutandine addosso, quindi va bene. Lo faremo. Oh! Sono così emozionata!
-Fantastico! -Ride Josh- Ma non farlo vedere a Jeremy, ooohh, lui vede quella zona?
Arrossendo sul serio, gli dico:
-No, non la vede.
-Bene, allora è tutto pronto. Chiamo il negozio appena vado. Ora, finisci di mangiare.
Quando finisco, do a Josh un abbraccio e un bacio sulla guancia. Lui mi saluta e si allontana. Torno a scuola per andare al mio armadietto. Incontro Eric fermo lì.
-Ciao- Gli dico.
-Ciao -Dice, con sguardo preoccupato- Va tutto bene?
-Sì -Gli rispondo, un po' perplessa- Perchè?
-Jack mi ha detto cos'è successo sabato, e volevo assicurarmi che stessi bene. Mi ha detto che Jeremy tra poco ammazzava quel tipo.
I miei occhi si spalancano e silenziosamente esclamo:
-Oh, no! È stata una cosa buona! Era Howard, il tipo che mi ha aggredita.
-L'hanno preso? È fantastico!
Annuisco con la testa e sorrido.
-Sì -Sussurro- Finalmente è tutto finito. Mi sento molto meglio.
-Isabelle! -Gridano vicino a noi. Mi giro per vedere Jack- Va tutto bene?
-Sì- Gli rispondo, guardando Eric con la coda dell'occhio.
Jack sembra solo esterrefatto.
-Sembrava che Jeremy volesse inserire quell'uomo nel muro.
-Infatti, ovviamente, qualcuno ho dei problemi d'ira -Sento che dice qualcun altro. Mi giro per vedere Sonya. Lei sorride- È un po' selvaggia la cosa, non credi? O era ubriaco?
-Non sai di cosa parli -Interviene Eric, facendo un passo avanti- Lasciatela stare.
Sonya alza gli occhi al cielo.
-Ora si è legata al dito anche te?
-Cosa? -Dice Eric bruscamente, sembrando un po' confuso- No, Sonya, non sai di cosa parli.
-Infatti, -Aggiungo- dovresti solo chiudere la bocca stavolta. Jeremy non era ubriaco, e non è nemmeno un SELVAGGIO.
Lei incrocia le braccia al petto e mi guarda con condiscendenza.
-Sapevo che era uno con dei problemi. Tutti pensavano che era così perfetto. È meglio che stai attenta Isabelle, a volte i ragazzi possono andare contro le ragazze.
-Stupida...- Le grido, saltandole addosso.
Eric mi prende e dice:
-Isabelle, non farlo.
Il corridoio si è calmato e tutti mi stanno guardando. Sonya ride.
-Cosa, stai prendendo il posto di Jeremy adesso? Avete tutti e due problemi di rabbia, è questo che vi attrae?
-Vuoi sapere cos'è successo!? Eh!? -Grido- Vuoi sapere chi era quell'uomo!?
-Isabelle, non devi farlo- Sussurra Eric.
Inclinando il ciglio, Sonya replica sarcasticamente:
-Chi era, Isabelle, qualcun altro sulla quale ti sei buttata?
-NO, STUPIDA STREGA! Lui era l'uomo che mi ha aggredita -Grido a pieni polmoni. Sonya rimane subito zitta. Torcendomi, esco dalla presa di Eric. Mi avvicino a Sonya- Sì, Sonya, ti darò un po' di vita reale, togliamoci i tappi dalle orecchie cosicché tutti possano ascoltare. Mi state sentendo tutti? -Grido- Perchè se non lo faccio io, lo farà Sonya, visto che è così che fa lei. Qualche settimana fa, ero in casa, nella mia camera, facendo le mie cose. Quando il moroso della mia madre alcolista è entrato, e mi ha buttata sul letto. Sì, Sonya, sul mio letto! Mi state seguendo!? Ha cercato di violentarmi, ma mia madre è entrata e lo ha fermato. Ma, vuoi avere ALTRE informazioni per rovinarmi? Quella stupida ubriaca di mia madre, ha incolpato me! Sì, lei mi ha detto la stessa cosa che mi hai detto tu, che mi sono buttata su di lui. Così, è questo che pensi? Eh? Che voglio essere violentata sul mio letto, nella mia stanza, in casa mia!? Butti merda su Jeremy, ma sai cos'ha fatto per me? Mi ha presa e mi ha portata in un posto vero. Lui si preoccupa per me come nessuno ha mai fatto. Mi dispiace che tu sia cresciuta con l'immagine della vita perfetta, ma io non l'ho avuta! Allora, vuoi burlarti ancora un po' di me? Avanti! Hai tutto ciò che ti serve adesso! -Faccio un respiro profondo e poi ringhio- Sono stanca che tu mi dia fastidio. Mi hai presa in giro per le sciarpe che portavo, ma sai cosa? Ho dovuto metterle! Dovevo nascondere i lividi che quell'idiota mi ha lasciato quando mi ha strozzata. Sì, ho detto STROZZATA. Sono quasi svenuta. Non volevo che nessuno li vedesse, per questo li ho coperti. Non volevo che nessuno lo sapesse, ma, ovviamente, ho dovuto dirlo a tutti per proteggere il mio amico! Jeremy è la persona migliore che conosco, ma sai qual è il problema, vero, Sonya? Lui ti piace e sei gelosa, il che ti porta ad infastidirmi ancora di più. Quindi, FORZA, prenditela con me, ma io e Jeremy e tu no. Ora, BACIAMI IL CULO!
Improvvisamente, tutto il corridoio applaude. Non mi turba affatto. Fisso Sonya dritta negli occhi e non m'intimidisco. Non riesco a capire bene l'espressione del suo volto. È un misto di ira e vergogna, con un po' di lacrime sul viso. Lei nega con la testa e dice:
-Sei così drammatica,
Jack si avvicina e dice:
-Non sai proprio quando stare zitta? Sei davvero così stupida?
-Mai- Dice Sonya, ovviamente nervosa.
-Ascoltami bene, Sonya -Ringhio con rabbia- Puoi prendertela con me finchè vuoi. Ci sono abituata, ma che Dio ti aiuti che vengo a sapere che te la prendi con qualcun altro. Ti rovinerò la vita. Mi hai capita?
La sua mandibola cade.
-Mi stai minacciando, nanetta?
-No, ti sto solo avvertendo, le minacce verranno dopo- Replico.
Sanya sbuffa e si gira per andarsene. Mi ci vogliono un paio di secondi, ma finalmente torno a respirare. Mi giro per affrontare il mio armadietto. Eric mi abbraccia. Jack lo segue e dice:
-Stai bene?
-Credo che vomiterò- Sussurro.
-Forse dovresti uscire da qui -Risponde Eric- Vuoi che ti porta da qualche parte?
Nego con la testa.
-No, devo superare la cosa. Se non lo faccio, non ne sarà valsa la pena. Devo essere seria con lei.
-Mi dispiace, -Mormora Jack- per quello che hai subito.
Girandomi per guardarlo, gli rispondo:
-Grazie.
D'un tratto, suona la campanella.
-Dobbiamo andare in classe, -Dice Eric- a meno che tu non te ne voglia andare.
-No -Gli dico- Sto bene, anzi, meglio.
-Va bene -Risponde- Andiamo allora.
Nel camminare per il corridoio, la gente sorride ed annuisce verso di me. Okay, non era questa la reazione che mi aspettavo. È difficile non sorridere. Il resto della giornata passa volando. Non so se sono piena d'adrenalina o cosa. Quando arriva la lezione di arte, muoio dalla voglia di vedere Sonya, ma non si presenta. Le sue due complici, però, ci sono. Continuano a guardarmi. Quindi, alla fine, mi dirigo a loro e dico:
-Cosa volete?
Nervosamente, Daniella dice:
-Sai, non siamo sempre d'accordo con lei, e sappiamo che è gelosissima per Jeremy. Ti chiediamo scusa per quello che è successo. È andata a casa perchè non voleva affrontarti, se ti può far sentire meglio.
Sbuffo e rido.
-Mi diverte un po'.
Daniella mi rivolge il sorriso.
-Pensavamo che potresti imparare da questo. Non prendertela quando fa così. Lei se la prende anche con noi. È l'unica cosa che sa fare. Non so nemmeno perchè continuiamo a sopportarla. Suppongo che più cresciamo, più ce ne dimentichiamo. Ci dispiace se a volte abbiamo ferito i tuoi sentimenti.
-Grazie- Le dico.
Loro sorridono e tornano a quello che stavano facendo. Prendo il mio quaderno degli schizzi e con una nuova ispirazione, mi metto a disegnare.
Alla fine della giornata, esco in strada. Josh è accanto alla sua macchina, sorridendo di nuovo alle ragazze. Corro verso di lui e salto alle sue braccia. Lui dice:
-Però, ciao anche a te, felice di rivederti.
-NO, è stato EPICO, ho affrontato Sonya!- Esclamo energicamente.
-Fantastico! -Grida Josh- Raccontamelo in macchina. Abbiamo un appuntamento.
Così, durante il viaggio verso il negozio di tatuaggi, gli racconto tutto. Alla fine, Josh sorride e dice:
-Benissimo. Jeremy sarà molto orgoglioso di te.
-Non vedo l'ora di raccontarglielo- Sospiro guardando fuori dal finestrino.
-Sì, raccontagli di questo, e non di questo- Risponde Josh, mentre si ferma davanti ad un negozio.
Faccio un respiro profondo.
-Sono nervosa. Farà male?
-Oh, sì, molto probabilmente -Ride- Ovviamente, ti terrò la mano. Ho detto a Jeremy che ti avrei portata dai miei genitori per cena, e ha detto che andava bene. Quindi, abbiamo tempo.
Il mio cuore sta battendo fortissimo.
-Va bene -Strillo- Andiamo.
Quando entriamo nel negozio, non è ciò che mi aspettavo. Mi aspettavo qualche motociclista, le pareti scure e gente strana seduta in un angolo. No, qui le pareti sono a scacchi. È tutto molto pulito. Una ragazza con le braccia coperte da tatuaggi è seduta dietro al bancone. Sorride.
-Ciao, Josh. Sei pronto?
-Sì, -Risponde- e ho una nuova cliente.
Lei alza lo sguardo su di me.
-Ha 18 anni?
-Sì- Le rispondo.
-Devo vedere un tuo documento- Afferma.
Prendo il portafoglio dal mio zaino.
-Eccolo- Le dico, consegnandole la mia carta d'identità.
-Isabelle... Hmm, okay Isabelle, cosa vorresti farti?
-Questo -Le dico, prendendo il mio quaderno degli schizzi.
Stacco l'immagine e gliela do. Gli occhi della ragazza si spalancano.
-Lo hai ricalcato?
-No, l'ho disegnato io stessa- Rido.
-È incredibile -Replica- Hai qualcos'altro che io possa vedere?
Questo mi fa diventare un po' nervosa. Lui sorride.
-Renee non ti prenderà in giro. Se è questo ciò che pensi, anche lei è un'artista.
Con un sospiro, le consegno il mio quaderno degli schizzi. Renee sorride e lo mette sul bancone. Josh s'inclina in avanti per poter vedere. Lo apre e sembra guardare con molta attenzione ogni disegno.
-Sono bellissimi -Dice alla fine Renee- Mi piacerebbe che lavorassi per me. Voglio dire, il modo in cui catturi le persone. Ai miei clienti piacerebbe un sacco. Ti pagherei.
-Sul serio?- Le chiedo, probabilmente con troppo entusiasmo.
-Se questo è davvero il tuo lavoro, sì -Risponde lei- Chi è quel ragazzo così affascinante?
Josh geme.
-È Jeremy, il suo moroso.
-Non è il mio moroso- Replico.
Sbuffando, Josh dice:
-Sì, ma è come se lo foste. Cavoli, sembrate sposati.
-Lo dici come se fosse qualcosa di brutto- Mormoro.
-No, no, -Esclama- assolutamente no, Isabelle. Chiunque avrebbe una competenza feroce contro voi due.
-Sia chi sia, -Scherza Renee- è davvero bello.
Sorrido.
-Sì, è vero.
-Basta parlare del mio amico, andiamo a tatuarci- Dice Josh, strofinandosi le mani.
Renee mi restituisce il quaderno degli schizzi.
-Chi va per prima?- Chiede.
Con la coda dell'occhio, vedo Josh indicarmi.
-Lei.
Il mio cuore ricomincia di nuovo a battere forte. Renee prende il mio disegno e dice:
-Va bene, lo vado a ricalcare. Portala di la, così può andare in bagno, e poi falla stendere sul tavolo.
-Andiamo piccola- Dice Josh.
Così, mi porta in bagno. Mi tremano le mani. Sono davvero nervosa. Lo sto per fare davvero? Sì, sì- quando esco, Renee è seduta al tavolo.
-Quali colori vuoi?
-Viola, -Dico- un bel viola
-Va bene, stenditi- Mi dice.
È un po' imbarazzante, ma lo faccio.
-Allora, quanto farà male?- Le chiedo.
-Per ognuno è diverso -Risponde lei- Dove lo vorresti?
-Qui- Le dico, indicando i miei pantaloni.
Lei ride.
-Devi tirarteli giù allora. Ho bisogno di avere libera quella zona.
-Verranno qui altre persone?- Le chiedo.
-Nessuno, a meno che lo dica io- Afferma Renee.
Josh mi guarda.
-Vuoi che me ne vada?
-NO! -Gli grido- Non ti permettere! Non lo farò senza di te.
Avvicina uno sgabello e dice:
-Va bene, prometto di non guardarti come farebbe un uomo, solo come lo farebbe un amico.
Questo mi fa ridere.
-Sì, certo, come vuoi -Sbottono i miei pantaloni e li abbasso da un lato- È un po' imbarazzante- Mormoro per me stessa.
-Fidati, quando incomincerò, sarà l'ultima cosa che penserai -Dice Renee. I miei occhi si spalancano e lei ride. Le ci vuole un po' preparare tutto. Mi rende solo più nervosa. Finalmente, dopo avermi pulito la pelle ed averla disinfettata, sorride- Okay, tesoro, ora inizio. Ricorda, è meglio respirare che trattenere il respiro.
Prendo subito la mano di Josh.
-Starai bene. Grida se ne hai bisogno.
Con questo, Renee inizia ed io affanno. Lei si ferma.
-Stai bene?
-Sì, -Le rispondo- continua.
Ci vuole un po' di tempo, ed è una strana esperienza. Alcune zone mi hanno fatto un male mai provato prima ed altre non erano poi così dolorose. Josh continua a parlare per distrarmi. Finalmente, Renee si ferma e dice:
-Abbiamo finito.
Cerco di guardare in basso e dico:
-Voglio vederlo.
-Ora lo pulisco -Risponde lei, e lo fa- Ora, va a guardarti allo specchio.
Mi metto subito in piedi e poi mi rendo conto che, beh, mi fa malissimo. Sostenendo i miei pantaloni, cammino verso lo specchio e lo guardo.
-Oh, mio Dio -Sussurro- È impressionante.
Guardo i tre tulipani viola che ora sono sul mio fianco. Sono circondati da spirali delicate e piccole stelle.
-È carino -Dichiara Josh, dietro di me- Ora, devi seguire le sue indicazioni su come tenerlo pulito ed idratato fino a quando guarisca. Dopo ci fermiamo al negozio, così prendiamo tutto.
-Grazie -Gli dico, girandomi- Significa molto. È come se finalmente fossi arrivata all'età adulta. Posso lasciare mia madre e il mio passato, e prendere le mie decisioni.
-Questa è un bel modo di vedere le cose -Risponde Josh- Ora, -Dice- è il mio turno.
Renee mette un po' di pomata sul mio tatuaggio e poi lo copre con una garza.
-Tienila per un po'.
-Okay- Strillo, tirandomi di nuovo su i pantaloni.
Lei pulisce tutto e poi Josh si stende sul fianco. È interessante vedere come lavora su di lui. Non gli causa nemmeno un pizzico di dolore. Gli faccio la linguaccia. Quando finisce, è davvero bellissimo. Josh si alza e lo guarda.
-Fantastico!
D'un tratto il mio cellulare squilla. Lo cerco nella mia tasca. È Jeremy. Rispondo:
-Pronto?
-Ciao, avete già cenato?- Mi chiede Jeremy.
-No- Gli dico, guardando Josh.
Articolo "Jeremy" e lui fa una smorfia. Al telefono dice:
-Chiedi a Josh se posso venire anche io.
-Aspe...tta -Rispondo lentamente. Copro il cellulare- Vuole venire a cenare!- Sibilo.
Josh aggrotta le sopracciglia.
-Digli che mia madre si è sentita male e che lo andiamo a prendere.
-Io non gli mento, -Mi lamento- abbiamo fatto una promessa.
-Allora, non lo so. Digli che ho deciso di non andarci, cosa che ho fatto.
Parlando di nuovo al cellulare, cerco di non far tremare la mia voce.
-Josh ha deciso che non vuole più andarci.
C'è una pausa, e poi Jeremy chiede:
-Che avete fatto fino ad ora?
-Non lo so- Gli dico.
Ringhiando, Jeremy commenta sarcasticamente:
-Ti ha toccata in modo troppo affettuoso?
-No, non lo ha fatto.
Questo sembra tranquillizzarlo.
-Allora, che avete fatto?
-Solo delle cose, nulla di particolare. Josh deve fermarsi ad un negozio. Dobbiamo comprare delle cose.
-Devo venire? Non ricordo di averti dato dei soldi... Te li ho dati?
Con una risatina, gli dico:
-No.
-Devo iniziare a farlo. Ti farò una carta di credito- Afferma Jeremy.
-Una carta di credito per cosa?- Gli chiedo un po' confusa.
C'è una piccola pausa e poi in forma sarcastica dice:
-Per usufruire del mio conto in banca, duh!
-Cosa!? -Gli dico bruscamente- Non lo farò mai.
-Bisogna avere soldi per poter sopravvivere- Afferma Jeremy, trattando l'argomenta con totale naturalezza.
Ringhiando, dico:
-No, non cederò a questo. Mi puoi dare una paghetta.
-Hai 12 anni, per caso? -Risponde- Non importa. Quando torni a casa?
-Presto, te lo prometto. Ora devo andare.
Con un sospiro, Jeremy dice:
-Va bene, a dopo.
-Ciao -Gli rispondo, e riattacco- Sospetterà che sta succedendo qualcosa.
Josh fa una smorfia ed abbassa di nuovo la sua maglia.
-Io non entro in casa. Se m'irrigidisco, lo scoprirà.
-E cosa dovrei fare?- Gli chiedo.
-Mettiti qualcosa di largo ed elastico -Dice Renee- Io ti consiglierei di non mettere i pantaloni, ma ovviamente non sarebbe astuto. Sarebbe meglio senza le mutandine.
Un sorriso malizioso passa sul volto di Josh.
-Forse entro.
Alzo gli occhi al cielo.
-Taci, Josh -Lui ride in risposta. Quando lei ci da il totale dei tatuaggi, il mio cuore si ferma- Josh! Non posso permettere che paghi questo!
-Umm, è il tuo regalo per il diploma, ma te l'ho fatto MOLTO in anticipo. Lascia perdere e basta- Mi tranquillizza Josh.
-Va bene -Sospiro. Paga e usciamo. Non ci mettiamo molto ad andare al negozio. Josh mi dice di mettere le cose che abbiamo comprato nel mio zaino, così Jeremy non potrà vederle. Quando ci fermiamo davanti all'appartamento, mi giro verso si lui- Grazie infinite, Josh.
-Non c'è problema, piccola -Replica- Passa una buona serata e stacci attenta.
Inclinandomi, lo bacio sulla guancia.
-Lo farò. Ci vediamo.
-Ciao- Mi saluta Josh.
La camminata fino alla porta sembra più lungo del solito. Cosa farò? Come gli nasconderò questa cosa? Quando arrivo su, e apro la porta, Jeremy non è da nessuna parte. Approfittando dell'opportunità, vado diretta in camera mia. Chiudo la porta e sospiro. Rapidamente, mi tiro via i pantaloni, il che mi da sollievo. Poi, penso alle mutandine e mi metto i pantaloni del pigiama. Sospiro. D'un tratto sento bussare alla porta.
-Isabelle?
-Sì- Rispondo.
-Stai bene? Non sei nemmeno venuta a salutarmi- Dice Jeremy.
Tirandomi velocemente via la felpa, apro la porta.
-Sto bene -Gli rispondo, mettendo una mano sul fianco non tatuato- Come stai?
Sembrando un po' scettico, Jeremy risponde:
-Affamato. Dov'è Josh?
-Doveva andare a fare una cosa. Non so dove andava -Sospiro. Beh, è la verità- Cosa vuoi per cena?
-Stavo pensando a panini al formaggio e zuppa di pomodoro -Dice Jeremy, tutto contento- Fa freddo. Dopo, quando finisci i compiti, possiamo rannicchiarci sul divano e vedere il telegiornale.
Alzo gli occhi al cielo.
-Yupi!
-Taci, che ti piace. Ora, andiamo -Seguo Jeremy in cucina. Fa malissimo! Il pantalone che sfiora la pelle non aiuta per nulla. Jeremy si gira verso di me- Prendi la zuppa? Io penso ai panini.
Il mio sguardo si volge all'armadio. La zuppa è nello scaffale superiore. Oh, ragazzi.
-Certo- Gli sussurro.
Con attenzione, metto un ginocchio sul ripiano. Jeremy mi guarda e dice:
-Prendi una sedia, Isabelle. Sai che odio quando sali sulla cucina.
-Scusa, papà- Rido.
Scuotendo la testa, Jeremy risponde:
-Non chiamarmi più papà. Ci baciamo in bocca. Che schifo -Questo mi fa ridere. Apro l'armadio, prendo la zuppa e faccio una smorfia per come sento la pelle tirare. D'un tratto, Jeremy grida-: Isabelle!
-Cosa?- Esclamo, guardandolo.
Lui fissa il mio fianco. Quando ci guardo anche io, il mio cuore cade. Merda, mi si vede la benda.
-Cosa diavolo è quello!?
Scendo dal ripiano più veloce che posso e mormoro:
-Niente.
-Ti sei fatta male?- Mi chiede, facendo un passo avanti, parendo davvero preoccupato.
-Non esattamente- Gli rispondo.
Ora, si abbassa giusto per guardare.
-A scuola?
-No- Strillo.
-È successo quando eri con Josh!?- Dice bruscamente Jeremy.
-Non sono proprio ferita. Lascia stare. Sto bene.
Jeremy mi fa uno sguardo molto severo.
-Isabelle, non mentirmi. Abbiamo fatto una promessa.
-Tecnicamente in questo caso, omettere non è mentire- Gli dico, tirandomi giù la maglia.
-Isabelle Nimon -Ringhia Jeremy- perchè hai quella benda addosso?
Aggrottando le sopracciglia, gli sussurro:
-Mi sono fatta un...- E poi mi fermo.
-Un, cosa? Una ferita abbastanza grande, perchè è ciò che sembra.
Faccio un respiro profondo.
-Va bene, te lo dirò SOLO se mi prometti non gridare o picchiare Josh.
-È stato lui a farti del male!?- Grida Jeremy.
-No, -Insisto, agitando le mano- lui non mi ha toccata, oltre a tenermi per mano. Devi PROMETTERMI che non gli farai del male. Se devi sgridare qualcuno, grida me. Me lo prometti? -Jeremy rimane a guardarmi e poi annuisce con la testa- Mi sono fatta un... tatuaggio.
C'è un silenzio tombale, e poi Jeremy dice a bassa voce:
-Dillo di nuovo.
-Mi sono fatta un tatuaggio, vuoi vederlo?
Jeremy mi punta il dito contro.
-JOSHUA ti ha portata a fare un tatuaggio?
-Sì, lui aveva bisogno di finire il suo.
-Da quanto tempo lo avevate programmato?- Mi chiede con veemenza.
Aggrottando le sopracciglia, gli dico:
-Dall'ora di pranzo.
-Quindi, in tre ore, hai preso la decisione di farti un tatuaggio- Ringhia Jeremy.
Incrocio le braccia al petto.
-Sì, l'ho fatto. Jeremy, per favore, non rovinarmi il momento. Non ti riguarda. È il mio corpo e sono un'adulta. Questo significa molto per me. Posso prendere le mie decisioni adesso.
-Come lo hai pagato?
-Ha pagato Josh. È stato il mio regalo per il diploma- Dico il più allegramente possibile.
Allontanandosi da me, Jeremy si massaggia le tempie.
-Non mi da fastidio che tu abbia preso questa decisione, ma mi sarebbe piaciuto se ci avessi pensato di più.
-Non ti piacciono i tatuaggi? Ora mi ti faccio schifo?
-Oh, no Isabelle -Risponde, rigandosi verso di me- Amo i tatuaggi. Volevo farmene uno. Ho sempre voluto un tatuaggio in memoria di Kaitlin, e no, i tatuaggi su una ragazza sono sexy. Fino a quando non sono nella zona lombare, sappiamo tutti come li chiamano quelli.
Tirandomi un po' giù i pantaloni, gli dico:
-No, l'ho fatto sul fianco, lo vuoi vedere? -Con un sospiro, Jeremy annuisce con la testa. Lentamente, tiro via la benda, facendo una smorfia- Mi fa ancora male.
-È bellissimo -Sussurra Jeremy- Lo hai disegnato tu?
-Sì, e Renee, quella che mi ha fatto il tatuaggio, ha detto che faccio dei bellissimi disegni e che magari sfrutterà le mie abilità. Non è fantastico? Il mio primo lavoro da artista.
Sorride.
-Sì, è bello. Ugh, Isabelle, mi fai davvero diventare pazzo.
Questo mi fa sorridere.
-Scusa.
-Parlerò comunque molto seriamente con Josh- Afferma Jeremy, prendendo il suo cellulare.
-No! -Esclamo- Me lo hai promesso!
Jeremy mi guarda.
-Quindi, non sono autorizzato a dirgli nulla?
-No -Gli rispondo- Lascialo stare.
D'un tratto, mi squilla il telefono. Con uno sguardo burlone, gli dico:
-Chissà chi è -Lo prendo e sorrido- È Cassandra -Rispondo subito- Ciao.
C'è uno strillo dall'altra parte del telefono.
-Indovina!?- Grida lei.
-Cosa?- Le chiedo, un po' sorpresa.
-Indovina chi si è fidanzata!?
La mia mandibola cade.
-Non ci credo! Kent te lo ha chiesto?
Ci sono più strilli.
-Yup! Mi ha portata al parco per un picnic e poi mi ha fatto la proposta. È stato bellissimo!
Sostenendo il cellulare da una parte, dico a Jeremy:
-Kent le ha chiesto di sposarlo.
-Lo so -Mi risponde Jeremy con un sorriso- Mi ha detto che lo avrebbe fatto.
-E non me lo hai detto!- Affanno.
Nega con la testa.
-Non sapevo se potevi tenere nascosto il segreto, e RICORDA che possiamo omettere le cose.
-Spiritoso -Replico. Torno a parlare con Cassandra e dico-: Sono felicissima per voi!
-Grazie! -Risponde lei- Ora, ecco quello che volevo chiederti, tu e Jeremy vorreste essere i nostri testimoni?
Il silenzio è assordante, non riesco a parlare.
-Io? Capisco Jeremy, ma io?
-Sì, sei come una sorella più piccola per noi, e abbiamo bisogno che qualcuno accompagni Jeremy. Ci stai?
-Certo che ci sto -Le rispondo- Voglio dire, sì, sarebbe un onore -I miei occhi si spostano verso Jeremy- Cassandra CI vuole come testimoni al matrimonio.
Con un sorriso, Jeremy dice:
-Va bene.
Cassandra sospira dall'altra parte del telefono.
-Benissimo, ora devo chiamare altre persone. Mi aiuti a cercare l'abito in queste settimane? Voglio già incominciare.
-Certo, -Le rispondo- dimmi solo quando.
-Fantastico! -Strilla lei- Ne parliamo dopo.
Ancora una volta, dico:
-Congratulazioni.
-Grazie, ciao!
-Ciao -Attacco e guardo Jeremy- Wow, lei sembra così felice.
Jeremy si avvicina e mi scombina i capelli.
-Anche tu lo sarai quando ti chiederanno la mano.
-Lo spero- Gli rispondo.
-Cooomunque, hai l'esame di guida mercoledì.
-Cosa?!?- Grido.
Un sorriso terribile gli passa sul viso.
-Sì, sei più che pronta. L'ho programmato io.
-Oh, mio Dio, oh, mio Dio, sono troppo nervosa!
-Lo farai bene -Mi tranquillizza Jeremy- Ora, prepariamo la cena, mia piccola regina del tatuaggio, che sto morendo di fame.
Con un gran sorriso, gli dico:
-Vuoi altre belle notizie? Lascia che ti racconti cos'è successo a scuola....
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