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Capitolo 35

-Non dirglielo mai -Dice Kent- Il suo ego è grande quanto quello di Jeremy.

-Sì, ma voi ragazzi siete molto belli. Sono sorpresa del vostro ego, lo credevo ancora più grande.

Con uno sbuffo, Cassandra risponde:

-Il suo lo è, solo che lo nasconde molto bene.

Rido.

-Come hai chiesto a Cassandra di uscire, la prima volta?

Kent diventa isterico.

-Beh, Jeremy, Josh ed io facciamo questa cosa...

-No rovinare la cosa. In breve, è venuto da me e mi ha detto: "Mi stavo chiedendo se hai un altro cuore, perchè a quanto pare hanno rubato il mio".

Il mio sguardo passa su Kent.

-Davvero?

Lui ride.

-Sì. Ma, hey, ha funzionato!

-È stato così patetico che mi ha fatto ridere. Già provavo qualcosa per lui, quindi avrebbe potuto dirmi qualsiasi cosa che io gli avrei detto VA BENE- Dichiara Cassandra.

-Beh, avrei detto qualcosa di più romantico se lo avessi saputo- Risponde Kent.

Cassandra alza gli occhi al cielo.

-Oh, Dio!

Mentre si alza per sedersi accanto a Cassandra, Kent dice:

-Hai freddo? Perchè puoi usarmi come coperta.

-Cavoli, Kent!- Esclama Cassandra spingendolo.

Ci mettiamo tutti e tre a ridere. Ci calmiamo quando Courtney ritorna. Mette le nostre bevande sul tavolo.

-Cosa vi porto da mangiare?

-Per me una Cesar salad- Risponde compiaciuta Cassandra. Courtney annuisce e poi mi guarda.

-Io prendo una porzione di gnocchi- Dico, allungandole il menù.

-No, no, no -Dice Kent- Non puoi prendere solo quelli; hai bisogno di qualcosa di speciale.

-Allora ordina per me.

Kent sorride.

-Ti piace la ricotta? -Annuisco. Si gira verso Courtney- Scrivi una porzione di ravioli di ricotta al sugo, per la signorina.

-Benissimo -Dice Courteny- Arriverò tra poco.

Si gira e se ne va.

-Bene -Sospira Kent- Ora devo tornare a lavorare. Buon pranzo signorine. Tornerò appena posso.

-Ti amo- Afferma Cassandra con un gran sorriso.

Lui le fa l'occhiolino.

-Anche io ti amo, piccola -E rivolgendosi a me, dice-: Ci vediamo dopo, Isabelle.

-Ciao- Rispondo, salutandolo con la mano.

Quando lui se ne va, Cassandra sorride.

-È fantastico.

-Già -Sono d'accordo- Tutti e tre sembrano brave persone.

-E lo sono -Mi risponde- Ora, dimmi di più della tua vita a scuola.

Con un sospiro, inizio a raccontarle. Mangiamo il pranzo ed è DAVVERO buono. Cassandra mi chiede di provare la sua insalata, così ne mangio un po' e capisco il perchè l'ha ordinata. Prima che ce ne andiamo, Kent torna per salutarci. Dice che non dobbiamo pagare nulla.

Non ricordo dov'è il Rick's, ma Cassandra sì. Ci fermiamo e una delle porte del garage è aperta. Ma, non vedo Jeremy.

-Vai tu- Sussurro.

-Perchè dovrei andarci io? -Risponde- È un tuo amico.

La supplico:

-Per favore?

-No -Ride Cassandra- Vai. Ricorda che vuole darti un bacio

Ora la fulmino con lo sguardo.

-Traditrice -Sorride cin soddisfazione. Io gemo-: Okay, ora vado.

Scendo dalla macchina e mi fermo un attimo. Finalmente, respiro profondamente e cammino verso l'edificio. Ci sono alcuni ragazzi che lavorano ad un'auto giusto davanti a me. Uno di loro alza lo sguardo.

-Possiamo aiutarti?

Lo guardo imbarazzata.

-Sto cercando Jeremy.

Lo stesso ragazzo si alza e grida:

-JEREMY!

-CHE C'È?- Lo sento rispondere.

-Qua c'è una ragazza molto carina che vuole vederti- Gli grida il ragazzo.

Qualche secondo più tardi, appare Jeremy. Immediatamente, sorride.

-Ciao tesoro.

-Ciao -Mormoro camminando verso di lui- Sono venuta a prendere la chiave.

-Certo -Dice Jeremy, cercando nella sua tasca. Tira fuori la chiave dicendo-: Eccola qua.

Allungo la mano.

-Grazie.

Ma non le lascia.

-No, uh, devi pagare.

-Cosa?- Chiedo sconcertata.

-Ti ho detto che volevo un bacio. O mi baci o rimango con la chiave.

I miei occhi si socchiudono.

-Non ti bacerò- Sussurro piano.

-Allora dovrai aspettare sulle scale, perchè non portai entrare in casa senza chiave- Dichiara sbattendo le palpebre.

-Perchè mi fai questo?- Mi lamento.

Jeremy fa un passo avanti.

-Perchè mi piace farti arrossire, e poi, non hai ancora riempito la mia quota di baci.

-Non hai nessuna quota di baci!

Sorride soddisfatto.

-Sì, ce l'ho e non è piena.

-Sei tremendo! Ci sono altre persone qui- Gemo.

-Sì, un sacco di ragazzi. Non lo rende ancora più imbarazzante?- Ride lui.

-Non è divertente!- Dico aggrottando la fronte.

-Baciami e basta -Risponde, avvicinandosi ancora- Cosa c'è di male?

-Ti odio- Gli ringhio.

Le chiavi suonano nell'aria mentre le tiene in mano.

-Andiamo, Isabelle. Sono un bacio.

Sospiro e mi metto in punta. Le nostre labbra s'incontrano. Le sue braccia mi avvolgono subito e mi stringe a sé. Quando ci separiamo, sentiamo subito delle urla dietro di noi. Fulmino Jeremy con lo sguardo e gli pesto il piede. Lui lascia cadere le chiavi mentre grida. Mi abbasso e le raccolgo.

-Grazie per le chiavi e il bacio.

Mi guarda maliziosamente.

-Oh, grazie a te.

-Smettila- Dico guardandolo.

-Avrai la mia vendetta e sarà brutta, brutta, brutta, bruttissima- Sospira Jeremy.

Il mio sorriso sparisce e dico:

-Sii buono!

-No -Risponde- Crederai che sono stato buono fino ad ora.

-Jeremy- Lo riprendo, nervosa.

Con un'enorme sorriso, si burla:

-Isabelle -Mi fa l'occhiolino- Va a casa. Ci vediamo tra due ore. Oggi ti arrivano i mobili.

-Cosa mi farai?- Chiedo con leggerezza e senza nervi.

-Ancora non lo so! Ma sarà SPETTACOLARE!

Gemo.

-Fantastico- Sospiro.

Jeremy vi avvicina e mi da un bacio sulla testa.

-Ti prometto che non sarà oggi. Va a casa. Devo finire delle cose.

-Va bene. Ciao -Dico girandomi. Appena inizio a camminare, sento una un colpo sul mio sedere. Mi giro e Jeremy ha un asciugamano in mano- Hai detto che non l'avresti fatta oggi!

-Questa? Questa non è una vendetta. Quello che ti aspetta sarà ENORME. ENORME!

-Wow.

-Vai, presto sarò da te- Sorride. Lo vedo girarsi e ridere. Inclino la testa e penso che sta davvero bene in uniforme. Il rendermene conto mi fa arrossire. Mi muovo ed esco dall'edificio. Ovviamente, quando Cassandra chiede cos'è successo, tutto ciò che dico è:

-Nulla.

Andiamo fino all'appartamento a suon di musica. La mia mente è timorosa, pensando a quello che farà per vendicarsi. Quando arriviamo, alzo il riscaldamento perchè fa un po' freddo. Cassandra ed io ci facciamo un tè, ci sediamo e parliamo.

Un'ora e mezza dopo, sento la porta aprirsi. Ci giriamo e vediamo Jeremy entrare. Ha in mano dei fiori. Ci sono ovviamente i gigli, poi rose e viole. Lo guardo stranita. Cammina in avanti e me li mette in grembo.

-Questi sono per te.

-Perchè?- Chiedo, sentendone il profumo.

-Oh, mi piace comprare fuori quindi probabilmente ne riceverai molti -Scherza Jeremy. Si china e mi bacia sulla testa- Devi dirmi quali sono i tuoi preferiti.

-I tulipani- Rispondo senza dubbi.

-Belli -Commenta- Puoi metterli in un vaso? Ce ne sono alcuni sulla mensola. Io vado a fare la doccia.

-Sì -Lo vedo camminare lungo il corridoio e faccio un sospiro. Vedo che Cassandra socchiude gli occhio. Le sibilo- Cosa?

-Niente- Risponde.

Cassandra rimane per un po'. Quando arrivano i signori che mi portano i mobili, mi aiuta a decidere dove posizionarli. Jeremy si appoggia contro la parete e ride di noi. Gli faccio la linguaccia. Lui mi fa quel meraviglioso sorriso che per qualche strana ragione mi fa arrossire. Passo il pomeriggio a riorganizzare la mia camera. Finalmente Jeremy si butta sul mio letto il resto del tempo e parla con me. Si intrattiene facendo commenti sulla biancheria intima che nascondo. Lo fulmino con lo sguardo e lui sorride. Più tardi, sul divano, vedo un orribile film su un cacciatore di demoni. Jeremy ha voluto vederlo al buio. Mi sto controllando per cercare di non ammazzarlo. Da metà film, passo la maggior parte del tempo a nascondere il viso nella maglia di Jeremy.

-Devi guardarlo!- Mi riprende.

-Lo sto guardando- Mormoro sul suo petto.

-Il film non è nella mia maglia -Ride- GUARDA il film.

Timorosa, lo faccio. Jeremy mi tiene la mano e la stingo più forte che posso. Quando il film finisce, rimango seduta senza riuscire a muovermi. Lui mi guarda e sorride.

-Allora, come ti è sembrato?

-Dormo nel tuo letto oggi- Dichiaro fissandolo.

-Perchè?- Si avvicina.

Alzo gli occhi al cielo.

-Perchè non riuscirò a dormire da sola! Grazie mille!

-Codarda.

Lo colpisco sul braccio.

-Va bene, dormirò da sola!

Jeremy ride più forte.

-Ti do mezz'ora prima di venire nella mia camera.

-Beh, sei stato tu a farmi vedere questo film ridicolo!

-Non è reale- Risponde drammaticamente.

Aggrottando le sopracciglia, dico:

-Sì, beh, credo nei fantasmi e tutte quelle cose. Quindi mi spaventa.

-Dai, è mezza notte. Prepariamoci per andare a letto. Puoi dormire nel mio letto PURTROPPO- Si lamenta sarcasticamente.

Lo spingo.

-Come vuoi. Vado a mettermi il pigiama.

Entro nella mia camera. Mi assicuro di accendere la luce. Non ci sono ombre. Mi metto un pigiama caldo: fa freddo stasera. E poi, è molto comodo. Camminando fuori, trovo Jeremy lavarsi i denti. È in pantaloni da pigiama, senza maglia. Chiudendo il dentifricio, mi guarda.

-Bel pigiama.

-Non hai la maglia- Rispondo, e rimango a guardarlo.

Lui si guarda.

-Che astuta. Avevo in mente di mettermene una. A meno che -Sorride- mi preferisci senza.

-Sei uno scemo! -Dico un po' brusca. Mi avvicino e lo spingo per allontanarlo dal lavandino- Fammi lavare i denti.

Presto, mi ritrovo tra le sue braccia.

-Oh, oh, uh, oh, stai toccando il mio corpo nudo di nuovo, uh, oh. Non ti attizza, Isabelle?

Rido isterica.

-Mettimi giù.

Molto soavemente, mi mette a terra.

-Sei ancora molto timida con me. Sono io. Hai visto più pelle tu di molte altre ragazze. Viviamo insieme. Ti ho promesso che non mi avresti mai visto nudo. Beh, a meno che tu lo voglia.

-Oh, mio Dio! -Grido- Smettila!

-E se ti volessi su di me?- Scherza.

Con tutta la forza che ho, lo spingo fuori dal bagno.

-Esci!

Lui ride e cammina verso la sua stanza. Alzo drammaticamente gli occhi al cielo, anche se non può vedermi. Poi, mi spazzolo i denti e spengo la luce del bagno. Ora rimane una lieve luce che proviene dalla stanza di Jeremy. Praticamente, corro lungo il corridoio e salto sul suo letto. Lui apre le braccia.

-Quel film ti ha spaventata così tanto?

Mi metto le coperte fino al mento.

-Sì. Te l'ho detto che credo nei fantasmi.

-Beh, non ti prenderanno mai -Mi assicura, spegnendo la luce. Mi sposto per stare il più possibile vicina a lui. Ma con la testa rivolta dall'altra parte- Di solito dormi faccia a faccia con me, perchè questo cambio?

-Così posso vedere quando mi verranno a prendere- Dico nervosa.

Jeremy si gira e mi stringe a sé.

-Ti manterrò sicura da queste cose che appaiono la notte.

-Ti conviene -Sospiro. Rimaniamo fermi per un po', allora chiedo-: Sei sveglio?

C'è una risata dietro di me.

-Se non lo fossi, mi avresti svegliato comunque.

-Giusto -Rispondo- Tu credi nei fantasmi?

-Non so se ci siano fantasmi, ma credo che ci sono cose che noi non possiamo vedere.

Mi giro e lo guardo.

-Ne hai mai visto uno?

-No, ma ho vissuto in una casa dove capitavano alcuni fenomeni paranormale. Fortunatamente, non ci ho vissuto per molto tempo. Ero piccolo e avevo paura che qualcosa in quella casa volesse me- Dichiara Jeremy.

-Quali cose succedevano?- Chiedo.

-Lasciami pensare -Inizia- Potevi sentire delle persone parlare quando non c'era nessuno in casa. Una sera, ero in bagno e ho sentito un bambino sussurrarmi delle cose all'orecchio. Ti giuro, non c'era nessuno nelle vicinanze. Un'altra volta, alcuni ragazzi ed io stavamo usando la tavola Ouija. Eravamo in tre. Uno di loro se n'è uscito dicendo che era una cavolata e blah, blah, blah. Beh, era andato in bagno e l'altro ragazzo ed io abbiamo deciso di usare la tavola mentre lui non c'era. La mia schiena era quasi contro la porta di una cabina e quest'altro ragazzo era contro una parete. Stavamo dicendo cose senza senso, quando d'un tratto lui ha chiesto: "Dimostraci che sei qui con noi" e la candela che era in mezzo a noi si era allungata verso l'alto.

Rabbrividii con una smorfia.

-È terrificante!

-Oh, no. La paura c'è stata quando ho visto la faccia del mio amico. Stava guardando dietro di me ed era diventato bianco, più che bianco. Quando mi sono girato per vedere cosa lo aveva spaventato, la porta della cabina si era chiusa di colpo. Ci siamo alzati e abbiamo corso più veloce che potevamo. Quando gli ho chiesto cos'era successo, lui mi ha detto: "Quando la fiamma si è allungata, la porta ha iniziato ad aprirsi lentamente".

-Mi stai mentendo, vero?- Chiedo.

Jeremy mi guarda.

-Oh, no, ti sto parlando seriamente.

-Lo giuri?

Lui annuisce.

-Te lo giuro. Dopo un po' siamo tornati in quella stanza. Avevamo bisogno di vedere cosa c'era in quella cabina. Così ho preso la maniglia di quella porta -Jeremy fa una pausa di un secondo e il mio cuore batte più forte- Aprii la porta lentamente e d'un tratto...

Jeremy grida e mi afferra. Grido fortissimo, desiderandolo morto dissanguato. Mi ferma e mi mette sopra di sé.

-Ti odio!- Gli grido colpendolo.

Ride così tanto che gli escono le lacrime dagli occhi.

-Oh, mio Dio, è stato fantastico.

-Mi hai giurato che era vero- Lo riprendo, sedendomi su di lui.

Mette le mani dietro la sua testa.

-Quello che ti ho promesso, è successo davvero. L'ultima parte non è successa. Cercammo di non tornare in quel posto, se non ne avevamo l'obbligo.

-Come diavolo dormirò adesso?- Chiedo con le braccia incrociate sul petto.

-Tra le mie braccia- Dice Jeremy.

-Oh, sì, ora ho più paura di te che del fantasma.

Jeremy fa una croce sul suo cuore.

-Croce sul cuore, non ti spaventerò più.

I miei occhi si socchiudono.

-Lo prometti?

-Sì, lo prometto. Vieni e sdraiati.

Mi butto sul letto, accanto a lui, che si gira e mi guarda. Sospiro.

-Perchè resto con te?

Fa il suo miglior sorriso malvagio.

-Perchè mi ami, non negarlo.

Gemo e mi muovo lontano da lui. Mi riporta indietro.

-Buonanotte, Jeremy- Sospiro nuovamente.

-Buonanotte, Isabelle.

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