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Capitolo 31

Questa notte mi sveglio di nuovo. Finirà mai tutto questo? Ora ho una lotta interna: vado da lui o rimango qui? Mi lascio cadere sul cuscino e faccio una smorfia. Metto il braccio sui miei occhi e cerco di tornare a dormire, ma non succede. Finalmente, colpisco il letto con il pugno. Lanciando la coperta di lato, mi alzo. Camminando per il corridoio, arrivo alla porta di Jeremy. È aperta e lui sta dormendo sul letto. Non si muove. Io mi sdraio con lui e mi giro per guardarlo. Voglio ridere quando osservo quanto è bello mentre dorme. È così tranquillo. Sorridendo, mi giro e chiudo gli occhi. Improvvisamente, il braccio di Jeremy mi avvolge e mi avvicina a lui.

-Non crederai di riuscire a sorprendermi, vero?- Mormora nel mio orecchio.

-Mi dispiace -Gli sussurro- Prometto che sarà l'ultima notte.

Appoggia la guancia sulla mia testa.

-Fa lo stesso, Izzy. Anzi, mi piace. Ora dormi, devo andare a lavoro domani.

-Okay- Sospiro godendo del suo tocco. Non passa molto tempo prima che Jeremy si addormenti di nuovo, e successivamente lo seguo.

Il mattino dopo, mi sveglio in un letto vuoto. Annuso il cuscino perchè profuma di lui. Va bene, sono un'idiota. Sospirando, mi alzo dal letto. Cammino per il corridoio fino ad arrivare in sala. Improvvisamente sento:

-Buongiorno Luce del Sole!

Salto venti centimetri da terra e mi giro verso la cucina. Kent è lì che si serve una tazza di caffè.

-Mi hai spaventata!- Gli grido.

-Non è colpa mia se non ci senti. Vuoi del caffè?- Chiede cordialmente.

-Sì- Sbadiglio, camminando verso di lui.

Kent mi serve una tazza.

-Crema, zucchero?

-Crema e un po' di zucchero, -Rispondo- nulla in confronto a come lo prende Jeremy.

Kent ride.

-Sì, il suo fa davvero schifo.

-Quindi, non lavori oggi?- Chiedo sedendomi a tavola.

-No -Risponde Kent- Dirigo un ristorante. I fine settimana generalmente sono occupati. Mi alterno con il vice direttore. Lavoro questo fine settimana, quindi oggi sono libero e posso passare tranquillamente tutto il tempo con te.

Con un'inclinazione di testa, bevo un sorso di caffè.

-Jeremy ha detto che volevi insegnarmi alcune mosse di difesa personale, o come si chiama.

-Sì, alcune tecniche basiche, così avrai l'opportunità di difenderti la prossima volta. È facile per un uomo dominare una ragazza, ma alcuni movimenti possono fermarlo.

-Come dargli un calcio nelle palle- Rispondo.

Kent ride.

-Sì, quello fa sicuramente molto male.

-Avrei dovuto farlo -Dico sospirando- È che è successo tutto così in fretta. Non ho avuto il tempo per pensare e mi stava già strozzando. E non sapevo cosa fare.

-Anche cavargli gli occhi può funzionare -Risponde Kent- Accecarlo di da una scappatoia.

-Che schifo, Kent -Affanno- Ugh.

-Sì, -Ride- per questo ti dico, farà schifo ma funziona.

-Credo che mi sia passata la fame- Mi lamento.

-Devi avere uno stomaco più forte -Sbuffa- Sei una bimbetta. Come Cassandra.

-Siamo ragazze!- Esclamo ridendo.

-Sì, sì, sì, lo so -Replica alzando gli occhi al cielo- Ti faccio la colazione e poi incominciamo.

Kent mi fa i pancakes. I migliori che abbia mai mangiato!

-Sono buonissimi! -Gemo tra boccone e boccone- Oh, mio Dio!

-Lavoro in un ristorante -Risponde- In realtà in uno davvero ottimo, così ho imparato un paio di cose.

-Ho bisogno di vivere con te. Jeremy non sa cucinare.

Questo fa ridere Kent.

-No, non sa farlo. Ma può imparare. Altrimenti, avrete una relazione conflittuale.

-Gli insegnerò qualcosa di semplice -Replico- Bene, finito. Ora lavo i piatti.

-Okay, -Dice Kent- io cucino, ma odio lavare i piatti.

Rido con lui e mi alzo per pulire. Parliamo e ci conosciamo meglio. È molto divertente.

-Voi ragazzi mi fate ridere- Sorrido.

-Dovresti uscire con noi quando stiamo tutti insieme. Siamo molto DIVERTENTI! Cassandra sa solo lamentarsi. Lei in realtà sta aspettando con ansia che tu venga con noi. Vogliamo andare al Luke's prima o poi.

-Al Club Notturno!?- Affanno.

-Sssìììì, -Dice Kent con uno sguardo stupido- andiamo lì di solito.

-Non ho 21 anni! Ne ho 18! Non sono mai andata in locale!

-Sì, ma i tutti i sabati fanno qualcosa che chiamiamo "la notte dei minorenni". Il piano inferiore è per i minori di 21 anni e il piano superiore, dove c'è il bar, è per gli adulti.

Apro la bocca e lo colpisco nel braccio.

-Io sono un'adulto.

-Uh huh -Dice Kent sbuffando- Quando ti diplomerai ti considererò un'adulto. Ad ogni modo, il fratello maggiore di Josh è il Luke del locale Luke's, quindi possiamo portarti al piano di sopra.

-Non gli farò prendere una multa per questa stupidaggine- Dico bruscamente.

-Non ti lasceremo bere. Diremo solo che passavi di lì. Andrà bene. O preferisci stare con le persone della tua età?

-No, anche questo sarebbe stupido -Dico scuotendo la testa- Va bene. Verrò.

-Fantastico! -Esclama allegramente Kent- Cassandra sarà emozionatissima. Anzi, adesso le mando un messaggio.

Alzando la mano per fermalo, dico:

-Non fino a quando il mio collo sarà guarito!

-Ovviamente -Irrompe Kent- Non ti farei mai una cosa simile.

-Okay -Sospiro- Allora, incominciamo con l'allenamento?

-Ah, certo. Forza, alzati.

Lo seguo. Sposta il tavolino, così abbiamo più spazio.

-Ora t'insegnerò a spezzare braccia e a dare calci in faccia.

-Cosa!? Perchè? Non è divertente!

-Isabelle, lo dubiteresti se venissi attaccata di nuovo? Ricordi quanto eri spaventata? Sei stata obbligata a scappare o a rispondere combattendo. Anche i ragazzi grandi reagiscono allo stesso modo. Dobbiamo imparare come vincere la lotta. Questo non significa necessariamente invalidare il tuo avversario.

-Sì, -Rispondo- anche se sarebbe stato bello quella volta.

-Bello, ma disastroso -Ride Kent- incominciamo. Prima ti spiego. In una lotta, pian piano, acquistare spazio e obbligare il tuo avversario alla ritirata sono le cose fondamentali. La persona che avanza è quella che vincerà. Le donne che affrontano un uomo sono quasi sempre svantaggiate per quanto riguarda il peso e l'altezza. Il centro del petto di un uomo è troppo duro per spingerlo o essere colpito, quindi l'ideale sarebbe colpirlo al di sotto dell'ombelico o al di sopra della clavicola. Mi segui?

-Sì- Annuisco.

-Bene. Quando l'uomo si muove per attaccare, non importa il motivo o la tecnica, ma la sua meta è avanzare per ottenere il controllo. Il primo passo è mai attaccare solo per attaccare.

-Cosa vuoi dire?- Chiedo confusa.

-Non devi attaccarlo quando sta venendo verso di te -Mi risponde- Devi aspettare che si fermi e poi attaccare.

-Ah, va bene.

Lui continua:

-Il primo movimento deve saper fermare la mossa dell'avversario. La maniera più semplice è fare un movimento molto facile e naturale che non richiede né pensare né tecnica. In parole povere, devi solo alzare il braccio, aprire il palmo della mano e coprire il viso dell'uomo. Questo movimento lo devi fare ad una distanza ravvicinata dell'avversario e non hai bisogno di forza per farlo. Mettergli la mano in faccia mentre avanza, gli colpirà tutte le parti molli del viso, che siano gli occhi o il naso. Ferma il suo avvicinamento perchè è un movimento inaspettato e il cervello non riesce a processarlo. Quindi, ora proverai a farlo. Ovviamente, non mi butterò su di te, mi avvicinerò e tu farai quello che ti ho spiegato. Capito?

Annuisco. Comincia a camminare verso di me e metto la mano sul suo viso. Atterra esattamente come mi ha spiegato.

-L'ho fatto!- Esclamo.

-Sì, lo hai fatto. Continuiamo ad allenarci, perchè voglio che diventi il tuo primo movimento spontaneo. Voglio che ti venga senza pensarci. Rifacciamolo.

Lo rifacciamo.

Finalmente, dice:

-Okay, il secondo passo è il calcio col collo del piede. Questo si fa dopo aver fermato l'avanzamento del tuo avversario. È un altro movimento semplice, basico e naturale che non implica né tempo né pensiero né tecnica. Devi solo alzare la gamba e dirigerla verso lo stinco del tuo avversario mentre ti muovi verso di lui e trascini il collo del piede della tua scarpa verso la parte bassa del suo stinco, in un unico movimento.

-Ouch- Dico.

-Sì -Risponde Kent- Ora proviamo a farlo. Posiziona la pianta del piede verso l'alto e colpisci il mio stinco. Non hai le scarpe, quindi va bene.

Cammino in avanti, porto il piede in alto e poi in basso.

-Così?

-Sì, benissimo. Riprovaci- Lo faccio e mi sorride.

-Ora, il terzo movimento avviene subito dopo proprio come impulso per tornare a mettere la mano sul viso dell'avversario e spingere la sua testa indietro, oltre i suoi talloni. Questo fa che retroceda perchè è impossibile continuare quando il corpo cerca di recuperare l'equilibrio. Il movimento si realizza senza alcuna pianificazione. Devi solo spingere la mano aperta sul viso dell'avversario per fargli perdere l'equilibrio.

-Fammi indovinare, -Rido- devo provare a fare anche questo.

Kent muove le sopracciglia.

-Sì. Ora, tutti e tre insieme -Viene verso di me e metto la mano sul suo viso, colpisco il suo stinco e gli spingo la testa indietro. Kent perde un po' l'equilibrio, ma si mantiene stabile- Se avessi usato tutta la tua forza mi avresti fatto perdere l'equilibrio.

-Fantastico!- Grido.

-Il quarto movimento consiste nel colpire col braccio qualsiasi zone dell'avversario dal collo in su. Non hai bisogno di un movimento di mano solido e rigido come quelli che vedi nei film e non deve nemmeno essere per forza la mano a colpire. Può essere qualsiasi parte del braccio dal mignolo al gomito. Non importa nemmeno dove perchè ovunque tu colpisca l'avversario farà male. È come una mossa di karate, però senza quella tecnica complicata. È impulsare il braccio contro il suo viso, collo, orecchio, eccetera. Può essere fatto da qualsiasi posizione e non hai bisogno di tanta forza per farlo, visto che l'avversario sta perdendo l'equilibrio. Quindi, indovina un po'? -Scherza. Alzo gli occhi al cielo- Esatto. Provalo su di me, adesso.

Alzo il braccio e co colpisco al lato del viso. Kent di prende la testa.

-Isabelle! Non ti ho detto con tutte le tue forze.

-Uups, mi dispiace- Mi scuso, nonostante io stia sorridendo.

Lui mi guarda e ride.

-Se fossi Josh o Jeremy, ti avrei ridotta in polvere.

-Non provarci nemmeno!- Sbuffo, continuando a sorridere.

-Non lo farei mai -Dice alzando gli occhi al cielo- Okay, il quinto ed ultimo movimento è quello al mento, che di solito determina il vincitore. In realtà è stato proibito dalla polizia di Shangai nella seconda guerra mondiale. Basicamente è un colpo con la mano aperta sotto la mandibola dell'avversario mentre le dita gli spingono la testa fino a farlo cadere a terra. È come il colpo del palmo della mano, ma con la mano rilassata e le dita aperte devono finire sotto il mento per spingergli la testa indietro e fino a terra. Non devi assolutamente compiere questo movimento a meno che sia davvero necessario. Non provarlo con le persone per vedere se funziona. Ti picchio se lo fai, se ancora non sarai in galera per aver ferito seriamente qualcuno. Voglio solo fartelo sapere in caso tu sia di nuovo in pericolo di vita. Non voglio più sentire che ti hanno soffocata quasi fino ad ucciderti.

-Nemmeno io voglio che succeda di nuovo- Dico soffocata.

-Di sicuro. Ora, dammi la mano, così ti mostro come fare. Ovviamente non te lo farò provare. Non voglio maltrattare il pavimento con la mia testa -Kent apre la mia mano e la mette sotto il suo mento- Lo senti?

Annuendo con la testa, rispondo:

-Sì.

-Okay. Tutti i movimenti che ti ho insegnato li puoi fare all'inizio per fermare l'avanzamento del tuo avversario e possono essere compiuti in qualsiasi ordine, eccetto il colpo sotto il mento, perchè quello, quando lo fai, determina la fine del combattimento. Queste tecniche sono quelle che non richiedono movimenti complessi o l'uso di grandi muscoli. Sono anche movimenti che possono essere fatti automaticamente durante un litigio o quando scappi. Quindi, quanto di tutto questo devo ripetere?

Metto le mani sui fianchi.

-Credo di aver capito abbastanza. Facciamolo.

-Avanti, sorella- Mi sfida Kent con un sorriso.

Mi alleno per un'ora. Mi attacca in modi diversi per farmi abituare ai movimenti. Finalmente, ci fermiamo e chiedo:

-Che faccio se è di nuovo su di me?

-Sdraiati e te lo mostrerò- Dice Kent.

Il mio petto si stringe e rimango a guardarlo.

-Non ne sono sicura...

-Non ti farò del male, Isabelle, -Sospira- ma se vuoi aspettare che arrivi Jeremy, possiamo farlo. A me non importa rimanere.

-È solo che... lo sento ancora addosso e non voglio provare ancora la stessa paura.

-Capisco. Vorrei insegnarti a non avere sempre questo timore. Non dovresti sentirti spaventata quando qualcuno è su di te, altrimenti t'impedirai di avere una certa intimità con qualcuno. Non vogliamo che questo succeda. Voglio dire, Jeremy sparerà ogni ragazzo nudo che si metterà su di te, ma non dovresti sentirti così spaventata. Quindi, possiamo aspettarlo se vuoi.

-No -Respiro profondamente- No, facciamolo.

Mi sdraio a terra.

-E ora?

Kent si abbassa e si siede a cavalcioni su di me.

-D'accordo. Si applicano le stesse regole. Vuoi spingere l'avversario lontano da te. Colpiscilo sul viso o sotto al mento con la mano aperta e le dita rilassate. Poi, gira i fianchi, se sei fortunata farai cadere l'avversario. Allora, vuoi provarci?

-Mi metterai le mani addosso?- Chiedo.

-Sarebbe l'ideale, -Mi dice con sguardo gentile- ma capisco se per te è troppo presto... come ho già detto, possiamo aspettare Jeremy se vuoi.

Nego con un sospiro.

-No, dobbiamo farlo.

-Bene -Sussurra. Lentamente, mi circonda il collo con le mani- Ora, provaci.

Velocemente, alzo la mano e la metto sotto il suo mento spingendogli la testa indietro e giro i fianchi. Kent traballa e poi ruota completamente. Questo mi fa gridare di gioia.

-L'ho fatto!

-Sì, ora voglio che ci provi con tutte le tue forze.

Lo guardo scioccata.

-Non posso farlo!

-Sì, puoi. Posso sopportarlo. Voglio che tu ti senta al sicuro, Isabelle.

-D'accordo- Mormoro.

Lo facciamo di nuovo. E ancora. E ancora una volta. Ogni volta mi sento meglio, e con maggiore controllo.

Quando Jeremy arriva a casa, sono seduta a cavalcioni su Kent a terra.

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