Capitolo 29
-Non so te, ma io ho fame -Mormora- Ordiniamo una pizza!
Rido.
-A me va bene.
Così, Jeremy ordina la pizza, ed io incomincio ad appendere i miei quadri nella mia stanza. Mi ci vuole del tempo, perchè bisogna metterli in un ordine specifico. Jeremy rimane in sala, a guardare il telegiornale. Più tardi, dopo aver mangiato e visto abbastanza televisione per farmi sentire malata, sbadiglio.
-Vado a dormire.
-Va bene -Risponde Jeremy- Lascio la porta della mia camera aperta stanotte. Se è necessario, entra.
-Grazie -Rispondo. Mi abbasso e lo bacio sulla guancia- Dei troppo buono per me.
Mi prende la mano e la stringe.
-Se hai bisogno di me, sono qui.
Faccio un sorriso e sussurro:
-Grazie.
Mi giro, vado nella mia camera e mi preparo per andare a dormire.
Durante la notte, ho di nuovo gli incubi. Mi alzo di colpo nel letto sudando freddo. Essere in una stanza diversa mi fa aggrappare a qualcosa. Passo le dita tra i miei capelli e sospiro. Per quanto io voglia andare nel letto di Jeremy, non credo che debba. Alzandomi, vado in cucina a bere un po' d'acqua. Poi, spengo la luce e cammino per il corridoio. Improvvisamente, Jeremy è lì in piedi, e grido. Ridendo, lui mi prende per le braccia.
-Rilassati, sono io. Stai bene?
-Sì -Affanno, con una mano sul petto- Mi hai spaventata a morte.
-Vedo. Non riesci a dormire?
Scuotendo la testa, dico:
-No, incubi. Cosa ci fai alzato?
-Non ho dormito molto stanotte. Ho molte cose per la testa- Risponde.
-Oh, -Gemo- mi dispiace.
Jeremy mi accarezza il braccio.
-Non riguarda te. Sì, sono molto preoccupato per te. In realtà, prima che ti alzassi, ero sul punto di venire a vedere come stavi. Solo che... Ecco, ci sono molte cose del mio passato che mi tirano via il sonno. È solo un miscuglio di cose.
-Pensavo di averti svegliato io -Mormoro- Non riesco a fermare gli incubi.
-Vuoi venire a dormire con me?- Chiede.
Faccio spallucce.
-Sì e no. Sei davvero di conforto, e questo mi fa stare molto meglio, ma credo che non dovrei abituarmi a dormire nel tuo letto.
-Potremmo dormire nel tuo- Scherza Jeremy in risposta.
Questo mi fa ridere.
-No, voglio dire, devo abituarmi ad avere gli incubi. Non posso correre nelle tue braccia ogni volta che ne ho uno.
-Poco a poco incominceranno a fermarsi, man mano che passa il tempo -Dice- Fidati di me, lo so.
-Lo spero. Sono così stanca e ogni volta che chiudo gli occhi, lo vedo.
Jeremy mi abbraccia.
-Forza, vieni a letto. Non sarà nulla di sessuale. Il solo fatto di avere qualcuno vicino può aiutare.
-Okay- Sospiro sulla sua maglia.
-Possiamo dormire nel tuo letto. Quel materasso è davvero comodo. Mi ero dimenticato di averne comprato uno così -Mi prende per mani e mi porta nella mia stanza. Jeremy salta sul letto e si sdraia di lato- Vieni, tesoro.
Mi metto nel letto e mi sdraio guardando il tetto. Sapete, abbiamo dormito l'uno accanto all'altra la scorsa notta, ma questa volta è lo stesso imbarazzante. Si gira e mi guarda.
-Cosa?- Gli chiedo, girandomi per guardarlo.
-Niente -Ride Jeremy- Ti stai comportando ancora una volta come se dovessi saltare via.
Facendo un respiro profondo, sospiro:
-Sono solo sconvolta.
-Piccola, sono irresistibile- Dice con un sorriso.
-Davvero, riesci mai ad essere serio?- Gli chiedo.
Questo sembra incoraggiarlo. Si trascina per avvicinarsi e si mette su di me. Alzo solo il sopracciglio.
-Posso diventare molto serio quando è necessario- Mormora.
-Puoi smetterla, per favore?- Dico bruscamente.
-Di fare cosa?- Risponde Jeremy.
Agitando la mano, dico:
-Di essere tutto seducente. Io ne sono immune.
S'inclina e sussurra contro le mie labbra:
-Davvero? -Tutto il mio corpo s'irrigidisce e i miei nervi si alzano a mille- A me sembra di causare una certa reazione in te.
-Beh, -Balbetto- certo che lo fai, ma devi fermarlo.
-Perchè?- Chiede Jeremy. Posso vederlo appena, ma lo vedo sorridere.
-Perchè lo dico io, e ora dovremmo dormire. Se non pensi di farlo, vado a dormire nel tuo letto e tu puoi rimanere qui.
Con un gemito, Jeremy si butta al mio fianco.
-Va bene.
Mi giro e lo guardo.
-Anche se non volessi saltarti addosso, non mi dispiacerebbe se mi toccassi mentre dormo.
Jeremy alza il braccio.
-Vieni qui, signorina sono immune al mio fascino.
-Sei ridicolo- Mormoro, mentre mi avvicino a lui.
Stringendomi forte contro di lui, Jeremy dice:
-Alla maggior parte delle persone piace dormire nella posizione del cucchiaio. Sei sicura che vuoi rimanere di fronte a me?
-Così non mi sveglierò con davanti uno spazio vuoto. È questo che mi spaventa. È come se lui dovesse sbucare fuori e afferrarmi.
-Beh, lui non si avvicinerà più a te. Hey, e in questo modo, puoi annusarmi tutta la notte- Scherza Jeremy.
Sbuffo.
-È un gran vantaggio -Appoggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi. Beh, profuma in una maniera favolosa- Buonanotte, Jeremy- Sussurro.
-Buonanotte, Isabelle- Risponde, baciandomi la testa.
Non ci metto molto a conciliare il sonno.
Il mattino dopo, mi sveglio ancora tra le braccia di Jeremy. Il suo respiro è costante, e mi dice che sta ancora dormendo profondamente. Una parte di me vuole solo rimanere qua per sempre. Si sta davvero bene. Sapendo che non posso, incomincio a separarmi da lui. Sono quasi libera, quando le sue braccia s'irrigidiscono e mi riporta dov'ero.
-Dove vai?- Mormora, senza nemmeno aprire gli occhi.
-Vado a fare il caffè e ad usare il bagno- Gli sussurro.
Sbuffa.
-Vai a fare il caffè in bagno?
Rido.
-Sì, gli da un sapore migliore.
-Fai schifo, Isabelle. Non voglio che te ne vai. Voglio dormire ancora.
-Allora dormi -Gli rispondo- Perchè devo rimanere anch'io?
Jeremy apre un occhio e risponde:
-Perchè sto comodo.
-Lo so, ma io sono completamente sveglia.
Facendo spallucce, dice:
-Non m'importa. Puoi essere il mio orsetto di peluche umano.
-Questo orsetto di peluche bagnerà il letto molto presto- Dico, spostandomi.
Con un gemito, Jeremy mi lascia. Scendo dal letto e mi metto in piedi. Lui si gira a pancia in giù e torna a dormire. Con un sorriso, mi giro ed esco dalla camera. Quando il caffè si sta facendo, vado in bagno. Controllo il mio collo e faccio una smorfia. Vorrei che ci fosse un modo più veloce per faro guarire. Mi lavo i denti, visto che ci sono. Vivo con un ragazzo adesso. Non c'è più bisogno del cattivo alito mattutino. Un po' più tardi, sono seduta a tavola con una tazza di caffè caldo in mano. Ho preso il mio quaderno degli schizzi, perchè mi sono ricordata che non ho più disegnato nulla oltre all'immagine di quell'idiota. Prendo una matita, ed incomincio a disegnare. Diventa liberatorio. Mi lascio trasportare sempre più, mentre disegno. Improvvisamente, sento una mano sulla mia spalla, ma non mi spavento.
-Anche a me piacerebbe avere così tanta pazienza a quest'ora del mattino- Sbadiglia Jeremy.
-È rilassante per me -Sospiro, lasciando la matita- Non volevo che ti svegliassi.
-Avrei dormito di più se qualcuno non se ne fosse andata via- Dice sarcasticamente.
Alzandomi, dico:
-Era ora che mi alzassi. Presto tornerò a scuola. Aspetta un momento, tu non devi lavorare? È già passato qualche giorno.
-Ho chiamato il mio capo -Risponde Jeremy- Gli ho detto che avevo un'emergenza familiare e che sarei mancato fino a giovedì. Se domani non vai a scuola, Kent rimarrà qua con te.
-È molto gentile da parte sua -Mormoro- Vorrei dire che non voglio essere un peso, ma ho la sensazione che ti arrabbieresti con me.
Jeremy annuisce con la testa.
-La tua sensazione è corretta. Ad ogni modo, vuole insegnarti come difenderti e non c'è nessuno migliore di lui per farlo.
-Ho pensato a questo quando Howard mi ha attaccata. A come l'ho preso sul ridere. Mi piacerebbe che più ragazze imparassero a difendersi. A me avrebbe aiutato sicuramente.
-Bene, imparerai a dare calci nel culo e poi, se vedi Howard un'altra volta, dovrò fermarti dall'ammazzarlo- Scherza con un sorriso.
Scuotendo la testa dico:
-La violenza non risolve nulla.
-Sì, beh, a volte penso che sia giustificata, ma probabilmente hai ragione -Risponde Jeremy- Ora ho bisogno di caffè.
Faccio la colazione e poi ci prepariamo. La segretaria verrà tra poco, e dobbiamo mostrarci bene. Mi faccio la doccia per prima, visto che ci metterò più tempo per i capelli. Mentre Jeremy si fa la doccia, mi metto un dei vestiti che Cassandra mi ha aiutata a scegliere. È bello ma informale allo stesso tempo. Mi sento un po' in imbarazzo con un vestito, ma dovrò abituarmici prima o poi. Dopo un po', noto che Jeremy si fa docce esageratamente lunghe. Vado a prendermi un bicchiere di succo, se devo aspettare per truccarmi. Quando porto la bevanda in camera mia, si apre la porta del bagno. Jeremy esce tranquillamente... con solo un asciugamano in vita. Uuuhhhh. Credo che la mia mandibola è caduta a terra. Velocemente, mi copro gli occhi.
-Oh, mio Dio, Jeremy! Non mi ero resa conto che stavi per uscire.
-Sì, è questo che si fa dopo aver finito di usare il bagno. Perchè ti copri gli occhi?- Chiede.
-Sei nudo!- Grido.
Ridendo, risponde:
-No, non lo sono! Sono completamente coperto. Non puoi vedere nulla.
-Jeremy -Strillo- Essere coperti da un asciugamano è sufficientemente nudo per me.
-Hai paura che cada o qualcosa del genere?
Gemo.
-Jeremy, per favore, va a vestirti!
-Qual è la differenza tra camminare in boxer e questo? -Dice- Voglio dire, sul serio, Izzy?
La mia mente fa scorrere una montagna di pensieri sconci e scuoto la testa.
-Jeremy, -Prego- per favore, va solo a vestirti.
-Amo farti arrossire -Ride- Va bene, vado. Niente più asciugamani, ma dovrai abituarti a vedermi senza vestiti. Cammino molto spesso in boxer. Non rinuncerò a questo.
-Va bene -Cedo- Non devo preoccuparmi che caschino.
Si avvicina e lo sento baciarmi sulla fronte.
-Sei troppo divertente.
Mantenendo la mia mano ben stretta contro gli occhi, dico:
-Va a metterti qualcosa, per favore.
-Sto andando. A proposito, sei molto bella oggi. Bel vestito. La sciarpa lo rende più bello.
-Grazie- Mormoro. Quando sento la porta chiudersi, finalmente abbasso la mano. Il mio cuore va ai mille all'ora. Sei ridicola, Isabelle! Smettila di sbavare per lui! Solo perchè è terribilmente sexy, e ti fa sciogliere, non significa che sia giusto rimanere imbambolata! Sospiro, perchè è molto difficile vivere con queste regole. Lamentandomi di me stessa, vado in bagno per finire di sistemarmi. Quando la porta di Jeremy si apre di nuovo, non guardo. Non voglio nemmeno sapere com'è vestito. Riesco a vedere con la coda dell'occhio che incrocia le braccia sul petto-
-Va meglio?- Chiede.
Mi giro e lo guardo. Ha una bella camicia e dei pantaloni neri.
-Sì -Gli rispondo- Questo non mi rende... Ecco, è semplicemente meglio.
-Bene, non voglio metterti in imbarazzo per quanto sia divertente. Quindi, ti prometto niente più asciugamani -Jeremy mi abbraccia- Mi perdoni?
-Non c'è nulla da perdonare -Sospiro- Sono ancora molto timida. Non sono abituata a stare con dei ragazzi, e so che tu sei il mio migliore amico, ma sei comunque un ragazzo. Mi rende nervosa.
Jeremy mi bacia sulla testa.
-È bene che tu sia ancora modesta. È un modo di essere. Ti prometto che non mi arrabbierò.
-Va bene -Gli rispondo- Cosa vuoi fare ora? Abbiamo tre ore e mezza prima che la signorina Cunningham arrivi.
-Andiamo a comprarti un comò e una scrivania -Risponde Jeremy- Il negozio di arredamento non è molto lontano.
Annuisco.
-D'accordo.
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