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- 50 - Missione Compiuta



Era mattina inoltrata. Il viaggio era stato stressante e aprire la bocca per riempirsi i polmoni d'aria pulita fu per Morrigu la cosa più bella di tutte. L'unica compagnia in quell'incubo di galleria erano stati i ratti e i topi che scorrazzavano liberi al buio, per non parlare della puzza che l'aveva perseguitata per un bel tratto quando si era imbattuta nella carcassa in decomposizione di un topo morto.

Il giorno era luminoso, uguale a quello in cui lei e Mylian erano giunti a Lumos. I raggi del sole la accecarono ma subito dopo aver riacquistato la vista lanciò di nuovo al galoppo Achille supplicandolo per un ultimo sforzo. Il cavallo era esausto e arrancava a fatica.

Doveva fare presto, avvisare che anche in meno di tre giorni sarebbe arrivato Velkam con a seguito il suo immenso esercito.

Alla tana l'accoglienza che le riservarono fu gioviale, ma purtroppo la persona che più teneva a riabbracciare non c'era. Kornelius era in missione e per un bel po' non si sarebbero rivisti, ne era certa. Ricordò le ultime parole che Kornelius le aveva sussurrato all'orecchio prima di partire...

"Neanche il tempo di rivederci e già ti vedo partire, quando avremo un po' di tempo per stare insieme da soli?".

Ignorò quel pensiero, avrebbero avuto del tempo per loro quando tutto sarebbe finito, ma al momento aveva altro di più urgente da compiere.

Riabbracciare Sulheyda e suo fratello Gedian fu il massimo. Fu colta dalle lacrime nel rivedere la sua amica sana e salva. Sulheyda sembrava tranquilla anche dopo il brutto trascorso, ma Morrigu, per evitarle cattivi ricordi aveva deciso di spostare l'asse del discorso dalla sua permanenza a Nox al viaggio appena terminato.

"Ci sei mancata un sacco...", sorrise l'amica, "ma parleremo dopo, i saggi adesso ti vogliono parlare, mi hanno vietato di rivolgerti la parola prima che lo facciano loro...", sghignazzò, "questo perché sanno che non ti mollerei più!". La prese per un braccio trascinandola euforica dietro la cortina.

"Allora, dimmi un po'...", disse mentre attraversavano il corridoio buio, "sei stata trattata bene da mio fratello Mylian?".

Morrigu ghignò. "Si è comportato da vero gentiluomo. La situazione che abbiamo trovato a Lumos non era delle più allegre... c'era ben poco da scherzare...", si bloccò silenziosa, "Kassin è morto".

A quelle parole Sulheyda si coprì la bocca spalancata per lo stupore con la mano. "E adesso?", disse.

Morrigu si fermò nella penombra delle torce costringendola a guardarla negli occhi. "La situazione sembrava delle peggiori, ma adesso a governare c'è Velkam... il sovrano di Nublia... ha accettato di collaborare con noi ed è risolutissimo...", Morrigu abbozzò un sorrsiso.

"E...?", l'aveva incitata Sulheyda consapevole che il discorso non fosse terminato.

"Ed è anche bello!", shignazzò la ragazza.

"Ma dai!", ridacchiò Sulheyda, "Davvero? Allora sarà un piacere ospitarlo alla Tana, se è veramente bello come dici!".

Morrigu continuò infervorata dalla conversazione. "Forse un po' troppo truccato per i miei gusti... è un'usanza di Nublia... però è bello!".

"Com'è? Descrivimelo!".

"Allora...", fece Morrigu assumendo un cipiglio pensieroso, "alto, capelli scuri, troppo buono e con uno strano anellino all'orecchio".

"Un orecchino!?", fece incredula l'amica.

"Un ore... che?".

"Sì, un orecchino... a Nublia usano bucarsi le orecchie... che ci troveranno mai di bello in tutto questo? Dovrà fare malissimo!".

"Sarà, però mi incuriosisce. La prossima volta che vedrò Velkam gli chiederò informazioni in proposito".

Sulheyda scoppiò a ridere: "Già, come no... gli chiederai... perdonate Maestà, ma com'è bucarsi l'orecchio per tenere un orecchino? Sono interessata alle vostre tradizioni!".

"Cosa ti fa credere che non lo farò?".

"È una scommessa!".

"Bene, scommettiamo! E quando lo farò ci sarai anche tu!".

"Perfetto... accetto la scommessa! Dai, andiamo, Broke ci aspetta".

Tornò a trascinarsela per il corridoio buio. "Hai notizie di Kornelius?", chiese Morrigu turbata.

"Sinceramente no. Ieri al posto prestabilito non c'era nessun messaggio. Sono sicura che non ci sia nulla di nuovo".

A quelle parole il cuore di Morrigu cominciò a battere un po' più velocemente. "Sei sicura? Sta bene?". Il seme del dubbio si era insinuato nella sua testa, ma Sulheyda la rassicurò.

"Sta' tranquilla Morry, Kornelius sa badare a se stesso meglio di chiunque altro".

Camminarono fino ad una nuova apertura che si allargava in una sala di modeste dimensioni. Era la residenza degli anziani. Il capo, Broke, rivolse a Morrigu un sorriso orgoglioso.

"Sapevo che ce l'avresti fatta, siediti e raccontami tutto".

Il vecchio non si curò neanche di mandare fuori Sulheyda e presto Morrigu si trovò immersa nel racconto di quei faticosi giorni. Raccontò della morte di Kassin, di Velkam e del vociare che aveva sentito in galleria prima di uscire.

Alla notizia della morte del vecchio re, Broke si incupì. "Era stato un grande amico per me... che la sua anima possa riposare in pace". Un mormorio scosse la composta fila di anziani, poi Broke tornò a rivolgersi a lei. "Quando arriverà il re Velkam?".

"Presto credo".

"Molto bene, è stato stabilito dal consiglio che pernotterà qui con i suoi consiglieri, riguardo all'esercito invece... abbiamo trovato una radura abbastanza grande e ben nascosta dove l'esercito potrà montare gli accampamenti, c'è posto anche per i cavalli e l'erba fresca di certo non mancherà. Abbiamo accumulato molti viveri e ho mandato proprio adesso Melton e Gedian a comperare le ultime cose necessarie. Dopotutto non credo che l'esercito non abbia già le sue provviste. Manderemo qualcuno all'ingresso della galleria al più presto, così i primi arrivati saranno guidati al rifugio più in fretta possibile".

"Sono ansioso di conoscere questo nuovo re!", aggiunse un vecchio vicino a Broke con una vocina stridula e i capelli radi.

"Il re collaborerà in tutto e per tutto!", assicurò Morrigu. "Non sarebbe potuto andare meglio di così. Si è fidato di noi senza nemmeno mandare qualcuno in avanscoperta. Deve essere proprio preoccupato per la principessa Roxane".

Broke sospirò: "Molto bene Morrigu. La tua missione è compiuta. Adesso vai e goditi il meritato riposo che ti spetta mia cara. Puoi riconsegnare le armi e stare libera per un po'"

"Grazie! ", disse Morrigu sfilandosi le armi di dosso e precipitandosi fuori dalla sala esultante di gioia in compagnia di Sulheyda.

Da quanto tempo non rideva così con la sua migliore amica?

"Allora, parlami un po' del tuo viaggio con mio fratello Mylian...", aveva iniziato Sulheyda mentre stavano sdraiate sull'erba all'ombra di un alberello da frutta.

"Che vuoi che ti dica?".

"Beh, sappiamo tutte e due che ha un debole per te, no?".

"E allora?".

"Vuoi dire che non ci ha neanche provato?".

"No, non ci ha provato. Sulhe, ti ricordo che sono fidanzata e lui lo sa bene...".

"Lo so, ma se conosco mio fratello Mylian, non mollerà la presa tanto facilmente...", si mise a ridere insieme a lei. "Sai? Non mi dispiacerebbe averti come cognata", continuò.

Con una leggera spinta Morrigu la fece ricadere all'indietro.

"Perchè non mi parli di questo nuovo principe? O meglio, re... chissà perchè mi incuriosisce tanto...".

Morrigu rise di gusto, "Non farti strane idee... certo sarebbe uno scandalo, la popolana Sulheyda e il principe Velkam... nelle piazze si mormorerebbe molto presto della vostra tresca amorosa!".

Sulheyda parve offesa: "Non voglio una tresca amorosa con lui... per chi mi hai presa?".

"Scusa Sulhe, era uno scherzo!".

"Voglio proprio vedere te che vai a chiedere al re come si è fatto l'orecchino! Ci sarà da farsi delle grasse risate!", rise.

"Guarda che Velkam è del tutto fuori dal comune, mi è bastato sentirlo parlare una volta per capirlo. Non conosce il significato della parola superbia".

"Allora è proprio buono! Kaharan per una simile insolenza ti avrebbe condannata a morte", tornò allegra. "Ho sentito pure dire che ha una strana capigliatura, è vero?".

"Verissimo!", rise Morrigu, "Capelli lunghi e scompigliati, e le sue labbra poi... sono favolose!".

"No! Davvero?", chiese Sulheyda in estasi.

"Oh, ma che dico? Se mi sentisse Kornelius troncherebbe la nostra relazione all'istante".

L'amica a quelle parole si alzò e la guardò sorridente. "Su, che sarà mai? Stiamo solo commentando... a proposito, non ti ho ancora raccontato l'ultimo pettegolezzo della Tana...".

"Dimmi tutto!", Morrigu si rizzò a sedere col sorrisetto malizioso.

Sulheyda le fece segno di avvicinarsi e in un sussurro disse: "Si tratta di Glar... pare che abbia lasciato Melèna...".

"Oh, mi dispiace per loro... come mai?".

"Si dice in giro che lui abbia un'altra, di Nox... da quando gli anziani l'hanno saputo non lo mandano più in missione per paura che possa compromettere il nostro piano!".

"Cavoli!", esclamò Morrigu, "a quanto pare l'unica fortunata a stare con uno di Nox senza divieti sono io... E, invece, che mi dici di Xary e Stess?".

"Oh, la loro storia va a gonfie vele, stanno tutto il giorno appiccicati!", sghignazzò, "Broke l'altro giorno li ha addirittura richiamati dando loro degli scostumati!".

Morrigu scoppiò in una sonora risata.

Passarono un'intera giornata a parlare. A Morrigu era mancato anche il bello di spettegolare tra amiche. Non lo faceva da tanto e era stato bello confidare tutto alla sua più grande amica.

Sulheyda ascoltava sempre e non criticava mai. Si limitava a consolarla quando ce n'era bisogno o a farla sorridere.

Stettero fuori fino a sera, poi si recarono al rifugio in attesa del ritorno di Gedian e Melton e delle loro notizie.

Quando Morrigu vide Gedian svoltare l'angolo il cuore iniziò a batterle forte. Uno strano presagio le aveva attanagliato lo stomaco.

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