-22- Un nuovo inizio
Roxane dovette attendere poco. Il principe solitario era subito tornato nella grotta con una bracciata di legna secche e un piccolo coniglio tra le mani. Dalla sua mano colava ancora del sangue e un taglio profondo gli segnava il viso.
La principessa, accucciata a terra tremava per i brividi di freddo, la febbre era tornata e sentiva il suo corpo avvolto in una vampata di calore. Un sollievo inaspettato la colse alla vista del principe.
Kaharan aveva posato per terra la preda ed era uscito nuovamente per spostare più lontano le carcasse delle belve uccise poco prima. Se non lo avesse fatto i carcami avrebbero cominciato a puzzare e l'aria nei dintorni sarebbe diventata irrespirabile. Quando finalmente ebbe finito anche quest'altro lavoro si trascinò fin dentro la grotta ed esausto accese un fuoco.
Fece tutto ciò senza nemmeno degnare Roxane di uno sguardo. La ragazza dal canto suo cercava di essere il più invisibile possibile. Temeva una nuova reazione del principe, e non era il caso, in quello stato, di farsi sbattere nuovamente fuori.
Si stupì però, quando Kaharan la fissò per la prima volta senza alcun rancore.
"Avvicinati al fuoco, stai tremando!", le disse con voce calma e naturale.
Qualcosa si contorse nelle viscere della principessa a quelle inaspettate parole, ma cercò di non farci caso, spostandosi piuttosto vicino al fuoco. Il suo invitante calore per un attimo fece dimenticare a Roxane quanto accaduto, ma a riportarla alla realtà fu un lamento di dolore del principe. La principessa si voltò e vide che questo con tanti sforzi stava cercando di scuoiare il coniglio per metterlo sul fuoco.
"Posso aiutarti?", gli chiese preoccupata. "La tua mano sanguina, potrei preparare un impacco curativo se mi permettessi di...".
Kaharan la ignorò. Finì a fatica ti tagliare a pezzetti la carne della preda e iniziò a disporli sul fuoco.
La principessa rimase a fissarlo per un po' assorta, poi si avvicinò a lui. "Dobbiamo curare quella ferita, è molto profonda!", gli disse allarmata.
Kaharan continuò a disporre la carne sui carboncini ardenti senza dire una parola. Per un attimo soppesò il fatto che Roxane si preoccupasse per lui, e questo gli diede motivo di preoccuparsi. Il solo affezionarsi a lei avrebbe complicato di gran lunga le cose.
Da un po' di tempo a quella parte il ragazzo aveva provato un sentimento di interesse verso la principessa, e cercava di scacciarlo con le azioni più crudeli e deplorevoli, ma quando a mente fredda rifletteva sul suo comportamento la sensazione di qualcosa di nuovo tornava prepotente e lo faceva sentire un mostro, più di quanto già non lo fosse. Era quell'odioso senso di colpa la causa di tutte le sue preoccupazioni.
"Kaharan... è così che ti chiami vero? Dammi la mano... con un'infezione potrebbe andare in cancrena, è pericoloso! La ferita è profonda."
Kaharan girò lo sguardo verso di lei. Uno sguardo che Roxane non seppe interpretare, tanto era profondo e enigmatico. La principessa si rese conto solo allora del personaggio strano e misterioso che aveva di fronte.
Quelle mute parole le diedero il coraggio di sollevarsi e andare alla sacca da dove il principe usava prendere la medicina per lei. La aprì e rovistando tra tutte le boccettine di erbe sulle quali erano state apposte delle etichette col nome, trovò quella che faceva al caso suo.
Aveva imparato ad usare le erbe curative da bambina, la sua nonna le aveva insegnato le cose più importanti e da allora non le aveva mai dimenticate. L'arte dell'erboristeria non aveva mai avuto segreti per le donne della sua famiglia. Era un'usanza che si tramandavano da madre in figlia.
Prese una ciotola di terracotta e vi versò un po' d'acqua dalla borraccia rimestandovi l'erba, dopodiché poggiò la ciotola vicino al fuoco e attese che questa prendesse un po' di calore.
Kaharan la stava osservando in silenzio. Era insolito che qualcuno si prendesse cura di lui senza che l'avesse chiesto.
Il calore del fuoco li riscaldava dal gelo e la luce illuminava tutta la grotta dando loro un senso di serenità. L'atmosfera poteva considerarsi, insomma, delle più calme e tranquille. Era quasi surreale vedere due nemici che condividevano un posto dove dormire e che si prendevano cura l'uno dell'altra.
Un colpo di tosse piuttosto acuto della principessa fece ricordare a Kaharan delle condizioni di salute di Roxane. Ebbe l'impeto di prendere la medicina per lei, ma non si mosse.
Alzarsi e dare quella boccetta a Roxane avrebbe significato preoccuparsi per lei, e lui non voleva che questo succedesse, giusto?
Vide Roxane toccare con la punta del dito l'impacco di colore verdastro. La ragazza decise che era tiepido abbastanza, così prese la ciotola e gli si avvicinò cauta.
"Lascia che ci dia un occhiata, per favore!", disse piano.
Molto lentamente avvicinò la sua mano a quella di Kaharan che tirò verso di sé per la manica. Il principe non si oppose. Si sentì strano e quella sensazione lo allarmò ancora di più.
Si passò la mano libera sugli occhi stropicciandoseli, intimorito dallo strano comportamento del suo cuore. Aveva iniziato a battere a intervalli irregolari alla vicinanza di Roxane, ma non si trattava della maledizione, qualcosa lo spingeva a non tirare via la mano, un sentimento nuovo e indescrivibile lo faceva sentire bene e male al tempo stesso.
Roxane si posò delicatamente la mano di lui sulle ginocchia, e la esaminò con attenzione.
"È un brutto taglio...", disse cauta, timorosa di una sua improvvisa reazione, "dovremo ricucirlo".
Kaharan la ignorò, troppe cose stavano accadendo in lui in quello stesso momento. Già il mostro reclamava di essere liberato, lontano, nella parte più profonda della sua anima.
Prontamente la principessa si strappò un lembo della camicia e dopo averlo imbevuto per bene gli ripulì con estrema delicatezza la ferita. Un respiro mozzo del principe la fece sobbalzare.
"Ti ho fatto male?", alzò lo sguardo e il cuore le sussultò quando i suoi occhi incrociarono quelli splendidi di Kaharan. Li vide lucidi dal dolore. Il ragazzo ansimava e aveva un'espressione atterrita.
"Sbrigati a ricucire e non toccarmi la mano per nessun motivo!", sibilò in evidente imbarazzo.
Roxane lo guardò accigliata. "Come faccio a ricucire senza tenere uniti i lembi della pelle?".
Il principe parve spazientirsi. "Non mi importa, fallo e basta!".
La ragazza rassegnata tornò a chinare la testa sulla mano del principe: seppur quella richiesta appariva impossibile, avrebbe trovato il modo di riuscirci.
Si distrasse per un attimo sentendo sulle sue ginocchia il calore della mano di lui. Una fitta alla testa la obbligò a fermarsi, e suppose che in quel momento la febbre doveva essere arrivata alle stelle.
"Che cosa c'è?", gli chiese Kaharan con tono che voleva sembrare disinteressato.
"La mia testa, credo che la febbre sia alta, se solo potessi avere un po' di quella medicina io...".
"Và nella borsa e prenditela!".
Il ragazzo tolse in fretta la mano e Roxane con la coda dell'occhio lo vide tirare un respiro di sollievo.
C'era qualcosa di strano nelle improvvise reazioni del principe.
Senza parlare la principessa bevve un sorso della medicina, e rabbrividì all'improvviso freddo del suo ginocchio, là, proprio nel punto in cui il principe aveva tenuto fino a poco prima la sua mano.
Kaharan approfittò del momento di pausa per togliere la carne dal fuoco e sistemarla in due ciotole differenti.
"Mangia, ti sentirai meglio". Le disse neutro spingendo verso la sua direzione il piatto.
Roxane di ritorno si accucciò di nuovo accanto al fuoco e senza lasciarselo ripetere prese avidamente a morsi i pezzi di carne che gli erano stati offerti. Aveva sofferto per troppi giorni la fame, così decise che avrebbe continuato con gli impacchi soltanto dopo essersi riempita lo stomaco.
Mangiarono in silenzio, in compagnia solo dello scoppiettio del fuoco e del canto dei grilli che proveniva da fuori la grotta.
Kaharan finì per primo e andò a prendere dell'altra legna per alimentare il fuoco. Mentre raccoglieva i ramoscelli il ragazzo si rese conto di aspettare quasi con impazienza il momento in cui la principessa avrebbe ripreso la sua mano per ricucirla. Il suo cuore stava costruendo dentro di lui qualcosa che la sua sola volontà non avrebbe saputo controllare.
Come previsto, quando tornò Roxane aveva già terminato ed era tornata a sedersi vicino a lui dicendo: "La mano!".
Kaharan questa volta fece da solo e gliela poggiò di nuovo sul ginocchio. "Fai in fretta!", disse.
Roxane lo guardò cercando di comunicargli con un debole sorriso quello che pensava di lui, cosa che a Kaharan causò un brivido inaspettato.
La principessa riprese il lento lavoro e alzò gli occhi solo dopo aver terminato.
"Adesso dovrò ricucire, come faccio se non posso toccarti?".
Kaharan parve riflettere. "Tengo io", le disse tranquillo.
Con una smorfia di dolore avvicinò i due lembi del taglio mentre Roxane stava passando l'ago sul fuoco. La principessa ora si sentiva meglio. La febbre la stava abbandonando e lei era tornata ad essere più lucida di prima.
Senza pensarci due volte affondò l'ago nella carne del principe che strinse i denti e grugnì dal dolore. "Fa piano dannazione!", imprecò.
La principessa lo guardò preoccupata. "Ops, scusa", disse tra i denti, forse segretamente un po' compiaciuta.
A lavoro ultimato Kaharan si alzò in piedi per mettere altra legna sul fuoco. Roxane poggiò le ciotole una sull'altra proponendosi di lavarle al torrente l'indomani mattina, e non appena vide Kaharan uscire dalla grotta si sentì cogliere da un profondo senso di delusione.
"Dove vai?", gli chiese.
Kaharan la osservò corrucciato. "Questo non ti riguarda, và a dormire!".
La ragazza intimidita dalla reazione del principe abbassò lo sguardo colpevole e dopo essersi preparata un giaciglio accanto al fuoco vi si distese pensierosa.
Aveva notato i cambiamenti del principe solitario. Forse a renderlo crudele com'era, era stata proprio la mancanza d'affetto. Chissà cosa si lasciava Kaharan alle spalle...
Nessuno può nascere cattivo, sono le circostanze a renderlo tale, si disse la principessa.
Roxane era felice solo di pensare che per la prima volta il principe gli aveva rivolto la parola senza cattiveria, e questo, poteva di certo considerarsi un nuovo inizio.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro