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La debolezza dell'uomo più potente

"Cosa stai facendo,Belle"?

"So che mi hai mentito e il pugnale che mi hai dato è finto. Ho trovato il guanto nel tuo negozio e ho pensato che mi avrebbe guidato al tuo vero pugnale. So che ami il potere,Tremotino..." singhiozzò la moglie del signore oscuro "e ti ho amato nonostante ciò. Ma ho sperato che forse,solo forse,mi avrebbe guidato da te. Ho sperato che tu mi amavi più del tuo potere. Sai dove mi ha portato il guanto invece? Lo sai? Mi ha portato da Regina."

"Cosa hai detto?"Lo aveva preso di sorpresa. Era sicuro che il guanto l'avrebbe guidata verso il suo vero pugnale.

"Ho solo una domanda: da quanto tempo?"

"Da quanto tempo... Cosa?"

"Oh,per favore,Tremotino. Da quanto tempo dormi con lei?"Chiede Belle con le lacrime agli occhi.

"Non dormo con Regina. Belle,per favore,parliamone."

"Stai lontano da me. Non ti credo,non mi avrebbe guidato da Regina se voi due..."Abbassa il pugnale. "Tu sai cosa,pensavi non sapessi del vero pugnale,eppure l'ho fatto. Lo sapevo da tutto questo tempo. Sapevo dove lo nascondevi,così l'ho preso oggi. Forse ti può aiutare ad essere onesto con me." Belle rialza il pugnale e domanda a Tremotino di rispondere se sta con Regina e da quanto tempo.

"Non sto con lei,Belle. Non ci sono mai stato. Con o senza il pugnale la risposta è sempre la stessa. Ora mettilo giù,tesoro." dice supplicante.

"Oh,oh,mio Dio. Stai dicendo la verità."

"Sì."

"Aspetta...se tu non sei mai stato con Regina e il guanto mi ha comunque portato da lei,può significare solo una cosa. Tu la ami."

"Belle,ascolta..."

"L'amore è debolezza,Tremotino. Avrei dovuto saperlo meglio di chiunque altro." Nelle sue mani il pugnale trema,come le lacrime che sembrano scorrere per il suo viso.

"Per favore,Belle,lasciami spiegare."

"Non c'è niente da spiegare. Tu la ami. Chi sono io per intralciare la tua vita? Volevo essere io l'amore nel tuo cuore,ma il cuore vuole quello che vuole." Belle lascia cadere il pugnale dalle sue mani. "Non tornare a casa prima di domani pomeriggio,sarò andata via prima di allora. Ora sei un uomo libero,Tremotino. Spero se lo meriti." facendo riferimento a Regina.

"Cosa intendi per via? Belle? Belle! Dove stai andando?"

Lei si gira per dargli un'ultima occhiata.
"Andrò e vedrò il mondo come ho sempre voluto fare. Addio,Tremotino."

Il cielo sopra la sua casa è già scuro e pieno di stelle quando Regina si siede nel suo studio,riempiendo il suo bicchiere di vino-per la terza volta stasera-e pensando alla conversazione che ha avuto con il signor Gold nella sua macchina. È stata solo qualche ora fa ma sembra che siano passati secoli.

"Se non pensi che i cattivi possano avere un lieto fine,guarda come mi prendo il mio. Il mio fato non ha nessun autore,nessun libro di fiabe predice il mio destino. Sono stato a lungo il cattivo per eccellenza tuttavia sto per avere tutto ciò che desidero. Per quanto possa sembrare incredibile,voglio la stessa cosa per te."

Tremotino. Involontariamente si tocca il dito che lui le accarezzò in precedenza,quando fuori da qualche parte,suona il campanello. Scatta dalla sedia del suo ufficio per andare ad aprire la porta.

"Posso entrare?"

"Tremotino. Cosa vuoi?"

"Ho bisogno di parlarti. Posso tornare dopo se stai lavorando."

"Non...entra."

Lo porta nello studio e chiude la porta dietro di loro. Regina va verso la finestra e guarda fuori per non incontrare gli occhi del maestro direttamente.

"Ti ascolto" dice lei,senza muoversi da dove è.

"Come stai?"

"Tu come pensi?"

"Dovrei sapere come ci si sente quando qualcuno che tu ami ti abbandona?" con il suo solito tono provocatorio.

Regina si gira per guardarlo in faccia.
"Stai dicendo sul serio, Tremotino?"

"Mi stavo solo chiedendo come è stato vedere Robin Hood andarsene."

"Non voglio parlarne,soprattutto con te. Perché sei qui?"

"So che ami il fuorilegge ma,Regina,ha scelto Marian. Ti ha lasciata perché ha scelto la sua famiglia."

"Grazie di peggiorare la situazione." Riprende a parlare solo dopo secondi di silenzio formati da sguardi. "Non ha avuto scelta."

"Oh,ma sappiamo entrambe che questo non è vero,è così, cara? La mogliettina morente o te,e lui ha scelto lei. Sai forse posso aiutarti,a superare il dolore."

Le parole del signore oscuro riempiono di rabbia la Regina Cattiva.
"Te? Forse te potresti aiutarmi? L'unica cosa che vuoi è vedermi infelice."
Regina si avvicina a lui in modo da poter far sfiorare quasi i loro nasi. Tremotino è lì, paralizzato,fermo a guardare il suo sorriso. Non avrebbe mai pensato di sentire qualcosa così forte come ora. Non per Milah,né per Cora,neanche per Belle. La regina si avvicina ancora più a lui facendo scorrere le sue mani sul suo corpo. Nello stesso momento lui indietreggia,cercando di non guardarla.

"È questo quello che vuoi,Tremotino,non è vero? Non è questo il 'tutto ciò che desidero' che hai nominato nella macchina? Non puoi resistere,vero? L'oscurità in te vuole assaggiare me. Vuoi farmi affondare nell'oscurità e distruggermi ancora una volta prima che tu vada da tua moglie."

"Regina,io..."

Si lascia scappare una risata agghiacciante che fa rabbrividire Tremotino. Non c'è niente in questo mondo di più cattivo e freddo della sua risata.

"Cosa stai aspettando? Vieni e prendi la mia oscurità. Sii un uomo coraggioso per una volta nella tua vita."

Ora riesce finalmente a guardarla negli occhi. Dietro la maschera piena di dolore e delusione,è ancora in grado di vedere la donna di cui si è innamorato.
Regina posa una mano dietro la schiena del maestro e passa una mano sulla sua camicia nera. Lui la ferma afferrando violentemente la sua mano.

"Cosa stai facendo?"

"Lo dovresti sapere meglio di chiunque altro,Tremotino." lo afferra dalla cravatta e lo avvicina nuovamente a lei,lasciando un respiro profondo.

"Hai bevuto. Ricomponiti,Regina." la guarda dritta negli occhi e così lei. Vede il dolore,l'amarezza,il conflitto dentro di lui. Questo l'aveva presa di sorpresa,l'aveva spaventata e un secondo dopo,capisce cosa ha visto. Il signore oscuro non riesce a reggere l'atmosfera che si è creata,deve allontanarsi da Regina,così si avvicina all'uscita del suo ufficio. Lei non può lasciarlo andare si affretta per non far aprire quella porta.

"Aspetta!"

Lo abbraccia da dietro,mettendo le mani attorno ai suoi fianchi,sfiorando con il viso il collo del maestro. Il suo corpo si è paralizzato,esattamente come poco prima,aveva troppa paura di muoversi. Ecco,il signore oscuro tra le braccia della sua migliore allieva,paralizzato dalla paura.
La voce di Regina spezza il silenzio.

"Per favore,non andartene."

"Regina,non sono in vena di scherzi. Lasciami andare."

"Ti ho chiesto di rimanere."

Le toglie le mani dai suoi fianchi e si gira per guardarla in volto. Le lacrime rigano il viso di Regina,il suo tono agghiacciante e il suo sorriso sembrano essere spariti velocemente.

"Non ho bevuto,ho solo preso tre bicchieri."ride tra le sue lacrime perfettamente consapevole di non essere lucida. Questa volta il sorriso è debole e caldo. "Volevi parlare,allora parliamo."

Gli prende una mano e lo porta verso il divano del suo salotto,e gli toglie il giacchetto.

"Fai come se fossi a casa,torno presto."
Si allontana dalla stanza per tornare dopo dieci minuti senza trucco e con una vestaglia color blu scuro. Riversa due bicchieri di whisky e ne porge uno a Tremotino e si siede accanto a lui. Wow! Il primo pensiero dell'uomo è di non aver mai visto Regina in questo stato.

"Di cosa mi volevi parlare?"

"Non sono bravo in questo..."

"Neanche io,Tremotino. So solo quello che mi hai insegnato,ricordi?"

"Non è vero. Tu sai molto di più."

"No."

"Regina,tu hai la magia di luce."

"Sì, beh,in realtà quando è successo,non sapevo cosa fare. Mi hai insegnato tutto quello che so. È anche vero,che hai fatto molto per rovinare la mia vita. Ma sono sicura che la mia magia di luce non è quello di cui volevi parlare."

Tremotino esita per un secondo.

"Ti stavo parlando di questo perché non voglio che tu lo scopra da qualcun altro. Ricordi il guanto che ho preso a Camelot? Capace di rivelare la più grande debolezza?"

"Si."

"Beh,Belle lo ha trovato in negozio. E...ha scoperto la mia."

"E l'ha portata dal tuo pugnale? Scommetto che sarà delusa."

"Sì, però non l'ha portata dal mio vero pugnale."

"Non capisco."

"Belle ti è venuta a trovare,Regina,non è vero? Credo ti abbia detto che lascerà Storybrooke domattina."
Pensò che Belle doveva lasciare la città con suo marito. Ma non era così. Non deve dire nient'altro. Improvvisamente tutto diventa più chiaro. Regina si allontana da lui.

"Io? Io sono la tua più grande debolezza?"

"Volevo che tu lo sapessi,non ho bisogno di chiederti perché Belle ti guardava in quel modo. Ora sai che non è colpa tua."mette il suo bicchiere di whisky vuoto sul tavolo e si alza. "Meglio che vada."

"Dove stai andando?"

"Non lo so. Al negozio,forse. Belle mi ha detto di non tornare a casa stasera. Penserò a qualcosa."

Regina prende le sue mani iniziando ad accarezzargli le dita.

"Se vuoi,puoi rimanere qui."

"Regina,non lo devi fare. Non mi devi niente,non sono più il tuo maestro."

Regina non ha mai visto Tremotino così disperato. Si appoggia,non lasciando le sue mani e sussurra al suo orecchio: "Lo so,sembra che tu sia mio,ora."Finalmente lascia andare la sua mano e lo abbraccia.

"Regina,ho fatto tutto per amarla. Per amare Belle. L'ho fatto."

"Va tutto bene,un giorno capirà e ti perdonerà."

"Non lo farà. Non devi mentirmi per farmi sentire meglio."

"Hai ragione,non lo farà. Se ha ancora orgoglio,non lo farà."

"Chi è che peggiora la situazione ora?"Tremo sorride tristemente.

"Sai perfettamente di cosa hai bisogno,idiota. Nessuno ti ha chiesto di sposarla se non la amavi. Sì,hai provato ma non è bastato."

"Non ho mai pensato di dirlo così ad alta voce ma non sono abbastanza forte da stare lontano da te. Vorrei ma non posso. Mi metti in ginocchio,cara."

Regina ride. "Così ora è colpa mia?"

"Certo."

Si è innamorata del signore oscuro decenni prima,era il suo più grande segreto. Non lo ha mai detto a nessuno,e a volte è riuscita a ingannare anche se stessa pensando che era solo attrazione. Ma quel brivido era una piccola cosa la portava sempre alla realtà. Alla realtà che la aveva condannata a vivere una vita amando questo uomo. Non avrebbe mai pensato che lui poteva provare lo stesso per lei. Lentamente, così lentamente, Regina poggia le sue labbra su quelle dell'uomo e mette le mani attorno al suo collo per avvicinarlo. Per Tremotino tutto era troppo bello per essere vero. Come poteva volerlo qualcuno come Regina? La donna accarezza delicatamente il volto del signore oscuro mentre fa scorrere le sue dita tra i suoi capelli.

"Regina..." dice chiudendo gli occhi e prendendo un lungo sospiro.

"Lasciami fare,Tremotino."Preme le sue labbra contro di lui. "Non sai quante volte ho sognato di farlo."

"Regina,prima hai sbagliato. Non è solo la mia oscurità che vuole assaggiarti,vuole tutto di te. Vuole quello che sei dentro." La spinge dolcemente contro il muro e la sua ombra oscura illumina nuovamente i suoi occhi.

"Stai per rimpiangere quando l'oscurità è scomparsa?" chiede lui.

Regina si avvicina al suo orecchio sinistro per sussurrare:"Non lo rimpiangerò,Tremotino. Avanti,usa il tuo guanto magico su di me."

"Mi porterà..."

Lo interrompe:"da te,sì."

"Non sono cambiato e non ho intenzione di farlo,mai. Io sono quello che sono,non mi redimerò come te. Dico questo perché sai che l'amore è debolezza,Regina."

Regina prende le sue mani e intreccia le dita con quelle dell'uomo.

"Sono in grado di prendere delle decisioni," sorride "Domani mattina,l'intera città sarà nostra. Forse possiamo avere tutto,no?."

Ragazzi,spero vi sia piaciuta. La dedico alla mia Ilaria2505 da poco Golden Queen shipper. Con questa one shot,volevo scrivere qualcosa che nessun altro ha scritto o per disprezzo o per qualche altra ragione. Spero vi piaccia e spero che vi abbia convertito almeno per un attimo a questa coppia.

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