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visioni

"Mi chiamo Allison, Allison Argent!"
"COSA?"

Ancora non riuscivo a credere ai miei occhi, ma era tutto vero o stavo impazzendo?
Probabilmente ora la parte inferiore della mia bocca toccava terra e le mie sopracciglia erano andate ad esplorare la foresta amazzonica....molto probabilmente anche le mie pupille avevano deciso di partire per una vacanza!

"Allora posso avere il telefono?" mi chiese togliendomi dai miei pensieri e facendomi tirnare alla realta, o almeno credo che lo era!
"Entra! Muoviti entra!" dissi prendendola per un braccio e facendola entrare con la forza.
"Ooouououh con calma! Non sono una bambola!" rispose
"NO.NONONONONONO. NO Tu non sei ne una bambola, ne una persona...PERCHÈ TU SEI MORTA ALLISON!" le urlai in preda ad una crisi di nervi.
Lei rise leggermente, una eisata che poteva sembrare dolce e rilassante, ma che in quel momento mi confondeva di piú le idee e mi faceva innervosire!
"Lo so" disse infine con tutta la tranquillitá che avesse in corpo
"....sto impazzendo!" risposi facendo uscire dalla mia bocca una risatina nevrotica "....io vedo un fantasma!" aggiunsi sedendomi di peso sul divano e fissando la parete.
Allison si mise davanti alla mia vista e mi sorrise "okay Adhel, sono venuta qui per te!"
Mi alzai dal divano iniziando ad innervosirmi seriamente "OKAY....TU SEI UN FOTTUTISSIMO FANTASMA E IO STO DIVENDANDO PAZZA! Ma se sei un fantasma PERCHÈ CACCHIO MI HAI CHIESTO DI PRESTARTI IL TELEFONO? Volevi chiamare Scott e traumatizzarlo a vita?!" risposi dando un pugno alla parete procurandole un profondo buco e delle leggeri crepe intorno.
"Volevo solo attaccare bottone...comunque sono qui per aiutarti a superare la tristezza!" disse avvicinandosi e portandomi nuovamente sul divano.
"Che cosa?" chiesi sempre piú confusa "vedi, noi angeli, o meglio alcuni di noi, hanno l'incarico di tirare su il morale agli esseri umani che hanno subito una orribile perdita!" spiegò sorridendomi.

"Io non sono piú in pena per Isaac, ora ho Stiles" le risposi freddamente guardando altrove
"Allora non sarei qui e tu non staresti lacrimando!" disse a sua volta abbracciandomi.
Aveva ragione, nonostante Stiles era sempre a mia disposizione e nonostante mi piacesse, non aveva ancora rimarginato la ferita procuratasi dopo la morte di Isaac.
Mi strinsi nelle sue braccia, anche se non sentivo la vera e propria sesazione di pelle calda, piú che altri di leggero vento...in fondo non era altro che un fantasma!
"Io sono qui per aiutarti a superare il trauma e a farti aiutare da Scott e Stiles e il resto del branco!", mi staccai dall'abbraccio e mi resi conto che stavo decisamente diventando pazza, ma ormai non importava piú. Mi fidai di lei anche se non la avevo mai conosciuta, mi fidavo perchè, dai raccomti di Isaac, era davvero una brava, dolce e sopratutto coraggiosa persona.

L'indomani mi svegliai per andare a scuola. Allison era sempre al mio fianco e devo ammettere che era anche molto utile quando avevo dei compiti in classe! Andava avanti cosí da due o tre giorni ormai, ma non dissi niente a Stiles, a Scott e a tutti gli altri, avrei riaperto solo un'altra profonda ferita e poi, chi mi avrebbe creduta?

Quella sera Stiles voleva rimanere da me, cosí iniziai a preparare la cena.
Patate al forno, fette di pollo in padella e altre delizie. Vi starete chiedendo come facevo a cucinare tutte ste cose siccome io ero incapace, beh semore merito di Allison. Ormai eravamo diventate amiche, avere sempre la sua presenza mi faceva sentire sicura, infatti da quando c'era lei non avevo piú avuto problemi di controllo!
Scott, il branco e Deaton stavano ancora cercando di capire cosa fare con me e mio padre, intanto potevamo passare qualche giorno di pace.

Il campanello suonò e io pensai subito a Stiles. Mentre andavo ad aprire la porta Allison sparí, sicuramente per lasciarci completamente soli!
Non appena Stiles varcò la soglia mi si lanciò addosso baciandomi, come se non aspettasse altro, come se le nostre labbra si fossero cercate per anni.
Mi staccai da lui anche se sentivo che ne aveva ancora bisogno,
"Stiles con calma non sono io il cibo ti spettano le patatine fritte!" scherzai.

Stiles mi prese per i fianchi e mi avvicinò piú a se
"E se ti dicessi che preferisco mangiare te!" detto questo sorrise e mi assaggiò dinuovo le labbra umide.
Lo staccai dinuovo mettendogli una mano in faccia "Vai a mangiare idiota!" dissi ridendo.
Prendendomi alla sprovvista mi prese in braccio e mi portò sul divano iniziando a farmi il solletico nei fianchi.

Non riuscivo piú a smettere di ridere tanto da cadere sul pavimento, lui si mise sopra di me continuando a farmi il solletico...non ce la facevo piú.
Dopo un paio di minuti riuscí a bloccargli i polsi strattonandolo, tanto da trovarlo proprio a un soffio dal mio viso.
L'attesa mi stava divorando lo stomaco, lo strattonai piú forte e lo baciai con foga mordendigli il labbro inferiore, l'idea non fu buona siccome lui lo approfondí sempre di piú.
Ci ritrivammo ad abbracciarci, a stringervi sempre di piú. Stiles premeva il suo corpo sul mio ed era visibilmente eccitato.
Con le gambe mi avvinghiai al suo bacino, sembravamo delle ventose. Iniziò a darmi umidi baci lungo il collo e mordermi il lobo dell'orecchio, entrambi non sapevamo cosa stavamo facendo.......

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