L'appuntamento
Mi aprí senza vedere chi fosse, forse aspettava qualcuno!? Quando la porta si aprí la vidi vestita benissimo, come se dovesse andare ad un appuntamento. Aveva una gonna nera non troppo corta che le arrivava a metá coscia, la maglia color rosso fiamma metteva in risalto i suoi capelli color Caffelatte. Mi guardò interrogativa "Due domande: cosa vuoi? Come fai a sepere dove abito?" io feci un sorriso forzato poi le risposi "aaaah, io ti ho portato gli appunti di matematica di Lydia, pensavo che ne avessi bisogno!" "Cosa te lo fa pensare?" mi disse sarcasticamente "ho visto che eri in difficoltá all'ora di matematica!" lei non rispose subito, mi tenne sulle spine, poi aprí del tutto la porta "Entra". Entrai un po imbarazzato. La casa era enorme e aveva uno stile antico, era bellissima. "Siediti" mi invitò indicando il divano, io mi sedetti senza fare domande e lei dopo avermi porso un bicchiere d'acqua fresca, si sedette vicino a me. "Sai hai usato la scusa piu stupida di tutte le altre, e credo che tu sappia che ti sento il battito cardiaco! Ora...dimmi cosa vuoi!" io la guardai, anzi la fissai nei suoi occhi grandi ed espressivi "io penso che tu non sia la persona che dici di essere!" le dissi tenendo il mio sguardo sul suo "tu credi?!". Si alzò e iniziò a gironzolarmi intorno "sei un umano molto fragile per aver tenuto nel proprio corpo un Nogitsune per qualche mese!" mi ribattè "io penso che tu non sia una persona cattiva e se me ne darai la possibilità vorrei fare amicizia!" le dissi arrossendo. Il campanello interruppe la nostra chiaccherata e lei andò ad aprire, io la seguí. Non appena vidi chi era rimasi scandalizzato. Lei lo abbracciò e gli disse di aspettarla in macchina. Quando ci incrociammo lo sguardo indietreggiò "Tu?" disse..."Ciao Isaac, contento di rincontrarti!" dissi ironico!
Adhel guardava entrambi impressionata "Voi due vi conoscete?" disse tenendo lo sguardo su Isaac che le rispose "Si abbiamo avuto a che fare con demoni di volpi e branchi di Alpha assassini!"
Isaac fece come disse Adhel e si dirise verso la macchina, io la guardai "Tu stai con quello?" lei sbuffò "Sono affari miei! Esci!". Pensavo che fosse finita li, che non mi avrebbe dato il permesso di rivederla, ma poi disse una cosa che mi fece sorridere "Ci vediamo domani alle 16:00 qui a casa mia!" me ne andai contento della mia vittoria, Scott aveva ragione e ora avrei potuto indagare su di lei scoprendo chi era veramente!
ADHEL
entrai in macchina e Isaac messe in moto l'auto. Durante il tragitto per arrivare alle colline non abbiamo parlato molto, sopratutto del fatto che Stiles era in casa mia! Io e Isaac stavamo insieme da quasi un mese e ero felice solo quando stavo con lui. Mi portò su per le colline di Beacon Healls e preparò un meraviglioso pic nic. "Cosa ti ha detto Stiles?" mi chiese sdraiandosi accanto a me sulla soffice erba "niente era venuto per darmi gli appunti di matematica e mi ha offerto aiuto per recuperare le lezioni perse" gli risposi contorcendo un po la veritá. Iniziò a giocare con i miei capelli sapeva che mi piaceva quando lo faceva. L'aria fresca mi sfiorava la pelle, era cosí rilassante che stavo per addormentarmi. Chiusi leggermente gli occhi, ma sentí il respiro caldo di Isaac sul collo e io sorrisi "Ti ho sentito!" dissi tenendo sempre gli occhi chiusi mentre iniziava a darmi baci umidi sul collo. Era eccitante ma allo stesso tempo mi faceva il solletico. Mi salí sopra sempre baciandomi sul collo o mordendomi il lobo dell'orecchio. La cosa iniziava a farsi interessante e potevo chiaramente sentire la sua eccitazione, ma fu interrotto da un forte e cattivo odore che c'era nell'aria. "Isaac fermati" gli dissi sotto voce "perchè?" mi chiese tra un bacio e l'altro. Lo staccai e mi alzai "eih mi stavo divertendo! Si puo sapere che hai?" disse, io lo sentivo, riuscivo a sentire un odore di morte nell'aria, qualcosa di plastica bruciata e morte, tanta morte. "Hai presente quando ti ho detto che avevo i cinque sensi piú sviluppati del normale?" chiesi ad Isaac che era ancora sdraiato sull'erba "si perche?" io lo guardai impaurita, mi avvicinai, lo alzai e lo trascinai alla macchina. "Cosa..cosa stai facendo?" urlò lui. Io lo zittii, dovevamo andarcene da quel posto. Quando arrivammo alla macchina gli dissi di partire e lui lo fece anche se era un po stranito. "Ora mi dici che ti è preso!" mi disse mentre eravamo per strada "io sentivo la presenza di qualcosa che ci osservava...e..sentivo un forte e cattivo odore di..." non riuscí a terminare la frase dal nodo in gola che mi si era formato "Di?" mi incitò lui. Aspettai qualche minuto prima di rispondere "Di morte Isaac, di morte!" Questa affermazione lo fece stare in silenzio per il resto del tragitto per riportarmi a casa. Quando ci fummo davanti lui parcheggiò e scese dall'auto, "Che fai?" esclamai "Se hai davvero sentito quelle cose, quelle presenze, non ti lascerò da sola in casa!" rispose dirigendosi con me verso il portone "mi so difendere benissimo da sola!" "Beh voglio tenerti d'occhio, non voglio che ti capiti niente!" Io guardai in basso, sapevo che aveva sofferto per la morte di una sua persona amata "Isaac, mi dispiace davvero! Mi dispiace per Allison!" quando pronunciai quel nome lui non disse piu nulla. Io gli tirai sul il viso e gli sorrisi dolcemente, poi lo abbracciai e lui ricambiò.
Entrammo in casa e andammo in camera. "Io vado a farmi una doccia, tu non combinare casini!" dissi sorridendo. Chiusi la porta e dopo essermi spogliata entrai nella doccia e ci rimasi una mezz'oretta lavandomi anche i capelli.
Prima di andare in camera mi misi un'asciugamano che mi coprima il corpo fino alle coscie legandomelo al petto. Non appena entrai lo vidi dormire beatamente su una poltroncina e sbirciai l'orario sulla mia sveglia. Erano giá le nove di sera? A quanto pare nella doccia non c'ero stata solo mezz'ora, ma quasi due ore!
Mi raccolsi i capelli ancora gocciolanti in una coda alta e senza fare rumore cercai di aprire l'armadio per prendere i vestiti. Quando stavo per prendere un paio di mutande mi sentí abbracciare da dietro. Sussultai sentendo Isaac iniziare a darmi i baci sul collo e sulle spalle, mentre con le mani mi toccava le cosce. "Cosa stai cercando di fare? Sappi che ho ancora i capelli bagnati!" queste parole le dissi a bassa voce, ma provabilmente quello che avevo detto serví solo per eccitarlo di piú! Fantastico! Le sue mani iniziarono a slacciarmi l'asciugamano dal petto mentre continuava a mordicchiarmi ovunque....cosa dovevo fare ora? ......
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